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COME POSSONO ESSERE INTERCONVERTITI I DERIVATI FUNZIONALI DEGLI ACIDI
CARBOSSILICI?
Riportando i derivati degli acidi carbossilici in ordine di reattività crescente verso la
sostituzione nucleofila acilica, avremo:
Qualsiasi derivato funzionale può essere trasformato in un altro meno reattivo
mediante l’uso di un appropriato reagente contenente un atomo di ossigeno o di azoto
nucleofilo.
COME REAGISCONO GLI ESTERI CON I REATTIVI DI GRIGNARD?
La reazione di un estere con un reattivo di Grignard coinvolge la formazione successiva
di due intermedi tetraedrici di addizione al carbonile. Il risultato dell’intera reazione è
un alcol contenente due gruppi alchilici identici, provenienti dal
reattivo di Grignard.
COME POSSONO ESSERE RIDOTTI I DERIVATI DEGLI ACIDI
CARBOSSILICI?
I derivati degli acidi carbossilici sono resistenti alla riduzione
NaBH
con .
4
Conseguentemente, i chetoni e le aldeidi possono essere ridotti selettivamente in
presenza di un derivato degli acidi carbossilici.
I derivati degli acidi carbossilici sono resistenti all’idrogenazione catalitica mediante
H /M. Quindi, i doppi e i tripli legami carbonio-carbonio possono essere
2
selettivamente ridotti in presenza di un derivato degli acidi carbossilici.
LiAlH
Il litio alluminio idruro ( ) riduce il gruppo carbossilico di alogenuri acilici,
4
anidridi degli acidi carbossilici ed esteri a gruppo alcolico 1°.
LiAlH riduce le ammidi ad ammine.
4
ANIONI ENOLATO
COSA SONO GLI ANIONI ENOLATO E COME SI FORMANO?
Un anione enolato è un anione formato in seguito alla rimozione di un idrogeno α da un
composto carbonilico.
Le aldeidi, i chetoni e gli esteri possono essere trasformati nei loro corrispondenti
anioni enolato per trattamento con un alcossido metallico o con un’altra base forte.
COS’È LA REAZIONE ALDOLICA?
La reazione aldolica consiste nell’addizione dell’anione enolato derivato da un’aldeide o
da un chetone al carbonio carbonilico di un’altra molecola di aldeide o di chetone, dalla
quale si forma una β-idrossialdeide o un β-idrossichetone.
Disidratando il prodotto della reazione aldolica si ottiene un’aldeide α, β-insatura, o un
chetone α, β-insaturo.
La reazione aldolica incrociata è utile solo quando ci sono differenze sostanziali nella
reattività dei due composti carbonilici usati come reagenti, per esempio, quando uno
dei due non contiene idrogeni sul carbonio α e può quindi funzionare solo da accettore
di anioni enolato.
Quando entrambi i gruppi carbonilici sono nella stessa molecola, la reazione aldolica
porta alla formazione di un anello. Questa reazione aldolica intramolecolare è
particolarmente efficace quando si formano anelli a 5 o 6 termini.
COSA SONO LE CONDENSAZIONI DI CLAISEN E DI DIECKMANN?
Uno stadio chiave nella condensazione di Claisen è l’addizione di un anione enolato,
formato da un estere, al carbonio carbonilico di un altro estere, in seguito alla quale si
forma un intermedio tetraedrico di addizione al carbonile. L’intermedio evolve
formando un β-chetoestere.
La condensazione di Dieckmann è una condensazione di Claisen intramolecolare.
COME INTERVENGONO NEI PROCESSI BIOLOGICI LE REAZIONI ALDOLICHE E LE
CONDENSAZIONI DI CLAISEN?
L’acetil-CoA rappresenta la fonte di atomi di carbonio per la sintesi di colesterolo,
ormoni steroidei e acidi grassi. Durante la biosintesi di questi composti, vari enzimi
catalizzano la versione biologica delle reazioni aldoliche e delle condensazioni di
Claisen.
Gli intermedi chiave nella sintesi degli steroidi e degli acidi biliari sono l’acido
mevalonico e l’isopentenil pirofosfato.
COS’È LA REAZIONE DI MICHAEL?
La reazione di Michael è l’addizione di un nucleofilo al doppio legame carbonio-carbonio
attivato dal gruppo carbonilico a esso adiacente.
Il risultato della reazione di Michael è la formazione di un nuovo legame tra il nucleofilo
e il carbonio β di un composto carbonilico α, β-insaturo. La reazione trasforma il doppio
legame carbonio-carbonio in legame singolo carbonio-carbonio.
CHIMICA DEI POLIMERI ORGANICI
QUAL È L’ARCHITETTURA DEI POLIMERI?
La polimerizzazione è il processo di unione di molte piccole unità monomeriche in un
grande polimero ad alto peso molecolare.
I polimeri sono molecole a lunga catena, sintetizzate unendo i monomeri mediante
reazioni chimiche. Il peso molecolare dei polimeri è generalmente alto rispetto a quello
dei comuni composti organici e, tipicamente, va da 10 000 g/mol a più di 1 000 000
g/mol.
I polimeri termoplastici possono essere modellati quando sono riscaldati e mantengono
la loro forma quando si raffreddano.
I polimeri termoindurenti possono essere modellati a caldo quando sono preparati per
la prima volta, ma, dopo raffreddamento, si induriscono irreversibilmente e non
possono essere rifusi.
QUAL È LA NOMENCLATURA DEI POLIMERI E COME SI RAPPRESENTA LA LORO STRUTTURA?
L’unità ripetitiva di un polimero è la più piccola unità che contiene tutte le
caratteristiche strutturali del polimero.
Per mostrare la struttura di un polimero, si scrive l’unità ripetitiva in parentesi e si pone
il pedice n esternamente alla parentesi, per mostrare che questa unità si ripete n volte
nella catena del polimero.
Un’intera catena polimerica può essere riprodotta ripetendo l’unità strutturale in
parentesi in entrambe le direzioni.
Il metodo più comune per assegnare la nomenclatura a un polimero è quello di
aggiungere il prefisso poli- al nome del monomero dal quale il polimero deriva. Se il
nome del monomero è formato da due o più parole, il suo nome si scrive in parentesi.
QUAL È LA MORFOLOGIA DEI POLIMERI? MATERIALI CRISTALLINI E AMORFI
Le proprietà dei materiali polimerici dipendono dalla struttura dell’unità ripetitiva, così
come dall’architettura della catena e dalla sua morfologia.
I polimeri, come le molecole organiche piccole, tendono a cristallizzare in seguito a
precipitazione o quando vengono raffreddati dopo essere stati fusi.
La cristallizzazione è spesso impedita sia perché le molecole polimeriche sono molto
grandi, e ciò inibisce la loro diffusione, sia perché le loro strutture sono a volte
complicate e irregolari.
I polimeri allo stato solido tendono a essere composti sia da domini cristallini (cristalliti)
ordinati, sia da domini amorfi disordinati.
La temperatura alla quale un polimero va incontro alla transizione da uno stato vetroso
rigido a uno stato gommoso corrisponde alla temperatura di transizione vetrosa (Tg).
Quando il grado di cristallinità di un polimero aumenta, esso diviene più opaco a causa
della dispersione della luce dovuta ai domini cristallini. Con l’aumento della cristallinità
vi è anche un corrispondente aumento della rigidità e della durezza.
I polimeri amorfi presentano scarso o nessun ordine a lungo raggio. A causa della
mancanza di domini cristallini che disperdono la luce, i polimeri amorfi sono
trasparenti. Inoltre, essi tendono ad avere un’elevata flessibilità e una bassa resistenza
meccanica.
COS’È LA POLIMERIZZAZIONE A STADI?
Le polimerizzazioni a stadi consistono in reazioni a più stadi che coinvolgono monomeri
bifunzionali.
I due tipi più comuni di polimerizzazioni a crescita a stadi prevedono (1) la reazione tra
−A−B−M −B ¿
A−M
i monomeri A-M-A e B-M-B per dare i polimeri – –, dove A e B
n
¿
sono gruppi funzionali reattivi, e (2) l’autocondensazione dei monomeri A-M-B per dare
−B ¿
A−M
i polimeri – –.
n
¿
Polimeri commercialmente importanti sintetizzati tramite crescita a stadi sono le
poliammidi, i poliesteri, i policarbonati, i poliuretani e le resine epossidiche.
COS’È LA POLIMERIZZAZIONE A CATENA?
Le polimerizzazioni a catena procedono tramite un’addizione sequenziale di unità
monomeriche a un gruppo terminale reattivo di una catena.
La polimerizzazione a catena radicalica consiste di tre stadi: inizio della catena,
propagazione della catena e terminazione della catena.
I radicali alchilici sono planari o quasi con gli angoli di legame di circa 120° intorno al
carbonio con l’elettrone spaiato.
Nell’inizio della catena si formano radicali da molecole non radicaliche.
In uno stadio di propagazione un radicale e un monomero reagiscono tra loro per dare
un nuovo radicale.
La lunghezza della catena è il numero di volte che un ciclo di propagazione si ripete.
In uno stadio di terminazione vengono distrutti i radicali.
Le polimerizzazioni a catena di Ziegler-Natta coinvolgono la formazione di un composto
metallorganico con un elemento di transizione e, poi, l’inserzione ripetuta di monomeri
alchenilici nel legame metallo di transizione-carbonio per dare una catena polimerica
satura.
QUALI PLASTICHE SONO COMUNEMENTE RICICLATE IN GRANDI QUANTITÀ?
Ai sei tipi di plastiche comunemente usate per l’imballaggio sono stati assegnati codici
di riciclo con i valori che vanno da 1 a 6.
Attualmente, solamente (1) il poli (etilen tereftalato), PET, e (2) il polietilene ad alta
densità (HDPE) sono riciclati in grande quantità.
CARBOIDRATI
COSA SONO I CARBOIDRATI?
I carboidrati sono:
i composti organici più abbondanti nel mondo vegetale;
o forme per immagazzinare l’energia chimica (glucosio, amido, glicogeno);
o componenti delle strutture di sostegno delle piante (cellulosa), degli esoscheletri dei
o crostacei (chitina) e dei tessuti connettivi degli animali (glicosamminoglicani);
componenti essenziali degli acidi nucleici (D-ribosio e 2-deossi-D-ribosio).
o
COSA SONO I MONOSACCARIDI?
I monosaccaridi sono poliidrossialdeidi o poliidrossichetoni o composti che li forniscono
dopo idrolisi. C H O n
I monosaccaridi più comuni hanno formula generale , dove varia da 3 a 9.
n 2 n n
Il loro nome contiene il suffisso -oso.
I prefissi tri-, tetr-, pent-, e così via, indicano il numero degli atomi di carbonio della
catena.
Il prefisso aldo- sta a indicare un’aldeide, mentre cheto- un chetone.
In una proiezione di Fischer di un monosaccaride, la catena carboniosa viene scritta
verticalmente, con il carbonio più ossidato posto in alto. Le linee orizzontali indicano i
gr