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V/T= costante V /T =V /T
1 1 2 2
LEGGE DI AVOGADRO quando la quantità di gas in
un campione aumenta a temperatura e pressione
costanti, il suo volume aumenta in maniera
direttamente proporzionale poiché un numero
maggiore di particelle occupa più spazio.
V /n =V /n
1 1 2 2
LEGGE DI GAY-LUSSAC la pressione di una data
massa fissa di gas, a volume costante, è
direttamente proporzionale alla sua temperatura in kelvin. All’aumentare della
temperatura di una quantità fissa di gas in un volume fisso, la pressione
aumenta.
P/T=costante P /T =P /T
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PRINCIPIO DI AVOGADRO volumi uguali di gas diversi che si trovano nelle stesse
condizioni di temperatura e pressione contengono lo stesso numero di particelle.
LEGGE DEI GAS IDEALI combinando le prime tre leggi si ottiene l’equazione dei
gas ideali PV=nRT
R=0,0821 atm L / mol K
STP pressione e temperatura standard: P=1 atm; T=273,15 K o 0°C.
In condizioni STP una mole di un gas ideale occupa un volume di 22,4L definito
VOLUME MOLARE.
DENSITA’ DI UN GAS d=massa/volume=n x MM/ nRT/P= MMxP/RT la densità di un
gas è direttamente proporzionale alla sua massa molare e diminuisce con
l’aumentare della temperatura.
In una miscela gassosa, la pressione esercitata da ogni componente viene detta
PRESSIONE PARZIALE e viene calcolata dalla legge dei gas ideali presupponendo
che ogni componente gassoso agisca indipendentemente dagli altri. Quindi
avendo le moli del singolo gas uso P =nRT/V dove P è la pressione parziale
(n) (n)
La somma delle pressioni parziali dei componenti di una miscela gassosa è
uguale alla PRESSIONE TOTALE. Legge di Dalton P =P +P +P ..= (n +n +n +
totale a b c a b c
…)RT/V= n RT/V.
totale
P /P =n /n n /n =frazione molare x .
a totale a totale a totale a
P =x P
a a totale
TEORIA CINETICA MOLECOLARE DEI GAS descrive un gas come un insieme di
piccole particelle in costante movimento. Le particelle muovendosi urtano tra di
loro e con le pareti del contenitore. I tre postulati alla base della teoria cinetica
molecolare sono:
1- Un gas è composto da particelle separate tra loro a distanze molto più
grandi delle loro dimensioni; per questo vengono considerate puntiformi,
hanno cioè una massa ma il loro volume è trascurabile
2- Le particelle, essendo in costante movimento in direzioni casuali, collidono
urtandosi tra loro. Questi urti sono completamente elastici (c’è
conservazione di energia e quantità di moto). Durante le collisioni, le
particelle non esercitano alcuna forza l’una sull’altra.
3- L’energia cinetica media di una particella è direttamente proporzionale alla
temperatura del gas in kelvin. Maggiore è la temperatura, più veloce è il
movimento e maggiore è l’energia cinetica media.
1
´ 2 2
u è la media del quadrato delle velocità
EC= m ú
2
TEMPERATURA E VELOCITA’ MOLECOLARI Secondo la teoria cinetica
molecolare, particelle di massa differente possiedono la stessa energia cinetica
media a una data temperatura.
Radice della velocità quadratica media.
L’energia cinetica di una mole di particelle di gas è data da:
Il terzo postulato della teoria cinetica molecolare afferma che l’energia cinetica
media è direttamente proporzionale alla temperatura espressa in kelvin. La
costante di proporzionalità in questa relazione è 2/3 R:
La radice della velocità quadratica media di un
insieme di particelle è direttamente proporzionale
alla radice quadrata della temperatura espressa in
kelvin e inversamente proporzionale alla radice
quadrata della massa molare delle particelle.
- A una data temperatura si ha una
distribuzione delle velocità delle particelle in
un campione di gas. La forma e il picco
massimo della distribuzione variano con la
massa molare del gas: per particelle più leggere il grafico della distribuzione
delle velocità è spostato verso velocità più elevate e la curva diventa più
ampia, a indicare un ampio intervallo di velocità.
- All’aumentare della temperatura del
campione di gas, la distribuzione delle
velocità delle molecole si sposta verso
velocità più elevate e la curva si appiattisce.
All’aumentare della temperatura, la radice
della velocità quadratica media aumenta e la
distribuzione diventa più ampia.
GAS REALI i gas si comportano idealmente
quando sono rispettate entrambe le seguenti
condizioni: (a) il volume delle particelle del gas è
piccolo rispetto allo spazio che le separa; (b) le
forze tra le particelle di gas sono trascurabili. A STP queste affermazioni sono
valide per la maggior parte dei gas comuni. Tuttavia queste assunzioni decadono
a pressioni più alte o a temperature più basse.
A basse temperature e/o alte pressioni i gas reali non obbediscono alle leggi dei
gas ideali.
Caratteristiche dei gas reali: le particelle di un gas ideale hanno volume definito;
in seguito agli urti non c’è conservazione della quantità di moto; le particelle
interagiscono tra di loro tramite forze.
- A pressioni elevate il volume definito delle
particelle gassose diventa importante
perché una porzione del volume totale del
gas è occupata dal volume particellare.
Quando un gas viene compresso le
particelle cominciano a occupare una
porzione significativa del volume totale del
gas e questo porta a deviazioni dal
comportamento ideale.
Van der Waals modificò dunque l’equazione
dei gas ideali adattandola al
comportamento dei gas reali aggiungendo un fattore che tenesse conto del
volume delle particelle gassose