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R.R. 04/2006: L’acqua meteorica di dilavamento dalle coperture giornaliere dei settori di conferimento

verrà convogliata nelle rete di raccolta del percolato e, mediante idoneo sistema di sollevamento inviata ai

silos per successivo smaltimento o, in alternativa, all’impianto di trattamento previsto on-site con recapito

in C.I.S. (previo passaggio in apposito pozzetto di ispezione e campionamento, al fine di verificarne il

rispetto dei valori limite di emissione della Tabella 3, Allegato 5 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) (scarico A2 - v.

Tav. 22 allegata alla documentazione progettuale).

L’acqua meteorica di dilavamento della copertura definitiva della discarica, a recupero ambientale

avvenuto, in funzione delle idonee pendenze conferite, verrà raccolta dai fossi di guardia perimetrali e

recapitata in C.I.S., previo passaggio in apposito pozzetto di ispezione e campionamento, al fine di

verificarne il rispetto dei valori limite di emissione della Tabella 3, Allegato 5 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.

(scarico A1 - v. Tav. 22 allegata alla documentazione progettuale). In questo caso, non è stata progettata la

separazione ed il trattamento delle acque di prima pioggia, dato che non si ravvisano pericoli di

contaminazione delle acque provenienti dalla copertura definitiva della discarica.

Ai sensi dell’art.5, c.3, del R.R. n. 04/2006, alle acque meteoriche di dilavamento della superficie del

piazzale è stata invece dedicata una rete di raccolta dimensionata per le portate di pioggia che si verificano

in occasione delle precipitazioni di breve durata ed elevata intensità caratteristiche della zona, assumendo

che l’evento si verifichi in 15 min (0,25 h). Si provvederà alla predisposizione di un sistema di

raccolta/trattamento delle prime piogge. In funzione dell’indisponibilità di canalizzazioni fognarie

nell’intorno, le acque derivanti dall’impianto verranno recapitate in C.I.S. (scarico A3 - v. Tav. 22 allegata al

progetto), previo passaggio in apposito pozzetto di ispezione e campionamento, al fine di verificarne il

rispetto dei valori limite di emissione della Tabella 3, Allegato 5 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i..

Salvo diversa disposizione, i limiti che verranno rispettati per la tutela del corpo idrico ricettore, sono quelli

della colonna “scarico in corpo idrico superficiale”, della Tabella 3 dell’Allegato 5 alla parte III D.Lgs.

152/2006 e s.m.i. per i parametri in tal senso indicati dall’autorità competente.

Delib. C.I.T.A.I. del 4.02.1977 Lo smaltimento dei fanghi derivati dalle operazioni di manutenzione della

vasca Imhoff, classificati rifiuti speciali ai sensi dell’art. 184, comma 3 del D.Lgs. 152/2006, avverrà nel

rispetto della normativa vigente. Prima dello scarico al suolo (scarico A4 - v. Tav. 22 allegata al progetto), il

sistema di smaltimento dovrà prevedere la messa in opera di adeguato pozzetto di campionamento per le

opportune verifiche analitiche delle acque. Nel caso in cui le medesime non risultino conformi ai limiti

previsti, le stesse verranno prelevate da trasportatori autorizzati ed inviate ad impianti di depurazione

autorizzati.

Considerata la portata di progetto di punta di 18 mc/h, il volume utile risulterà pari a 90,0 m3. Il volume

della vasca, oltre a favorire il processo di decantazione, offrirà una capacità di accumulo che potrà essere

sfruttata, in aggiunta a quella costituita dai silos, per stoccare all’occorrenza il percolato in attesa del suo

avvio a smaltimento, quando in situazioni di emergenza (i.e. malfunzionamento del comparto di filtrazione)

fosse necessario interrompere lo scarico nel ricettore superficiale. La vasca sarà ispezionabile e dovrà

essere periodicamente sottoposta a operazioni di controllo e rimozione dei sedimenti accumulativisi da

parte di ditta specializzata. Per lo svolgimento delle operazioni di pulizia e ispezione dovranno essere presi

tutti gli accorgimenti in materia di sicurezza necessari in ragione della presenza nei fanghi di fibre di

amianto. Al fine di eliminare i fanghi sospesi che sfuggono alla decantazione, si è reso necessario introdurre

nel sistema progettato anche il processo di filtrazione. I sistemi fisici che verranno impiegati consistono:

nella filtrazione su sabbia quarzifera; nella filtrazione per adsorbimento su carbone attivo.

Pertanto, il percolato verrà gestito come rifiuto in uscita e smaltito presso terzi, solo nel caso in cui le

esigenze idriche dell’impianto non debbano essere compensate, o nel caso in cui i risultati delle analisi

effettuate sul medesimo percolato, a seguito del trattamento on-site, siano tali da non risultare conformi a

quanto stabilito dalla Tab. 3, All. 5 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., o infine, nel caso in cui

l’impianto di trattamento sia soggetto ad operazioni di manutenzione.

Il progetto della nuova discarica ACTA srl prevede sia in fase di gestione operativa che in fase di gestione

post-operativa un accurato Piano di sorveglianza, monitoraggio e controllo. Per il monitoraggio delle

acque delle falda idrica superficiale, sono previsti n.10 punti di campionamento consistenti in n. 6

piezometri (S1÷S6) già realizzati in fase di studio preliminare e in n. 4 piezometri (P1÷P4) da realizzarsi

prima dell’avvio degli interventi. Sulla base di quanto prescritto dalla Regione Lombardia nell’Allegato A alla

D.G.R. n. 8/1266 del 30 novembre 2005 “Determinazioni in ordine alla realizzazione e la gestione delle

discariche per rifiuti costituiti da materiali da costruzione contenenti amianto”, i piezometri già realizzati e

quelli previsti, sono stati ubicati con un interasse di 50,0 m, a valle dell’impianto di discarica, e di 100,0 m, a

monte dell’impianto. La misurazione del livello freatimetrico sui piezometri già esistenti ed in progetto (le

cui caratteristiche vengono elencate nella seguente tabella), avverrà con cadenza mensile in fase di

gestione operativa e semestrale in fase di gestione post-operativa, così come previsto dal D.Lgs. 36/2003.

Livello piezometrico Piez. medio della falda (m s.l.m.)

Livello statico (m s.l.m.)

Livello dinamico (dopo spurgo) (m s.l.m.)

Soggiacenza della falda (m s.l.m.)

Per quanto riguarda invece il controllo idrochimico delle acque sotterranee si potrà beneficiare della

disponibilità manifestata dal CLIR SpA (Società a totale partecipazione pubblica comunale operante nel ciclo

dei rifiuti nel territorio lomellino) a fornire, attraverso l’Istituto “Mario Negri” di Milano, un monitoraggio

con frequenza maggiore rispetto a quanto previsto dal D.Lgs. 36/2003: bimestrale O e semestrale PO.

Parametri: metalli pesanti, IPA, solventi, BOD COD, azoto, pesticidi.

Sul percolato verranno ricercati gli stessi analiti considerati per le acque sotterranee. Anche per l’analisi del

percolato si potrà beneficiare della disponibilità manifestata dal CLIR SpA a fornire, attraverso l’Istituto

“Mario Negri” di Milano, un monitoraggio con frequenza corrispondente al monitoraggio idrochimico sulle

acque di falda.

Data la modalità di coltivazione che verrà seguita ed in considerazione dei procedimenti di recupero

ambientale previsti (sin da subito) sulla copertura finale dell’impianto nei settori di avanzamento, le acque

meteoriche di ruscellamento che interesseranno il corpo della discarica, sia in fase di gestione operativa

che in fase di post-gestione, verranno convogliate mediante opportuno fosso di guardia perimetrale al

collettore idrico superficiale (C.I.S.) presente a Sud dell’impianto, in corrispondenza dello scarico A1 (v. Tav.

22 allegata alla documentazione progettuale). Le acque reflue meteoriche, derivate dal ruscellamento

idrico sul fondo scavo (nei settori di scavo non ancora interessati da bariera geologica e da conferimento

rifiuti) verranno anch’esse captate, immesse nei fossi di guardia perimetrali e, quindi, conferite in C.I.S. nel

punto di scarico A1.

Come già anticipato, le acque provenienti dal sistema di raccolta del percolato verranno sottoposte a

processo di trattamento e filtrazione (per un loro riutilizzo) o immesse nei n. 5 silos e inviati a smaltimento

come rifiuto. Nel caso in cui dopo trattamento e filtrazione, le acque trattate risultino in eccesso rispetto

alle esigenze idriche dell’impianto, le stesse verranno conferite in C.I.S. nel punto di scarico A2.

Le acque di dilavamento del piazzale impermeabile (v. Tav. 22) verranno invece immesse in C.I.S., nel punto

di scarico A3, dopo aver subito adeguato trattamento in impianto di prima pioggia dedicato.

Ogni punto di scarico verrà preceduto da un pozzetto di verifica e campionamento delle acque, al fine di

garantire per lo scarico in C.I.S. il rispetto dei valori limite della Tabella 3 dell’Allegato 5, relativo alla Parte

terza del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.. L’accesso ai punti di prelievo verrà sempre garantito e a norma di

sicurezza ai sensi della normativa di settore. I pozzetti per il prelievo saranno a perfetta tenuta e mantenuti

in buono stato di conservazione. Si provvederà periodicamente alla rimozione dei fanghi e dei sedimenti

accumulatisi sul fondo degli stessi.

Acque superficiali

La zona in esame non presenta corsi d’acqua naturali superficiali nelle immediate vicinanze, e comunque

vulnerabili in relazione a eventuali fonti di inquinamento dovuti alla realizzazione dell’impianto. L’area

risulta invece delimitata da colatori e rogge artificiali, ad uso irriguo. Nello specifico, il colatore presente a

Sud dell’impianto verrà utilizzato quale recettore idrico delle acque di processo, previo opportuno

trattamento e verifica analitica. Risulta pertanto opportuno inserire annualmente il monitoraggio della

qualità delle acque del cavo recettore a monte e a valle dei punti di scarico A3 e A1.

Suolo

Le acque reflue provenienti dai servizi dell’insediamento (box docce/servizi, ecc.), utilizzate dagli addetti

all’impianto, verranno convogliate ad una fossa Imhoff, ubicata nelle immediate adiacenze e, a seguito di

trattamento, inviate al sistema di subirrigazione. L’impianto di sub-irrigazione (scarico A4 – v. Tav. 22

allegata alla documentazione progettuale) è stato posizionato ad una distanza > di 30 metri dalla

derivazione idrica in progetto. La manutenzione del sistema di smaltimento verrà effettuata nel rispett o dei

criteri indicati nella deliberazione C.I.T.A.I. (allegato 5, punti 4,5). Prima dello scarico al suolo, il sistema di

smaltimento prevede la messa in opera di adeguato pozzetto di campionamento per le opportune verifiche

analitiche delle acque. Nel caso in cui le medesime non risultino conformi ai limiti previsti, le stesse

verranno prelevate da trasportatori autorizzati ed inviate ad impianti di depurazione autorizzati.

Inoltre, al fine di verificare eventuali contaminazioni dei suoli circostanti l’impianto per ricaduta polveri o

altre sostanze veicolate dal trasporto

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
24 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/12 Chimica dell'ambiente e dei beni culturali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paolocara11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Valutazione di impatto ambientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Mezzanotte Valeria Federica Maria.