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Generale
Sesso Uomo HR 85
Rest
Età 26 HRmax teorica 194
Altezza 172 cm
Peso 75 kg
GXT ASTRAND per TREADMILL
Step Min. Speed (km/h) Speed (m/min) HR Slope (%) Slope (frazione)
1 0 8 km/h 133.6 m/min 130 0 0
2 3 8 km/h 133.6 m/min 140 2.5 0.025
3 5 8 km/h 133.6 m/min 151 5 0.05
4 7 8 km/h 133.6 m/min 162 7.5 0.075
5 9 8 km/h 133.6 m/min 170 10 0.1
6 11 8 km/h 133.6 m/min 177 12.5 0.125
7 13 8 km/h 133.6 m/min 183 15 0.15
Test interrotto per esaurimento
Usando la formula
VO max (mL/kg/min) = 3.5 + (0.1 x Speed) + (Speed x Slope x 1.8)
2
Dove
Speed = velocità in m/min
Slope = pendenza in frazione
Calcolare HR raggiunto 183
max
VO max relativo 52 ml/Kg/min
2
VO max assoluto 3,97 l/min
2
Giudizio sul risultato ottenuto confrontando il risultato
con i dati normativi di riferimento (reperibili nella lezione Buono
“valutazione della forma cardiorespiratoria”)
Step a cui il soggetto si sarebbe dovuto fermare se avesse
avuto la possibilità di raggiunger al massimo l’80% della 4
sua HRmax e non avesse potuto svolgere il test ad
esaurimento
Inserire il risultato nelle caselle in azzurro Pag. 2 a 7
Esercitazione 2 caso studio 1
I soggetti anziani possono essere molto diversi tra loro, quindi la valutazione deve essere
assolutamente personalizzata ed effettuata in base alle condizioni del soggetto. È indispensabile
riuscire ad effettuare una valutazione ampia in modo da prendere in considerazione molte capacità
coordinative e condizionali, in quanto le compromissioni possono evidenziarsi su diverse capacità. È
per questo che sono state stilate una serie di batterie di test che richiedono l’utilizzo di attrezzature
semplici e facilità di esecuzione, che valutano le principali capacità motorie di un soggetto:
capacità cardiovascolare, resistenza muscolare, equilibrio e flessibilità. L’insieme di questi test,
attraverso un punteggio, ci permettono di avere un’idea sintetica e generale della condizione del
soggetto. Per il soggetto preso in esame inizierei con il test 30-seconds chair stand che permette di
valutare la resistenza e la forza degli arti inferiori. Valutare la massima forza isometrica dei muscoli
estensori della coscia, in particolare del muscolo quadricipite femorale. Viene chiesto al soggetto di
sedersi su una sedia senza braccioli e incrociare le braccia, toccando con ciascuna mano la spalla
controlaterale. I piedi sono in contatto con il pavimento. Il soggetto dovrà alzarsi dalla sedia in
posizione eretta e poi sedersi nuovamente. Viene calcolato il numero di alzate effettuate in 30
secondi. Il signore che stiamo esaminando effettua 10 alzate quindi risulta nella media rispetto
all’età. Passeremo alla valutazione della parte superiore, in particolare agli arti superiori
effettuando un Arm curl test: lo scopo di questo test è quello di effettuare il massimo numero di
ripetizioni di flessioni dell’avambraccio sul braccio in 30 secondi con l’arto dominante. Il soggetto è
seduto sulla sedia o sullo sgabello, tenendo in ogni caso il busto in una posizione di 90° rispetto alle
anche. Il manubrio di massimo 4 kg è impugnato mantenendo il palmo della mano rivolto verso il
corpo. La posizione di partenza è con il braccio in posizione verticale bassa rispetto al busto.
Effettuare una flessione completa dell’avambraccio sul braccio, senza effettuare movimenti di
ante-posizione o retro-posizione del gomito. Il movimento di flesso-estensione deve essere
effettuato per la totalità del ROM. Il nostro soggetto effettua 20 ripetizioni, quindi un buon
risultato che non evidenzia particolari deficit a livello degli arti superiori. Prendere in
considerazione la forza è importante perché ha forti ripercussioni sulla salute e autonomia
dell’anziano. Un deficit di forza porta ad una riduzione della stabilità articolare, con conseguente
aumento del rischio di cadute, una ridotta protezione meccanica dell’osso in seguito a traumi,
inoltre viene meno l’azione osteogenica del muscolo. A questo punto per valutare la capacità
aerobica il test più utilizzato è il 6 minute walking test, in quanto non provoca un innalzamento
elevato della FC risultando abbastanza sicuro per il soggetto anziano. In pratica si tratta di
misurare la massima distanza che un soggetto riesce a percorrere su una superfice piana, nel
tempo di 6 minuti. Allo scadere dei 6 minuti viene chiesto al paziente di fermarsi esattamente nel
punto in cui si trova per procedere alla misurazione degli ultimi metri percorsi e si tiene conto dei
giri totali. Subito dopo vengono valutati il grado di dispnea post esercizio e la fatica percepita,
sempre tramite scala Borg, e comparati con i dati della baseline. Nei soggetti anziani a valori medi
si aggirano intorno ai 300-400 metri nei soggetti con buona capacità funzionale. Il soggetto in
esame ottiene un risultato di 300 metri, quindi otteniamo da questo test un risultato ai limiti verso
il valore minimo di riferimento, risultato compatibile ai dati anamnestici. Passerei alla valutazione
della flessibilità, agilità e dell’equilibrio in quanto con l’avanzare dell’età si va incontro ad una
fisiologica perdita della flessibilità, ecco che, utilizzare il chair sit and reach test può aiutarci per la
misurazione della flessibilità del tratto lombare e della muscolatura ischio-crurale. Viene chiesto al
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soggetto di sedersi sul bordo anteriore della sedia. Un piede è a contatto con il pavimento, mentre
l’altra gamba viene estesa, con il tallone sul pavimento e la caviglia in flessione dorsale (90°). Il
soggetto viene invitato a flettersi lentamente, con le mani sovrapposte, verso il piede dell’arto
esteso. Non flettere il ginocchio e mantenere la posizione raggiunta per due secondi. Il test viene
eseguito per entrambi gli arti. La migliore di due prove viene presa in considerazione. Il soggetto
preso in esame presenta una moderata riduzione della flessibilità, adesso valutiamo la flessibilità
dell’articolazione scapolo-omerale effettuando il back scratch test. Il test viene eseguito in stazione
eretta; il soggetto deve portare una mano sopra la spalla omolaterale; dietro la schiena, con il
palmo rivolto verso il corpo, cercando di raggiungere il centro del dorso; l’altro arto viene portato
dietro la schiena con il palmo rivolto verso l’esterno, cercando di toccare l’altra mano. Il test viene
effettuato con entrambi gli arti. Viene misurata la distanza tra i medi delle due mani, se le mani si
toccano, il punteggio sarà come 0. Come nel precedente test viene considerato il migliore risultato
di due prove. Questo test ha messo in evidenza una modesta riduzione della flessibilità in quanto la
distanza tra le due dita delle due mani è 10 cm. In ultimo andrei ad effettuare un test per valutare
agilità ed equilibrio dinamico adottando il 8 foot up and go test: viene posizionata una sedia contro
il muro, e un cono a una distanza di 2,40 metri. Il soggetto è seduto sulla sedia, con i piedi a terra e
le braccia incrociate sul petto. Al segnale gli viene chiesto di alzarsi e camminare il più velocemente
possibile, girare intorno al cono e sedersi nuovamente sulla sedia; viene calcolato il tempo
impiegato dal soggetto a completare la prova. La migliore prova tra due viene presa in
considerazione.
Conclusione: il soggetto preso in esame risulta essere un anziano in buono stato di salute con
valore della pressione buoni, con nessuna patologia dichiarata se non familiarità per il diabete, si
notano valori del colesterolo, hdl, ldl, trigliceridi sopra alla media, leggermente sovrappeso con
percentuale di massa grassa alta. Il VO2max è buono per l’età. Il soggetto risulta avere una forza
nella media per la sua età, la resistenza risulta leggermente deficitaria avendo ottenuto risultati
tendenzialmente bassi in accordo con quando riferisce nella scheda anamnestica, dove evidenzia
facile affaticabilità, essendo un fumatore e avendo svolto un lavoro sedentario. Si è evidenziata
invece una modesta riduzione della flessibilità, nei test di agilità ed equilibrio non ha evidenziato
particolari difficoltà riuscendo ad eseguire i test in modo adeguato rispetto all’età. Interverrei con
sedute di attività motoria con esercizi di facile esecuzione in modo da non creare disagio
all’anziano che in questo caso non ha mai svolto attività fisica e quindi avrà poca dimestichezza
nell’esecuzione. Facendo particolare attenzione nella fase di riscaldamento e defaticamento. Con
un monitoraggio costante della frequenza cardiaca in modo da non incorrere in rischi o effettuare
sedute inutili.
Gli obiettivi saranno: mantenimento del tono e del trofismo muscolare; aumento della capacità
aerobica e della resistenza alla fatica; ricerca del ROM articolare; migliorare l’assetto posturale;
contrastare l’inattività e la sedentarietà. Saranno inseriti esercizi per migliorare il tono muscolare,
la capacità di esercizio, l’equilibrio (variazioni di appoggio, di andature, in posizioni statiche e
dinamiche, instabilità). Gli esercizi saranno svolti sia in piedi sia da seduti, ma anche a terra su
idonei tappetini, sempre in situazioni di massimo controllo, punterei sulla flessibilità articolare con
stretching perché il soggetto ha evidenziato deficit e farei anche qualche esercizio per migliorare la
coordinazione. Programmerei due incontri alla settimana della durata di 60 minuti, suddividendo la
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lezione in 5 fasi: 1) Riscaldamento (10 min); 2) Esercizi specifici; 3) Coordinazione; 3) Defaticamento
e tonificazione (10 min); 5) Allungamento/Stretching.
La parte centrale sarà dedicata all’esecuzione di esercizi di mobilizzazione, delle principali
articolazioni, e di rinforzo dei muscoli degli arti superiori e inferiori e dei muscoli della colonna,
seguita, poi, dagli esercizi di coordinazione dove saranno inseriti esercizi di mobilità generale e una
fase cardiovascolare. L’allungamento muscolare a fine lezione, ha avuto lo scopo di aumentare la
mobilità articolare, di migliorare la flessibilità muscolare oltre a favorire il recupero dopo gli sforzi
fisici, rilassando completamente il corpo, la durata sarà di circa 10 minuti. L’esecuzione sarà da 2
serie da 8 ripetizioni o 2/3 min. Il tutto affiancato da specialisti per eventuali dritte e consigli
alimentari visto il sovrappeso e i valori del colesterolo alterati. Infine programmerei un controllo a
3 mesi, ripetendo tutti i test e valutando i dati raccolti.
Esercitazione 3 caso studio 2
Prima di procedere con la valutazione attraverso i test nelle persone non vedenti, occorre capire il
livello della loro efficienza propriocettiva, in m