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Dewey critica un tipo di formazione che si fonda esclusivamente su una trasmissione
chiusa sistematica di saperi di una scuola che punta ad una trasmissione a priori
meccanica secondo Dewey questa è una tipologia di scuola che è destinata solo al
fallimento
Una scuola deve inserirsi all’interno di una società libera, aperta, democratica e
meritocratica deve puntare fin dall’educazione prescolare alla motivazione della
creatività ma soprattutto deve creare le condizioni affinchè ogni bambino possa essere
se stesso e trovare il suo autorientamento in rapporto a 3 orizzonti (1. Il sapere teorico
che non basta, 2. Il saper fare un sapere che è finalizzato all’esperienza nel mondo della
vita all’educare alla vita, 3. Sapere poietico il sapersi orientare in situazioni diverse e
complesse)
Ogni bambino ogni individualità è una individualità irripetibile è un universo presenta
diversi sentimenti, emozioni, interessi e diverse problematiche, speranze
L’insegnante per poter motivare l’individualità deve creare le condizioni per rispettare
l’individualità del bambino lo può fare non solo con il profilo cognitivo e con una
trasmissione sistematica del sapere ma è necessario puntare alla valorizzazione al
coinvolgimento del profilo affettivo emotivo relazionale, senza il coinvolgimento delle
motivazioni- emozioni- sentimenti fin dai primi anni dell’educazione prescolare non
avviene un processo reale e autentico di apprendimento
al profilo cognitivo va associato il profilo affettivo motivazionale relazionale
per questi autori assume un ruolo centrale nella formazione il concetto di motivazione
nell’età prescolare del bambino
Che cosa significa motivazione? Che cos’è la motivazione? Qual’è la sua origine?
= il termine motivazione deriva dal latino motus creare un movimento in riferimento a
emozioni, sentimenti, percezioni, interessi, il termine motivazione implica un
coinvolgimento degli interessi, emozioni, sentimenti, percezioni, aspirazioni che
caratterizzano l’essere se stessi
riflessione della Montessori al suo libro “La mente assorbente”
la parte più importante della vita è quella che si estende dalla nascita ai 6 anni in questa
fascia di età la mente del bambino è molto diversa da quella dell’adulto
la mente assorbente del bambino ha il potere di assorbire in modo inconscio elementi
presenti nell’ambiente in cui vive assimila le impressioni dell’ambiente senza che il
bambino partecipi con il suo sforzo ma solo vivendo cioè attraverso le sue esperienze
- ruolo centrale la correlazione tra motivazione – formazione – creatività
1. COM’E’ POSSIBILE MOTIVARE LA CREATIVIT’ NELL’EDUCAZIONE
PRESCOLARE?
Nell’analisi del rapporto che vi è fra motivazione e creatività ci si interroga su
come sia possibile motivare la creatività nell’educazione prescolare.
Alcuni autori illustri come Socrate, Rousseau e Dewey spiegano con le loro
riflessioni la correlazione che vi è fra motivazione e creatività.
Socrate facendo riferimento alla triade socratica parla di conoscere se stessi
ed essere se stessi; c’è sempre qualcosa nell’ombra della nostra soggettività
che può essere motivato ed è fondamentale motivare l’altro nella conoscenza
delle proprie imperfezioni dei propri limiti.
La scoperta e la conoscenza di noi stessi fin dall’età prescolare ci aiuta a far
emergere le nostre potenzialità nascoste connaturate nella nostra
soggettività, il proprio mondo, le emozioni, i sentimenti e gli interessi.
Quindi secondo Socrate l’educazione alla creatività consiste in tre fasi di
sviluppo: conoscere, scoprire ed essere se stessi.
Rousseau nell’opera l’Emilio in riferimento all’educazione parla
dell’importanza di motivare la creatività e dell’essere se stessi attraverso il
vivere secondo natura, si da spazio ad un’educazione naturale fin dai primi
anni di vita dell’infanzia fin dall’educazione prescolare; l’ascolto della propria
natura e il distacco dalla propria città sono tematiche centrali che assumono
un ruolo determinante nella motivazione della creatività.
Altro concetto importante di analisi nel rapporto tra creatività ed emozione è
l’interesse che secondo Herbart è fondamentale nella crescita e nella
formazione fin dall’educazione prescolare.
Dewey espone le sue riflessioni sul concetto di creatività nel saggio
sull’Intelligenza Creativa, la quale viene intesa come pensiero libero creativo
che deve essere valorizzato fin dai primi anni di vita.
Inoltre l’intelligenza creativa si associa ad un aspetto della nostra personalità,
la libertà creativa.
Secondo Dewey ogni scuola deve valorizzare al massimo la creatività
motivando alla manifestazione di un pensiero libero creativo ma soprattutto
nel sviluppare un’intelligenza creativa ed emotiva.
L’intelligenza emotiva fa riferimento al profilo affettivo relazionale
motivazionale.
Dewey critica un tipo di formazione che si fonda solo su una trasmissione dei
saperi chiusa, a priori e meccanica; questa tipologia di scuola per Dewey è
destinata al fallimento.
Una scuola deve inserirsi all’interno di una società libera, aperta, democratica
e meritocratica e per motivare la creatività fin dall’età prescolare deve creare
le condizioni affinchè ogni bambino possa essere se stesso e trovare il suo
autorientamento in rapporto a tre orizzonti.
L’orizzonte del sapere teorico quello che non basta, il saper fare un sapere
finalizzato all’esperienza nel mondo della vita all’educare alla vita, il sapere
poietico ovvero il sapersi orientare in situazioni diverse e complesse.
Ogni bambino è una individualità irripetibile un universo che presenta diversi
sentimenti, interessi e diverse problematiche, emozioni e speranze.
L’insegnante per poter motivare l’individualità del bambino lo può fare non
solo con il profilo cognitivo e una trasmissione sistematica del sapere ma è
necessario che valorizzi il coinvolgimento del profilo affettivo, emotivo e
relazionale.
Senza il coinvolgimento delle motivazioni, delle emozioni e dei sentimenti fin
dai primi anni dell’educazione prescolare non può avvenire un processo reale
e autentico di apprendimento.
Per questi autori la motivazione assume un ruolo centrale nella formazione
dell’età prescolare del bambino; non a caso il concetto di motivazione dal
latino motus significa proprio creare un movimento in riferimento ad
emozioni, sentimenti, percezioni e interessi.
Stimolando la creatività si aiuta il bambino a far crescere la sua autostima, far
sviluppare la sua personalità e scoprire il suo mondo interiore.
La motivazione della creatività spesso avviene con laboratori e attività che
aiutano a favorire la curiosità e l’uso della fantasia.
Erich Fromm e Winnicot affermano che educare alla creatività significa
educare alla vita e comporta che ognuno sviluppi la sua creatività produttiva
in modo libero, autentico e spontaneo essendo se stesso.
2. IN UN ORIZZONTE DIDATTICO-FORMATIVO COME E’ POSSIBILE
FOCALIZZARE LA CORRELAZIONE TRA GIOCO E CREATIVITA’
Il rapporto tra gioco e creatività Herbart sostiene che deve essere valorizzato
al massimo per una formazione degli interessi del bambino che deve fare da
se quello che gli piace.
Il gioco assume una funzione importante sotto il profilo creativo, si educa alla
creatività nella valorizzazione massima dell’interesse.
Lo psicoanalista Winnicot sostiene che il gioco è in stretta correlazione con
l’atto creativo in quanto permette al bambino di esprimere l’intero potenziale
della sua personalità.
Attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo il bambino con il gioco può
trovare se stesso ed essere in contatto con il suo Sè.
Grazie ad alcune teorie elaborate nel corso del ‘900 l’istruzione non è più
basata sulla memorizzazione meccanica di concetti ma pensata in modo attivo
dove il bambino partecipa nel processo di apprendimento in modo attivo e
presente e vengono valorizzate all’interno del saper fare le attività manuali e il
gioco.
La pedagogista Montessori affermava che il bambino si doveva muovere in
uno spazio libero proprio per promuovere attraverso l’attività del gioco lo
sviluppo cognitivo e senso-motorio.
Solo sperimentando da solo nell’ambiente il bambino può attraverso l’uso
delle sue intuizioni sviluppare la sua creatività nel saper fare.
Anche per le sorelle Agazzi era importante un metodo educativo libero e
attivo prediligendo l’uso di materiale comune recuperato per sviluppare delle
attività creative manuali.
Lo sviluppo della creatività per tanto dipende anche dall’ambiente sociale e
culturale del bambino, dalla motivazione e dai livelli di interesse.
In un orizzonte didattico-formativo lo sviluppo del gioco attraverso la
creatività può avvenire con attività di libera esplorazione, sull’osservazione e
sulla manipolazione degli oggetti, la narrazione di storie.
3. DESCRIVI LA CORRELAZIONE TRA IL CONCETTO DI MENTE
ASSORBENTE E I PROCESSI DI APPRENDIMENTO NELLA FASCIA DI ETA’
TRA I 0 E I 6 ANNI.
In riferimento al suo libro “La mente assorbente” la Montessori afferma che la
parte più importante della vita è quella che si estende dalla nascita ai sei anni,
in questa fascia di età la mente del bambino è molto diversa da quella
dell’adulto.
La mente assorbente del bambino ha il potere di assorbire in modo inconscio
elementi presenti nell’ambiente in cui vive; inoltre il bambino assimila le
impressioni dell’ambiente senza che vi partecipi con sforzo ma solo vivendo
attraverso le sue esperienze.
Il bambino ha il potere straordinario di assimilare in modo inconscio
attraverso forme di attività mentale e pratica come la creatività, il gioco e la
fantasia.
Nell’età prescolare tra i 0 e i 4 anni è importante motivare la creatività con il
gioco creativo, il bambino inconsciamente assorbe determinati aspetti della
realtà in modo inconsapevole.
Montessori riprende alcuni concetti espressi da Leibniz sottolineando che ci
sono delle percezioni oscure inconsce che caratterizzano la mente del
bambino e che vengono assorbite.
Queste percezioni oscure anche se non intense vengono definite come piccole
percezioni che saranno determinanti