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Moretti progetta le sue foto
Nadia de Conciliis così la sua personale concezione e
… la foto di architettura è un do- interpretazione dell’opera egli vuole
cumento oggettivo dell’opera ma che il suo messaggio crea una siner-
può diventare espressione artistica gia tra la visione dell’opera che lui
trasformando gli scatti di documen- ha creato la capacità interpretativa
tazione in foto da autore. Moretti dello spettatore.
di questo fa un’arte che affianca Gli edifici vengono fotografati in fasi
in ogni sua opera come strumento successive documentando i proces-
indissolubile alla progettazione… si di lavorazione a testimonianza
Egli usa la fotografia per vedere dell’evolversi del manufatto.queste
oltre l’orientamento dell’opera foto evidenziano lo statura, la struttu-
nello spazio seguendo il percorso di ra portante dell’edificio, visione che
un’idea che è realizzazione del suo sparirà e che si sostituirà soltanto
ingegno e della sua creatività. La una volta terminato è rivestito dalle
fotografia quindi si configura come tamponature e dai finimenti.
il mezzo più idoneo ad esprimere La fotografia differenza del disegno
l’essenza della sua architettura, vive di sottili e affascinanti mutazioni
come interpretazione della forma spaziali e di tempo…
per il tramite della luce.Moretti fa Moretti usa dunque la fotografia
uso della fotografia quale mezzo più quale strumento indispensabile,
esaustiva di esprimere le infinite va- favorevole e di grande impatto per
rietà cromatiche di percezione dello miniaturizzare, catalogare, archi-
spazio… viare e divulgare in schede visivo
Tuttavia egli ha 1:00 visione dell’o- - documentarie le sue immagini di
pera che lo porta a tagliare i provini architetture.
e correggere l’inquadratura delle
foto e creare nuove dimensioni, eli-
minando parti e mettendone in risal-
to altre, indicando esattamente come
includere nell’immagine. Esprimendo Casa del Girasole
Studio di Piazza Santi Apostoli a Roma , anni sessanta
(ACSRo, Fondo Luigi Moretti)
Gli architetti di Ghitta Carell
Alla Galleria Principe di Roma dalla mondanità agli imprenditori
Questa mostra alla Galleria Prencipe all’alta borghesia. In linea con le
fu frutto di un lungo lavoro condotto esperienze artistiche del suo tempo
da Roberto Dulio sul rapporto tra e grazie a un sapiente uso di artifici
la fotografa e gli architetti del suo tecnici, Carell mise a punto un lin-
tempo. Come pochi altri il Regime guaggio raffinato in grado di coniu-
conferì un ruolo di primo piano agli gare tradizione e modernità con un
architetti, legittimando in ogni pro- occhio anche al glamour cinemato-
gettista l’ambizione di svolgere una grafico, creando un’inconfondibile
funzione maieutica ed esclusiva nel cifra che avrà un ruolo decisivo nella
tradurre in pietra le istanze rappre- definizione dell’immagine pubblica
sentative del nuovo ordine politico. della società del Ventennio.
Un ritratto di Ghitta Carell equivale- In mostra sono 30 fotografie dei
va a una garanzia di successo e per principali protagonisti dell’architet-
i più giovani era indizio di incrollabi- tura di quegli anni: Marcello Piacen-
le ambizione al suo raggiungimento. tini, Giuseppe Pagano, Adalberto
Celebrata nell’Italia degli anni Tren- Libera, Mario Ridolfi, Giovanni Mi-
ta come la più importante fotografa chelucci, Piero Portaluppi, Armando
del suo tempo, l’ungherese Ghitta Brasini, Angiolo Mazzoni, Clemente
Carell (1899-1972) seppe realizzare Busiri Vici, Eugenio Montuori, Luigi
ritratti capaci di evocare uno strin- Moretti e molti altri.
gente connubio tra la personalità In catalogo saggi di Roberto Dulio,
del soggetto e una precisa volontà Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina
di rappresentazione, facendo del Spinazzè.
personaggio fotografato un prota-
gonista della vita sociale e mondana
dell’epoca. Davanti al suo obiettivo
hanno sfilato tutti i protagonisti del
mondo tra le due guerre, dagli ap-
parati di Regime alla famiglia reale,
“L’innocente complicità di Ghitta Carell con la volontà dei suoi soggetti (…) rivela sul
loro conto una verità cruda e precisa. La riverenza della fotografa li ha resi interessanti;
il tempo li ha resi innocui e sin troppo umani”
Susan Sontag, On Photography, New York 1977
Luigi Moretti mostra il modello della casa Balilla a Trastevere
Roma, 1933 - 1937
(AMMRo)