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Svolgimento Tema 9 (classe ingegneria chimica)
Traccia:
La transizione energetica da combustibili fossili a rinnovabili sta acquistando sempre maggiore
importanza. Illustrare vantaggi e problematiche legate alla sostituzione dei combustibili fossili.
Descrivere un processo che sfrutti fonti rinnovabili per la produzione di energia, di combustibili
o di prodotti chimici. ----- o ----- o ----- o -----
Svolgimento:
La transizione energetica da combustibili fossili a fonti rinnovabili rappresenta una delle sfide più
urgenti e cruciali del nostro tempo, in risposta alla crisi climatica, alla crescente domanda di energia
e alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra. Questa trasformazione, sebbene ricca di
opportunità, comporta anche numerosi ostacoli che devono essere affrontati con strategie innovative
e sostenibili.
Vantaggi della sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili. Innanzitutto, le energie
rinnovabili come il solare, l’eolico, l’idroelettrico e la geotermia sono inesauribili e disponibili in
molte parti del mondo, riducendo la dipendenza da risorse fossili limitate e soggette a fluttuazioni di
prezzo. Questo contribuisce a una maggiore sicurezza energetica e a una stabilità dei costi nel lungo
termine. Inoltre, le fonti rinnovabili producono pochissime emissioni di gas serra e inquinanti
atmosferici, contribuendo significativamente alla lotta contro il cambiamento climatico e alla tutela
della salute pubblica. Un altro vantaggio importante è la possibilità di generare energia
decentralizzata, favorendo l’autonomia energetica di comunità locali e riducendo le perdite di
trasmissione. La crescita del settore delle rinnovabili stimola inoltre l’innovazione tecnologica,
creando nuovi posti di lavoro e opportunità economiche sostenibili.
Problematiche associate alla transizione. Nonostante i benefici, la transizione presenta diverse sfide.
Innanzitutto, l’intermittenza di alcune fonti come il solare e l’eolico richiede sistemi di accumulo
energetico avanzati per garantire una fornitura stabile e affidabile. La realizzazione di grandi
infrastrutture di stoccaggio, come le batterie di ultima generazione, comporta costi elevati e questioni
ambientali legate al loro smaltimento. Un altro problema riguarda la necessità di una rete di
distribuzione adeguata e intelligente, che possa integrare efficacemente le fonti rinnovabili e gestire
fluttuazioni di produzione e domanda. La transizione richiede anche investimenti considerevoli, sia
pubblici che privati, e un quadro normativo stabile e favorevole che stimoli l’innovazione e la
diffusione delle tecnologie pulite. Inoltre, alcuni territori e comunità potrebbero incontrare difficoltà
nell’adattarsi ai cambiamenti economici e sociali derivanti dalla riduzione dell’industria fossile,
evidenziando la necessità di politiche di supporto e riqualificazione professionale.
Un esempio di innovazione sostenibile: produzione di idrogeno verde. Uno dei processi più
promettenti e innovativi nella transizione verso un sistema energetico più sostenibile è la produzione
di idrogeno verde, che sfrutta fonti rinnovabili per generare energia pulita e combustibili alternativi.
L’idrogeno verde si ottiene attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua, alimentato da energia
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proveniente da fonti rinnovabili come il solare o l’eolico. L’idrogeno ha molteplici applicazioni: può
essere utilizzato come combustibile per alimentare veicoli a celle a combustibile, come materia prima
nell’industria chimica, e come vettore energetico per lo stoccaggio e il trasporto di energia. La
produzione di idrogeno verde permette di sfruttare l’energia rinnovabile anche in assenza di sole o
vento, agendo come un “serbatoio energetico” che può essere utilizzato quando la domanda è elevata
o le fonti intermittenti non producono. Inoltre, l’idrogeno verde può contribuire a decarbonizzare
settori difficili da elettrificare, come l’industria pesante, il trasporto marittimo e aereo, e la produzione
di acciaio. La sua capacità di essere immagazzinato e trasportato tramite pipeline o cisterne lo rende
un vettore energetico molto flessibile e adatto a una vasta gamma di applicazioni. Tuttavia, la
produzione di idrogeno verde presenta anche importanti criticità e sfide. Prima di tutto, il processo di
elettrolisi richiede grandi quantità di energia, e la sua efficacia dipende dalla disponibilità di energia
rinnovabile a basso costo e a elevata capacità di produzione. Attualmente, la produzione di idrogeno
verde è ancora costosa rispetto a quella di idrogeno prodotto da combustibili fossili (idrogeno grigio),
principalmente a causa dei costi elevati degli elettrolizzatori e della necessità di impianti di grande
scala. Inoltre, lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno presentano problemi tecnici e di sicurezza.
L’idrogeno è un gas molto leggero e infiammabile, e richiede infrastrutture specializzate per il suo
stoccaggio e distribuzione, con rischi di perdite e incidenti che devono essere attentamente gestiti.
Un’altra criticità riguarda l’impatto ambientale di alcune tecnologie di produzione di energia
rinnovabile necessarie per alimentare gli elettrolizzatori. Per esempio, la costruzione di grandi
impianti solari o eolici può avere impatti su habitat e biodiversità, e richiede uno sviluppo sostenibile
e integrato con le comunità locali. Infine, la transizione verso un’economia dell’idrogeno richiede
politiche di supporto, investimenti e innovazioni tecnologiche continue. La creazione di un mercato
stabile e competitivo per l’idrogeno verde richiederà tempo e coordinamento internazionale, oltre a
un quadro normativo chiaro e favorevole. 8
Svolgimento Tema 10 (classe ingegneria gestionale)
Traccia:
Dopo aver descritto un problema di progettazione, gestione o controllo di un sistema produttivo,
si illustri un modello di ottimizzazione che tenga conto sia degli aspetti economico-organizzativi
che di quelli tecnologici e progettuali del problema. Inoltre, riferendosi alla struttura lineare o
non lineare di tale modello di ottimizzazione, si discuta dell'esistenza delle soluzioni ottime e si
introducano alcuni metodi di soluzione.
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Svolgimento:
Il problema di progettazione, gestione o controllo di un sistema produttivo rappresenta una sfida
complessa che coinvolge molteplici aspetti, tra cui quelli economico-organizzativi e tecnologici. Per
illustrare tale problema, consideriamo un impianto di produzione di beni di consumo, come
un'azienda che produce diversi tipi di prodotti in un impianto industriale. La sfida principale consiste
nel pianificare la produzione in modo ottimale, tenendo conto delle risorse disponibili, dei costi, delle
capacità, delle restrizioni tecnologiche e delle esigenze di mercato.
Un problema tipico di progettazione riguarda la determinazione delle quantità di produzione ottimali
per ciascun prodotto, la sequenza delle operazioni, l’allocazione delle risorse e la gestione delle
scorte. La gestione, invece, può coinvolgere il controllo dei processi produttivi, la pianificazione a
breve termine e la gestione delle capacità. La difficoltà risiede nel bilanciare gli aspetti economici,
come minimizzare i costi totali di produzione e distribuzione, con aspetti tecnologici, quali le capacità
di macchinari, i tempi di lavorazione e le restrizioni di processo. Per affrontare tali problematiche, si
utilizza frequentemente un modello di ottimizzazione che tenga conto sia degli aspetti economico-
organizzativi sia di quelli tecnologici e progettuali. Un modello comune è il Programma Lineare (PL),
che permette di formulare il problema in termini di variabili decisionali, funzioni obiettivo e vincoli
lineari. Ad esempio, si può definire la funzione obiettivo come la minimizzazione dei costi totali di
produzione e distribuzione, mentre i vincoli rappresentano le capacità produttive, le richieste di
mercato, le restrizioni di risorse e le sequenze di lavorazione. Nel caso in cui le relazioni tra variabili
siano lineari, il modello si definisce come un problema di programmazione lineare. La struttura
lineare permette di applicare metodi efficienti di soluzione, come il metodo del simplesso, che
garantiscono l’individuazione di soluzioni ottimali in tempi ragionevoli anche per problemi di
dimensioni considerevoli. Tuttavia, molte volte il problema presenta aspetti non lineari, come costi
di setup variabili, efficienze di processo che cambiano con le quantità di produzione o restrizioni di
capacità non lineari. In questi casi, si parla di modelli di programmazione non lineare (PNL), più
complessi da risolvere, poiché la loro funzione obiettivo o i vincoli non sono lineari. L’esistenza di
soluzioni ottime dipende dalla natura del modello. Per i problemi lineari, il Teorema di dualità e la
convessività delle funzioni garantiscono che, sotto certe condizioni di fattibilità, esiste almeno una
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soluzione ottima. Inoltre, i modelli lineari sono caratterizzati dalla proprietà di essere convessi, il che
assicura che le soluzioni trovate tramite metodi come il simplesso siano globali e ottimali.
Per i modelli non lineari, la situazione è più complessa. La presenza di punti di massimo o minimo
locali può impedire di trovare la soluzione globale ottima. In questi casi, si ricorre a metodi di
ottimizzazione numerica come gli algoritmi di gradient descent, le tecniche di programmazione
differenziale, le procedure di ottimizzazione globale come gli algoritmi genetici, la simulazione o i
metodi di ricerca locale. Questi metodi cercano di esplorare lo spazio delle soluzioni per individuare
il minimo globale, anche se senza garanzie assolute di successo in tempi ragionevoli.
In conclusione, la scelta del modello di ottimizzazione dipende dalla natura del problema specifico.
Se le relazioni sono lineari, i metodi di programmazione lineare offrono soluzioni ottimali in modo
efficiente. Se il problema presenta relazioni non lineari, è necessario adottare tecniche più avanzate e
spesso più complesse, con l’obiettivo di trovare soluzioni che migliorino significativamente le
performance del sistema produttivo, considerando tutti gli aspetti economici, organizzativi e
tecnologici. La corretta modellizzazione e la scelta del metodo di soluzione sono fondamentali per
ottimizzare i processi produttivi e mantenere la competitività dell’impresa nel mercato globale. 10
Svolgimento Tema 11 (classe ingegneria della sicurezza)
Traccia:
Il candidato descriva, con riferimento agli elementi di progettazione della sicurezza, criteri e
modelli di valutazione dei rischi adottabili nelle fasi di realizzazione e gestione di un sistema
produttivo scelto a piacere, evidenziando vantaggi e