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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Sasso Loredana

ABSTRACT Background: La scarsa adesione al regime terapeutico prescritto rappresenta un’emergenza a livello mondiale (dall’OMS e AIFA 2015) con un tasso di inosservanza delle prescrizionei del 50%. Il non corretto Self-Management della terapia restituisce esiti negativi in termidi di qualità della vita, sicurezza e costi sanitari; i fattori influenti in tal senso sono diversi e includono componenti sociali, economici, legate al tipo di faraco e alle caratteristiche della patologia. Un intervento multidisciplinare, nel quale, l’infermiere ha la capacità di intervenire in autonomia e come parte attiva può variare notevolmente gli outcomes del paziente; una precoce individuazione del rischio di non adesione, permette di proporre interventi finalizzati ad ottimizzare l’aderenza. Obiettivo: Ricercare l’esistenza di una correlazione tra l’aderenza e le conoscenze/comportamenti nel self-management dei pazienti in terapia con farmaci antidiabetici. Ricercare se l’infermiere svolge un ruolo attivo nei processi che portano al Self.Managemente della terapia antidiabetica. Materiali e Metodi: Somministrazione di un questionario composto da tre sezioni: Sezione I: “Anagrafica e informazioni relative alla terapia”, raccoglie dati anagrafici e informazioni riguardanti la terapia, e che la letteratura, individua come influenti in termini di aderenza. Sezione II: “Scala di Morisky”, strumento validato per la misurazione del livello di aderenza. Sezione III: “Conoscenze e comportamenti relativi alla salute”, raccolta di dati influenti in termini di aderenza, tramite la somministrazione di quesiti ottenuti facendo riferimento alla tassonomia NOC. Risultati: Sezione I: il campione è composto per il 70% da uomini e con un’età media di 70 anni; gli intervistati assumono prevalentemente tra 5 e 10 farmaci (45%) e seguono la terapia antidiabetica da più di 12 mesi (84%). Quasi la totalità del campione ha ricevuto la prescrizione dal medico specialista, che ha fornito informazioni sulla stessa nell’84% dei casi; la principale fonte di trasmissione (63%) è stata quella orale. Sezione II: Nel campione la quota di utenti “non aderenti” è di circa il 47,4%; i principali fattori che hanno condotto al risultato (secondo i criteri della Scala di Morisky), sono legati alla dimenticanza dell’assunzione dei farmaci (89%) o alla poca attenzione nella gestione della terapia (89%). In misura minore ha contribuito l’interruzione spontanea in seguito ad un percepito miglioramento (39%) o peggioramento (33%) dello stato di salute. Nella categoria di utenti “aderenti”, solo il 10% ha dichiarato di avere dimenticato di assumere la terapia. Sezione III: La maggior parte degli intervistati assume esclusivamente terapia orale (50%); a seguire parenterale (26,3%) ed entrambe le forme nel 23.7% dei casi. All’interno della categoria degli assumenti terapia per os, la percentuale di non aderenti (58%) è maggiore rispetto a quella degli aderenti (42%), mentre nelle altre categorie il rapporto si inverte, e prevale il numero di aderenti. Il 55,5 % dei soggetti aderenti dichiara di conoscere il nome esatto del farmaco, ma di questi, nonostante quanto affermato, il 27% non è ingrado di indicarlo. L’80% degli intervistati aderenti dichiara di conoscere il dosaggio del farmaco assunto, ma, di questi, il 25% non è in grado di indicarlo senza leggere dalla confezione, o, lo indica in maniera errata; il restante 45,5% dichiara di non conoscere il dosaggio del farmaco. Sia tra gli utenti non aderenti che quelli aderenti ad eseguire un controllo della glicemia capillare sono il 100%. Tra gli intervistati aderenti l’80% mantiene un elenco di tutti i farmaci con dose e frequenza di somministrazione contro il 33% degli utenti “non aderenti”. Negli utenti aderenti il 65% utilizza sistemi di promemoria, mentre, nei non aderenti è solo il 28%. Nell’intero campione è stata individuata la completa assenza della figura infermieristica durante il processo di trasmissione delle informazioni. Conclusioni: I dati rilevati dalla ricerca sono in linea con quelle riportati dalla letteratura internazionale con valori percentuali che si avvicinano a quelli ottenuti dall’analisi statistica dei dati raccolti. I quesiti proposti hanno permesso di confermare i fattori di rischio che le evidenze dichiarano come contribuenti alla non adesione (politerapia, conosceze sub-ottimali, uso di sistemi organizzativi e di promemoria). È stata inoltre riferita la completa assenza nel processo educativo-assistenziale dei pazienti diabetici della figura infermieristica, che, secondo le evidenze potrebbe somministrare interventi specifici.
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