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Cristianesimo e sostanzialmente integrata nel sistemapolitico-culturale europeo
Nel X secolo, l'Europa cristiana fu minacciata dagli attacchi dei Saraceni: Che, dopo aver completato la conquista della Sicilia nel 902, crearono emirati a Bari e Taranto; da qui costruiti insediamenti fortificati, partivano per le loro incursioni, saccheggi e razzie.
L'ambizione dei feudatari che aspiravano a lasciare in eredità: I feudi produsse instabilità nel sistema delle investiture. Con il Capitolare di Quierzy, emanato da Carlo il Calvo nell'877 si stabiliva l'eredità dei feudi maggiori, cioè di quelli concessi dal re o dall'imperatore. Per i feudi minori concessi dai vassalli ai loro fedeli (valvassini) provvederà la Constitutio de feudis, emanata nel 1037 da Corrado II.
Il particolarismo nell'Italia del X secolo si ebbe per la coesistenza di: Regno d'Italia (con annesso titolo della corona imperiale); Ducati di Benevento, Salerno e Capua, dei...
Longobardi; Sicilia che gli Arabi avevano tutta conquistata all'inizio del 900; Territorio di San Pietro (Lazio, Marche e Umbria); Territori sotto giurisdizione dell'Impero bizantino2 Berengario I, marchese del Friuli: Ottenne il Regno d'Italia dopo la deposizione di Carlo il Grosso. Il suo scettro fu insidiato dal duca di Spoleto Guido II, dal di lui figlio Lamberto II, e da Ludovico di Provenza. Ottenne dal papa Giovanni X la corona imperiale; fu sconfitto e spodestato nel 924 da Rodolfo di Borgogna3 Berengario II, marchese d'Ivrea: Nel 950 fu incoronato re d'Italia. Il suo regno fu contrastato nella circostanza in cui Adelaide (nuora del re Lotario) per avere giustizia si rivolse a Ottone I; questi ingerendosi nelle politiche italiane, la sposò e sconfisse Gerengario II. Il papa Giovanni XII lo incoronò (961) re e imperatore4 I Conti di Tuscolo: Ebbero a Roma grande potere. Marozia, discendente dei Tuscolo, sposa nel 932 al re d'Italia Ugo di Provenza, nutriva
Ambizioni per i suoi, sulla corona del Regno d'Italia e sul Soglio pontificio. Le si oppose il fratello di papa Giovanni XI, Alberico che governò fino al 954 la città sapientemente.
La dinastia di Sassonia: Con l'ascesa di Ottone I a imperatore (962), diede compimento a un'ascesa meritevole di riconoscimenti avendo già con Enrico Uccellatore (919-936) compiuto una lunga e intensa attività politico-militare e avendo contrastato l'invasione dei Magiari (Lechfeld, 955).
Il regno dei Germani era costituito: Dai ducati di Sassonia, Franconia, Svevia, Baviera e Lorena. Con la collaborazione dei funzionari e dell'aristocrazia, Ottone I creò uno spirito di appartenenza tedesca; nominò liberamente vescovi e abati e li coinvolse nel governo di contee e città favorì gli studi nelle abbazie e nei monasteri.
Ottone risiedette a lungo in Italia, fin dal 961: Negli anni di questa permanenza cercò di risollevare le condizioni del papato, e lo fece deponendo Giovanni XII.
Il papa da cui era stato coronato re d'Italia e Imperatore, e facendosi carico di garantire la correttezza dell'elezione papale. Sconfisse i longobardi di Benevento e Capua, ma dai bizantini di Bari fu sconfitto (968) e dovette trattare con l'imperatore orientale Niceforo Foca.
Il Sacro Impero Germanico, dopo la morte di Ottone (973): Il figlio Ottone II affrontò la riottosità dei duchi di Lorena, Svevia e Baviera, mentre a Roma l'aristocrazia riprendendo potere uccideva il filo imperiale Benedetto VI ed eleggeva Bonifacio VII. Nel Meridione i Bizantini non mostravano di temere il rampollo di Sassonia, ma furono i Saraceni a piegarlo militarmente (nel 982, in Calabria). Nel 983 morì a soli 28 anni.
Alla morte di Ottone II, Ottone III era in minore età e sotto reggenza della madre Teofane. Nel 996 ascese al trono e nominò un pontefice fidato e nel 999 il suo maestro (che prese il nome di Silvestro II). A Roma elaborò una utopica politica di restaurazione dell'impero.
Ostacolata dai feudatari capeggiati da Arduino di Ivrea. Lo cacciarono i romanistessi, nel 1001; morì nel gennaio 1002, a soli 22 anni, senza lasciare eredi.
Alla morte Ottone III, fu imperatore Corrado II, il Salico: Designato in un ramo collaterale alla famiglia di Sassonia. Nei consueti contrasti con i feudatari maggiori, in specie con il vescovo di Milano Ariberto d’Intimiano - che cercava di impedire la trasmissione ereditaria dei feudi minori per impedire la crescita della piccola nobiltà -, nel 1037 emanò la Constitutio de feudis, nota anche come Edictum debeneficiis regni Italici.
Nel periodo di decadenza dell’Impero bizantino: Venne attuata una riforma amministrativa del territorio dividendolo in temi, con a capo uno stratega, e distribuendo in maniera razionale i possedimenti; terre vennero date ai soldati (stratioti), in funzione colonizzatrice, e venne favorita la classe dei contadini liberi con piccole proprietà.
Alla fine dell’VIII secolo il territorio
bizantino era ridotto di dueterzi: Rispetto all’epoca dell’Imperatore Eraclio. La difesa dei confini era ormai l’impegno più difficile; la popolazione restante si caratterizzava per usi e costumi orientali e la lingua ufficiale non fu più il latino ma il greco3. La controversia iconoclasta sorse: Nelle province orientali dell’impero bizantino, dove la venerazione di immagini sacre venne considerata peccato di idolatria. Quando al trono salì Leone III l’Isaurico (717-741) gli iconoclasti ebbero esaudite parte delle loro richieste4. Iconodulo, cioè favorevole al culto delle immagini: Fu l’imperatore Costantino VI (780-797). Il Concilio di Nicea II (787) condannò l’iconoclasmo come eresia e l’imperatore Michele III (842-867) ne fece applicare con rigore la decisione5. Nell’impero bizantino, il rapporto tra Stato e Chiesa: Divenne stretto: l’imperatore, rappresentante di Dio sulla terra, divenne garante della giustizia e della
pace, difensore della Chiesa e della vera fede; il potere imperiale era riconosciuto superiore rispetto a quello ecclesiastico. Roma e Costantinopoli si contesero il controllo dell'archiepiscopato della Chiesa bulgara: E lo fecero anche argomentando sulla questione teologica del "Filioque procedit". Il patriarca di Costantinopoli Fozio scomunicò il papa Niccolò I perché nel Credo si afferma che lo Spirito Santo derivi dal Padre e dal Figlio; il Concilio di Nicea (325) aveva sancito la derivazione solo dal Padre. Lo scisma d'Oriente: Si ebbe nel 1054. Tra le ragioni vi furono anche argomenti teologici (il filioque; l'uso di pane lievitato, durante la consacrazione), ordinamentali (il matrimonio dei preti, consentito dai bizantini) e di potere sulla Chiesa Bulgara, che nell'VIII secolo aveva sottomesso a Bisanzio. Nel secolo XI, prevalse l'intransigenza dei protagonisti, Leone IX a Roma e Michele Celulario a Costantinopoli. Tra il IX e il X secolo la società
La civiltà bizantina attraversò un periodo di crescita. Costantinopoli era la maggiore città del Mediterraneo, nota per la produzione di stoffe e sete. Altre città importanti per i commerci internazionali erano Tessalonica (oggi Salonicco), Corinto in Grecia, Trebisonda, Amastri sul Mar Nero, Efeso e Attalia sulle coste del Mediterraneo.
Sul fronte orientale dell'Impero di Costantinopoli, i Turchi selgiuchidi, impadronitisi di Baghdad, rappresentavano una minaccia per Bisanzio, anche perché iniziarono subito un'offensiva verso l'Egitto, la Siria e la Palestina; presero Gerusalemme nel 1070. Lo stesso imperatore Romano IV Diogene fu fatto prigioniero.
Sul fronte del Mediterraneo occidentale, i Normanni conquistarono i territori bizantini in Italia e Durazzo (in Albania). Temendo l'invasione di Costantinopoli, l'imperatore Alessio Comneno chiese aiuto ai Veneziani che riuscirono a fermare i Normanni; per compensarli assegnò loro, con diploma imperiale (crisobolla) del 1082,
numerosi privilegi, quali di commerciare nelle città dell'impero senza pagare dazi e tasse. 1 Gli ordini monastici più attivi nell'opera di colonizzazione delle zone spopolate e delle foreste furono quello dei Certosini e quello dei Cistercensi; là costruivano i monasteri e intorno a questi sorgevano villaggi di contadini desiderosi di mettersi sotto la guida spirituale dei monaci. 2 Grandi opere di dissodamento e bonifica di zone incolte e disabitate furono realizzate nelle paludose terre costiere dell'Olanda, bonificate con la costruzione di dighe e canali di drenaggio, anche per volere dei conti di Fiandra. Non meno vaste furono, in Germania, le zone valorizzate dai contadini che ottenevano, dai signori, le concessioni. 3 La conquista di possedimenti nell'est Europa in Oriente fu un obiettivo del clero e dei principi tedeschi, in particolare dei duchi di Sassonia. La colonizzazione si avviò verso est (Drang nach Osten) oltre l'Elba, in Meclenburgo, Pomerania e.Brandemburgo4 La rotazione agraria in Europa centro-settentrionale: Inghilterra, Germania, Paesi Bassi, Francia settentrionale, ebbe ritmo triennale, con l'impiego dell'aratro pesante e su campi aperti distribuiti su grandi strisce; in particolare un terzo dei campi era seminato in autunno (cereali), un terzo in primavera (legumi) e un terzo era lasciato a maggese
5 La rotazione biennale nell'Europa mediterranea: Era realizzata in Francia meridionale, Italia, Spagna e Grecia, con l'impiego dell'aratro leggero e su campi quadrati con assegnazioni strettamente individuali; metà terreno veniva coltivato ad esempio a cereali, mentre l'altra metà era lasciata a maggese, cioè a riposo, e serviva per il fieno e il pascolo degli animali; l'anno successivo la destinazione si invertiva
6 Nevralgici del commercio, nei primi secoli del Millennio: Furono i punti d'incontro tra più Paesi. Venezia collegava Pianura Padana e mondo bizantino con l'Europa
Centrale;Amalfi collegava l'Italia centro- meridionale con i mercatiarabi e bizantini. Normanni ed Ebrei furono intermediariintercontinentali collegando, rispettivamente, il mareBaltico con i mercati bizantini, e la Germania all'EstremoOriente7 Le rotte principali, all'inizio del nuovo Millennio erano:Nell'area mediterranea, quella con a capo Costantinopoli,quella comprendente i Paesi musulmani (Spagna, Africa delNord, Sicilia, Siria) e quella dell'Occidente cristiano.Nell'area nordica, quella atlantica (Irlanda, Inghilterrasud-ovest, Bretagna, Spagna) e quella dei mari del Nord8 Una moneta p