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Approfondimenti sulla clinica diabetica

E' da considerarsi un importante approfondimento anche nella clinica diabetica.

Il consumo di proteine a scopo energetico in condizioni normali

E' del 5%.

L'obesità

Era prima sottostimata, legata erroneamente a benessere economico.

La predisposizione genetica

E' responsabile per il 35% nell'insorgere della patologia.

Nei soggetti obesi

I meccanismi alla base della termogenesi risultano alterati.

L'accumulo di grasso nella regione addominale

E' maggiormente legato a complicanze cardiovascolari e metaboliche.

L'obesità

E' una patologia multifattoriale.

L'attività fisica maggiormente consigliata ai soggetti obesi

E' prevalentemente aerobica.

Il primo gene trovato e descritto

Il gene FTO.

Nella definizione del giusto approccio terapeutico

E' da considerare l'utilizzo di strumenti aggiuntivi a sostegno psicologico.

Studi futuri

Considerano l'ipotesi di individuazione di nuovi marker genetici di altri tratti.

legatiall'obesità 10 La motivazione personale: Condizione necessaria per il successo della terapia 1 La prima attenzione verso la dieta mediterranea: È stata posta da Keys, negli anni '50 2 Nel 2010 la dieta mediterranea: È stata dichiarata patrimonio immateriale dell'umanità 3 La dieta mediterranea: È interpretabile come un vero e proprio stile di vita 4 L'impatto del modello nutrizionale della dieta mediterranea: Comporta un significativo impatto sulla riduzione della mortalità complessiva 5 Circa il 55-60% di energia apportata con l'alimentazione: Deriva dai carboidrati 6 L'utilizzo di erbe aromatiche: Permette di ridurre il bisogno di aggiunte di sale e condimenti grassi 7 La dieta mediterranea è ricca in alimenti con attività: Antiinfiammatoria e cardioprotettiva 8 L'olio di oliva: È raccomandato nella dieta mediterranea grazie alla presenza di acido oleico 9 Il consumo di alcol: Include il vino rosso nella dieta mediterranea 10 Laleptina: E' un ormone proteico prodotto dagli adipociti 1 I giusti consigli nutrizionali: Considerano un'alimentazione quali-quantitativamente adeguata alle esigenze fisiologiche del soggetto 2 Le nuove generazioni: Sono sempre più minacciate dalla diffusione della sedentarietà 3 L'incidenza dei disturbi del comportamento alimentare: E' in aumento 4 Le carenze maggiormente rilevate nei ragazzi sportivi: Sono relative ai micronutrienti 5 Informazioni sulla frequenza degli alimenti assunti: E' utile per individuare alimenti sospettati di essere inadeguati nella dieta 6 Squilibri nutrizionali della madre durante la gravidanza: Possono compromettere lo sviluppo fetale 7 L'apporto nutrizionale: Qualora corretto, permette di migliorare il benessere psico-fisico anche nei bambini 8 Il laureato in scienze motorie: Può collaborare attivamente nel consolidare l'aspetto sportivo 9 L'apporto energetico: Deve essere proporzionale al dispendio energetico 10 Il campo della nutrizone

pediatrica: Deve essere ancora largamente approfondito

La metabolomica: Include lo studio di piccole molecole o metaboliti presenti nei campioni biologici

Il metaboloma: Comprende l'insieme dei metaboliti endogeni

Applicazioni della metabolomica: Trovano applicazione anche in campo di ricerca nutrizionale

Il nutri-tipo: Permette di avere una classificazione dei soggetti in relazione al profilo metabolico

Il profilo metabolico: È fortemente influenzato dal co-metabolismo del microbiota intestinale

Le prestazioni atletiche: Sono correlabili a cambiamenti del profilo metabolico

Il profilo metabolico di un atleta: È influenzato da durata e tipo di allenamento

Differenze fisiologiche pre/post allenamento: Sono analizzabili con profiling metabolico

La metabolomica offre una misura: Qualitativa e quantitativa del metaboloma

I fattori limitanti lo sviluppo della metabolomica: Tecnologia e database

La genetica: Impatta per il 40% sullo sviluppo delle malattie più comuni

varianti genetiche: Sono state associate alle prestazioni fisiche L'influenza genetica: Deve considerare le variazioni per ogni sport differentemente La valutazione del VO2 massimo: E' analizzabile insieme ad altri fattori, come le caratteristiche antropometriche Gli studi genetici: Sono basati su dati epidemiologici e anche legati alla biologia molecolare Gli studi di ereditabilità: Tentano di valutare i contributi genetici e ambientali verso i fenotipi di membri della stessa famiglia Genome-wide linkage scan: Utilizza analisi di linkage sull'intero genoma Candidate-gene association: Coinvolge la ricerca di un gene candidato L'espressione genica: Impatta su circa il 50% della variabilità dell'risposta all'allenamento Le diverse risposte degli atleti ai programmi di allenamento: Sono da ricercare nella genetica dell'ereditarietà dei caratteri Il consumo di ossigeno: Può aumentare fino a 40 volte durante l'esercizio Durante i processi diossido-riduzione: Vengono prodotte le specie altamente reattive dell'ossigeno
Uno squilibrio tra le azioni di ROS e le capacità difesa antiossidativa delle cellule muscolari scheletriche: Vengono prodotte le specie altamente reattive dell'ossigeno
Le azioni di ROS: Aumentano la permeabilità delle membrane
Il rilascio ematico di 3-metilistidina: Deriva dalla degradazione proteica contrattile
Il rilascio di CPK: Segue la cinetica di ristrutturazione della membrana in seguito allo svolgimento di esercizi
La mioglobina: È responsabile del trasporto di ossigeno nei mitocondri
Gli FFA: Richiedono il legame con l'albumina per essere trasportati nel sangue
La glutammina: È metabolizzato dalle cellule immunitarie
L'affaticamento durante l'esercizio di resistenza: Può indurre una leggera ipoglicemia transitoria
Per fibra alimentare si intende: L'insieme dei carboidrati che sfuggono all'idrolisi degli enzimi digestivi
Il principale polisaccaride distoccaggio nelle piante: L'amido3 La cellulosa: E' un polimero lineare di molecole di glucosio4 La lignina: E' un polimero ramificato di unità di fenilpropano5 I prebiotici: Resistono alla digestione nell'intestino tenue6 I possibili effetti negativi dell'apporto di fibre: Sono legati ai fitati7 L'ipotesi di partenza legata al consumo di fibre: Sottolinea la bassa quantità consumata nelle società industrializzate8 Il normale funzionamento intestinale: E' favorito dall'apporto delle fibre alimentari9 Per "carboidrato non disponibile" si intende: La componente vegetale non idrolizzata dagli enzimi digestivi10 Una carenza di apporto di fibre nella dieta: Può comportare la comparsa di malattie croniche non infettive1 La sottonutrizione: Danneggia il sistema immunitario2 I singoli nutrienti: Hanno effetti diversi sui diversi aspetti della reazione immunitaria3 La competenza immunologica: E' acquisita all'incontro di nuovi antigeni4 Glifisica e una dieta ricca di zuccheri e grassi6 L'obesità:È un fattore di rischio per lo sviluppo di insulino-resistenza7 La resistenza all'insulina:Può portare allo sviluppo del diabete di tipo 28 La dieta:Gioca un ruolo fondamentale nella gestione dell'insulino-resistenza9 Gli alimenti ad alto indice glicemico:Aumentano il livello di zucchero nel sangue e possono peggiorare l'insulino-resistenza10 L'attività fisica:È un modo efficace per migliorare la sensibilità all'insulina11 La perdita di peso:Può ridurre l'insulino-resistenza e migliorare il controllo glicemico12 La terapia farmacologica:Può essere necessaria per gestire l'insulino-resistenza in alcuni casi13 La prevenzione:È fondamentale per evitare lo sviluppo dell'insulino-resistenza e delle sue complicanze14 La consulenza medica:È essenziale per una corretta gestione dell'insulino-resistenza15 La ricerca:È in corso per comprendere meglio i meccanismi alla base dell'insulino-resistenza e sviluppare nuove strategie di trattamento.fisica6 Le diete a basso indice glicemico: Hanno migliorato la sensibilità all'insulina nelle donne con sindrome dell'ovaiopolicistico 7 Il consumo di micronutrienti: Influenza la sensibilità all'insulina 8 L'aumento di consumo di carboidrati: Aumenta i trigliceridi sierici 9 La dieta più dannosa: Comporta l'aumento di glicemia post-prandiale 10 La sindrome metabolica: Deve essere vista come una condizione pre-morbosa 1 Prove scientifiche confermano che: Le abitudini alimentari possono influenzare il rischio di sviluppare il cancro 2 Col termine cancro: Si indica un insieme di malattie complesse caratterizzate da una crescita cellulare anormale 3 Le cellule tumorali presentano tratti fisiologici distintivi, tra i quali: Insensiblità ai segnali di inibizione della crescita 4 La carcinogenesi: E' un processo a più fasi che coinvolge molteplici alterazioni genetiche o epigenetiche 5 Il cancro è causato: Da fattori endogeni e/o ambientali 6 I componenti bioattivi: Sono circa

25.000 quelli contenuti negli alimenti

Le interazioni tra gli alimenti:

Possono influenzare la risposta generale

I metodi di valutazione di assunzione di componenti bioattivi:

Sono fondamentali per svelare le relazioni tra le abitudini alimentari e il rischio di sviluppo del cancro

I questionari sulla frequenza alimentare:

Misurano i comportamenti a lungo termine

Molteplici nutrienti:

Possono influenzare lo stesso processo attraverso interazioni sinergiche e antagonistiche

Nei programmi di perdita di peso:

Le strategie comportamentali sono applicabili al cambiamento di qualsiasi comportamento nutrizionale

Il primo passo di un intervento comportamentale:

È l'identificazione dei comportamenti da modificare

Gli obiettivi da impostare:

Sono sia comportamentali che fisiologici

Gli obiettivi a breve termine:

Sono più efficaci di quelli a lungo termine

Gli obiettivi a breve termine:

Permettono di raccogliere una varietà di

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Publisher
A.A. 2023-2024
147 pagine
4 download
SSD Scienze mediche MED/49 Scienze tecniche dietetiche applicate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeoMe10x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nutrigenetica e alimentazione personalizzata nello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Maio Dominga.