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Domande e risposte sulle fibre alimentari
1. Richiedono il legame con l'albumina per essere trasportati nel sangue: La glutammina
2. E' metabolizzato dalle cellule immunitarie: La glutammina
3. Può indurre una leggera ipoglicemia transitoria: L'affaticamento durante l'esercizio di resistenza
4. Per fibra alimentare si intende: L'insieme dei carboidrati che sfuggono all'idrolisi degli enzimi digestivi
5. Il principale polisaccaride di stoccaggio nelle piante: L'amido
6. La cellulosa: E' un polimero lineare di molecole di glucosio
7. La lignina: E' un polimero ramificato di unità di fenilpropano
8. I prebiotici: Resistono alla digestione nell'intestino tenue
9. I possibili effetti negativi dell'apporto di fibre: Sono legati ai fitati
10. L'ipotesi di partenza legata al consumo di fibre: Sottolinea la bassa quantità consumata nelle società industrializzate
11. Il normale funzionamento intestinale: E' favorito dall'apporto delle fibre alimentari
12. Per "carboidrato non disponibile" si intende: La
- Una carenza di apporto di fibre nella dieta può comportare la comparsa di malattie croniche non infettive
- La sottonutrizione danneggia il sistema immunitario
- I singoli nutrienti hanno effetti diversi sui diversi aspetti della reazione immunitaria
- La competenza immunologica è acquisita all'incontro di nuovi antigeni
- Gli anziani sperimentano una progressiva disregolazione del sistema immunitario
- L'immunità specifica si attiva all'incontro di agenti patogeni
- I probiotici sono supplementi batterici vivi
- I probiotici colonizzano temporaneamente l'intestino
- L'attività dei probiotici è legata alla produzione di metaboliti e alla difesa da organismi patogeni
- L'impatto complessivo dei nutrienti sul sistema immunitario è difficile da prevedere
- Il microbiota intestinale ha un ruolo chiave nelle risposte immunitarie
- Gli individui insulino-resistenti richiedono concentrazioni
1. L'iperinsulinemia: Va di pari passo con l'insulino-resistenza
2. L'insulino-resistenza: Aumenta naturalmente durante la pubertà
3. La sindrome metabolica: Si riferisce ad un raggruppamento di fattori di rischio del metabolico
4. Tra i fattori che peggiorano il quadro di insulino-resistenza: Scarsa attività fisica
5. Le diete a basso indice glicemico: Hanno migliorato la sensibilità all'insulina nelle donne con sindrome dell'ovaiopolicistico
6. Il consumo di micronutrienti: Influenza la sensibilità all'insulina
7. L'aumento di consumo di carboidrati: Aumenta i trigliceridi sierici
8. La dieta più dannosa: Comporta l'aumento di glicemia post-prandiale
9. La sindrome metabolica: Deve essere vista come una condizione pre-morbosa
10. Prove scientifiche confermano che: Le abitudini alimentari possono influenzare il rischio di sviluppare il cancro
11. Col termine cancro: Si indica un insieme di
malattie complesse caratterizzate da una crescita cellulare anomale. Le cellule tumorali presentano tratti fisiologici distintivi, tra i quali: insensibilità ai segnali di inibizione della crescita. La carcinogenesi è un processo a più fasi che coinvolge molteplici alterazioni genetiche o epigenetiche. Il cancro è causato da fattori endogeni e/o ambientali. I componenti bioattivi sono circa 25.000 quelli contenuti negli alimenti. Le interazioni tra gli alimenti possono influenzare la risposta generale. I metodi di valutazione di assunzione di componenti bioattivi sono fondamentali per svelare le relazioni tra le abitudini alimentari e il rischio di sviluppo del cancro. I questionari sulla frequenza alimentare misurano i comportamenti a lungo termine. Molteplici nutrienti possono influenzare lo stesso processo attraverso interazioni sinergiche e antagonistiche. Nei programmi di perdita di peso, le strategie comportamentali sono applicabili al cambiamento di qualsiasi.comportamentonutrizionale2 Il primo passo di un intervento comportamentale: E' l'identificazione dei comportamenti da modificare 3 Gli obiettivi da impostare: Sono sia comportamentali che fisiologici 4 Gli obiettivi a breve termine: Sono più efficaci di quelli a lungo termine 5 Gli obiettivi a breve termine: Permette di raccogliere una varietà di informazioni 6 L'auto-monitoraggio: Viene consigliato su base giornaliera per i primi 6 mesi 7 Le nuove tecnologie: Offrono utili alternative ai diari cartacei 8 L'influenza ambientale: Può influenzare i risultati comportamentali 9 La ristrutturazione cognitiva: Comporta la modifica dei pensieri disadattivi 10 Le diete ipocaloriche: Sono diete da 400-800 kcal/giorno 1 La multifattorialità dello stato di salute: Rappresenta una sfida per definire la migliore strategia di intervento 2 La variazione nella risposta della strategia di intervento: E' chiarita dalle informazioni sulle inter-relazioni tra genomica, proteomica, metabolomica eComponenti alimentari
L'obiettivo finale della raccolta di tali informazioni: Permetterà di distinguere i responsivi dai non-responsivi
Il concetto del potere medicinale degli alimenti: È stato tramandato da tempo
Gli alimenti funzionali: Possono migliorare lo stato di salute
Diversi componenti bioattivi: Sono stati isolati, caratterizzati e studiati in vari modelli per comprendere meglio il loro meccanismo di azione
La risposta degli integratori alimentari: È data dalla presenza di molteplici componenti nella matrice alimentare
Il beneficio di un integratore alimentare: Può essere ottenuto se consumato come supplemento con uno o più componenti attivi
Gli obiettivi della nutrigenomica: Includono la capacità di dimostrare l'effetto dei nutrienti e composti bioattivi
La genomica nutrizionale: Ha il potenziale di identificare i componenti dei cibi che portano a conseguenze positive o negative
La dieta latto-ovo-vegetariana: È una dieta su base vegetale che
esclude carne e include latte
L'assunzione totale di grassi deve essere mantenuta: Non deve mai superare il limite minimo del 50% dell'energia giornaliera
La dieta latto-vegetariana: Esclude uova e prodotti a base di uova
La dieta ovo-vegetariana: Esclude latte e prodotti a base di latte
La dieta vegana: Consiste nell'eliminazione di qualsiasi alimento animale e suo derivato
La dieta fruttariana: Si basa prevalentemente sul consumo di frutta
I benefici della dieta vegetariana: Sono ricollegabili al ridotto consumo di carne e alla varietà dei prodotti vegetali consumati
Gli antiossidanti: Sono presenti in abbondanza negli alimenti vegetali
La dieta vegetariana nei bambini: Può non soddisfare le specifiche richieste alimentari
La dieta vegetariana negli atleti: Se pianificate in modo appropriato possono fornire energia sufficiente
La sudorazione: Provoca perdite di acqua ed elettroliti
L'ipoidratazione: Riduce la velocità di sudorazione
L'iponatriemia: Corrispondono a basse concentrazioni di sodio nel sangue
L'acqua: E' il principale costituente chimico del corpo umano
La distribuzione dell'acqua corporea: Comprende l'acqua dei compartimenti intracellulari e extracellulari
Il bilancio idrico: Rappresenta la differenza tra l'assunzione e la perdita di acqua
L'ipovolemia ipertonica: E' causata da perdita netta di liquidi corporei ipotonici
La disidratazione isotonica: Si verifica a seguito di malattia, esposizione a ambienti estremi, uso di farmaci, lesioni
L'ipoidratazione: Diminuirà il volume plasmatico
I crampi muscolari: Sono collegati a disidratazione e deficit di sodio
L'obesità: E' una condizione multifattoriale
L'IMC: E' la valutazione standard dell'obesità
I fattori ambientali: Svolgono effettivamente un ruolo nell'obesità infantile
L'obesità infantile: E' uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo moderno
L'effetto dell'ambiente domestico: Sembra diminuire quando i bambini diventano più grandi
I fattori genetici nell'obesità: Riflettono le differenze comportamentali e nel metabolismo
I geni e l'ambiente: Agiscono in dipendenza uno dell'altro
Polimorfismi del gene FTO: Sono associati a IMC maggiore nelle persone sedentarie
Gli studi su popolazioni caucasiche: Devono essere ampliati da studi su diversi gruppi etnici
Le tecniche di genotipizzazione: Hanno aumentato le opportunità di ricerca anche negli studi sui gemelli
I biomarcatori: Devono essere differenzialmente espressi in condizioni normali e patologiche
Il futuro dei biomarcatori nutrizionali: Risiede nella potenzialità di distinguere gli individui responsivi dai non responsivi
L'individuazione del biomarcatore specifico: È ostacolata dal simultaneo verificarsi delle risposte biologiche ai cambiamenti di salute
Le differenze interindividuali: Riflettono i polimorfismi genetici
L'instabilità del DNA: Può essere favorita da fattori endogeni
La replicazione del DNA: È fondamentale per la crescita cellulare
La disregolazione dell'apoptosi: È accompagnato da una vasta gamma di condizioni (cancro, neurodegenerazione, malattie cardiache)
Il sistema immunitario: Rappresenta la prima difesa contro gli agenti invasori
I processi infiammatori: Sono influenzati dai componenti dietetici
I biomarcatori: Agiscono in combinazione nel modulare il sistema immunitario
La nutrigenomica: Si concentra su uno studio bidirezionale
I campi di applicazione della nutrigenomica: Ricopre diversi campi oltre la medicina personalizzata
La variazione genetica: È coinvolta negli studi di nutrigenomica
Le interazioni geniche con i nutrienti: Necessitano di un set completo di dati
La nutrigenomica: È maggiormente interessata a cibi funzionali e nutraceutici
La genomica nutrizionale: Aggiunge informazioni utili per controllare la produzione di carne