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Un discorso pedagogico per dirsi scientifico
Deve seguire una metodologia di indagine rigorosa e determinare in maniera precisa il suo oggetto formale.
Il mobile learning, inteso come occasione pedagogica, permette:
- Di indagare su cosa il mobile learning ci permette di pensare
Le ricerche sull'oggetto didattico e sull'occasione pedagogica:
Vanno integrate.
L'impiego del libro nella scuola ha portato:
A una diffusa idea di a-medialità.
La scrittura:
Ha comportato trasformazioni delle strutture mentali.
Secondo Roberto Maragliano ogni educatore determinista:
Perché crede di poter determinare un cambiamento nello studente.
Con l'espressione "everywhere, anytime":
Si fa riferimento, apparentemente, al lifelong learning.
Secondo Neil Selwyn, quando si parla di tecnologia c'è la tendenza:
A trascurare una prospettiva storica.
Secondo l'autore la società:
Non si limita ad adattarsi alle innovazioni tecnologiche.
L'approccio contestualista, per Selwyn, si.
con cui erano stati accolti i film educativiLa televisione, invece, suscitò:Un grande interesse e un'ampia diffusioneLa diffusione di internet ha portato:Ad un cambiamento radicale nella società e nella culturaLe nuove tecnologie, come smartphone e tablet:Hanno cambiato il modo in cui interagiamo con il mondoLe tecnologie digitali hanno permesso:La diffusione e l'accesso a una vasta quantità di informazioniLa società dell'informazione ha creato:Una nuova forma di divario digitale tra chi ha accesso alle tecnologie e chi non ne haLa tecnologia ha influenzato anche il modo in cui ci relazioniamo:Con gli altri e con noi stessi, attraverso i social mediaLa tecnologia ha anche creato nuove forme di intrattenimento:Come i videogiochi e lo streaming di contenuti onlineIn conclusione, l'adozione delle nuove tecnologie ha avuto un impatto significativo:Non solo sul piano culturale e sociale, ma anche sulle nostre vite quotidiane.visto con i filmLe "Schools of the Air": Cercavano di adattarsi ai curricoli scolastici tradizionali Fra i pregi riconosciuti alla radio NON vi era: La possibilità di ascoltare mentre si svolgevano altri compiti La televisione fu descritta come: "Una finestra sul mondo per gli studenti" Nel caso della televisione educativa: Le prime evidenze empiriche apparvero molto convincenti Fra le cause dello scarso impiego della radio da parte dei docenti NON vi era: Un certo disinteresse da parte degli studenti A partire dalla fine degli anni '40: Fu chiaro che la radio non aveva rivoluzionato il sistema educativo Fra i motivi addotti per lo scarso impiego della televisione educativa vi fu: La mancanza di formazione dei docenti per l'impiego della nuova tecnologia La televisione veniva spesso avvertita: Come perturbatrice della routine della classe La diffusione della radio fu favorita: Dalla riduzione dei costi degli apparecchi Lo "Speak & Spell" fu: Un giocoelettronico portatile a carattere educativo
La rivoluzione microelettronica portò:
All'affermarsi del microcomputer
Quali di questi esempi NON rientrava nella "computer-assistedinstruction":
Consegna (delivery) di contenuti context-aware
L'entusiasmo che accompagnò i computer riflettevano:
Un senso di inevitabilità: non si poteva fare a meno diutilizzarli
Fra i benefici segnalati dai commentatori vi era:
Lo sviluppo del pensiero critico e della creatività
L'esperienza condotta negli anni '60 a Palo Alto, California:
Fu vista come un successo
Con il passare degli anni, l'impiego dei computer nelle scuole:
Si fece sempre più sporadico
Ai docenti venne spesso imputata:
Una certa resistenza alla nuova tecnologia
Fra le ragioni dell'insuccesso dei computer, negli anni '80, fu menzionato/a:
Il cambiamento di ruolo che veniva richiesto al docente
A dispetto delle aspettative iniziali, l'impiego del computer in classe:
Favorì la riproduzione di
Le tecnologie educative del XX secolo:
Non hanno mantenuto le attese
Spesso l'introduzione delle tecnologie in ambito educativo è stata vista come: Un modo per rimanere al passo con la società
Secondo un approccio contestualista, l'impiego e il non impiego delle tecnologie in contesti didattici dipende dalle decisioni, dalle aspettative e dalle azioni delle persone
Alla luce della storia delle tecnologie educative nel XX secolo, si può affermare che l'impiego della tecnologia non ha condotto a miglioramenti duraturi
Molti esperti ritengono che le tecnologie del XXI secolo siano qualitativamente e quantitativamente differenti rispetto a quelle del passato
Le evidenze empiriche prodotte a sostegno delle nuove tecnologie si rivelarono ambigue
L'entusiasmo sociale rivolto alle tecnologie portò alla convinzione che per ogni problema, anche molto complesso, si sarebbe trovata una soluzione tecnologica
Dalla storia delle tecnologie educative
nel XX secolo è possibile ricavare: Un ciclo ricorrente di promozione-speranza-delusione
Le tecnologie del XXI secolo potrebbero favorire un apprendimento: Basato sul dialogo e la collaborazione
La "resistenza" degli insegnanti alle nuove tecnologie: Fu una delle ragioni che vennero spesso addotte per l'insuccesso
La realtà aumentata (AR): Si sta mostrando, negli ultimi tempi, adatta ad applicazioni in ambito educativo
Secondo Milgram, realtà e virtualità: Sono connesse all'interno di un continuum
Le prime ricerche si sono concentrate: Sulla sovrapposizione di immagini virtuali su ambienti reali
Una caratteristica fondamentale per la AR è costituita da: L'intenzione di impiegare i media digitali per "aumentare" un ambiente
Esistono due tipi fondamentali di AR: Una basata su artefatti e una geolocalizzata
La realtà aumentata di tipo "statico" o "fisso": Può essere impiegata in un solo luogo
I codici QR: Sono un esempio di AR basata su
gli studi citati nell'articolo, l'uso di strumenti e artefatti nella realtà aumentata produce miglioramenti qualitativi e quantitativi nella nostra interazione con il mondo. La tecnologia è in grado di apportare un miglioramento con la realtà anche di carattere qualitativo. Per spiegare come si apprende con la realtà aumentata, si può fare riferimento alla teoria della dissonanza cognitiva e a quella della variazione. Alcuni impieghi di realtà aumentata che non hanno a che fare con l'educazione sono la pubblicità aumentata.la teoria della variazione:L'apprendimento è facilitato dal fare esperienza delle differenze (in maniera consapevole)
Il metodo del contrasto è per Bruner efficace:Perché per definire un concetto occorre il confronto con un'alternativa
Secondo Bruner, per personalizzare la conoscenza:Bisogna anche collegarla a un caso più generale
Parlando di AR in ambito educativo è importante concentrarsi:Sulla costruzione e decostruzione dei significati
Gli oggetti 3D dinamici:Permettono di esplorare contenuti educativi da varie prospettive
I libri aumentati:Permettono una comprensione più profonda dei contenuti
L'accuratezza dei sistemi di geolocalizzazione:Può essere ridotta dai "canyon urbani"
Uno dei rischi pedagogici è rappresentato:Dal concentrarsi più sulle caratteristiche dello strumento che su considerazioni pedagogiche
Un approccio di problem solving richiede:Problemi non ben definiti
L'Haptic lotus:È un fiore in grado di restituire feedback tattili
utilizzare il computer per seguire il corso:A distanzaascoltare ipodcast:AcasaSecondo la Teoria del Carico Cogntivo la nostra mente ha dei limiti:
Nella capacità di trattare le informazioni in arrivo
Dallo studio di Lee e Chan si evince che i docenti non possono fare
facili supposizioni a partire:
Dall'uso quotidiano che i ragazzi fanno della tecnologia
Gli studenti in genere non facevano multitasking perché
consideravano l'ascolto:
Un'attività di apprendimento
Qualche studente, a differenza degli altri, ha fatto multitasking perché
il materiale:
Non era soggetto a valutazione
Secondo Selwyn occorre:
Valutare le potenzialità didattiche dei social media
Secondo un'idea molto diffusa i social media sono utili dal punto di
vista educativo:
Perché sono molto utilizzati dai ragazzi
Per sostere i benefici dei social media per l'apprendimento, alcuni
studiosi fanno riferimento:
A teorie socio-culturali e costruttiviste
Attraverso i social media gli studenti diventerebbero:
Co-produttori attivi di conoscenza
I social media sienta o meno la scuola, dovrebbe essere considerato un attore attivo nella costruzione della conoscenza e non solo un destinatario passivo del sapere. La descolarizzazione mira a superare il modello tradizionale di insegnamento basato sulla trasmissione unidirezionale di informazioni, promuovendo invece l'apprendimento collaborativo e l'autonomia degli individui.