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Principali concetti di pedagogia speciale e apprendimento cooperativo

19. Itard ha stabilito gli obiettivi della pedagogia speciale: contesto, stimolazione sensoriale, transfer di apprendimento, comunicazione verbale, istruzione

20. Itard: ha scritto di Victor arrivando ai 5 principi sull'educazione (fine 700)

21. Itard: ha stabilito gli obiettivi della pedagogia speciale: Contesto, stimolazione sensoriale, transfert di apprendimento, comunicazione verbale, istruzione

22. L'apprendimento cooperativo: è la tipologia di apprendimento più efficace per il gruppo perché valorizza le diversità

23. L'apprendimento cooperativo: ha come effetto positivo il miglioramento delle abilità di esecuzione nel minor tempo possibile

24. L'apprendimento cooperativo: i principi fondamentali di tale metodologia si basano su un'attività volta a favorire la responsabilità degli studenti rispetto al compito, crea un clima collaborativo, la capacità di chiedere e dare aiuto, di ascolto, il rispetto delle

diversità e quindi l'interdipendenza positiva nel gruppo, l'autovalutazione
25. L'atleta disabile: viene classificato dal medico e dal tecnico
26. L'educazione degli handicappati: è un testo che ripercorre le tappe della pedagogia speciale dagli albori a oggi (Canevaro, 1988)
27. L'esercizio fisico con intensità moderata migliora la capacità aerobica ed il funzionamento cognitivo delle persone con disabilità cognitive e la velocità di elaborazione cognitiva: è un'affermazione di Pastula
28. L'esercizio fisico con intensità pari al 69-76% induce adattamenti all'apparato cardiocircolatorio se svolto con regolarità: Bernardi (2003)
29. L'esplorazione guidata: è la metodologia suggerita dalla FIN-CIP nei corsi di scuola nuoto con bambini disabili, anche gravi, nelle fasi di ambientamento
30. L'esplorazione guidata: si basa sul principio di gradualità, consequenzialità,

31. L'insegnante di attività motoria adattata: promuove la salute e lo sviluppo delle abilità sociali per sollecitare positivamente l'autostima

32. L'OMS è: nel 2001 utilizza un nuovo sistema di classificazione, l'ICF

33. La classificazione nel CIP: prima del 1992 era esclusivamente una classificazione medica

34. La legge 104: garantisce l'istruzione ai disabili, gravi compresi

35. La partecipazione sociale: è il termine che nell'ICF serve per descrivere il coinvolgimento in una situazione di vita nelle persone con disabilità (ERRORE SISTEMA)

36. La pedagogia speciale: è la disciplina che studia lo sviluppo del bambino con disabilità

37. La prima Paralimpiade: si è svolta in Italia nel 1960

38. La scuola italiana: è il modello di inclusione scolastica assunto a riferimento nella comunità europea

39. La strategia di insegnamento: è costituita da una serie di tecniche

organizzato la prima Casa dei Bambini nel 1907 a Roma49. Maria Montessori: ha sviluppato un metodo educativo basato sull'autoeducazione e l'indipendenza del bambino50. Maria Montessori: ha promosso l'importanza dell'ambiente preparato e dei materiali didattici specifici per favorire lo sviluppo del bambino51. Maria Montessori: ha sottolineato l'importanza del periodo sensibile, durante il quale il bambino è particolarmente receptivo a determinati stimoli e apprendimenti52. Maria Montessori: ha influenzato l'educazione infantile in tutto il mondo con il suo approccio innovativo e centrato sul bambino.classe punti 2 ha una lesione midollare da D7 a L1

Classe punti 3 ha una lesione midollare da L2-L457.

Nel basket in carrozzina: il giocatore viene valutato sul piano verticale, frontale e laterale per definire il volume.

Nel basket in carrozzina: il recupero della palla da terra in movimento è una tecnica fondamentale per tutti i giocatori indipendentemente dal punteggio.

Nel basket in carrozzina: il tecnico classificatore svolge la classificazione durante le partite di campionato.

Nel basket in carrozzina: il test del tiro al bersaglio valuta la capacità di passaggio del giocatore ad una altezza di 1,20 da terra, da una distanza da 4 e 8 metri.

Nel basket in carrozzina: il test dell'8 si svolge con e senza la palla e valuta la capacità di manovrabilità della carrozzina di tutti i giocatori.

Nel basket in carrozzina: il testo dello sprint valuta la capacità di sprint sui 20 metri di tutti i giocatori.

Nel basket in carrozzina: la disabilità minima in caso di amputazione per avere

l'idoneità bisogna avere la totale asportazione della falange e del primo metatarso64.

Nel basket in carrozzina: nella tecnica di spinta la mano sta con il pollice in estensione sul tubulare e le altre dita afferrano il mancorrente ad ore 1265.

Nel basket in carrozzina?-Il giocatore, con lesione midollare, presenta all'altezza dello schienale della carrozzina pari al livello della lesione.

a. Il giocatore con un mutazione alta presenta l'altezza dello schienale della carrozzina all'incirca al livello della lesione dell'arto inferiore.

b. Il giocatore, con lesione midollare, presenta all'altezza dello schienale della carrozzina. Pari al livello della lesione.

c. Giocatore con lesione midollare bassa, presenta all'altezza dello schienale della carrozzina in alto per appoggiarsi durante il tiro.

66. Nel modello PEI di lanes: si parte dall'osservazione su base ICF, si passa alla programmazione formativa, educativa e didattica, alle attività.

materiali e metodi, e si arriva alla verifica initinere e valutazione67. Nel nuoto paralimpico: la classificazione funzionale avviene attraverso il bench test, in acqua, in gara68. Nel nuoto paralimpico: le classi sportive S stanno per stile libero, dorso e farfalla69. Nel nuoto paralimpico: le classi sportive SB stanno per rana70. Nel ruolo paralimpico: le classi sportive sono S, SB, SM71. Nella carta dei diritti dei bambini nello sport: L'UNESCO afferma che ogni bambino ha il diritto di giocare, divertirsi e fare sport, di essere allenato da persone qualificate, di essere messo in condizioni di sicurezza, di non essere un campione e di avere tempi di recupero e di essere trattato con dignità72. Nella metodologia delle attività motorie adattate: il metodo non strutturato si basa sulla valorizzazione dell'esecuzione creativa dell'allievo73. Nella metodologia delle attività motorie adattate: il metodo strutturato definisce il percorso di apprendimento

in una serie sistematica di tappe intermedie74. Nella metodologia delle attività motorie adattate: nel metodo strutturato le esercitazioni minimizzano le variabilità di esecuzione per un apprendimento ottimale attraverso esercitazioni parziali, ripetute e controllate75. Nella metodologia delle attività motorie adattate: si suddividono metodi strutturati e non strutturati76. Nella metodologia delle attività motorie adattate: troviamo un approccio di tipo prescrittivo o cognitivo77. Nella scuola italiana: gli alunni con disabilità frequentano maggiormente nella scuola superiore istituti d'arte e professionali78. Nella scuola italiana: gli alunni con disabilità intellettiva che frequentano la scuola pubblica sono la percentuale più elevataa. Gli alunni con disabilità uditiva che frequentano la scuola pubblica sono la percentuale più elevata.b. Gli alunni con disabilità motorie che frequentano la scuola pubblica sono

La percentuale più elevata.

Gli alunni con disturbi specifici dell'istruzione che frequentano la scuola pubblica sono la percentuale più elevata.

Nella scuola italiana: il protocollo d'intesa che il MIUR ha firmato con il CIP: leggiamo che l'attività motoria è volta a favorire la cultura dello sport senza barriere, a prevenire la violenza, l'esclusione, il bullismo, il doping e a favorire l'aggiornamento dei docenti di ed. fisica e di sostegno nell'attività motoria e sportiva adattata.

Nella scuola italiana: la legge 296/2006 garantisce l'assegnazione dell'insegnante di sostegno agli alunni disabili ed il numero delle ore in base alla diagnosi funzionale.

Nella scuola italiana: la legge sui BES garantisce gli alunni disabili, i PEI ed i PDP per gli alunni DSA, ADHD, e con svantaggi socioeconomico - culturale con firma dei genitori.

Nella scuola italiana: le leggi che si occupano dell'inserimento

degli alunni con disabilità risalgono agli anni ‘70

83. Nella scuola italiana: si considerano tutte le condizioni di disagio e disabilità: intellettiva, visiva, uditiva, motoria, alcuni DSA, ADHD, svantaggio sociale, con la legge sui BES del 27/12/2012

84. Nella strutturazione di una lezione o unità didattica con persone disabili: bisogna considerare lo studio scientifico della patologia, l’attività motoria che si vuole proporre, obiettivi formativi, tecnici, i prerequisiti motori, i test diagnostici, il metodo, i materiali, la sequenza degli esercizi, i test sommativi.

85. Nelle convenzioni ONU, 2009: nell’art. 30 troviamo scritto che le persone con disabilità hanno diritto di partecipare alle attività ricreative, agli svaghi e di fare sport

86. Per Maria Montessori: insegnare significa rinunciare alla propria onnipotenza e osservare con gioia

87. Per Maria Montessori: l’insegnante deve semplicemente predisporre l’ambiente

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Publisher
A.A. 2022-2023
7 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chtg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria, tecnica, didattica e attività motorie per le popolazioni speciali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università San Raffaele Roma o del prof De Pasquale Daniela.