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Il calcolo del LOS su queste strade considera principalmente
o la percentuale di tempo in cui i veicoli viaggiano dietro altri
veicoli (impossibilità di sorpasso) e la velocità media.
Il metodo valuta anche il tempo di sorpasso disponibile, poiché in
o queste strade il sorpasso è limitato, specialmente in presenza di
traffico intenso.
Le caratteristiche topografiche (curve, pendenze) influenzano
o fortemente il livello di servizio.
4. Strade urbane minori (Minor Arterials e Collector Roads):
Il calcolo del LOS su queste strade si concentra sulla velocità di
o viaggio e sui ritardi causati da intersezioni o segnaletica
stradale.
Il traffico pedonale, ciclabile e la presenza di parcheggi influenzano
o significativamente le condizioni operative.
I criteri di valutazione sono meno rigorosi rispetto alle strade
o principali, poiché queste strade sono destinate a volumi di traffico
minori.
In sintesi, la differenza principale nel calcolo del livello di servizio secondo il
metodo HCM risiede nell'enfasi sui diversi fattori operativi (come densità,
velocità e ritardi) e nel diverso ruolo funzionale delle strade, con autostrade
che privilegiano velocità e capacità, e strade urbane che pongono più
attenzione a ritardi e intersezioni.
02. Cosa si intende per analisi globale ed analisi direzionale nel calcolo del
livello di servizio di un tronco stradale?
Analisi globale: Si riferisce allo studio complessivo del flusso di traffico su un
tronco stradale considerando tutte le direzioni di marcia e tutti i veicoli. Questo
tipo di analisi fornisce una visione complessiva del comportamento del traffico,
tenendo conto del volume complessivo di veicoli che attraversano una certa
sezione stradale.
Analisi direzionale: Si focalizza sul flusso di traffico in una specifica direzione
(ad esempio solo verso nord o verso sud). Questo tipo di analisi è utile quando
si vuole studiare il livello di servizio di una sola corsia o di un tratto di strada in
una particolare direzione, isolando le interferenze causate dal traffico nelle
altre direzioni.
08. Quali sono le tipologie di segnaletica previste in campo stradale?
Le principali tipologie di segnaletica stradale sono:
1. Segnaletica verticale: Include segnali di pericolo, obbligo, precedenza,
divieto e informativi, posti su pali lungo la strada.
2. Segnaletica orizzontale: Comprende linee, frecce, strisce pedonali e
altri simboli disegnati sulla superficie stradale per regolamentare e
orientare il traffico.
3. Segnaletica luminosa: Riguarda i semafori e altri segnali luminosi che
regolano il traffico.
4. Segnaletica temporanea: Utilizzata in situazioni di emergenza o
durante lavori stradali per indicare deviazioni o regolamentazioni
temporanee.
5. Segnaletica complementare: Include barriere, dissuasori e altri
dispositivi che migliorano la sicurezza o regolano il traffico in particolari
situazioni.
10. Elencare i principali pesi di un aeromobile
I principali pesi di un aeromobile sono:
1. Peso massimo al decollo (MTOW - Maximum Take-Off Weight): Il
peso massimo consentito per l'aeromobile durante il decollo.
2. Peso massimo all'atterraggio (MLW - Maximum Landing Weight):
Il peso massimo consentito per l'aeromobile durante l'atterraggio.
3. Peso massimo senza carburante (MZFW - Maximum Zero Fuel
Weight): Il peso massimo dell'aeromobile senza considerare il
carburante a bordo, ma includendo passeggeri, equipaggio, bagagli e
carico.
4. Peso a vuoto operativo (OEW - Operational Empty Weight): Il peso
dell'aeromobile completamente equipaggiato e pronto per il volo, ma
senza passeggeri, bagagli, carico o carburante.
5. Peso utile: La differenza tra il MTOW e il OEW, che rappresenta il carico
massimo (compresi passeggeri, bagagli e carburante) che l'aeromobile
può trasportare.
11. Descrivere il diagramma payload-range
Il diagramma payload-range è una rappresentazione grafica che mostra la
relazione tra il payload (cioè il carico utile, che include passeggeri, bagagli e
merci) e l'autonomia (range) di un aeromobile. Esso evidenzia come
l'autonomia di un aeromobile varia in base al carico che trasporta.
Asse orizzontale (Range): Indica la distanza massima che l'aeromobile
può coprire.
Asse verticale (Payload): Rappresenta il carico utile che l'aeromobile
può trasportare.
Il diagramma di solito mostra:
Un segmento orizzontale: che indica il massimo payload che
l'aeromobile può trasportare a corto raggio.
Una curva discendente: quando il payload viene ridotto, l'autonomia
aumenta fino al punto in cui l'aeromobile può volare alla sua massima
autonomia con payload minimo o nullo.
Questo diagramma è utile per le compagnie aeree per pianificare i voli,
bilanciando la quantità di carico trasportato con l'autonomia necessaria per il
volo.
12. Come può essere utilizzato il diagramma payload-range?
Il diagramma payload-range è uno strumento importante per le compagnie
aeree e i pianificatori di volo per ottimizzare le operazioni di volo in base a
diversi fattori. Viene utilizzato in vari modi:
1. Ottimizzazione delle rotte: Il diagramma permette di capire qual è il
carico massimo che un aeromobile può trasportare su una determinata
distanza. Se il volo è a lungo raggio, potrebbe essere necessario ridurre il
carico utile (payload) per aumentare l'autonomia (range).
2. Pianificazione del carburante: Aiuta a determinare quanta quantità di
carburante sarà necessaria per coprire una certa distanza in funzione del
payload. Se è necessario trasportare un payload maggiore, il carburante
dovrà essere ridotto e viceversa.
3. Gestione delle emergenze: Durante situazioni operative, il diagramma
può essere utilizzato per valutare le opzioni disponibili se si deve ridurre il
peso dell'aeromobile, come scaricare del carico o limitare il numero di
passeggeri.
4. Previsioni economiche: Le compagnie aeree possono utilizzarlo per
bilanciare i costi operativi, scegliendo tra caricare più merci o passeggeri
su voli a breve raggio o massimizzare l'autonomia su voli più lunghi con
meno carico.
5. Gestione dei voli a pieno carico: In alcuni casi, se un volo è previsto a
capacità massima in termini di passeggeri e bagagli, il diagramma aiuta
a capire se l'aeromobile sarà in grado di coprire l'intera tratta senza fare
scali tecnici per il rifornimento.
10. Descrivere la manovra di decollo normale di un aeromobile
La manovra di decollo normale di un aeromobile segue i seguenti passaggi:
1. Allineamento e rollaggio: L'aeromobile si allinea con la pista,
seguendo le indicazioni della torre di controllo, e viene autorizzato al
decollo. Il pilota porta i motori al regime di potenza necessario.
2. Accelerazione sulla pista: I motori dell'aeromobile spingono al
massimo, permettendo al velivolo di accelerare sulla pista. Durante
questa fase, il pilota monitora i parametri del velivolo, inclusi velocità,
assetto e potenza.
3. Velocità di decisione (V1): Questo è il punto in cui il pilota deve
decidere se continuare o interrompere il decollo. Dopo V1, l'aeromobile è
obbligato a decollare poiché non ci sarebbe più abbastanza pista per
fermarsi in sicurezza.
4. Rotazione (Vr): Raggiunta la velocità di rotazione, il pilota inizia a
sollevare il muso dell'aeromobile, facendo decollare il velivolo dalla pista.
5. Velocità di salita (V2): Dopo la rotazione, il velivolo raggiunge la
velocità di salita, che è la velocità minima necessaria per mantenere una
salita sicura anche in caso di guasto a un motore.
6. Fase di salita iniziale: L'aeromobile continua a salire con un angolo di
salita adeguato, mantenendo una velocità ottimale per l'ascensione.
7. Rientro del carrello e riduzione potenza: Dopo che l'aeromobile ha
lasciato il suolo e raggiunto un'altezza sicura, il carrello di atterraggio
viene ritratto e i motori vengono ridotti da piena potenza a una
configurazione di salita.
11. Descrivere la manovra di decollo interrotto di un aeromobile
Un decollo interrotto (o "Rejected Takeoff", RTO) è la manovra in cui il pilota
decide di abortire il decollo prima del raggiungimento della velocità di
decisione (V1). Ecco i principali passaggi:
1. Situazione critica: Se durante la fase di accelerazione sulla pista il
pilota rileva un problema (ad esempio un'anomalia tecnica, un'avaria ai
motori, un'allerta antincendio o un'ostruzione sulla pista), può decidere di
interrompere il decollo, a condizione che non sia ancora stata
raggiunta la V1.
2. Azioni immediate: Il pilota riduce immediatamente la potenza dei
motori, porta le leve dei motori al minimo e, se necessario, attiva il
sistema di inversione della spinta (reverser).
3. Frenata: Viene applicata la massima frenata possibile, utilizzando sia il
sistema frenante dell'aeromobile sia l'eventuale attivazione degli
inversori di spinta (se l'aeromobile ne è dotato) per fermare l'aeromobile
in sicurezza.
4. Raggiungimento di V1: Se l'aeromobile ha già superato la V1, il decollo
deve essere completato, perché fermare l'aeromobile in sicurezza
potrebbe non essere più possibile.
5. Azioni successive: Una volta fermato, il pilota valuta la situazione e, se
necessario, evacua l'aeromobile seguendo le procedure di emergenza o si
prepara per un nuovo tentativo di decollo, a seconda del tipo di problema
rilevato.
12. Descrivere la manovra di atterraggio di un aeromobile
La manovra di atterraggio di un aeromobile segue diverse fasi chiave:
1. Avvicinamento finale: L'aeromobile si allinea con la pista a una
determinata quota e velocità. Viene mantenuto un angolo di discesa
controllato e costante, seguendo il percorso di discesa (glide path) o le
istruzioni del sistema di avvicinamento strumentale (ILS) se disponibile.
2. Configurazione di atterraggio: Durante l'avvicinamento, il carrello di
atterraggio viene esteso, e vengono impiegati i flap per aumentare la
portanza e ridurre la velocità di stallo. Il pilota controlla la velocità di
avvicinamento, che varia in base al peso dell'aeromobile.
3. Fase di flare: Poco prima di toccare terra, il pilota solleva leggermente il
muso dell'aeromobile (flare) per ridurre la velocità di discesa e preparare
il contatto con il terreno in modo delicato.
4. Touchdown (atterraggio): Le ruote toccano la pista a una velocità
ridotta e in un angolo tale da minimizzare l'impatto. Di solito, il carrello
principale tocca per primo, seguito dal carrello anteriore.
5. Decelerazione: Dopo il