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DE SC R I V I E V OL U Z I

O NE TEORICA NEL ambito penitenziario a supporto della Magistratura di sorveglia nel delicato compito di individuare

CRIMINAL PROFILING modalità più idonee per l’esecuzione della pena nell’ottica della risocializzazione e del reinserimento

sociale del detenuto.

esiste poi nell’ambito della criminologia, la cd criminologia investigativa, che si concentra

principalmente sull’applicazione degli strumenti conoscitivi criminologici tradizionali e non al mondo

delle investigazioni criminali. Il criminal profiling è, quindi, una tecnica di analisi a supporto

dell’investigazione attraverso cui di arriva ad elaborare un possibile profilo psico-comportamentale del

soggetto che ha compiuto un determinato crimine. utilizzato per ridurre la rosa dei sospetti

indirizzando le risorse investigative verso coloro che possiedono certe caratteristiche di personalità e

comportamentali. l’obiettivo primario è dunque rappresentato dall’aiutare gli investigatori a gestire

con maggiore efficacia la lista dei sospettati. il profilino di per sé non è in grado di identificare

uno specifico

sospettato ma rappresenta un ritratto psico-comportamentale che contiene informazioni di carattere

biografico,

psicologico e comportamentale su un dato criminale ancora sconosciuto

sono gli elementi della SDC che possono essere ricondotti alle decisioni comportamentali dell’offender.

Descrivi gli elementi

caratterizzanti della questa fase della BEA di turvey, inizia con l’investigatore del caso chiamato a stabilire la natura

scena del crimine dell’evento che ha prodotto la morte di una persona: naturale, accidentale, suicidio e omicidio. una volta

stabilito che si tratta di omicidio, l’investigatore deve documentare tutto ciò che viene eseguito sulla

scena del crimine. turvey classifica le possibili tracce che si possono rivelare sulla SDC: relazionali,

funzionali, temporali, direzionali, descrittive, orientative, determinanti proprietà e origine,

circoscrizionali. notevole importanza rivestono gli oggetti che l’offender può aver sottratto dalla scena.

le caratteristiche della scena del crimine sono gli elementi della scena che sono caratterizzati dal

comportamento dell’offender relative alle decisioni riguardanti la vittima e il reato, in accordo con il

loro significato contestuale. possono essere stabiliti da un’accurata ricostruzione del crimine, dall’uso

della vittimologia forense e una timeline dei comportamenti noti legati al reato. è una fase di

classificazione interpretativa dell’indagine sulla SDC successiva alla ricostruzione del crimine. ha lo

scopo di fornire un linguaggio per classificare, spiegare e confrontare il comportamento della

vittima e dell’offender che è stato stabilito dalle interpretazioni di ricostruzione disponibili. ciascuna

scena del crimine è distinta da tutte le altre in virtù delle influenze ambientali, della disposizione

vittima- offender, dell’interazione vittima-offender, delle prove fisiche lasciate alle spalle e del fatto

che tali prove vengano alla fine scoperte e recuperate. non tutte le caratteristiche della SDC saranno

conosciute in ogni caso, alcuni non saranno rilevabili dalle prove disponibili. le caratteristiche della SDC

possono essere compilate per scopi di ricerca criminologica come parte di studi idrografici e nomatici,

oppure possono essere utilizzate per aiutare a rispondere a

domande investigative e forensi, comprese quelle relative al case-linkage.

Alle ore 4.30 AM del 5 agosto 1962 la polizia di L.A. rinviene il cadavere di M.M. morta a casa sua, al n.

Descrivi il caso di

“Marilyn Monroe” 12305 di Fifth Helena Drive, Brentwood:

-M.M. giaceva nuda, a faccia in giù, con un lenzuolo rosa tirato sul corpo

-Non è stato trovato alcun biglietto di addio

-Il telefono era staccato e la cornetta accanto al corpo

-La stanza era in forte disordine

-I vicini non hanno udito alcun rumore particolare

il 6 agosto il vice coroner esegue l’autopsia, in cui determina che la causa di morte fu una dose

eccessiva di barbiturici. il 17 agosto il coroner di LA determina che la morte avvenne per “probabile

suicidio” dovuta ad una “intossicazione acuta da barbiturici”. il coroner evidenziò: analisi

tossicologiche positive, non segni esterni di violenza, no segni di puntura d’ago, nel sangue e nel

fegato residui di cloralio idrato e pentobarbital. dedusse che

M.M l’assunzione del cloralio idrato avvenne successivamente a quello del pentobarbital, in quanto non

vi fu una metabolizzazione di quest’ultimo, e questo ha portato a mantenere in circolo il pentob in dosi

e tempo che hanno prodotto un progressivo arresto respiratorio. questi farmaci erano stati prescritti dal

dr. Greeson. quest’ultimo escluse l’ipotesi di suicidio in quanto MM non aveva gravi psicopatologie,

non era dipendente da farmaci/droghe, e l’uso dei psicofarmaci era leggero, la vittima aveva progetti per

il futuro, si era iscritta a corso di recitazione ed a 36aa era soddisfatta della propria immagine/corpo. il

coroner in seguito dichiarò di avere subito pressioni dai superiori per chiudere il caso velocemente e con

giudizio di suicidio.

le indagini non pervennero alla definizione di una chiara intenzione suicida, né alla sua esclusione.

Secondo il rapporto dell’ FBI del 26/07/1962, alcuni informatori segnalano che MM aveva pranzato

con JFK e definiscono le opinioni dell’attrice come continuamente ed essenzialmente di sinistra.

Ipotesi di omicidio:

secondo la ricostruzione di Bob Slatzer, Bob kennedy vide MM nella sua residenza la notte della morte,

per informarla che la loro relazione era finita, e che l’attrice reagì male e minaccioso una

conferenza stampa per rendere pubbliche informazioni. il fratello di JFK allora fece intervenire gli

uomini della sicurezza che le

somministrarono i 2 farmaci; in camera non du ritrovata acqua; la governante disse che tra le persone

che arrivarono con la polizia vi era anche il cognato di JFK, Peter Lowford, e disse che MM teneva un

diario rosso che sparì e non fu trovato.

secondo un’inchiesta del 1982, la notte della morte, MM parlò al telefono con due persone: a cui disse

che doveva raccontare qualcosa di sconvolgente e che aveva paura perché conosceva troppi segreti. la

stessa notte tentò di parlare con JFK.

vi sono 3 ipotesi per la morte di MM, e nessuna esclude l’altra:

suicidio: crisi depressiva legata a tratti di personalità e la non capacità di soffiare le richieste eccessive

dall’ambiente conseguente alla notorietà e al sentirsi inadeguata

incidente: assunzione incongrua come conseguenza di eccessiva pressione dall’esterno, stanchezza,

superficialità, trascuratezza

omicidio: politica internazionale - MM era un personaggio scomodo, imprevedibile, a tratti

incontrollabile come non conseguenza di un forte disagio personale ma per la sua notorietà con

frequentazioni politiche, e per questo diventa scomoda.

In psicologia e in psichiatria, il concetto di normalità viene considerata in maniera riduttiva come

Descrivi il concetto di

normalità in psicologia l'antinomia della malattia mentale, in quanto più interessati a studiare le malattie mentali, ampliare la

e psichiatria conoscenza della patologia rispetto a definire a ampliare il concetto di normalità.

Restringendo il campo della patologia, tramite lo studio dei fattori di diagnostica per la presenza di

una malattia

mentale, allarga il campo della normalità

Chiamato anche effetto Forer (dal nome del suo ideatore Bertram R. Forer) è un fenomeno per il

Descrivi il fenomeno quale ogni

“effetto identificazione” individuo, posto di fronte a un profilo psicologico che crede a lui riferito, tende a immedesimarsi in esso

ritenendolo preciso e accurato, senza accorgersi che quel profilo è abbastanza vago e generico da

adattarsi a un numero molto

ampio di persone. Quindi un soggetto trae spunto da un soggetto più o meno notorio a compiere

un gesto estremo, identificandosi in quella persona.

Il fenomeno della identificazione si associa alla persona che si è suicidata; tale fenomeno salì alla ribalta in

seguito al

suicidio dell’attrice “Marilyn Monroe”, periodo durante il quale ci fu un incremento del 40% dei

suicidi a Los Angeles ed in parte a quella dello scrittore “Ernst Hemingway

le lesioni da arma bianca sono suddivisibili in quattro distinte categorie: - ferite da punta; - ferite da

Descrivi il fenomeno

“Ferite da punta” taglio; - ferite da punta e taglio; - ferite da fendente. Tali ferite posso essere cagionate tramite armi

proprie e armi improprie.

Le ferite da punta vengono cagionate con strumenti che hanno una punta acuminata, possono essere

suddivise e classificate in due categorie: quelle passanti od a fondo cieco.

Le prime hanno un foro di uscita, particolare molto importante e che molto spesso può trarre in

inganno una prima ispezione esterna del cadavere. Si può erroneamente ritenere, in particolar modo in

quelle ferite che si trovano in zone come il collo, che ci si trovi di fronte a due ferite da punta quando

invece il colpo inferto, o auto inferto, è unico. È un particolare non trascurabile e che dovrebbe essere

determinato nell’immediatezza (qualora possibile) dal medico legale, visto anche che uno degli elementi

discriminanti tra omicidio e suicidio è anche il numero dei colpi rilevati.

Una ferita da punta che penetra nelle cavità interne, penetrando in organi, pleura etc.., viene

“denominata”

penetrante.

L’omicidio-suicidio è un patto di disperazione e depressione. Almeno la metà degli esecutori sono

Descrivi il fenomeno

dell’omicidio-suicidio tra depressi o hanno altri problemi psichiatrici spesso non rilevati e non trattati. Ci sono almeno tre tipi

disperazione e di omicidio-suicidio nelle coppie adulte. Un fattore comune in tutti e tre è la percezione del marito di

patologia, apportando un’inaccettabile minaccia alla relazione. Questa minaccia potrebbe essere un vero o immaginato

alcuni esempi problema di salute, un conflitto nella coppia, abusi familiari o, nelle coppie più anziane, il progetto di

un trasferimento in una casa di riposo. La vittima di solito

non è un partecipante volontario o consapevole: spesso viene uccisa nel sonno.

Una morte “doppia”, in cui due eventi, l’omicidio ed il suicidio, vanno ad intrecciare un complesso

rapporto che imprime un significato che trascende la specificità dei due presi singolarmente e che,

se anche comportamenti fenomenologicamente contrari, per Freud condividono una stessa matrice,

da ricercare nell’aggressività o nel desiderio di eliminare la tensione ad essa sottostante. Si può

sostenere che coloro ch

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Publisher
A.A. 2023-2024
169 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher esamiok13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e trattamento del disagio psichico e delle psicopatologie e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Marsella Valentina.