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RISPOSTE CHIUSE + RISPOSTE APERTE

G. Descrivere il dilemma natura cultura nell'ambito del dibattito scientifico

Il dilemma natura-cultura è uno dei grandi temi del dibattito scientifico e si chiede, in

sostanza: quanto di ciò che siamo dipende da ciò che ereditiamo (natura), e quanto da ciò

che viviamo e apprendiamo (cultura)? Per anni c’è stata una sorta di “guerra di posizione” tra

chi sosteneva che tutto era scritto nei geni (l’idea degli “innatisti”) e chi, invece, pensava che

l’ambiente e l’educazione potessero determinare tutto (gli “ambientalisti”).

Oggi però la scienza ha superato questa contrapposizione troppo rigida. Gli studi sui gemelli,

sulle adozioni, e le ricerche in campo genetico e neuroscientifico ci hanno fatto capire che

natura e cultura non sono due forze che si escludono, ma che lavorano insieme. I geni ci

danno una base, una predisposizione, ma è l’ambiente a “plasmarla”, a farla emergere o

meno. In pratica, siamo il risultato di una relazione dinamica: nasciamo con un potenziale,

ma è l’esperienza che lo fa fiorire. Pensarla così è molto più vicino a come funzionano davvero

le persone nella loro complessità.

10. Descrivere le tecniche non invasive di stimolazione cerebrale

Le tecniche non invasive di stimolazione cerebrale servono per modificare in modo

temporaneo l’attività del cervello, senza bisogno di interventi chirurgici o procedure dolorose.

Sono strumenti molto utili sia per la ricerca, perché ci aiutano a capire meglio il

funzionamento delle diverse aree cerebrali, sia in ambito clinico, ad esempio nella

riabilitazione post-ictus o nel trattamento della depressione.

Le due principali sono:

- Usa un campo magnetico generato da

TMS Stimolazione Magnetica Transcranica:

una bobina posizionata sul cuoio capelluto per indurre una corrente elettrica nei

neuroni sottostanti. A seconda della frequenza dello stimolo, può aumentare o ridurre

l’attività dei neuroni. È come creare una “lesione virtuale” temporanea per vedere cosa

succede se si blocca una certa area. Ha un buon livello di precisione, soprattutto nelle

zone più superficiali del cervello.

- Ǫui si applica una corrente

tDCS Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta:

molto debole tra due elettrodi (uno positivo, l’anodo, e uno negativo, il catodo).

L’anodo aumenta l’eccitabilità dei neuroni (li rende più attivi), mentre il catodo la

riduce. Non genera potenziali d’azione come la TMS, ma modifica la soglia di

attivazione delle cellule cerebrali, quindi agisce in modo più delicato. È usata anche

per potenziare funzioni cognitive o motorie.

Entrambe le tecniche stanno diventando sempre più diffuse perché possono essere

personalizzate sul paziente, usate in modo ripetuto e combinate ad altri trattamenti per

aumentare l’efficacia. E soprattutto, rispettano l’integrità del corpo, cosa che rende possibile

il loro uso anche su soggetti sani.

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11. TAC e RM a confronto

La TAC e la RMN sono entrambe tecniche di imaging che ci permettono di osservare il cervello

“da dentro”, ma lo fanno in modo diverso e con scopi leggermente differenti.

La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) usa raggi X per creare immagini delle strutture

cerebrali. È veloce, molto utile nelle urgenze (come un ictus o un trauma cranico), ed è

particolarmente efficace per vedere sanguinamenti, fratture o lesioni vascolari. Però ha una

risoluzione un po’ più bassa e comporta un’esposizione a radiazioni.

La RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), invece, non usa raggi X, ma campi magnetici e onde

radio per rilevare le proprietà fisiche dell’acqua presente nel corpo. È più sensibile e precisa,

soprattutto quando si vogliono osservare dettagli fini, come nelle malattie neurodegenerative

o nei tumori cerebrali. Richiede però più tempo e può risultare difficile per chi soffre di

claustrofobia.

In breve: la TAC è più rapida e indicata nelle emergenze, la RMN è più dettagliata e indicata

per diagnosi approfondite. Sono complementari, e spesso vengono usate in momenti diversi

del percorso clinico.

12. Riserva cognitiva: definizione e modalità di misurazione

La riserva cognitiva è la capacità del cervello di adattarsi e di trovare strategie alternative per

far fronte a danni neurologici o al naturale invecchiamento. In pratica, è una sorta di “scorta

mentale” che ci aiuta a mantenere le funzioni cognitive anche quando il cervello è sotto

pressione, ad esempio a causa di una malattia neurodegenerativa.

Ǫuesta riserva non è innata, ma si costruisce nel corso della vita, grazie a esperienze che

stimolano la mente: studiare, avere un lavoro mentalmente impegnativo, leggere, viaggiare,

imparare cose nuove, mantenere relazioni sociali. Più ricca è la nostra vita mentale, più solida

sarà la nostra riserva cognitiva.

Per misurarla, uno degli strumenti più utilizzati è il CRIq (Cognitive Reserve Index

questionnaire), elaborato da Nucci et al. (2012). Ǫuesto questionario raccoglie informazioni

su tre aspetti principali:

- Scolarità,

- attività lavorativa,

- attività nel tempo libero.

Tutti questi dati vengono poi integrati per ottenere un punteggio che rappresenta il livello

individuale di riserva cognitiva.

In sintesi, la riserva cognitiva è un concetto che unisce biologia ed esperienza: ci dice che

quello che facciamo nella vita conta davvero, anche per la salute del nostro cervello.

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13. Descrivere le cellule di sostegno del sistema nervoso centrale e periferico ed il

ruolo della barriera ematoencefalica

Le cellule di sostegno del sistema nervoso, chiamate anche cellule gliali, non trasmettono

segnali elettrici come i neuroni, ma sono fondamentali per il loro benessere e funzionamento.

Si trovano sia nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) che nel Sistema Nervoso Periferico (SNP),

anche se con nomi e funzioni leggermente diverse.

Nel SNC, le principali cellule gliali sono:

- hanno una forma stellata e svolgono tante funzioni. Offrono supporto fisico

Astrociti:

ai neuroni, regolano la composizione chimica del fluido extracellulare e ripuliscono il

cervello dai detriti (fagocitosi). Sono anche coinvolti nella riparazione del tessuto

nervoso danneggiato.

- producono la guaina mielinica, un rivestimento isolante che avvolge

Oligodendrociti:

gli assoni e permette ai segnali elettrici di viaggiare più velocemente.

- sono le cellule immunitarie del cervello. Difendono il sistema nervoso da

Microglia:

infezioni e rimuovono cellule morte o danneggiate. Sono piccole ma molto attive.

Nel SNP, le funzioni delle cellule gliali sono in gran parte svolte dalle cellule di Schwann, che

producono anch’esse la guaina mielinica e aiutano nella rigenerazione degli assoni

danneggiati, cosa che purtroppo non avviene nel SNC.

Un altro elemento importantissimo è la barriera ematoencefalica, una specie di “filtro

biologico” che protegge il cervello da sostanze potenzialmente dannose presenti nel sangue.

È formata dai capillari del cervello, che hanno pareti molto selettive: lasciano passare solo

certe molecole (come l’ossigeno o il glucosio), ma bloccano altre, come virus o tossine.

Ǫuesta barriera è fondamentale per mantenere l’ambiente cerebrale stabile e sicuro, anche

se a volte rappresenta un ostacolo per alcuni farmaci che dovrebbero raggiungere il cervello.

In sintesi, le cellule gliali e la barriera ematoencefalica lavorano dietro le quinte, ma sono

essenziali per il funzionamento del nostro sistema nervoso.

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14. Descrivere le diverse parti di un neurone e le rispettive funzioni

Un neurone è come una piccola centrale operativa che riceve, elabora e trasmette

informazioni. Anche se ne esistono di diverse forme, tutte le cellule nervose hanno alcune

strutture fondamentali, ognuna con una funzione precisa.

- (o corpo cellulare): è il “cuore” del neurone. Contiene il nucleo e gli organelli che

Soma

servono alla cellula per vivere e funzionare. Ǫui avvengono i processi vitali e si decide,

in un certo senso, se il neurone deve “parlare” o meno agli altri neuroni.

- sono ramificazioni che si estendono dal soma, un po’ come le antenne di una

Dendriti:

radio. Hanno il compito di ricevere segnali da altri neuroni attraverso le sinapsi. Più

ramificati sono, più informazioni possono captare.

- è un lungo “filo” che parte dal soma e serve a trasportare il segnale elettrico

Assone:

verso le zone più lontane della cellula. Alcuni assoni sono corti, altri possono essere

lunghi anche un metro, come quelli che partono dal midollo spinale e arrivano fino ai

piedi.

- è una sorta di rivestimento isolante che avvolge molti assoni. Serve

Guaina mielinica:

a velocizzare la trasmissione del segnale, evitando che si disperda lungo il tragitto. È

fatta da cellule diverse nel SNC (oligodendrociti) e nel SNP (cellule di Schwann).

- sono piccoli spazi tra un tratto di mielina e l’altro. Il segnale “salta” da

Nodi di Ranvier:

un nodo all’altro, rendendo la trasmissione ancora più rapida.

- sono le estremità dell’assone. Ǫuando il segnale arriva fin lì, viene

Bottoni terminali:

convertito in un messaggio chimico tramite il rilascio di neurotrasmettitori, che

attraversano la sinapsi e influenzano altri neuroni.

Insieme, tutte queste parti formano una rete di comunicazione estremamente efficiente, che

ci permette di pensare, muoverci, provare emozioni… in poche parole, di essere vivi e

consapevoli.

15. Descrivere il ruolo dei canali ionici nei potenziali d'azione e spiegare la legge del

tutto o nulla

Il potenziale d’azione nasce dall’apertura e chiusura di canali ionici: prima entra il sodio (Na⁺)

che depolarizza la membrana, poi esce il potassio (K⁺) che la ripolarizza. Ǫuesto meccanismo

si attiva solo se lo stimolo supera una certa soglia.

La legge del tutto o nulla dice che il potenziale d’azione o si genera completamente, o non si

genera affatto. Non cambia in intensità, ma può variare nella frequenza, a seconda della forza

dello stimolo. Psicologia Fisiologica e delle Emozioni (F-Z)

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16. Spiegare in che modo le forze di diffusione e pressione elettrostatica

contribuiscono al potenziale di membran

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ciccarelli Nicoletta.
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