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La dipendenza affettiva si instaura all’interno di una tensione tra il

“non poter vivere con” ed il non poter vivere senza” cosicchè il

funzionamento della persona dipende dalla propria relazione

affettiva. Ad esempio, nelle prime fasi soprattutto, l’amore può

essere paragonato ad una sostanza d’abuso e da entrambi si può

sviluppare una dipendenza. Portare a termine una relazione può

provocare ansia e depressione. La relazione diventa un’obiettivo

ed al tempo stesso la ricompensa che consentirà alla persona

dipendente di diminuire la sofferenza o di aumentare il proprio

benessere. In questi casi il cervello, che è addestrato a rilasciare

dopamina, su indicazione del sistema limbico, in corrispondenza di

alcuni comportamenti come ad esempio ottenere la vicinanza

della persona dalla quale si dipende.

Descrivere le posizioni teorizzate dalla Klein: Angoscia depressiva e posizione schizoparanoide

La PSOIZIONE SCHIZOPARANOIDE: Il bambino vive la madre come

“oggetto parziale” cioè quando la madre soddisfa i suoi bisogni

primari, quando è presente e lo allatta, ella è sentita come

oggetto buono; è invece oggetto cattivo quando è assente e lo frustra

nei suoi desideri. In questa fase non ci sono i sensi di colpa per le

pulsioni aggressive contro la madre quando lo frustra.

Infatti, per il bambino la madre non è ancora riconosciuta come

“oggetto

totale”, cioè come colei che assomma aspetti frustranti e aspetti

gratificanti. Il bambino, fin dall'inizio della vita, è dominato da due

istinti: •una pulsione aggressiva, distruttiva (istinto di morte)

una pulsione d'amore o libido. L’ANGOSCIA DEPRESSIVA: Il

bambino inizia a percepire la madre come oggetto totale che

unificano se si aspetti buoni che cattivi. Ora che la madre buona e

cattiva non sono più separate, il bambino percepisce i suoi impulsi

distruttivi come pericolosi, in quanto danneggiano la madre. Da ciò

derivano il senso di colpa e l’angoscia depressiva che si risolvono

con la riparazione la

sublimazione dell’aggressività.

Da ciò derivano il senso di colpa e l’ angoscia depressiva che si risolvono con la riparazione e la sublimazione

dell’aggressività. Nella riparazione, l’istinto di vita prevale su quello di

morte. La Klein ci insegna che è fondamentale per la struttura

della personalità il raggiungimento della posizione depressiva che

si ha nella misura in cui le pulsioni libidiche e l’amore prevalgono

sulle pulsioni distruttive e di annientamento.

01. Descrivere brevemente la differenza tra vero Se e falso Se nella teoria di Winnicott

Il vero Sé sarebbe il “gesto spontaneo”, l’idea personale, il sentirsi

reale e creativo. Il falso Sé, invece non farebbe “altro che

raccogliere insieme gli elementi dell’esperienza del vivere” La sua

funzione sarebbe, dunque, quella di costruire una protezione di

fronte ad un ambiente che si è rilevato molte volte inadeguato ad

anticipare il bisogno del bambino, costringendolo a subire una

realtà esterna frustante.

01. Cosa è l'attaccamento per Bowlby

Il comportamento di attaccamento si manifesta in una persona che

consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un’altra

persona, figura di attaccamento, ritenuta in grado di affrontare il

mondo in modo adeguato. Secondo John Bowlby prendere in

braccio il proprio piccolo che piange è la risposta più adeguata, da

parte della madre, ad un segnale di disagio espresso dal bambino.

Egli dimostrò come lo sviluppo armonioso della personalità di un

individuo dipenda principalmente da un adeguato attaccamento

alla figura materna o un suo sostituto.

Con il termine attaccamento si fa riferimento al tipo di attaccamento

di una persona che può essere sicuro o insicuro. John Bowlby intuì

che l’ attaccamento riveste un ruolo centrale nelle relazioni tra gli

esseri umani, dalla nascita alla morte.

01. Descrivere le fasi dello sviluppo del bambino per Mahler

Fase autistica (0-2 mesi) La fase autistica caratterizza i primi due

1.

mesi di vita del bambino ed è così chiamata perché il bambino vive una

condizione in cui dominano gli stati fisiologici e mancano invece

risposte agli stimoli esterni che incontrano una sorta di barriera.

Lentamente il neonato verso la fine di questa fase comincia a

sviluppare le prime forme di contatto con la madre e risponde alle

sue cure. #2. Fase simbiotica (2-6 mesi) La fase simbiotica va dai

due ai sei mesi. La madre e il bambino costituiscono un sistema

unitario di tipo fusionale ed è all’interno di questa unità che il

bambino sviluppa il suo senso di onnipotenza, cioè sperimenta

l’illusione di un confine comune con la madre, all’interno del quale

non vive alcuna differenziazione tra il suo Io e il mondo esterno.

Madre e bambino costituiscono dunque una diade simbiotica.

Tuttavia è alla fine di questa fase che cominciano ad apparire i

primi segni di una comunicazione tra madre e bambino, come il

sorriso specifico di risposta descritto da Spitz, cioè il sorriso rivolto

specificamente al volto della madre che viene riconosciuto dal

bambino. #3. Fase di separazione- individuazione (suddivisa in 4

sottofasi) Sottofase di differenziazione (6-10 mesi) Il bambino

comincia a percepire la distinzione tra sé e la madre e le assenze

della madre. Inizia ad osservare attentamente gli oggetti, tornando

poi a volgere lo sguardo verso la madre. Ne esplora il volto in

modo diverso da quello degli estranei (in modo gioioso quello della

madre, più serio quello degli altri). Sottofase di sperimentazione (10-

11 mesi) Avendo acquisito capacità motorie, il bambino inizia ad

esplorare l’ambiente allontanandosi dalla madre, per poi far ritorno

presso di lei ed appagare il bisogno di «rifornimento affettivo». Con

la deambulazione eretta poi il campo visivo del bambino si ampia

tanto quanto la sua capacità di movimento e di esplorazione; il

bambino vive una sorta di euforia che cessa soltanto quando la

madre si allontana. Sottofase di riavvicinamento (16-24 mesi)

Mano a mano che il bambino, con l’aumento delle capacità di

locomozione, sperimenta la soddisfazione di allontanarsi sempre di

più dalla madre, diviene sempre più consapevole di essere separato

da lei, e, non sentendosi ancora in grado di affrontare il mondo

esterno da solo, sembra soffrire di un’angoscia di separazione che

lo spinge a riavvicinarsi spesso alla madre per assicurarsi di non

averla persa.

Cerca quindi di

condividere con lei le sue esperienze di esplorazione, la segue come

un’ombra ma al tempo stesso ha paura di essere ripreso nella

simbiosi. A seguito di questa ambivalenza nel rapporto con la

madre, diventano importanti figure diverse da quella della madre,

prima tra tutte quella del padre. Infine, nel conflitto tra

allontanamento e riavvicinamento, il bambino ritrova, soprattutto

attraverso il linguaggio e il gioco simbolico, una distanza ottimale.

Sottofase del consolidamento del senso di individualità e inizio

della costanza dell’oggetto (3 anni) La costanza dell’oggetto e il

senso della propria individualità sono le conquiste di questa

sottofase. La madre è stata dunque interiorizzata come un oggetto

interno emotivamente rassicurante e quindi il senso di sicurezza e

di fiducia del bambino non dipende più dalla presenza concreta

della madre. L’esperienza non angosciosa della separazione,

facilita la strutturazione

dell’Io con le relative acquisizioni cognitive e il formarsi di un Super-

io attraverso l’interiorizzazione delle richieste dei genitori.

Gli effetti dell’andamento delle fasi si ripercuotono sull’intero ciclo di

vita dell’individuo. Ad esempio, le ambivalenze della sottofase di

riavvicinamento hanno una tipica recrudescenza negli adolescenti

come dimostra il conflitto che essi vivono, con alterne vicende, tra

dipendenza e distacco dalle figure dei genitori.

Descrivere le funzioni per Bion:

Secondo Bion (1962) il pensare è una funzione della personalità. La funzione, nell’accezione bioniana, riguarda tutto ciò

che concerne la mente, dunque non solo cognizione, ma, in senso cartesiano, tutti gli strumenti dell’elaborazione

psicoanalitica, dunque anche sensazioni ed affetti (Bion, 1962).

la funzione alfa, è una funzione della personalità che agisce sulle impressioni sensoriali e sulle esperienze emotive

percepite trasformandole in elementi alfa, questi ultimi sono quindi queste impressioni sensoriali e le esperienze

emotive trasformate in immagini visive o in immagini corrispondenti a modelli uditivi, olfattivi, etc che nel dominio

della mente sono usati per la formazione di pensieri onirici del pensare inconscio della veglia, di sogni e ricordi. • gli

elementi β costituiscono ciò che non può essere metabolizzato e trasformato e che si sottraggono all'attività di

pensiero, permangono in nuclei psicotici che possono costantemente intrudere nell'attività di pensiero. Rêverie

materna – è la capacità della madre di operare trasformazioni su tutte le esperienze sensoriali ed emotive e di

restituirle al bambino in una forma -che per la sua immaturità- possa essere tollerata e accettabile. La barriera di

contatto è concepita da Bion come la separazione, ma anche il punto di contatto tra conscio ed inconscio e ne

demarca la distinzione.

Descrivere brevemente cosa è il transfert per Freud: Freud scoprì che ogni paziente proietta

01. inevitabilmente sulla persona dell’analista,

tramite transfert, aspettative e rappresentazioni che traggono origine dalle interazioni con i genitori durante

l’infanzia. Così, nel corso del

trattamento, il paziente ama, odia, desidera, teme, invidia

l’analista. Ad oggi, la teoria del transfert viene considerata

uno dei maggiori apporti di Freud alla psicologia. Freud

Definisce con precisione il transfert (Übertragung) come

una singolare relazione umana che si instaura tra medico

e paziente attraverso un falso nesso in cui il paziente

stesso assegna al terapeuta rappresentazioni spiacevoli

che emergono a vari livelli durante il lavoro comune.

Descrivere brevemente cosa è il controtranfert per Freud

02.

: Il termine controtransfert venne introdotto da Freud in The

Future Perspectives of Psychoanalytic Therapy del 1910. È

descritto come la risposta emotiva dell’analista agli stimoli che

provengono dal paziente, come risultato della sua influenza sui

sentimenti inconsci dell’analista.

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della dipendenza affettiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Mignacca Fabrizio.