DOMANDE APERTE
Che cosa si intende per sottofondo stradale? PAG. 32
Che cos'e' il diagramma delle velocita'? PAG. 22
Che cos'e' il filler? PAG. 36
Che differenza c'e' tra rilevato e sottofondo? PAG. 35
Che differenza c'e' tra una rampa semidiretta ed una indiretta? PAG. 30
Che forma ha un raccordo altimetrico e come si dimensiona? PAG. 19
Che verifiche vanno eseguite su un raccordo altimetrico? PAG. 20
Come avviene la stesa di un conglomerato bituminoso a caldo? PAG. 41
Come e' fatta la curva tricentrica? A cosa serve? PAG. 28
Come funziona una pressa giratoria? PAG. 37
Come si calcola la massa volumica reale di una terra? PAG. 31
Come si calcolano i vuoti in un conglomerato bituminoso? PAG. 39
Come si costruisce la curva granulometrica di progetto di un conglomerato bituminoso? PAG. 37
Come si determina la resistenza a trazione indiretta di un conglomerato bituminoso? PAG. 38
Come si effettua l'analisi granulometrica di una terra? PAG. 31
Come si misura la massa volumica del secco di una terra in sito? PAG. 33
Come si misura la portanza di un sottofondo in laboratorio? PAG. 33
Come si produce il bitume schiumato? PAG. 37
Come varia la pendenza trasversale nelle clotoidi? PAG. 19
Come variano le velocita' e le pendenze trasversali nei rettifili e nelle curve circolari? PAG. 18
Con quale criterio si progetta il profilo altimetrico di una strada? PAG. 21
Cosa si intende per asse standard e a cosa serve? PAG. 26
Cosa sono le sezioni trasversali e quali tipologie possono assumere? PAG. 22
Descrivere a grandi linee il metodo AASHTO per il dimensionamento delle pavimentazioni stradali PAG.
25
Descrivere brevemente le fasi di costruzione di un rilevato stradale PAG. 35
Descrivere i limiti di Atterberg di una terra PAG. 32 lOMoARcPSD| 9679654
Descrivere i possibili impieghi delle emulsioni bituminose PAG. 37
Descrivere il processo di produzione del conglomerato bituminoso a caldo in un impianto discontinuo
PAG. 40
Descrivere il processo di produzione del conglomerato bituminoso a caldo in un impianto continuo PAG.
40
Descrivere la corsia centrale di accumulo di un'intersezione a raso PAG. 28
Descrivere la corsia centrale di immissione di un'intersezione a raso PAG. 28
Descrivere la corsia di entrata di un'intersezione a raso PAG. 27
Descrivere la corsia di uscita di un'intersezione a raso PAG. 27
Descrivere le caratteristiche principali del catalogo delle pavimentazioni del CNR PAG. 26
Descrivere le principali differenze tra un misto granulare ed un misto cementato PAG. 36
Descrivere le principali prove di laboratorio che consentono di caratterizzare un bitume PAG. 36
Descrivere una procedura per la determinazione della massa volumica apparente di un provino in
conglomerato bituminoso PAG. 39
Disegnare lo schema di una pavimentazione flessibile, indicando la tipologia di materiali impiegati PAG.
23
Disegnare lo schema di una pavimentazione flessibile, riportando gli spessori approssimativi dei vari
strati PAG. 23
Disegnare lo schema di una pavimentazione semi-rigida, indicando la tipologia di materiali impiegati
PAG. 24
Disegnare lo schema di una pavimentazione semi-rigida, riportando gli spessori approssimativi dei vari
strati PAG. 23
Illustrare gli elementi caratteristici di una piattaforma stradale. PAG. 17
In base a quali metodi e' possibile creare geometricamente lo scostamento necessario per l'inserimento
della clotoide? PAG. 18
In cosa consiste il dimensionamento di una pavimentazione stradale? PAG. 25
In cosa consiste il metodo delle sezioni ragguagliate? PAG. 22
In cosa consiste il mix design del conglomerato bituminoso? PAG. 39
In cosa consiste la prova di carico su piastra? PAG. 34
In cosa consiste la prova Marshall? PAG. 38
In cosa consiste la verifica del parametro della clotoide? PAG. 18
lOMoARcPSD| 9679654
In cosa si differenzia l'impostazione moderna della progettazione stradale rispetto al precedente metodo
del tracciolino? PAG. 21
In quali situazioni e' conveniente inserire dei muri di sostegno nelle sezioni trasversali? PAG. 22
Per quale motivo il costipamento di una terra e' piu' efficace in corrispondenza del contenuto ottimo di
umidita'? PAG. 33
Per quale motivo la larghezza della strada deve essere aumentata nelle curve circolari? PAG. 22
Qual e' l'equazione della clotoide? PAG. 18
Quale scopo hanno le isole di canalizzazione? PAG. 27
Quali controlli si effettuano in sito sugli strati in conglomerato bituminoso? PAG. 42
Quali sono gli elementi altimetrici di un profilo stradale? PAG. 19
Quali sono gli elementi planimetrici di un tracciato stradale? PAG. 17
Quali sono i tronchi che compongono una rampa dal punto di vista planimetrico? PAG. 30
Quali sono i vantaggi dei bitumi modificati rispetto ai bitumi tradizionali? PAG. 36
Quali sono i vantaggi della stabilizzazione a calce di una terra? PAG. 34
Quali sono i vantaggi di un sottofondo portante? PAG. 33
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un quadrifoglio completo? PAG. 30
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un'intersezione a livelli sfalsati? PAG. 29
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un'intersezione a rombo? PAG. 30
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un'intersezione a rotatoria? PAG. 29
Quali sono le caratteristiche di uno svincolo a trombetta? PAG. 31
Quali sono le distanze di visibilita' che vanno verificate in ambito stradale? PAG. 17
Quali sono le possibili tipologie di punti di conflitto e qual e' quella piu' critica? PAG. 26
Quali sono le principali caratteristiche dei tappeti di tipo Splittmastix? PAG. 42
Quali sono le principali caratteristiche dei tappeti drenanti? PAG. 42
Quali sono le tipologie di clotoidi impiegate in campo stradale, in funzione degli elementi da raccordare?
PAG. 19 lOMoARcPSD| 9679654
Risposte:
Illustrare gli elementi caratteristici di una piattaforma stradale:
La strada è l’area (o la struttura) ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli
animali. La strada poggia direttamente o per mezzo di particolari opere sul terreno.
La carreggiata è la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa è composta da una o più
corsie di marcia, è pavimentata ed è delimitata da strisce di margine.
La corsia è la parte longitudinale della strada, normalmente delimitata da segnaletica orizzontale, di
larghezza idonea a permettere il transito di una sola fila di veicoli. La corsia è il modulo fondamentale della
carreggiata.
La banchina è la parte della strada, libera da qualsiasi ostacolo (segnaletica verticale, delineatori di margine,
dispositivi di ritenuta), compresa tra il margine della carreggiata e il più vicino tra i seguenti elementi
longitudinali: marciapiede, spartitraffico, arginello, ciglio interno della cunetta, ciglio superiore della
scarpata nei rilevati. Crea un franco di sicurezza tra la corsia e gli elementi disposti lungo i margini.
La piattaforma è la parte della sede stradale che comprende una o più carreggiate complanari, le banchine,
i margini (eventuali) interno e laterale, le corsie riservate, le corsie specializzate, le fasce di sosta laterale e
le piazzole di sosta o di fermata dei mezzi pubblici (se esistenti).
Il marciapiede è la parte della strada, esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protetta,
destinata ai pedoni.
Il dispositivo di ritenuta è un elemento di protezione volto ad evitare la fuoriuscita dei veicoli dalla
piattaforma o comunque a ridurne le conseguenze dannose.
La fascia di pertinenza è la striscia di terreno compresa tra la carreggiata più esterna e il confine stradale. È
parte della proprietà stradale e può essere utilizzata solo per la realizzazione di altre parti della strada.
La fascia di rispetto è la striscia di terreno, esterna al confine stradale, sulla quale esistono vincoli alla
realizzazione, da parte del proprietario del terreno, di scavi, costruzioni, recinzioni, piantagioni, depositi e
simili. Per la larghezza vedere gli articoli 26, 27 e 28 del DPR 495/92.
La fascia di sosta laterale è la parte della strada adiacente alla carreggiata, separata da questa mediante
striscia di margine discontinua e comprendente la fila degli stalli di sosta e la relativa corsia di manovra.
Quali sono le distanze di visibilita' che vanno verificate in ambito stradale?
La distanza di visuale libera rappresenta la lunghezza del tratto di strada che il conducente riesce a vedere
davanti a sé senza considerare l’influenza delle condizioni del traffico, atmosferiche e di illuminazione della
strada.
In fase progettuale tale distanza deve essere sempre confrontata con le seguenti distanze di visibilità:
• distanza di visibilità per l'arresto = spazio minimo necessario perché un conducente possa arrestare il
veicolo in condizione di sicurezza davanti ad un ostacolo imprevisto.
• distanza di visibilità per il sorpasso = lunghezza del tratto di strada occorrente per compiere una manovra
di completo sorpasso in sicurezza, quando non si possa escludere l’arrivo di un veicolo in senso opposto.
• distanza di visibilità per la manovra di cambiamento di corsia = lunghezza del tratto di strada occorrente
per il passaggio da una corsia a quella ad essa adiacente nella manovra di deviazione in corrispondenza di
punti singolari (intersezioni, uscite, ecc.).
Quali sono gli elementi planimetrici di un tracciato stradale?
La progettazione della geometria di una strada consiste nello studio del suo asse e della sua sezione
trasversale. Poiché l’asse si sviluppa in uno spazio a tre dimensioni è conveniente studiare separatamente:
• l’andamento planimetrico (o tracciato orizzontale) = proiezione dell’asse stradale su un piano orizzontale;
lOMoARcPSD| 9679654
• l’andamento altimetrico (o profilo longitudinale) = linea piana in cui si trasforma l’asse stradale per
effetto dell’intersezione tra il terreno e una superficie cilindrica a generatrici verticali aventi per direttrice il
tracciato orizzontale.
Gli elementi planimetrici sono:
Rettifili, Curve circolare e curve a raggio variabile.
Come variano le velocita' e le pendenze trasversali nei rettifili e nelle curve circolari?
La pendenza trasversale nasce dall’esigenza di garantire un rapido deflusso delle acque superficiali. In
rettifilo, indipendentemente dal tipo di strada, la pendenza trasversale minima (inclinata verso l’esterno)
delle falde della carreggiata è ic = 2.5% (q = 0.025).
Valori inferiori possono essere impiegati solo nei tratti di transizione tra due elementi del tracciato
caratterizzati da pendenze opposte seguendo comunque adeguati accorgimenti.
Nelle curve circolari con raggi di curvatura compresi tra Rmin e R* la velocità varia tra Vp,min e Vp,max
mentre la pendenza trasversale si mantiene costante (q=qmaz).<
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