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D Y=MV
Secondo la teoria keynesiana nel breve periodo (scegliere la
successione esatta): La neutralità della moneta
4
A L’aumento della massa monetaria determina l’aumento dei prezzi
che determina l’aumento della produzione per l’incentivo che i
prezzi più alti determinano per i commercianti e quindi del PIL, a
condizione che esista una capacità produttiva inutilizzata
B L’aumento della massa monetaria determina la diminuzione tasso
d’interesse che determina lo stimolo della domanda di beni e
servizi il che determina sempre l’aumento della produzione e del
PIL
C L’aumento della massa monetaria determina l’aumento dei prezzi
e l’aumento dei prezzi determina l’aumento della produzione e del
PIL, per l’incentivo che i prezzi più alti determinano per i
commercianti ed i produttori
D L’aumento della massa monetaria determina la diminuzione del
tasso d’interesse, che determina lo stimolo della domanda di beni
e servizi il che determina l’aumento della produzione e del PIL, a
condizione che esista una capacità produttiva inutilizzata
La rigidità nominali esistono a causa (indicare la risposta errata):
La neutralità della moneta
5
A Della sussistenza di condizioni di informazione asimmetrica
B Dell’esistenza di contratti multiperiodali di salari e prezzi
C Dei costi necessari per incrementare l’offerta
D Del costo di aggiustamento dei prezzi (menu costs)
La banca centrale (indicare la risposta errata):
La neutralità della moneta
6
A Fissa obiettivi di riferimento per i tassi di interesse a breve
B Fissa il tasso di interesse a breve per mantenere il tasso di
inflazione futuro più prossimo possibile agli obiettivi
C Fissa il tasso di interesse a lungo termine per mantenere il tasso
di inflazione a breve più prossimo possibile agli obiettivi
D Controlla sia il livello attuale dell’inflazione, sia quello atteso
La letteratura sull’incoerenza temporale (Kydland e Prescott, 1977),
applicata ad una politica monetaria (Barro e Gordon 1983) dimostra che
l’incoerenza temporale: La credibilità della banca centrale
7
A Una politica monetaria discrezionale comporta, in equilibrio, un
incremento occupazionale
B Una politica monetaria discrezionale comporta, in equilibrio, una
distorsione inflazionistica
C Una politica monetaria discrezionale non comporta, in equilibrio,
una distorsione inflazionistica
D Una politica monetaria discrezionale non comporta, in equilibrio,
un incremento occupazionale
Il tasso d’interesse stabilito dalle banche centrali (barrare la risposta
esatta): I canali della politica monetaria
8
A È il tasso di riferimento per mutui, prestiti e molte altre operazioni
finanziarie. È il tasso a cui un ente finanziario, come una banca,
può accendere un prestito presso la banca centrale
B È quella quanta parte della somma prestata che deve essere
corrisposta come interesse al termine del tempo considerato o, da
un altro punto di vista, indica il costo del denaro. Il debitore, infatti,
ricevendo una somma di denaro, si impegna a pagare una somma
superiore a quella ricevuta. La differenza costituisce l'interesse,
che viene solitamente calcolato in percentuale sulla somma
prestata. Tale percentuale costituisce il tasso di interesse. Questo
tasso di interesse è stabilito dalla banca centrale di un paese o di
un unione per ogni tipo di transazione ed è pubblicato sulle
gazzette ufficiali dei vari Paesi. Tutti i prestiti superiori al tasso
stabilito costituiscono usura e sono severamente puniti dal
sistema giudiziario;
C Permette di calcolare gli interessi, maturati da un dato capitale nel
periodo di tempo considerato. Gli interessi non vengono aggiunti
al capitale che li ha prodotti (capitalizzazione) e, quindi, non
maturano a loro volta interessi. Il tasso di riferimento della banca
centrale serve quindi ad evitare la capitalizzazione degli interessi
D È il tasso di riferimento per mutui, prestiti e molte altre operazioni
finanziarie. È il tasso a cui un qualsiasi cittadino può accendere
un prestito presso la banca centrale, qualora ritenga troppo alti i
tassi praticati dalle banche ordinarie di credito e le società
finanziarie; serve come calmiere dei prezzi praticati dalle banche;
Con il termine stretta del credito (barrare la risposta errata):
I canali della politica monetaria
9
A Si indica un calo significativo o un inasprimento improvviso delle
condizioni dell'offerta di credito al termine di un prolungato periodo
espansivo, in grado di accentuare la fase recessiva;
B Si indica quel fenomeno che può avvenire quando, sull'onda
di fallimenti bancari e ritiro della liquidità, le banche applichino una
chiusura del credito per evitare esse stesse il fallimento;
C Si indica l’abbassamento dei tassi di interesse conseguente ai
fallimenti bancari e il termine indica che la Banca centrale effettua
uno stretto controllo sulle banche (stretta del credito) perché
questi tornino ad erogare prestiti alle famiglie e alle imprese e
l’economia si rimetta in moto;
D Si indica quel fenomeno che avviene quando le banche
centrali alzano i tassi di interesse al fine di raffreddare
l'espansione ed evitare il rischio inflazione, spingendo gli istituti di
credito ad alzare i propri tassi di interesse e chiudendo l'accesso
al credito per chi non può permettersi la spesa
Quale delle seguenti affermazioni è vera:
I canali della politica monetaria
10
A Le restrizioni delle banche colpiscono meno le piccole e medie
imprese che le grandi perché in genere quest’ultime non sono a
gestione familiare, non possono far ricorso ai risparmi familiari e
dipendono di più dagli andamenti della borsa
B L’ampiezza dei finanziamenti bancari dipende dal valore delle
attività offerte in garanzia
C Lo stato di salute delle banche non condiziona la trasmissione
della politica monetaria, perché questa dipende unicamente
dall’azione della banca centrale sui mercati con le operazioni sul
mercato aperto
D L’erogazione del credito da parte di banche con portafogli
svalutati o con bilanci peni di crediti in sofferenza è maggiore di
quelle gestite correttamente, perché in questo modo le banche in
sofferenza cercano di recuperare le perdite
E' un assioma che: La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
1
A esiste una corrispondenza tra il valore monetario delle
transazioni di beni effettuate sul mercato in un dato periodo di
tempo ed il volume dei corrispondenti baratti sottostanti;
B esiste una corrispondenza tra le transazioni reali di beni
effettuate sul mercato in un dato periodo di tempo e gli esborsi
monetari compiuti per effettuare quelle transazioni.
C esiste una corrispondenza tra il valore reale delle transazioni di
beni effettuate sul mercato in un dato periodo di tempo ed il
volume complessivo degli esborsi monetari compiuti per
effettuare quelle transazioni
D esiste una corrispondenza tra il valore monetario delle
transazioni di beni effettuate sul mercato in un dato periodo di
tempo ed il volume complessivo degli esborsi monetari
compiuti per effettuare quelle transazioni.
In termini formali, se si tiene conto della moneta bancaria, la teoria
quantitativa della moneta si esprime con la formula:
La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
2
A MV = PQ
B MV + M'V' = PQ
C MP = VQ
D MQ = VP
Dal momento che P e Q sono considerati costanti, secondo la teoria
quantitativa, possiamo scrivere:
La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
3
A P = a M
B M = a P
C Q = a M
D Y = v M
La domanda di moneta secondo la scuola di Cambridge è:
La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
4
A il volume di oro e preziosi posseduto e dipende dalla propria
ricchezza;
B il quantitativo di valuta straniera posseduto per cautelare il
rischio di cambio;
C il volume di divisa nazionale e straniera detenuto per motivo
precauzionale;
D il volume delle scorte monetarie e dipende dal volume delle
transazioni da dover effettuare;
In termini formali, la domanda di moneta, secondo la scuola di
Cambridge, è: La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
5
A M = k PQ
B M = PQ/V;
C Y = v M
D Q = a M;
Oltre alla domanda di moneta per il motivo transattivo e
precauzionale esiste, secondo Keynes, la domanda di moneta per il
motivo speculativo. Questa domanda di moneta ha:
La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
6
A una relazione inversa con il saggio d'interesse perché al salire
del prezzo di un titolo a reddito fisso, il rendimento annuale
dell'obbligazione rimane costante, ma il tasso di interesse dello
stesso scende
B una relazione diretta con il saggio d'interesse perché al salire
del tasso d'interesse aumenta l'incentivo a risparmiare
C una inversa inversa con il saggio d'interesse perché allo
scendere del prezzo di un titolo a reddito fisso, il rendimento
annuale dell'obbligazione rimane costante, ma il tasso di
interesse dello stesso scende;
D una relazione diretta con il saggio d'interesse perché al salire
del prezzo di un titolo a reddito fisso, il rendimento annuale
dell'obbligazione rimane costante, ma il tasso di interesse dello
stesso scende;
L'efficienza marginale del capitale è:
La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
7
A il saggio di rendimento atteso da investimenti addizionali in
capitale fisso ed esprime il rapporto quantitativo esistente tra i
ricavi previsti ed i costi del capitale aggiuntivo
B il saggio di rendimento atteso da acquisizioni del controllo di
aziende esistenti ed esprime il rapporto quantitativo esistente
tra i ricavi previsti ed i costi del finanziamento
C il saggio di rendimento atteso da investimenti speculativi in
borsa ed esprime il rapporto quantitativo esistente tra i ricavi
previsti ed i costi del finanziamento.
D il saggio di rendimento atteso da investimenti addizionali in
borsa ed esprime il rapporto quantitativo esistente tra i ricavi
ed i costi previsti del capitale aggiuntivo;
Gli investimenti aggiuntivi di capitale fisico determinano un
processo moltiplicativo sul reddito:
La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
8
A al crescere della propensione marginale al consumo;
B al crescere della propensione marginale al risparmio;
C al crescere della speculazione borsistica;
D al crescere dell'efficienza marginale del capitale;
In Keynes il reddito è: La politica monetaria. Quadro teorico. I parte.
9
A un fenomeno monetario che determi