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Estratto del documento

Definizione di tensione in un punto P di un mezzo continuo:

La componente della forza di inerzia lungo la normale a un elemento di superficie centrato in P

La componente della forza di gravità lungo la normale a un elemento di superficie centrato in P

La risultante delle forze esterne agenti su P

La risultante delle forze interne per unità di area agenti su P

Definizione di corpo plastico:

Un corpo che, deformandosi per azione di forze esterne, resta con una deformazione permanente al cessare delle forze, solo se queste sono lentamente variabili

Un corpo che, deformandosi per azione di forze esterne, riprende la configurazione iniziale al cessare delle forze, solo se queste sono rapidamente variabili

Un corpo che, deformandosi per azione di forze esterne, riprende la configurazione iniziale al cessare delle forze

Un corpo che, deformandosi per azione di forze esterne, resta con una deformazione permanente al cessare delle forze

Onde elastiche di Love e di Rayleigh:

Non sono onde elastiche

Non sono onde di volume

Sono onde che viaggiano all'interno degli oceani

Sono entrambe un particolare tipo di onda longitudinale

Nel piano X,Y

dalla sorgente positiva che inietta corrente d'intensità I.dalla sorgente positiva che inietta corrente d'intensità I2 LE LINEE DI FLUSSO DELL'INDUZIONE MAGNETICA7 SONO:
  1. Coincidenti con quelle del campo elettrico
  2. Sempre linee chiuse
  3. Semirette uscenti a raggiera da un monopolo magnetico
  4. Inesistenti
2 LO SPETTROGRAFO DI MASSA È UNO STRUMENTO CHE SERVE A8 RICAVARE DIRETTAMENTE:
  1. La massa dei neutroni
  2. La carica posseduta da uno ione
  3. La velocità di una carica in un campo magnetico
  4. Il rapporto q/m tra carica e massa di uno ione
IL MODULO DEL CAMPO DI INDUZIONE MAGNETICA GENERATO DA UN FILORETTILINEO INDEFINITO HA UNA DIPENDENZA DALLA DISTANZA "D" DAL2 FILO:
  1. Proporzionale a 1/D
  2. Proporzionale a D
  3. Proporzionale a D²
  4. Proporzionale alla radice quadrata di D
3 I MATERIALI FERROMAGNETICI SONO CARATTERIZZATI:
  1. Da una intensità di magnetizzazione M molto grande e dal fatto che M non è proporzionale al campo magnetico H
  2. Da una intensità di magnetizzazione M molto bassa e dal fatto
che M è proporzionale al campo magnetico H. Da una intensità di magnetizzazione M molto grande e dal fatto che M è proporzionale al cubo del campo magnetico H. Da una intensità di magnetizzazione M molto bassa e dal fatto che M non è proporzionale al campo magnetico H. LA PRIMA LEGGE DI CURIE: 1. Risulta valida solo in presenza di ioni interagenti. 2. È verificata per molte sostanze paramagnetiche. 3. È sempre verificata in presenza di sostanze ferromagnetiche. 4. È verificata solo nelle sostanze diamagnetiche. TRA I SEGUENTI ACCADIMENTI, QUELLO CHE RAPPRESENTA UNA VIOLAZIONE DELLA PRIMA LEGGE DEL MOTO DI NEWTON È: 1. Un bicchiere di vetro è appoggiato su un tavolo della carrozza ristorante di un treno. Avvicinandosi a una stazione, il treno frena e il bicchiere scivola in avanti. 2. All'interno di un aeroplano, una piccola borsa è depositata nella parte anteriore di un vano per bagagli. Quando l'aereo inizia la corsa per il decollo, la borsa si sposta verso la parte posteriore del vano.

Decollo la borsa scivola all'indietro, verso la parte posteriore del vano

Un bambino è seduto sul sedile posteriore di un'automobile senza indossare la cintura di sicurezza. Durante la marcia (in avanti), il conducente è costretto a eseguire una brusca frenata. Il bimbo vola in avanti e urta il lato posteriore del sedile davanti

Un pupazzetto di plastica pende da un filo agganciato allo specchio retrovisore di un'automobile. Alla partenza dell'auto (in avanti), il ciondolo si sposta verso il parabrezza anteriore

DUE PATTINATORI SUL GHIACCIO, MARCO E ANDREA, IMPUGNANO I CAPI OPPOSTI DI UNA CORDA. OGNUNO TIRA IL COMPAGNO VERSO DI SÉ. IL MODULO DELL'ACCELERAZIONE DI ALESSIO È 1,25 VOLTE IL MODULO DELL'ACCELERAZIONE DI MARCO. IL RAPPORTO TRA LA MASSA DI ANDREA E QUELLA DI MARCO VALE PERTANTO:

0.81

1.25

2

0.25

IN UN URTO ELASTICO BIDIMENSIONALE PRODOTTO DA UN CORPO A LANCIA TO VERSO UN CORPO B FERMO, AVENTE LA STESSA MASSA DEL

CORPO A, L'ENERGIA CINETICA DEL CORPO A DOPO L'URTO:

  1. Non dipende dalla massa dei corpi A e B
  2. È direttamente proporzionale alla somma delle masse dei corpi A e B
  3. È direttamente proporzionale alla massa del corpo B
  4. È inversamente proporzionale al prodotto delle masse dei corpi A e B

UN RECIPIENTE APERTO CONTIENE UN LIQUIDO (DENSITÀ D, PRESSIONE AMBIENTE P, ACCELERAZIONE DI GRAVITÀ G). LA DIFFERENZA DI PRESSIONE TRA DUE PUNTI SITUATI A PROFONDITÀ CHE DIFFERISCANO DI 1 M È:

  1. E' data da: P + dg
  2. E' data da: dg
  3. E' data da: P - dg
  4. E' data da: d/g

IL LAVORO INFINITESIMO DL DELLE FORZE DI PRESSIONE P ESERCITATE SU UN ELEMENTO DI MASSA DM DI UN FLUIDO È DATO:

  1. Da dL=pdV dove dV è l'elemento di volume del fluido
  2. Da dL=pdS dove dS è l'elemento di superficie del fluido
  3. Da dL=pdh dove dh è lo spostamento elementare del fluido
  4. Da dL=pdm

FRA DUE ELEMENTI DI FLUIDO CHE SCORRONO

all'aumentare del volume A volume costante, la pressione del gas aumenta all'aumentare della temperatura A pressione costante, la temperatura del gas aumenta all'aumentare del volumelinearmente al diminuire del suo 2volume3. A volume costante, la pressione del gas aumenta linearmente all'aumentare della temperatura. A pressione costante, la temperatura del gas diminuisce linearmente al crescere della sua 4densità. IL CALORE SPECIFICO DI UNA SOSTANZA NEL SI SI MISURA: 1. In Cal/kg°C 2. In Cal 3. In Cal kg/°C 4. In Cal°C/kg SI DEFINISCE ENERGIA INTERNA DI UN SISTEMA: 1. La somma dell'energia totale del sistema e delle varie energie specifiche macroscopiche che determinano lavoro. 2. La differenza fra l'energia totale del sistema e le varie energie specifiche perse contro le forze di attrito e le resistenze passive. 3. La somma delle varie energie specifiche macroscopiche che determinano lavoro. 4. La differenza fra l'energia totale del sistema e le varie energie specifiche macroscopiche che determinano lavoro. UN GAS EFFETTUA UNA TRASFORMAZIONE CHE GLI FA AUMENTARE L'ENERGIA INTERNA DI 1000 J. POSSIAMO AFFERMARE CHE: 1. Il gas non ha cambiato il suo volume. 2. Il gas ha assorbito 1000 J di calore. 3. Il gas ha ceduto 1000 J di calore. 4. Il gas ha compiuto un lavoro di 1000 J.suo stato1 Il volume del gas è diminuito2 La pressione del gas è cambiata3 La temperatura del gas è aumentata4 UN GAS PERFETTO SI ESPANDE ISOTERMICAMENTE DALLO STATO A ALLO1 STATO B. INDICARE QUALE AFFERMAZIONE È SBAGLIATA:2 Il lavoro che il gas compie è positivo1 Il gas cede calore all'ambiente2 La temperatura del gas rimane costante3 L'energia interna del gas rimane costante41 UNA COMPRESSIONE OPERATA SU UN GAS PERFETTO SI DICE3 ADIABATICA:1 Se il gas ha uno scambio di calore con l'esterno2 Quando l'aumento dell'energia interna del gas è pari al lavoro subito3 Quando la diminuzione dell'energia interna del gas è pari al lavoro fornito4 Quando l'aumento dell'energia interna del gas è maggiore del lavoro subitoIL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA AFFERMA:14 L'impossibilità di trasformare il calore in lavoro1 L'impossibilità di un passaggio di calore da un corpo

freddo ad uno caldo2 L'impossibilità di un passaggio di calore da un corpo freddo ad uno caldo senza che intervenga qualche altro processo che richieda una spesa di lavoro, o qualche modificazione3 del sistema

La possibilità del moto perpetuo di seconda specie, cioè di un ciclo completamente isotermo, in cui avviene l'espansione con lavoro esterno utilizzando calore sottratto all'ambiente,4 mentre la compressione si produce spontaneamente senza alcuna spesa di lavoro.1

UN CICLO TERMODINAMICO GENERICO:51 Se reversibile, non può mai essere rappresentato sul piano di Clapeyron

Se irreversibile, può sempre essere interpretato come la somma di infiniti cicli di Carnot2 infinitesimi

Anche se reversibile, non può mai essere interpretato come la somma di infiniti cicli di3 Carnot infinitesimi

Se reversibile, può sempre essere rappresentato come la somma di infiniti cicli di Carnot4 infinitesimi

L'ENTROPIA IN UN PROCESSO DI1

EVAPORAZIONE: Aumenta l'entropia in un processo di evaporazione. Resta invariata, diminuisce, tende a zero. PER DEFINIRE LE CARATTERISTICHE ELASTICHE DI UN CORPO ISOTROPO E OMOGENEO: Non è sufficiente conoscere le cinque costanti elastiche. Bisogna conoscere i nove elementi del tensore degli sforzi. Basta conoscere il solo modulo di Young E. Sono sufficienti due qualsiasi delle cinque costanti elastiche. IN UN MEZZO OMOGENEO E ISOTROPO, LA VELOCITÀ DELL'ONDA ELASTICA: LON
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
835 pagine
SSD Scienze fisiche FIS/01 Fisica sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher documenti23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universitas Mercatorum di Roma o del prof Guattari Giorgio.