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Esercitazioni lezioni 83-95 Storia moderna Pag. 1
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LINK DI APPROFONDIMENTO

Il pensiero federalista di Cattaneo era impostato su un forte pensiero liberale e laico. All'alba

dell'Unificazione italiana, Cattaneo era fautore di un sistema politico basato su una confederazione

di stati italiani sullo stile della Svizzera, il Sunderbund. Per Cattaneo scienza e giustizia devono

guidare il progresso della società, tramite esse l'uomo comprende l'assoluto valore della libertà di

pensiero; il progresso umano non può essere solo individuale ma collettivo, attraverso il continuo

confronto con gli altri, pertanto attraverso la partecipazione alla vita della società. Uno dei suoi più

noti aforismi recita: sono gli uomini che scandiscono le tappe del progresso.

Lez. 86

LINK DI APPROFONDIMENTO

Lo stato moderno è una forma di organizzazione politica, caratterizzata dall’esistenza di un ente

sovrano (Stato), dotato di personalità giuridica, che esercita su un dato territorio un potere eminente

(sovranità), disponendo del monopolio dell’uso legittimo della forza. Il concetto di Stato moderno

fu sviluppato dagli studiosi di diritto pubblico e scienza politica a partire dal 19° sec., nell’ambito di

una teoria generale dello sviluppo politico che mirava a ricostruire le origini dei moderni Stati

nazionali e vedeva nello Stato moderno l’espressione di un processo di razionalizzazione politica,

capace di influire in profondità sui comportamenti individuali.

- Si riassumano le teorie contrattualiste di Thomas Hobbes e di John Locke

Thomas Hobbes nei sui scritti politici lo descrive come una «guerra di tutti contro tutti», dovuta al

sostanziale diritto a tutto di ogni essere umano, cosa che lo porterebbe a scontrarsi con il prossimo

per il sostentamento e il possesso dei beni. L’espressione utilizzata da Hobbes fu quella già

introdotta da Plauto nell’Asinaria: «homo homini lupus», ovvero ogni uomo è come un lupo per

ogni altro uomo. Questo stato di guerra perenne avrebbe impedito lo svilupparsi di ogni attività

cooperativa e associativa, riducendo gli esseri umani alla condizione di animali impauriti. Essendo

l’uomo dotato di ragione può operare un calcolo razionale, che lo porta a rinunciare al diritto a tutto

e ad alienare lo stesso a un potere superiore che – operando col consenso della moltitudine – può

imporre leggi e farle rispettare con la forza. I patti che l’uomo compie sono tre: Pactum Unionis,

Pactum societatis e Pactum subiectionis. Lo Stato assoluto non è rappresentato da tutti i cittadini,

ma solo dal sovrano, che è superiore alla legge. Ogni cittadino si deve identificare nello Stato, che

così diventa totalitario. In cambio lo Stato fa di tutti gli individui singoli un popolo.

Individualmente nessuno ha diritti che lo Stato sia tenuto a rispettare. Infatti, lo Stato può disporre

delle forze e delle ricchezze di tutti.

Nel Secondo trattato sul governo, John Locke tratteggia una condizione presociale molto diversa da

quella del suo conterraneo, affermando l’esistenza di una legge naturale innata negli individui, la

quale comanda che «nessuno debba danneggiare l’altro nella vita, nella salute, nella libertà e nella

proprietà». La “ragione naturale” e la “rivelazione” legittimano il diritto alla proprietà. Ci sono due

limitazioni al diritto all’appropriazione dei beni naturali: 1) in comune devono restare “cose

sufficienti e altrettanto buone”; 2) il diritto alla proprietà riguarda “ciò che è stato aggiunto

mediante” il lavoro al prodotto naturale. Lo “stato di natura”, pertanto, non deve essere per forza

uno stato di conflitto e barbarie, ma lo diventa quando una o più persone ricorrono alla forza per

ottenere ciò che la legge naturale gli nega. A questo punto è necessario creare, tramite un “pactum”,

una forma di potere che possa legittimamente tutelare i diritti dei singoli: lo Stato. Una differenza

sostanziale tra i due pensatori è quella che, secondo Locke, anche il sovrano rientra nel patto, ragion

per cui il suo potere non risulta assoluto ma limitato dai diritti naturali dei cittadini che è suo

compito difendere. Il regnante, quindi, non è al di sopra della legge ma sottoposto ad essa come tutti

i cittadini e, nel caso venga meno al suo compito, può essere deposto.

Lez.89

LETTURA DI APPROFONDIMENTO

Nel 1661, Luigi XIV incaricò Colbert de Crossey di governare le città di Metz, Toul e Verdun come

intendente di giustizia, polizia, finanza, eserciti e fortificazioni. L'incarico includeva la supervisione

dei tribunali locali, l'amministrazione della giustizia, il controllo sui funzionari e l'ascolto delle

lamentele dei sudditi. Colbert doveva investigare su abusi come arruolamenti illegali, occupazioni

non autorizzate delle città e riscuotere imposte senza le dovute autorizzazioni. Inoltre, doveva

amministrare la giustizia in tutte le questioni relative al dominio di Luigi XIV in quelle aree,

esercitando un'autorità assoluta senza possibilità di appello.

- Che cosa indicava il termine generalitè?

Fra le molteplici circoscrizioni utilizzate a qualsiasi titolo dalla corona, le generalitè sono apparse

tardi; il loro ruolo essenzialmente fiscale ha però portato ad una loro rapida ascesa per importanza,

per diventare nel XVIII secolo ambito dell'amministrazione reale. È in effetti molti secoli dopo le

diocesi ecclesiastiche, le signorie, o ancora due o tre secoli dopo i baliati e sénéchaussées, che si

sono progressivamente imposte apportando per la prima volta - se si fa eccezione per le parrocchie

stesse - una vera unità amministrativa al regno. Tutte le altre circoscrizioni gareggiavano infatti in

complessità, indeterminazione e disparità, senza che per di più alcuna evoluzione razionale

prendesse forma. Probabilmente, la questione delle finanze era l'unica a poter liberare in generale

l'amministrazione da un imbroglio anche profondamente radicato. Poste sotto l'autorità di un

esattore generale, le généralité rappresentavano il collettore principale delle imposte dirette e

indirette: entrate del domaine (demanio), taille (sulla condizione di plebeo), aides (assistenza) e

gabelle (obbligo dell'acquisto del sale).

Lez.94

LINK DI APPROFONDIMENTO

Lo stato maggiore è il complesso e il ruolo degli ufficiali che collaborano con il governo, il ministro

della Difesa o il comandante di una grande unità o di un reparto, per fornirgli tutte le informazioni e

le notizie necessarie alla formulazione delle decisioni, e per dare corpo e attuazione alle decisioni

stesse, emanando i relativi ordini dettagliati e integrandoli con quelle disposizioni di coordinamento

e di controllo che si rendano necessarie per la miglior comprensione ed esecuzione degli ordini

stessi

- Descrivere la formazione militare di Napoleone con particolare riferimento alle figure

e alle opere che più influenzarono l’elaborazione del suo pensiero militare.

Napoleone poté usufruire della ricca biblioteca dell’istituto di Auxonne per apprendere i concetti

fondamentali delle riforme militari compiute durante i regni di Luigi XIV e Luigi XV, iniziando a

sviluppare, appena ventenne ,una propria autonoma visuale sul modo di condurre la guerra. Il

direttore della scuola era il barone Du Teil, allievo del famoso Jean Baptiste Vacquette de

Gribeauval (1715-89), autore di una radicale riforma dell’artiglieria francese; egli prestò al giovane

Bonaparte molte delle opere presenti nella propria biblioteca militare personale, consentendogli di

ampliare la sua formazione e di coltivare così il suo talento. Come rilevato dal già menzionato

Chandler, è molto difficile formarsi un quadro preciso delle letture compiute da Napoleone negli

anni alla scuola di Auxonne, sembra tuttavia che esse riguardassero principalmente le campagne

militari di grandi condottieri del passato quali il re persiano Ciro, Alessandro Magno e Giulio

Cesare, ma anche di figure più moderne, quali il principe Eugenio di Savoia, alcuni marescialli di

Francia del XVIII e Federico il Grande.Tra i principali scritti di carattere dottrinario che più

influenzarono la formazione di Napoleone possono essere menzionati il Saggio generale di tattica

(1772) di Jacques Antoine Hyppolite conte di Guibert (1743-90), e le Istruzioni segrete di Federico

il Grande.

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvix996 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Gorla Filippo.