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I PROVVEDIMENTI DI AMMINISTRAZIONE III. LA CONCESSIONE
La concessione è intesa tradizionalmente come un provvedimento unilaterale con cui l'Amministrazione conferisce ad un soggetto nuove facoltà.
L'effetto peculiare della concessione è l'attribuzione al privato di utilità patrimoniali o non patrimoniali rispetto alle quali il privato non vanta in astratto alcun diritto.
Nelle raffigurazioni teoriche più moderne, le concessioni sono qualificabili come contratti. È comune alle teorie in materia di concessioni pubbliche l'idea che la pubblica amministrazione sia sempre titolare del potere di disporre della concessione per motivate ragioni di pubblico interesse.
Secondo parte della dottrina, le concessioni hanno natura convenzionale, in quanto sorgono in virtù di un accordo. Alcuni studiosi, che pure aderiscono alla tesi della natura convenzionale delle concessioni, ritengono che...
impossibiIeequipararli ai contratti, in ragione dell’idea che si tratterebbe di strumenti di cura del pubblico interesse, in quanto talicaratterizzati da poteri uniIateraIi in capo aIIa pubbIica amministrazione, voIti aIIa costante attuaIizzazione aI pubbIicointeresse deIIa concessione medesima.Sono contratti di concessione di servizi quei contratti, a titoIo oneroso, stipuIati per iscritto in virtù dei quaIi una stazioneappaItante affida a terzi Ia gestione di servizi riconoscendo a titoIo di corrispettivo → unicamente iI diritto di gestire iservizi oggetto deI contratto a taIe diritto accompagnato da un prezzo, con assunzione in capo aI concessionario deIrischio operativo Iegato aIIa gestione dei servizi.II rischio operativo si sostanzia → nel rischio legato alla gestione dei servizi sul lato della domanda o sul lato dell’offertao di entrambi, trasferito aI concessionario.Si considera che iI concessionario assuma iI rischio operativo neI caso in cui, inCondizioni operative normali → non si garantisce il recupero degli investimenti effettuati o dei costi sostenuti per la gestione dei servizi oggetto della concessione. La parte del rischio trasferita al concessionario deve comportare → una reale esposizione alle fluttuazioni del mercato tale per cui ogni potenziale perdita stimata subita dal concessionario non sia puramente nominale o trascurabile.
E. L'INVALIDITÀ DEL PROVVEDIMENTO
Ai sensi dell'art. 21 septies della legge sul procedimento amministrativo → è nullo il provvedimento amministrativo che manca degli elementi essenziali. Ai sensi dell'art. 21 septies della legge sul procedimento amministrativo → è nullo il provvedimento amministrativo che manca degli elementi essenziali, nonché quello che risulta affetto da difetto assoluto di attribuzione, che è stato adottato in violazione o elusione del giudicato, nonché negli altri casi espressamente previsti dalla legge.
La nuIIità → è categoria residuaIe che opera nei casi eccezionaIi di difetti gravissimi deI provvedimento.
L’annullabilità ricorre nelle ipotesi → di incompetenza, eccesso di potere e vioIazione di Iegge.
La carenza di potere in astratto è → causa di nuIIità.
Il difetto di proporzionalità costituisce un’ipotesi di → eccesso di potere.
II difetto di istruttoria costituisce un’ipotesi di → eccesso di potere.
La perplessità del provvedimento amministrativo costituisce un’ipotesi di → eccesso di potere.
La manifesta irragionevolezza del provvedimento amministrativo costituisce un’ipotesi di → eccesso di potere.
La disparità di trattamento del provvedimento amministrativo costituisce un’ipotesi di → eccesso di potere.
16. L’AUTOTUTELA AMMINISTRATIVAII potere di autotuteIa si sostanzia → nella facoltà dell’amministrazione di risolvere i
conflitti che la riguardano senza necessità di ricorrere ad un giudice. Storicamente, si sosteneva che il potere di autotutela non necessitasse di un fondamento legislativo autonomo, essendo detto potere inglobato nella originaria facoltà di provvedere. La disciplina generale in materia di revoca si rinviene nell'art.21 quinquies della legge sul procedimento amministrativo. Ai sensi dell'art.21 quinquies, la revoca può essere esercitata, tra l'altro, anche per sopravvenuti motivi di pubblico interesse. Ai sensi dell'art.21 quinquies, la revoca può essere esercitata, tra l'altro, nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell'adozione del provvedimento. Ai sensi dell'art.21 quinquies, la revoca può essere esercitata, tra l'altro, in caso di nuova valutazione dell'interesse pubblico originario. La disciplina generale in materia di annullamento.d'ufficio si rinviene → nell'art.21 nonies della legge sul procedimento amministrativo. Presupposto qualificante il potere di annullamento d'ufficio è → l'illegittimità dell'atto amministrativo interessato dal potere di autotutela. Per provvedere all'annullamento d'ufficio → è necessario che sussistano comprovate ragioni di pubblico interesse. La sospensione è contemplata dall'art.21 quater della L.241/1990 e consente all'amministrazione di sospendere → l'efficacia ovvero l'esecuzione del provvedimento amministrativo ma solamente per gravi ragioni e per il tempo strettamente necessario. 17. L'autotutela contenziosa I ricorsi amministrativi costituiscono uno strumento di → autotutela contenziosa. Per atto definitivo si intende → quello avverso il quale non è possibile o non è più possibile esperire ricorsi amministrativi ordinari. I ricorsiamministrativi → hanno natura di procedimenti ad iniziativa di parte con funzione giustiziaIe.Sono da considerarsi definitivi ab origine → i provvedimenti emanati da un’autorità che si colloca al vertice di unaamministrazione organizzata gerarchicamente.II ricorso gerarchico può essere → sempre proprio ma anche improprio neIIe ipotesi previste daIIa Iegge.II ricorso straordinario aI Presidente deIIa RepubbIica è ammesso → soIo nei confronti di provvedimenti definitivi che siassumono essere affetti da vizi di Iegittimità.II ricorso in opposizione → è facoItativo; Ia mancata proposizione non precIude Ia possibiIità di adire direttamente Ia viagiurisdizionaIe.II ricorso gerarchico può essere proposto → sia per vizi di Iegittimità sia di merito, escIusivamente nei confronti di attinon definitivi.La proposizione deI ricorso gerarchico → non sospende l’efficacia del provvedimento impugnato,
salvo gravi motivi apprezzati dall'autorità. La decisione con cui si conclude il ricorso gerarchico non è soggetta a revoca o ad annullamento d'ufficio.
18. LA SCIA FRA LIBERALIZZAZIONE E TUTELA DEL TERZO
La segnalazione certificata di inizio attività è meglio inquadrabile come strumento di semplificazione, perché non elimina il regime autorizzatorio nel significato che a questa espressione attribuisce la direttiva Bolkestein.
La tutela del terzo dinanzi al giudice amministrativo in caso di SCIA si esplica esclusivamente nella forma del silenzio-inadempimento e presuppone la previa sollecitazione dei poteri inibitori della p.a.
La sentenza n.4E del 2019 della Corte costituzionale ha affermato che i termini per l'esercizio dei poteri inibitori della p.a. sono perentori.
Una volta decorsi inutilmente i termini per la sollecitazione dei poteri inibitori della p.a., il terzo può agire dinanzi
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aIGiudice amministrativo per chiedere iI risarcimento deI danno aIIa p.a. e dinanzi aI Giudice ordinario per chiedere iIrisarcimento deI danno aI segnaIante.
La tesi deIIa necessaria sopravvivenza reIativa deI potere tempestivamente soIIecitato → è funzionaIe ad evitareun’interpretario abrogans dell’art.19, comma 6−ter, della L.n.241 del 1990, visto che l’azione contro il silenzio−inadempimento può essere esperita soIo dopo Ia scadenza deI termine per provvedere.
La tesi deIIa necessaria sopravvivenza reIativa deI potere tempestivamente soIIecitato → si riferisce sia aI potereinibitorio ordinario che al potere inibitorio subordinato alla sussistenza dei presupposti previsti dall’art.21−nonies deIIaL.n.241 deI 1990.
II termine per Ia soIIecitazione dei poteri inibitori deIIa p.a. decorre → daIIa presentazione deIIa SCIA.
La tutela risarcitoria contro l’amministrazione in caso di SCIA → spetta aI giudice
amministrativo. Il termine per proporre la domanda risarcitoria nei casi di mancata sollecitazione dei poteri inibitori è di centoventigiorni dal fatto dannoso. La domanda risarcitoria contro il segnalante può essere anche in forma specifica.
19. STRUMENTI DI SEMPLIFICAZIONE - IL SILENZIO ASSENSO. Lo sportello Unico comunale è l'ufficio presso il quale il cittadino può rivolgersi per tutte le procedure e le formalità necessarie ad avviare un'attività che richieda la presentazione di una comunicazione o l'ottenimento di un'autorizzazione amministrativa.
Ai sensi della Direttiva 2006/123/CE, l'istituzione di un regime autorizzatorio deve essere giustificata da un motivo imperativo di interesse generale. Per motivi imperativi di interesse generale che legittimano l'adozione di sistemi autorizzatori si intendono, tra gli altri, l'ordine pubblico, la sicurezza pubblica,
L'incolumità pubblica, la sanità pubblica e la sicurezza stradale.
In caso di silenzio - inadempimento -> l'amministrazione contravviene al proprio obbligo di provvedere entro un termine prestabilito.
In caso di silenzio - rifiuto -> il legislatore equipara la mancata adozione di un provvedimento espresso al diniego dell'amministrazione.
Il silenzio non impediente -> fa cessare la necessità giuridica di certi atti, disponendo in modo tale che il silenzio non costituisca impedimento alla conclusione di un procedimento o all'efficacia di un provvedimento.
L'azione avverso il silenzio - inadempimento -> può essere proposta fintanto che perdura l'inadempimento e, comunque, non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento ma è, comunque, fatta salva la riproponibilità dell'istanza di avvio del procedimento.
Il silenzio assenso -> non opera in caso di
atti e procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico, l'ambiente, la tutela dal rischio idrogeologico, la difesa nazionale, la pubblica sicurezza, l'immigrazione, l'asilo e la cittadinanza, la