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LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 011

01. Segmenti dotati di carattere distitintivo sono detti:

consonanti

grafemi

fonemi

foni

02. La sillaba tonica priva di coda, come può essere altrimenti definita?

onset

sillaba senza attacco

aperta o libera

chiusa o impedita

03. In italiano, se il fonema che forma la coda di una sillaba è uguale a quello che costituisce l’onset della sillaba seguente:

la coda può essere occupata solo da sonoranti

la coda può essere occupata solo da /n r l/

la coda può essere occupata solo da liquide o approssimanti

la coda può essere occupata da qualunque tipo di consonante

04. La fonetica di occupa:

del significante

sia del significato sia del significante

del significato

né del significato né del significante

05. In una coppia minima (es. «cero» e «pero»), le due parole sono differenziate da un:

lessema

morfema

fonema

fono

06. In italiano, la lunghezza vocalica:

è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico

è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico

non è predicibile dal contesto, dunque ha valore allofonico

non è predicibile dal contesto, dunque ha valore fonologico

07. Che cosa si intende per sillaba e quali sono le sue caratteristiche in linguistica?

Scaricato da Ines Pellicano (inespelli77@gmail.com)

© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:00:19 - 13/50

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 012

01. La metafonesi è un caso di:

assimilazione perseverativa (o progressiva)

assimilazione anticipatoria (o regressiva)

dissimilazione perseverativa (o progressiva)

dissimilazione anticipatoria (o regressiva)

02. Il fenomeno della «degeminazione» (cioè il passaggio da una consonante doppia a una scempia) è un fenomeno di:

rafforzamento

metatesi

coalescenza (o fusione)

indebolimento (o lenizione)

03. Il fenomeno della «gorgia toscana» è un fenomeno di:

coalescenza (o fusione)

rafforzamento

indebolimento (o lenizione)

metatesi

04. L’inserzione di [i] nel sintagma «per iscritto» è un caso di:

epentesi

aferesi

prostesi

epitesi

05. Quali tra questi sono fenomeni di cancellazione?

apocope e sincope

aferesi e apocope

epitesi epentesi e prostesi

aferesi apocope e sincope

06. Che cosa sono i fenomeni di inserzione e cancellazione?

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© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:00:20 - 14/50

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 013

01. Un morfema a cui corrispondono diverse realizzazioni in differenti contesti sintagmatici viene detto:

fonema

allofono

allotropo

allomorfo

02. Davanti a «sci» si usa l’articolo «lo» perché:

«sci» comincia con /s/

«sci» comincia con «s impura»

«sci» comincia con un nesso di due consonanti

«sci» comincia con una consonante doppia

03. Il raddoppiamento fonosintattico prevede che:

la consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante

la vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale

la consonante iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in vocale

la vocale iniziale di una parola raddoppi dopo alcune parole uscenti in consonante

04. Nel toscano, la consonante in fine di parola:

non è mai ammessa

è ammessa

è ammessa solo nei prestiti da lingue straniere

non è mai ammessa, ad eccezione che in con, in, non, per

05. Il raddoppiamento fonosintattico ‘regolare’ è innescato:

solo dai polisillabi

solo dai monosillabi

da 11 monosillabi atoni e da 4 bisillabi piani

da tutte le parole tronche (monosillabiche e polisillabiche) uscenti in vocale

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 014

01. Nella parola «frattempo»:

c’è stata prima l’assimilazione e poi l’univerbazione

c’è stato prima il raddoppiamento fonosintattico e poi l’univerbazione

c’è stata prima l’univerbazione e poi l’assimilazione

c’è stato prima l’univerbazione e poi il il raddoppiamento fonosintattico

02. Nelle forme «un altro» e «un’altra»:

abbiamo due fenomeni diversi, nel primo caso l’apocope, nel secondo l’elisione

abbiamo due fenomeni diversi: nel primo caso l’elisione, nel secondo l’apocope

abbiamo lo stesso fenomeno, l’apocope

abbiamo lo stesso fenomeno, l’elisione Scaricato da Ines Pellicano (inespelli77@gmail.com)

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 015

01. Nel caso della parola «caposquadra», che tipo si processo morfologico si verifica?

derivazione

flessione

prefissazione

composizione

02. La derivazione è il processo morfologico che:

produce parole nuove a partire da due parole autonome preesistenti

prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un suffisso a un morfema lessicale

aggiunge alla parola di base informazioni relative alle categorie flessive

prevede la formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso a un morfema lessicale

03. Il morfema si definisce come:

la più piccola unità linguistica non dotata di significato

la più piccola unità linguistica dotata di significato

la più piccola unità lessicale dotata di significato

la più piccola unità linguistica

04. L’alternanza radicale tra «siedo» e «sediamo» è un caso di:

rizotonia

monottongamento

allomorfia

arizotonia

05. In morfologia, che cosa si intende per «allomorfo»?

06. Quali sono le caratteristiche del processo di «flessione»?

07. Che cosa si intende per «morfema»? Scaricato da Ines Pellicano (inespelli77@gmail.com)

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 016

01. Nella parola «canino», i morfemi «can-» e «-in-» hanno:

il primo significato lessicale e il secondo significato grammaticale

il primo significato grammaticale e il secondo significato lessicale

entrambi significato lessicale

entrambi significato grammaticale

02. Le parole complesse si suddividono in:

derivate e composte

lessicali e grammaticali

temi e radici

derivazionali e flessive

03. Le categorie lessicali sono:

Nomi, aggettivi, verbi e preposizioni

Nomi, aggettivi e verbi

Nomi, aggettivi, verbi, preposizioni e avverbi

Nomi, articoli, aggettivi e verbi

04. In italiano:

diversamente che in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi

diversamente che in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri

come in greco e in latino, non esistono infissi veri e propri

come in greco e in latino, esistono dei veri e propri infissi

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 017

01. Si chiama «conversione» la formazione di parole derivate, ottenuta:

mediante composizione

mediante l’aggiunta di prefissi flessivi

senza aggiunta di suffisso derivazionale

mediante l’aggiunta sia di prefissi che di suffissi

02. Il suffisso «-oso»:

si aggiunge ad Aggettivi e forma Nomi

si aggiunge a Nomi e forma Aggettivi

si aggiunge a Nomi e forma Verbi

si aggiunge a Verbi e forma Aggettivi

03. In italiano, i prefissi:

esprimono solo valori flessivi e non sono usati nei processi derivazionali

non sono usati né nei processi derivazionali né in quelli flessivi

esprimono solo valori derivazionali e non sono usati nei processi flessivi

sono usati sia nei processi derivazionali che in quelli flessivi

04. In genere, nella derivazione per alterazione (per es. «casa → casetta»):

la categoria grammaticale della parola alterata resta la stessa della base, ma non il significato lessicale

sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata sono diversi da quelli della base

il significato lessicale della parola alterata resta lo stesso della base, ma non la categoria grammaticale

sia la categoria grammaticale che il significato lessicale della parola alterata restano gli stessi della base

05. Come può essere definito il verbo «impastare»?

parasintetico

composto

derivato

alterato

06. Nel caso delle parole alterate, la differenza rispetto alla parola di origine consiste in una ‘aggiunta’ di tratti di significato. Che cosa possono interessare le

seguenti 'aggiunte'?

la dimensione del referente e l’atteggiamento soggettivo del parlante

solo la dimensione del referente

nessuna di queste due categorie

solo l’atteggiamento soggettivo del parlante

07. Come si formano – in generale – le parole derivate con prefissi?

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© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 25/11/2016 09:00:23 - 19/50

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Set Domande: LINGUISTICA ITALIANA

LINGUE E LETTERATURE STRANIERE

Docente: Giola Marco

Lezione 018

01. In quale di queste parole giustapposte il rapporto tra le due unità è di subordinazione?

parcheggio clienti

verde chiaro

diritto dovere

studente lavoratore

02. In genere, nei plurali dei composti endocentrici (banconota, ecc.)

capostazione,

non c’è flessione

la testa si flette al plurale, sia che si trovi in prima posizione sia che si trovi in seconda posizione

la testa si flette al plurale, solo se si trova in prima posizione

la testa si flette al plurale, solo se si trova in seconda posizione

03. In quale di queste

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Publisher
A.A. 2023-2024
48 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Top_Panieri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Giola Marco.