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Teoria generale del diritto e dell'interpretazione
A chi spetta accertare l'esistenza del diritto vivente: Alla Suprema Corte di Cassazione
A dire di Guastini non è riconoscibile la dignità di teoria di interpretazione alla: teoria dei giochi interpretativi
Ad avviso della versione moderata della teoria scettica: I giudici sono liberi di attribuire a qualunque testo qualunque significato
Ad avviso della versione moderata della teoria scettica: Ogni testo normativo è suscettibile di interpretazioni sincronicamente confliggenti e diacronicamente mutevoli, l'interpretazione consiste appunto nella scelta di un significato a preferenza di altri (data per CERTA)
Ad avviso della versione radicale della teoria scettica: I testi normativi non hanno altro significato che quello deciso discrezionalmente dagli interpreti
Ad avviso di A. Storto, l'art. 99 comma 3 del c.p.a.: Esprime il trasmodare della funzione nomofilattica in funzione
nomopoieticaAd avviso di G. Amoroso, il vincolo negativo per le sezioni semplici della Corte di Cassazione riguarda: Solo la espressa e formale enunciazione contenuta nella decisione delle Sezioni Unite
Ad avviso di Hart: La teoria cognitivistica, sostenendo che l'interpretazione è sempre atto di conoscenza, trascura l'inevitabile trama aperta del linguaggio, che fatalmente impone all'interprete delle scelte quando un caso cada ai margini della trama
Affinché un giudizio di equità valido dal punto di vista ermeneutico in esso bisogna ravvisare: Entrambi i presupposti ermeneutici di precomprensione e circolarità
Affinché un giudizio sia, dal punto di vista ermeneutico, discrezionale in esso bisogna ravvisare: Che sussistano precomprensione critica e circolarità ermeneutica
Ai fini della individuazione di un senso di correttezza dell'interpretazione, assume rilevanza: La "corrispondenza all'espressione"
l'espressione è cioè il criterio che definisce il senso della interpretazione giuridica corretta. Alla dottrina pura di Kelsen sarebbe senz'altro estranea una delle seguenti proposizioni: una norma che prescrivesse un comportamento ingiusto sarebbe invalida. Alla Suprema Corte di Cassazione: E' rimessa l'affermazione dello ius constitutionis e dello ius litigatoris. Anche nell'interpretazione giuridica, così come avviene nell'interpretazione in generale, vanno utilizzati – espone Gentili - i principi di: Rilevanza, di composizionalità e di correlazione. Annovera la teoria creativa fra le teorie dell'interpretazione: Modugno. Applicare analogicamente una disposizione ad un caso che non trovi in altra e precisa disposizione la propria disciplina significa: Pervenire ad una conclusione di sicura e maggiore rilevanza delle somiglianze che intercorrono tra due classi di casi, con conseguente conclusione della irrilevanza delle.Differenze che tra quelle classi vengono riscontrateAttenta dottrina ha evidenziato che l'espressione principi generali" (utilizzata dall'art. 12 co. 2 delle preleggi): Abbia nel corso della storia del diritto subito modificazioniAttraverso il canone della totalità è possibile: Valutare tutto il complesso normativo e fattualisticoAttraverso il giudizio di equità il giudice valuta: L'insieme degli interessi in questione, particolari e generaliAttraverso la metodologia giuridico-ermeneutica: E' possibile controllare la ricaduta degli effetti dell'atto giuridico sulle collettivitàAttraverso lo strumento della discrezionalità è possibile garantire: La verità e validità del metodo di giudizioBaccarini in due occasioni denuncia che: Nel processo amministrativo, si è assistito ad una sorta di vanificazione del divieto di analogia delle norme eccezionaliCirca che le obiezioni che si muovono a chi
Considera la necessità come fatto normativo, si osserva: Alla introduzione della necessità tra i fatti normativi si obietta che la necessità non tanto produce nuovo diritto quanto sospende provvisoriamente quello stabilito, ovvero realizza una situazione in cui nessuna delle regole stabilite può essere applicata piuttosto che una situazione in cui alle regole stabilite se ne sostituiscono permanentemente delle nuove.
Circa il ragionamento analogico in materia tributaria: Il fondamento del ragionamento analogico è nell'eguaglianza "come nucleo razionale".
Circa la consistenza della consuetudine, Santi Romano e Zanobini ritengono che: La consuetudine è un fatto.
Circa l'ammissibilità giuridica di una pluralità di rationes legis, si osserva: Solo quelle rationes coerenti e compatibili con il sistema, e cioè non assurde ovvero configgenti con altri valori del sistema, descriveranno un "ventaglio" di.
rationes giuridicamente ammissibili, all'interno delle quali l'interprete "sceglie"
Circa l'esistenza di un significato dell'espressione "ratio legis", si osserva: Si, nel suo variegato significato, la cd. "rati o legis" corrisponde o si riferisce alla volontà della legge quale scopo pratico o fine perseguito e realizzato dalla legge stessa
Coloro i quali criticano la cd. prima variante della teoria eclettica osservano che: La cosiddetta open texture è riferibile esclusivamente alle regole, caratterizzate da una defettibilità potenziale, e non anche ai principi, di cui si predica, invece, una defettibilità attuale
Con il codice civile del 1942 (art. 12 co. 2 delle preleggi cit.) l'espressione "principii generali del diritto" è dunque sostituita dalla espressione: "principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato"
Con sen t. N. 115 01, la Cassazione civile a Sez
io ni Unite ha affermato che: Ai fini dell'interpretazione di provvedimenti giurisdizionali - nella specie del decreto di liquidazione dei compensi al C.T.U. - si deve fare applicazione, in via analogica, dei canoni ermeneutici prescritti dagli art. 12 ss. disp. prel. c.c., in ragione dell'assimilabilità per natura ed effetti agli atti normativi, secondo l'esegesi delle norme (e non già degli atti e dei negozi giuridici), al pari del giudicato interno e esterno e della sentenza rescindente, in quanto dotati di vis imperativa e indisponibilità per le parti; ne consegue che la predetta interpretazione si risolve nella ricerca del significato oggettivo della regola o del comando di cui il provvedimento è portatore.
Con sentenza n. 4373 del 1989, la Cassazione civile, sez. lavoro, ha stabilito che: Il ricorso all'analogia è consentito
perno sulla quale costruire la sua interpretazione.sopra esposti, si può trarre la seguente conclusione: è necessario che il giudicante decida il caso sottoposto alla sua attenzione, anche se non trova una disciplina precisa nella normativa. Inoltre, è consentita l'analogia in bonam partem, cioè l'applicazione analogica della norma penale a favore dell'imputato. Infine, è importante che la sentenza argomenti sulla presenza di caratteri analoghi o simili tra due termini di confronto, poiché questa è la base stessa dell'analogia.stretto)Esiste un parallelismo tra ermeneutica filosofica ed ermeneutica giuridica perché: Entrambe si basano sull'utilizzo della metodologia gadameriana, rissumibile nella formula "precedenza della domanda".
Esistono più rationes legis: Si, esistono senza dubbio più rationes legis.
F. Modugno in relazione all'interpretazione della consuetudine: Esclude - non meno autorevolmente - che, con riguardo alla consuetudine, si possa parlare di interpretazione giuridica in senso stretto.
Fracanzani ritiene che: è possibile predicare l'interpretazione estensiva di una norma allorché caso disciplinato e caso non disciplinato rivelino identità di ratio e thelos.
Fracanzani sostiene che sostiene che i due criteri ermeneutici posti, rispettivamente, dall'art. 12 e dall'art. 14 delle preleggi: Stanno in rapporto fra loro come "regola" ed "eccezione".
Gentili dedica intensa attenzione al modo di combinazione tra
regole di: Ermeneutica razionale e legale Giannini ritiene che: Le norme tributarie non sono –almeno tutte - eccezionali e/o speciali, anzi sono norme ordinarie Gli analitici ritengono il diritto: Il discorso del legislatore quale riformulato ed arricchito dagli interpreti Gli argomenti interpretetativi possono essere: Argomento letterale, sistematico, a contrario Gli interpreti ricorrono all'applicazione analogica di una norma ad una certa fattispecie: Quando non riscontrano una "precisa disposizione" che sia atta a regolarla Gli istituti strumentali della metodologia