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B
sinergico
C E' evento prettamente psicosomatico
D E' il risultato di una componente emotiva ed una motivazionale
6. Tra psicomotricità e socio motricità:
A Vi è una differenza formativa
B Vi è una differenza metodologica ed operazionale
C Vi è uguaglianza metodologica
D vi è uguaglianza nelle radici teoriche
7. La socio motricità, secondo Parlebas:
A Prende in considerazione le relazioni simboliche tra più soggetti
B Prende in considerazione le relazioni motorie tra più soggetti
C Non prende in considerazione le relazioni motorie tra più soggetti
D Prende in considerazione le relazioni socio-comunicative tra più soggetti
8. L'interazione motoria:
A E' permanente
B E' un tratto strutturale dell'azione ed è osservabile e documentabile
C Non è possibile tra persone disabili
D E' presente solo nella fase senso-motoria piagentiana
9. L'interazione motoria:
A Avviene tra persone di differente etnia
B Riguarda l'insieme di atti motori finalizzati
C Inizia nella fase preoperatoria piagentiana
D Riguarda l'insieme di indizi comportamentali che sottointendono e
rendono efficaci le interazioni dirette
10. Se un gruppo ha consolidato una sua dinamica interna:
A La sua struttura muta nel tempo
La sua struttura rimane pressocchè stabile nel tempo
B
C La sua ampiezza si ridimensiona
D La sua struttura aumenta in modo proporzionale nel tempo
1. Come esposto nei lavori del Robazza l'apprendimento motorio può configurarsi
come l'esito di:
A Un insieme di processi mentali sperimentati con l'esperienza che
determinano un cambiamento nella persona
B Un insieme di processi mentali finalizzati all'apprendimento
C Un insieme di processi mentali che regolano le abilità sociali
D Singoli processi mentali sperimentati con l'esperienza che determinano un
cambiamento nella persona
2. Secondo Magill l'apprendimento di un'abilità motoria ha specifiche caratteristiche:
A Miglioramento, costanza, persistenza, adattabilità
B Miglioramento, stabilità, adattabilità
C Costanza, persistenza, adattabilità
D Stabilità, costanza, persistenza, miglioramento
3. Le indicazioni didattiche e metodologiche per l'insegnamento dell'educazione fisica
sono finalizzate a:
A Sviluppare negli allievi tutte le competenze motorie
B Migliorare l'insegnamento promuovendo la motivazione degli allievi
C Migliorare la personalità dell'insegnante
D Favorire l'acquisizione delle capacità cognitive agli allievi
4. Secondo il Robazza l'apprendimento motorio si realizza in tappe successive:
A Stadio verbale, della disponibilità variabile
B Stadio verbale-cognitivo, motorio ed autonomo
C Stadio verbale-cognitivo, motorio e di dipendenza
D Stadio cognitivo, emotivo, affettivo
5. Il compito motorio è compreso più a fondo, perfezionando l'azione e ricorrendo
maggiormente all'uso di feedback nello stadio:
A Verbale-cognitivo
Motorio
B
C Emotivo
D Autonomo
6. Le sensazioni motorie e quelle cinestetiche sono maggiormente accurate nello
stadio:
A Emotivo
B Autonomo
C Motorio
D Verbale-cognitivo
7. Robazza delinea come teorie di riferimento per spiegare l'apprendimento motorio:
A Teoria della personalità e dello sviluppo
B Teoria dello schema e teoria dei sistemi dinamici
C Teorie dinamiche e psicoanalitiche
D Teoria dello schema e teoria dei costrutti
8. Il programma motorio generalizzato e lo schema motorio sono gli elementi principali
dell'appredimento motorio secondo la teoria:
A Dei sistemi dinamici
Dello schema
B
C Dei costrutti
D Dello sviluppo
9. La stabilità, l'instabilità e la transizione del movimento sono i tre concetti chiave
della teoria:
A Teoria dello schema
B Teoria dei sistemi dinamici
C Teoria dei costrutti
D Teoria dello sviluppo
10. I pattern di instabilità sono i predittori:
A Delle rappresentazioni
B Del movimento
C Delle abilità logiche
D Della disabilità funzionale
1. Per competenza motoria si intende:
A La funzionalità globale più ampia di tutte le componenti che conformano la
personalità
B La prestazione motoria dell'individuo
C La funzionalità specifica dell'individuo
D La funzionalità globale di tutte le componenti che conformano la sfera emotivo-
affettiva dell'individuo
2. La competenza motoria esprime l'integrazione tra:
I saperi, il saper fare, il saper essere
A
3. Il raggiungimento dello scopo formativo di acquisire competenze motorie richiede:
Un'adeguata metodologia
4. La realizzazione della progettazione educativa e didattica non può lasciare alcuno
spazio a:
La casualità degli eventi
5. Gli strumenti diagnostici più utilizzati sono:
ICF,DSM V, ICD-10, TGM
6. L'OMS ha elaborato:
ICF
7. Con l'ICF è possibile stabilire come le persone convivono con la patologia ma anche:
Cosa è possibile fare per migliorare la qualità della vita
8. Il DSM V ha un sistema:
Multiassiale
9. Il modello teorico di riferimento del TGM è quello di:
Piaget
10. Il TGMD mira a rilevare:
Il livello di efficienza espressa in una prestazione motoria e l'abilità
coordinativa
I piani che ci permettono di determinare ed orientare il movimento sono:
3
2. Il piano frontale è individuato dall'intersezione tra:
Asse trasversale ed asse longitudinale
3. Il piano sagittale divide il corpo in:
Due parti simmetriche
4. Le posizioni assunte del corpo umano sono:
Oggettive e rappresentano le categorie a cui possono essere rapportate le
singole posture individuali
5. I rapporti delle varie parti del corpo o del corpo in toto con il mondo esterno si
possono evidenziare attraverso:
Le attitudini
6. Gli arti in attitudine di appoggio si dicono ritti:
Se in atteggiamento lungo
7. Il termine "stazione eretta" indica:
Una posizione fondamentale
8. Le prese vengono definite impugnature quando:
La mano può avvolgere un attrezzo facendo pugno
9. Gli schemi posturali o atti motori segmentari, sono:
Tridimensionali
10. Lo schema posturale del flettere è un movimento:
Che riduce l'angolo tra due segmenti
1. I movimenti volontari sono:
Movimenti voluti intenzionalmente allo scopo di raggiungere un fine
programmato
2. I movimenti riflessi sono:
Una risposta programmata in base ad uno stimolo
3. I movimenti automatici sono:
Rappresentano quella categoria di azioni che l'uomo realizza in seguito alla
pregressa e costante ripetizione di un gesto motorio
4. Gli schemi motori di base sono:
Quadrimensionali
5. Lo sviluppo degli schemi motori:
E' continuo e dura per tutta la vita
6. Lo strisciare è uno schema motorio che:
Si manifesta molto precocemente, ancor prima dell'acquisizione della
stazione eretta
7. Gli schemi motori dello strisciare e del rotolare:
Attraverso il contatto con il suolo favoriscono la presa di coscienza dei vari
segmenti corporei
8. Il rotolare è uno schema motorio che:
Può essere considerato un'evoluzione dello strisciare
9. Lo schema motorio dell'arrampicarsi avviene:
E' uno schema che precede la stazione eretta
10. Lo scavalcare può essere considerato come:
Gesto motorio fortemente connesso e propedeutico all'arrampicata
1. Per esemplificare la valutazione dell'atto motorio si fa riferimento al modello di
Gioacchino Manfrè, dove l'oggetto di riferimento è il comportamento:
Psico-motorio del bambino in difficoltà in contesti di azione terapeutica
2. Il quadro spaziale per l'osservazione si compone di:
Materiale specifico e setting preciso
3. Secondo il Manfrè l'osservazione deve essere:
Conclusa entro un certo numero, limitato di sedute
4. Le funzioni dello psicomotricista, secondo il Manfrè, sono due:
Funzione facilitatrice e funzione propositiva
5. L'osservazione svolta dallo psicomotricista è:
Interattiva
6. Durante l'osservazione lo psicomotricista svolge il ruolo di:
Facilitatore comunicativa e affettivo
7. L'osservazione deve rispettare, sul versante metodologico, specifici momenti:
Presentazione, contratto, procedura e controllo
8. Nel momento del controllo lo psicomotricista:
è attendo ad individuare i fattori e gli elementi psicofisici nel gioco
9. Un altro elemento da osservare, strettamente connesso all'emozione, è:
Respirazione
10. Nel soggetto in osservazione, è importante rilevare il livello:
Di collaborazione, coinvolgimento ed autonomia
1. La scuola è il luogo in cui:
Il presente viene colto ed elaborato nell'intreccio tra passato e futuro
2. I compiti della scuola sono inerenti:
La formazione individuale
3. La scuola nel procedere alla definizione ed organizzazione del suo contesto deve
assumere la:
Centralità della persona
4. La funzione primaria dei docenti è quella di:
Favorire la maturazione della personalità
5. Sul versante procedurale i docenti sono tenuti a definire:
Obiettivi formativi
6. Nella stesura degli obiettivi, il docente deve tener presente:
Gli stili di apprendimento di ogni alunno
7. La didattica, nella relazione docente-alunno, prevede la mediazione di:
Contenuti culturali
8. Il docente deve mettere in atto procedure specifiche, di tipo scientifico-sperimentale
centrate sulla metodologia :
Ricerca-azione
9. La progettazione educativa e didattica comporta:
La scelta dei modi e dei tempi dell'azione didattica
10. L'azione docente, per accompagnare la crescita ed evoluzione degli alunni, deve:
Orientare alla formazione di un pensiero capace di acquisire conoscenze
Un'alterazione qualitativa del
I disturbi o disordini del movimento sono:
movimento volontario
La progressiva perdita della coordinazione muscolare rendendo difficoltosi alcuni
Atassia
movimenti è:
La disprassia verbale delineata dall'assenza di linguaggio per deficit di coarticolazione,
è una forma di:
Disprassia in ambiti specifici
Nel primo anno di vita si possono osservare segnali di rischio predittivi dei disturbi
motori, tra questi, quelli
Gattonare, star seduto
prassico-motori sono: : Facile distraibilità e
In età scolare chiari tratti predittivi dei disturbi motori sono
tempi brevi di attenzione :
I disturbi caratterizzati da rigidità e difficoltà ad iniziare il movimento sono definiti
Ipocinesie Movimenti
Entro la ca