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EJ
3 2 3 3 3
1 P ( 2
l 3
) l l l Pl 8 1 1 4 Pl
y l
3 EJ 6 2 3 6 EJ 27 6 6 6 81
EJ
Le misurazioni da effettuare comportano non pochi problemi in quanto il sistema da studiare è
particolarmente delicato.
metodo utilizzato per realizzare l’incastro
Innanzitutto il è paragonato al caso di una trave incastrata
che blocca l’asta
in un muro, ma non è esattamente la stessa situazione. Infatti, la morsa il cui
spessore è di pochi millimetri, è dotata di rivestimenti di materiale plastico nei quale è realizzato un
In questo modo il reale punto in cui l’asta è incastrata non è l’estremo della morsa, ma è un
intaglio.
altro punto più distante dal carico applicato. Tale distanza non può essere calcolata agevolmente,
anzi verrà del tutto trascurata nonostante delle variazioni di pochi millimetri sulla distanza l
comportano grandi cambiamenti nel risultato finale. Infatti la distanza forza-incastro compare al
cubo nell’espressione che permette di calcolare l’inflessione.
carico applicato ha anch’esso una sua incertezza ma è trascurabile rispetto a quella relativa agli
Il
altri strumenti, infatti si tratta di campioni garantiti. Come carico P non è però considerato il gancio
solidale con l’asta né il filo metallico.
Gli strumenti utilizzati per compiere le misure comportano un errore di inserzione nel momento in
cui entrano in contatto con l’oggetto da analizzare. Il trasduttore induttivo e il comparatore
ovvero un’astina
esercitano una forza sul corpo a causa del loro stesso principio di funzionamento,
attaccata ad una molla che può muoversi lungo una guida. Questi strumenti comportano un effetto
di carico che può risultare non trascurabile in rapporto al sistema studiato. Il carico complessivo
agente sull’asta è pari al carico imposto più la forza esercitata dal misuratore. Nel momento in cui
posizioniamo il trasduttore sull’asta, la molla presente al suo interno si schiaccia esercitando una
rivolta verso il basso, se il dispositivo è posto sopra l’asta, per tornare
forza F allo stato iniziale.
m,i
Nel momento in cui carichiamo l’asta con un corpo che la flette verso il basso, la forza F che ora
m,f
la molla del misuratore esercita è minore rispetto a quella iniziale. Infatti il carico aggiunto tira
verso il basso facilitando l’allungamento della molla e il suo ritorno alla condizione iniziale.
Dunque ci aspettiamo che la presenza dell’effetto di carico porti a fare letture inferiori rispetto a
quelle che otterremmo nel caso ideale.
F > F y < y
m,i m,f misurato reale
l’errore
Se di inserzione dovuto al laser è nullo, poichè è trascurabile la forza esercitata dai fotoni,
non si può non considerare che questo dispositivo per funzionare correttamente ha bisogno che la
superficie dell’oggetto da studiare sia lambertiana. Ovvero deve riflettere la luce in tutte le
direzioni, poiché il funzionamento è basato sulla luce laser diffusa e non riflessa. Per determinare
almeno in modo qualitativo come si comporta lo strumento al variare del tipo di superficie,
ripetiamo la misura della linea elastica considerando i casi: asta metallica lucida (le superfici a
specchio non diffondono la luce); asta metallica colorata di nero (non diffonde la luce); asta
metallica rivestita di un sottile strato di nastro adesivo bianco opaco (superficie lambertiana). 2
Presentazione del metodo sull’asta
Una volta verificato il corretto funzionamento di tutti gli strumenti di misura, si segnano
metallica delle linee parallele al lato “larghezza” poste a distanza pari a l, 2/3l, 1/3l e 0 dal punto in
cui c’è il gancio, ricordando che l è la distanza punto di applicazione della forza e punto di incastro
dell’asta. Si prende nota dei valori delle dimensioni del corpo metallico stesso, indicando per ogni
lato che tipo di strumento è stato utilizzato per la rilevazione in modo da poter successivamente
calcolarne l’incertezza. aggancia l’asta metallica alla morsa
Si in modo che essa rimanga
linearità dell’asta
orizzontale. Si procede a effettuare le letture relative alla verifica della
distanza dall’incastro (l),
caricandola, sempre alla stessa con corpi di massa via via crescente e
misurando la deformazione. Questa operazione è ripetuta per tutti e tre gli strumenti di misura a
disposizione. È importante prestare molta attenzione a come i dispositivi per la misura sono
rispetto al piano dell’asta.
collocati Uno dei fenomeni nei quali si può incorrere in caso di
posizionamento scorretto è la parallasse: uno stesso oggetto osservato da posizioni differenti da
luogo a misure diverse. Se l’asse del nostro strumento non è perpendicolare al piano dell’asta, non
misuriamo la distanza tra corpo in configurazione rettilinea ad una deformata, ma la proiezione di
questa distanza sull’asse inclinato dello strumento. Per evitare l’insorgere di questo errore è
dei tre strumenti siano sempre perpendicolari al piano dell’asta,
necessario che gli assi e ciò è
possibile grazie ai morsetti snodati che permettono di modificare opportunamente l’assetto del
sistema. Quando si utilizzano strumenti collegati ad un multimetro, come il trasduttore di
spostamento e il laser, si posiziona il dispositivo sull’asta scarica, si tara lo strumento annullando il
si carica l’asta
valore della lettura e solo successivamente prendendo nota del valore che appare sul
display. Il dispositivo del laser a triangolazione presenta una serie di sei led che si accendono a
seconda che la misura è compiuta in modo corretto o meno. I led sono indicati con le sigle F1, F2,
MIN, OK, MAX, Ein. Quando in corrispondenza dei termini OK e Ein si accende il led verde
significa che si può procedere a rilevare la misura.
Raccolti i dati relativi alla verifica della linearità si stabilisce quale massa campione utilizzare per
determinare la linea elastica. Abbiamo scelto il corpo di massa pari a 0.5 Kg. Sempre utilizzando
gli strumenti si procede a misurare l’inflessione della trave alle distanze dal punto di
tutti e tre
incastro precedentemente indicate. Come verifica del funzionamento del laser a triangolazione
dipendente dal grado di diffusione di una superficie, le letture effettuate con questo strumento
possono essere ripetute colorando l’asta metallica di nero e poi di bianco.
Apparato strumentale
Per realizzare questa esercitazione sono stati utilizzati numerosi strumenti di misura: I) un calibro,
II) un micrometro; III) un comparatore centesimale; IV) un multimetro; V) un trasduttore induttivo;
VI) un laser a triangolazione; VII) un righello millimetrato.
Calibro Micrometro Comparatore
MAHR MITUTOYO SHAN
Marca 16 DN inoxyd / /
Modello 150.00 mm 25.00 mm 10 mm
Fondo scala nominale 153.25 mm 26.00 mm 10 mm
Fondo scala reale 0.05 mm 0.01 mm 0.01 mm
Risoluzione ( r )
Incertezza ( r / 2√3 ) 0.014 mm 0.003 mm 0.003 mm
Stato di taratura data non indicata 3
Il Multimetro Agilent 34401A
in laboratorio è l’Agilent
Il multimetro utilizzato
34401A. Esso fornisce una combinazione di
risoluzione, accuratezza e velocità a costi
competitivi. Vediamo alcuni dati tecnici:
fondoscala di 1000 Volt con 6½ di risoluzione
digitale; 0.0015% accuratezza a 10 dcV (24
hour); 0.06% accuratezza a 10 dcV (1 year); da 3
Hz a 300 kHz ac larghezza di banda della
frequenza; 1000 letture al secondo direttamente
attraverso GPIB nel formato ASCII.
La tabella qui riportata tratta dal datasheet dell’apparecchio, mostra come determinarne
l’accuratezza relativa alla misura della tensione di corrente in funzione della lettura e del
fondoscala. È inoltre evidente che tale valore cresce all’aumentare del tempo trascorso dalla taratura
dello strumento, da un minimo di ventiquattro ore, ad un massimo di un anno. Nel nostro caso gli
strumenti escono sicuramente da questo range, ma ciò non comporta problemi in quanto il
contributo di incertezza dato dal multimetro è trascurabile rispetto a quella degli altri dispositivi
utilizzati. 0
.
0035 0
.
0005
0
.
0035
% 0
.
005
% misura fs u
E reading range i
100 100
Il trasduttore induttivo HBM WA/10mm
Un trasduttore di spostamento induttivo è essenzialmente costituito da due avvolgimenti coassiali
all’interno dei quali è libera di scorrere un’astina metallica. L’induttanza di ciascuno dei due
vi entra all’interno, mentre se il corpo si
avvolgimenti cresce man mano che il corpo metallico
allontana dall’avvolgimento la sua induttanza si riduce. Dunque, collegando i due solenoidi ad un
circuito opportuno, la misura dell’impedenza del sistema e della corrispondente tensione dà
sullo spostamento dell’astina metallica.
indirettamente informazioni
Dal datasheet fornito dai produttori dello strumento e
reperibile sul sito www.hbm.com abbiamo raccolto
le seguenti informazioni relative al trasduttore
utilizzato:
- errore di linearità % ±0.2 al ±0.1 fs
- grado di protezione IP67 (IP54)
- corsa nominale [mm], 0 ... 2, 10, 20, 50, 100
- range di temperatura nominale [°C] -20 ... +80
(+150)
- frequenza [kHz] 4.8 ±1% 4
Laser a triangolazione MEL Mikroeletronik GmbH, 85386 Eching / Germany
Questo strumento è dotato di un dispositivo per l’emissione di un laser e di un sensore costituito da
un array lineare di fotodiodi in grado di riconoscere la luce laser diffusa da un oggetto posto entro
una certa distanza. La luce che il sensore riceve non è quella riflessa dalla superficie, in quanto il
fascio laser emesso deve incidere ortogonalmente su di essa, e la luce riflessa tornerebbe lungo la
stessa direzione. Quindi il sensore e il dispositivo di emissione dovrebbero trovarsi nello stesso
punto. Proprio perché il laser si basa sulla luce diffusa, è necessario per il suo corretto
funzionamento che la superficie del corpo da studiare sia lambertiana. Ciò significa che essa deve
diffondere la luce in tutte le direzioni, caso che si verifica per esempio per superfici bianche e non
per quelle nere o a specchio. Il funzionamento di questo strumento si basa sul fatto che la variazione
dell’angolo tra raggio laser emesso e raggio diffuso rilevato è proporzionale alla variazione della
distanza tra lo strumento e la superficie da studiare. Fissato un riferimento è possibile, tramite
la lun