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Nel 1961, lungo l'autostrada che collega Phoenix al Grand Canyon, Soleri fonda Arcosanti, una
specie di cantiere permanente dove assieme agli studenti dell'Università dell'Arizona si sperimenta
la città ideale, una città originariamente pensata per 1.500 persone, che si sarebbe potuta estendere
su oltre duecento ettari e che avrebbe potuto ospitare 5.000 persone. Il progetto generale è stato più
volte ripensato ed esteso fino alle più recenti ipotesi dimensionali: 7.000 abitanti su 10 ettari di
terreno. Per chi parte da Phoenix per recarsi ad Arcosanti, questo laboratorio urbano costituisce il
prototipo vivente della concezione arcologica di città compatta e tridimensionale. È la città senza
l’uso
macchine, e in grado di riscaldarsi e raffreddarsi naturalmente, minimizzando di energia e di
Una “crescita entro i limiti”,
materiali per ridurre i rifiuti e inquinamento. ampliati solo con
l’utilizzo di risorse rinnovabili. Arcosanti è il prodotto dell'arcologia, un neologismo che tiene
insieme architettura ed ecologia. Ed è una città fatta di prototipi e di manufatti sperimentali connessi
tra loro in frazioni urbane stratificate. Per la maggior parte sono strutture complesse che
concentrano più funzioni: in momenti diversi della stessa giornata sono abitazione, scuola,
laboratorio, e infrastruttura per altri edifici. Un cantiere non finito e un sogno che riesce ancora ad
attrarre cinquantamila visitatori all’anno, tra studenti e semplici curiosi affascinati da quell’idea di
universo metropolitano nel cuore del deserto.
Nel 1956 Soleri legge della morte del gesuita paleontologo Pierre Teilhard de Chardin, che negli
anni quaranta aveva formulato il concetto di Noosfera, anticipazione di Internet e del cyberspazio.
sulla
Incuriosito, compra a Parigi i suoi libri, trovando analogie con il proprio lavoro nell’insistenza
necessità della complessità per sviluppare la vita e poi la coscienza che la complessità deve
Abitare lo spazio cosmico è sempre stato insito nell’idea
aumentare. arcologica, attraverso i temi di
complessità e miniaturizzazione, tridimensionalità e interdipendenza. Le arcologie della terza
generazione sono habitat modulari, assemblaggi di componenti strutturali, aggregati a formare
insediamenti che fluttuano liberamente nello spazio o conquistano pacificamente asteroidi,
scavandoli e adattandovisi con insediamenti abitativi o laboratori di ricerca.
Ma il gusto per l'innovazione e per il progetto non ha abbandonato Soleri neanche negli ultimi anni,
e persino superati i novanta: in Giappone presenta, con altri collaboratori, il progetto di
un’infrastruttura urbana per centomila abitanti, alta un chilometro, su un chilometro quadrato di
superficie, della durata funzionale di mille anni. Soleri progetterà un grande edificio nel deserto del
Mojave, tra le due capitali della civiltà dei consumi, Los Angeles e Las Vegas. La torre, simbolo
maschile, è affiancata da due esedre, simbolo femminile, rivolte a sud. La struttura è collegata a
scala regionale da una linea ad alta velocità su treni a levitazione magnetica che attraversa un nastro
densità. L’obiettivo di realizzare un prototipo
urbano ad alta ridotto di grande edificio, stimolando
lo sviluppo tecnologico del settore edilizio. Inoltre, fra il 2005 e il 2012, l'architetto ha messo a
punto il disegno di una città lineare, fatta di moduli che si possono ripetere anche per centinaia di
chilometri, un nastro continuo articolato su strutture parallele che contiene la residenza, i luoghi di
lavoro e di svago, le scuole e i parchi. Una cintura urbana che asseconda la forma del terreno,
disegnata per intercettare i venti, le radiazioni solari e l’acqua, composta da due strutture parallele
un parco climatizzato, giardino d’inverno
alte venti piani che contengono e luogo protetto dal sole
in estate. Il progetto è stato presentato a Macao, in Cina e si è proposto immediatamente come
alternativo, almeno in termini culturali, al modello di metropoli che nell'estremo oriente si sta
affermando. «La ricchezza consiste non nell'avere di più, ma nell'aver bisogno di meno» spiegava
Soleri, teorico di una società anticonsumista e di una città che non crescesse all'insegna dello spreco
e che fosse lo spazio ideale nel quale formare comunità.
Paolo Soleri è stato un grande sognatore che la Biennale di Venezia del 2000, curata da
“Meno estetica
Massimiliano Fuksas dal titolo-manifesto più Etica”, ha deciso di onorare con un
Leone d’oro alla carriera, come uno dei pensatori più significativi dei nostri tempi a livello
come un’archistar.
mondiale, proprio Fabbrica di ceramiche, Vietri sul Mare, 1951-54
Cosanti Foundation, Paradise Valley, Arizona, 1955-76