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•IVA
applicabilità (l’aliquota di applicazione è nulla e il suo valore assoluto risulta essere zero), intracomunitaria ( le
•Plafond
operazioni all’interno della CEE hanno un regime IVA che prevede il loro tracciamento separato), IVA (se
un’azienda ha i propri mercati di vendita principalmente in zona extra-CEE e quindi in esenzione d’IVA, si trova in
•IVA
condizione di continuo credito IVA, ovvero acquista con imposizione IVA e vende in esenzione), in sospensione
d’imposta (le operazioni verso alcuni particolari clienti, esempio gli enti pubblici, possono operare in regime di
•Detraibilità/in
“sospensione”, con cui il debito IVA viene congelato fino all’effettivo pagamento), detraibilità (in alcuni
casi l’IVA applicata sugli acquisti è indetraibile totalmente o parzialmente, cioè non sempre diventa un credito; vi sono
•Ventilazione
alcune situazioni in cui l’IVA non può essere considerata un credito e quindi diventa un costo), IVA
(alcune categorie non applicano le aliquote IVA associandole direttamente ai prodotti venduti, ma le applicano al valore
delle vendite proporzionalmente alla scomposizione delle aliquote che gravano sugli acquisti del periodo in esame),
•Scorporo IVA (soprattutto nelle vendite al dettaglio, i valori non sono esposti come Imponibile+IVA, ma come Totale;
in questi casi l’IVA va calcolata con l’operazione inversa).
Il sistema che tratta l’IVA utilizza nella maggior parte dei casi un archivio di righe collegato al movimento contabile
relativo, da cui ricava tutti i riferimenti quali cliente/fornitore o numero documento esterno; tale sistema tratta l’IVA
comunque in valuta di conto, indipendentemente dalla valuta di emissione del documento. Le informazioni che
vengono memorizzate sono causale IVA utilizzata, valore imponibile, valore imposta detraibile/indetraibile, valore
totale, registro IVA, protocollo IVA….
Ecco un esempio di modello concettuale di archivio IVA
4. Si descriva sinteticamente il sottosistema che gestisce la parte finanziaria in un Sistema Informativo
Amministrativo, specificandone le principali funzioni disponibili, strutture informative utilizzate.
Generalmente la struttura della parte finanziaria prevede:
• la testa del movimento finanziario, contenente tutte le informazioni che valgono per l’intero movimento, cioè il
soggetto (cliente, fornitore e altro), il tipo di movimento, l’indicatore (specifica se la scadenza è un debito o credito),
riferimento al movimento contabile che ha generato l’apertura.
• le righe del movimento finanziario, contenenti le informazioni proprie di ogni singola scadenza, cioè la data di
scadenza prevista, la data di scadenza effettiva, la tipologia di pagamento/incasso prevista, la tipologia di
pagamento/incasso effettiva, il valore relativo (con segno), il valore relativo in valuta estera, la descrizione aggiuntiva,
lo stato (aperto/chiuso), il riferimento alla riga del movimento contabile che ha generato la chiusura, la data rischio….
Ecco un esempio di modello concettuale di movimento finanziario
5)Si descrivano sommariamente in un moderno sistema informativo aziendale i sottosistemi di supporto all'area
amministrativa principale
Tra i sottosistemi di supporto troviamo naturalmente 1) il sistema di contabilità analitica (generazione e stampa del Libro Giornale,
dei Registri IVA e delle relative liquidazioni periodiche, del Bilancio aziendale..) che fornisce un quadro più dettagliato degli
andamenti aziendali. Tale sistema opera usualmente solo sulla parte economica del piano dei conti di ordinaria, scomponendo la
singola partita di movimento di contabilità ordinaria su pi voci di analitica (centri di costo); le procedure seguite sono di
alimentazione (interattive, automatiche dai flussi, ribaltamento) e di analisi e controllo (elaborazione per intervalli temporali). Poi
troviamo 2) il budget, che permette di fare delle previsioni sugli andamenti aziendali, e viene sviluppato sulla parte economica dei
conti di ordinaria o di analitica; anch'esso prevede procedure di alimentazione (manuale, semi-automatiche, automatiche) e di
analisi e controllo (elaborazione per intervalli temporali). Ancora 3) il controllo di gestione, spesso risolto da sottosistemi
autonomi dedicati, che offre all'azienda una visione tempestiva degli andamenti; esso utilizza metodologie diverse (confronto tra i
budget e consuntivi, conto economico organizzato per cliente/prodotto). Gli ultimi sottosistemi sono quelli relativi alla gestione dei
beni ammortizzabili (cespiti) e quelli che supportano l'adempimento di tutte le richieste fiscali, previdenziali e assistenziali legate
ai professionisti, e in generale ai terzi che operano su commissione dell'azienda.
CAPITOLO 9
1)Descrivere i concetti base di un Sistema Informativo Aziendale che implementa l'organizzazione della Logistica
I concetti base di un Sistema Informativo Aziendale volti ad implementare l'organizzazione della logistica sono:
• l'anagrafica degli articoli, ovvero la descrizione dei prodotti su cui lavora l'azienda;
• il layout aziendale, cioè la scomposizione fisica o logica del magazzino in depositi;
• la movimentazione, cioè la rappresentazione dei fenomeni transazionali sugli articoli, per esempio il loro ingresso e la loro
uscita nei depositi.
2)Considerando un sistema per il trattamento della Logistica, si descrivano le principali metodologie di valorizzazione di
magazzino e come un Sistema informativo implementa tali schemi
Solitamente ogni sistema informativo offre più meccanismi di valorizzazione di un magazzino.
I principali meccanismi che ogni sistema informativo deve avere sono in seguenti:
• Ultimo costo : tutta la giacenza è valorizzata all'ultimo costo di ogni articolo. Questo meccanismo porta ad una evidente
sopravvalutazione del magazzino, in un sistema macroeconomico di tipo leggermente inflattivo come il nostro.
• Medio ponderale : è il meccanismo più utilizzato a fini interni. Per calcolare il valore medio unitario si considera la media
ponderale dei movimenti di ingresso annuali. La giacenza a inizio anno viene di solito considerata come un movimento di
carico a inizio anno, il cui valore è quello medio dell'anno precedente. Per questo motivo questo meccanismo è chiamato a
scatti in quanto lavora su porzioni annuali.
• LIFO : è il mezzo di valorizzazione fiscale per eccellenza. L'acronimo significa Last In First Out. Il meccanismo deve
essere applicato a tutti gli anni di presenza di un articolo a partire dall'ultimo anno. Per ogni anno si calcolano le quantità
entrate e uscite e il valore medio annuale. Se il saldo è positivo l'anno viene valorizzato moltiplicando il saldo per il valore
medio annuale. Se la quantità è negativa si scarica la differenza dall'anno precedente. È un sistema che tende a conservare i
valori storici, scaricando prima gli interessi di materiale più recenti. In un sistema inflattivo tende a dare una stima
prudente del magazzino.
• FIFO : L'acronimo significa First In First Out. Opera analogamente al precedente, ma partendo dal primo anno e non
dall'ultimo. Tende quindi a conservare gli ultimi valori e a dare una stima più alta del magazzino.
3)Si descriva sommariamente come un Sistema Informativo Aziendale tratta una movimentazione logistica organizzata per
“lotti”, definendone i modelli e le finalità
La movimentazione logistica traccia i fenomeni transazionali che vengono effettuati sugli articoli.
Il modello logistico di un magazzino gestito a lotti prevede la descrizione di un insieme di informazioni che servono per
caratterizzare ogni lotto.
I sistemi informativi più evoluti permettono di definire tipologie diverse di lotti, che possono contenere alcuni dati fissi di interesse
generale, e alcuni dati parametrici che ogni azienda costruisce per modellare meglio la propria realtà.
Le informazioni logistiche tipiche riguardano la giacenza e l'ubicazione del lotto. Il trattamento è alquanto complesso, perchè ogni
movimentazione di articoli trattati a lotti deve identificare anche i lotti che vengono movimentati. Nei sistemi informativi queste
informazioni sono definite usualmente con sottorighe di dettaglio del movimento di magazzino che specificano i lotti movimentati.
I sistemi si complicano notevolmente quando oltre alla normale giacenza si richiede anche la disponibilità scomposta sui lotti.
4)Si descriva sommariamente come un Sistema Informativo Aziendale tratta una movimentazione logistica organizzata per
“matricole”, definendone i modelli e le finalità
Il magazzino a matricole utilizza numeri di serie e matricole al fine di legare esplicitamente ogni articolo movimentato e non per
tracciarlo.
Il modello delle matricole prevede una definizione anagrafica estremamente sintetica. La codifica come nel caso dei lotti può
essere completamente libera oppure, il più delle volte, strutturata. Anche qui nella gran parte dei casi il codice ha una porzione
numerica che ne garantisce l'unicità.
Le strutture informative che tracciano le fasi operative sono associate ai movimenti di magazzino generati, in maniera analoga ai
lotti, o direttamente ai documenti associati ai relativi processi (ordini di produzione, documenti di trasporto).
5)Si descrivano i supporti informativi e le principali metodologie per organizzare e definire la codifica degli articoli nel
modulo logistico di un Sistema informativo Aziendale
La movimentazione logistica traccia i fenomeni transazionali che vengono effettuati sugli articoli.
La movimentazione di magazzino ha nella grande maggioranza dei casi una logica di partita semplice in quanto buona parte dei
movimenti sono di puro ingresso o pura uscita.
Le informazioni di base presenti nel movimento sono:
• articolo movimentato
• deposito movimentato
• data movimento
• quantità del movimento
• tipologia, causale del movimento, descrizione aggiuntiva
• valore movimento
• apertura chiusura inventariale
• numero e tipo giornale magazzino
6)Si descrivano in un moderno sistema informativo orientato alla logistica le modalità e funzioni di alimentazione della
movimentazione di magazzino fornendone esempi applicativi
Per moderno sistema informativo orientato alla logistica si può intendere un magazzino automatico.
I magazzini automatici sono sempre gestiti fa sistemi specialistici che interagiscono con la parte logistica di un sistema ERP. In
questi magazzini un articolo viene depositato in maniera automatica in una precisa locazione fissa o variabile. Analogamente il
prelievo di un articolo è completamente automatizzato. In versioni leggermente semplificate il carico è manuale e solo il prelievo,
pilotato da un'opportuna lista di picking è automatico.
Un esempio del primo cas