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T K
2.2 Gra i in s ala lineare. Figura 2.1: Cir uito
Le due serie di misurazioni des rivono il omportamento del dispositivo per tensioni per le misure.
. I dati vengono rielaborati e inseriti in due gra i (Figura 2.2).
[−3 ; 0.8 ]
v V V
∈ La onvenzione adottata è mostrata in Figura 2.1: il polo positivo della tensione v
è posizionato sull'anodo, quello negativo sul atodo; la orrente è onsiderata positiva
i
se uis e da anodo a atodo, negativa se attraversa il dispositivo in senso ontrario.
−9
x 10
0 0.025
−1 0.02
−2 0.015
−3
[A] [A] 0.01
i
i −4 0.005
−5 0
−6
−7 −0.005
−3 −2.5 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8
v [V] v [V]
Figura 2.2: Gra i Tensione-Corrente in Lineare. e
Il primo tra iato evidenzia la presenza di una orrente inversa he assume valori ompresi tra 0.152 nA
e he aumenta proporzionalmente al valore assoluto della tensione imposta.
6.058 nA
Il se ondo gra o mostra un andamento esponenziale della orrente diretta: tensioni minori di 0.5 V
provo ano orrenti tras urabili; oltre questa soglia si rileva un brus o aumento.
Entrambi gli andamenti sono ompatibili on le aratteristi he di un diodo reale.
1
Caratterizzazione di un diodo a giunzione pn. DLF
2.3 Gra i in s ala semilogaritmi a.
Si riportano i valori di orrente ottenuti per tensioni positive in un gra o in s ala semilogaritmi a (Figura 2.3).
Il tratto esponenziale della urva diviene lineare. Questo risulterà essere un utile aiuto nella determinazione dei
parametri del diodo.
0
10
−2
10
logaritmica] −4
10
[scala −6
10
i/1A −8
10 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8
v [V lineare]
Figura 2.3: Gra o Tensione-Corrente in s ala semilogaritmi a.
3 Parametri del diodo
3.1 Corrente di s ala ( ) e fattore di non-idealità ( )
I n
s
Si suppone he la relazione tensione-
orrente ai api del diodo sia modellizzabi-
le on l'andamento esponenziale des ritto −2
da: y = 9.049*x − 8.579
v (3.1)
= 1
e
i(v) I nVT − −4
s (i/1A)
Sono presenti due parametri in ogniti, I 10
s −6
e , il ui valore può essere determina- log
n
to a partire dal gra o semilogaritmi o −8
,
orrente-tensione. Se si onsidera Comportamento sperimentale
I i
≪
s Linearizzazione
la (3.1) si sempli a in: −10
0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8
v [V lineare]
v (3.2)
=
i(v) I e nVT Figura 3.1: Linearizzazione in s ala semilogaritmi a.
s
Appli ando il logaritmo in base 10:
v (3.3)
log(i) = log I e nVT
s
Sfruttando le proprietà dei logaritmi è possibile ri onos ere un andamento lineare su s ala logaritmi a:
log(e) (3.4)
log(i) = log(I ) + v
·
s nV
T Figura 3.1, si ri ava:
Confrontando la relazione ottenuta on l'equazione della retta tra iata in (3.5)
log(I ) = −8.579
s
log(e) (3.6)
= 9.049
nV
T
Invertendo le pre edenti relazioni e onsiderando:
1.38 10 295.5
K T · ·
−23 (3.7)
B
= = 25
=
V mV
T 1.602 10
q · −19
si ottiene: (3.8)
= 10 2.63
I nA
−8.579 ≃
s log(e) (3.9)
= 1.88
n ≃
9.049 V
· T
2 Pavia, 5 maggio 2014
Caratterizzazione di un diodo a giunzione pn. DLF
3.2 Resistenza serie ( )
R
s
Le pre edenti onsiderazioni non spiegano per hè la urva esponenziale assuma un
. Un modello più a urato del dispositivo
andamento lineare per valori elevati di v
prevede di modellizzare il materiale presente tra i ontatti ohmi i e la giunzione
pn on una resistenza in serie (Figura 3.2). La relazione orrente-tensione ai
R
s misurata risulta infatti
api del diodo deve quindi essere modi ata: la tensione v
essere la somma della tensione sul diodo e della aduta ai api della
=
v v R i
d r s
resistenza. La dierenza di potenziale appli ata alla sola giunzione pn è quindi
. Tenendo onto di iò:
=
v v R i
−
d s v−Rs i
(3.10)
1
= e
i(v) I nVT −
s Figura 3.2: Cir uito per le
, e sono parametri noti. Rimane in ognito il valore di .
dove misure.
I n V R
s T s
La resistenza vista ai api del dispositivo e quindi rilevata mediante la misura-
R del diodo e della resistenza serie
zioni è la somma della resistanza dierenziale r
d
:
R
s (3.11)
= +
R r R
d s
La è l'inverso della derivata della orrente rispetto alla tensione. Considerando il modello senza :
r R
d s
(v) 1
1 i
∂i
v (3.12)
=
= = e
I nVT
· s
r ∂v nV nV
d T T
nV (3.13)
T
=
r
d i
si può inve e determinare sulla base dei dati sperimentali:
La R ∂v (3.14)
=
R ∂i
e sono ora la orrente e la tensione eettivamente rilevate. Inserendo nella (3.11) tali onsiderazioni:
dove i v ∂v nV (3.15)
T
= =
R R r
− −
s d ∂i i
Mediante l'elaborazione gra a riportata in Figura 3.3 è possibile on ludere: (3.16)
1.97 Ω
R ≃
s
7 Modello senza Rs 2.2
6 Andamento reale
5 2.1
[Ω] 4 [Ω] 2
d
r s
R
3
R, 1.9
2
1 1.8
0
0.01 0.015 0.02 0.025 0.03 0.035 0.04 0.045 0.05 0.025 0.03 0.035 0.04 0.045 0.05
i [A] i [A]
(a) Gra o di ed . (b) Gra o di .
r R R
s
d Figura 3.3: Cal olo di per via gra a.
R
s
3 Pavia, 5 maggio 2014