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+TKN +OD
n OD
v = Velocità di nitrificazione alla temperatura di progetto.
nit 15 kg TKN
v = Velocità massima di nitrificazione alla temperatura di 20ºC: 1,56
nit 20 Kg SS d
TKN = Azoto ammoniacale in uscita = 2 mg/l
OD = Concentrazione di ossigeno disciolto = 4 mg / l
θ = Coeff. Correttivo relativo alla temperatura = 1.12
K = Coeff. di semisaturazione relativa all’ossigeno disciolto = 1 mgO / l
OD 2
K = cost. di semisaturazione relativa all’ammoniaca = 1 mgN-NH / l
n 3
T = temperatura di progetto = 15 ºC
pH = 7,4 (per la nitrificazione varia tra 7 e 8)
2 4 kg TKN kg TKN
( )( )
(13−20° ) [ ]
v ∙ 1,12 1−0.833(7,2−7,4)
=1,56 =0,43 =0,018
nit 13 1+2 1+ 4 kg SS d kg SS ora
Si sceglie di non considerare come temperatura di progetto 20 ºC, temperatura a cui si ha la
massima velocità di nitrificazione, perché la stretta dipendenza della velocità dalla temperatura
potrebbe non consentire un processo di nitrificazione completo nelle stagioni più fredde dell’anno,
dando luogo così ad una nitrificazione non ben controllabile e variabile nel tempo. 28
La percentuale di batteri nitrificanti rispetto al totale della biomassa presente in vasca è
f
rappresentata dal coefficiente :
X 1
n
f = =
X Y (BOD −BOD )
tot ¿ out
1+ Y (TKN −TKN )
N out
¿
BOD mg/l
=250 concentrazione di BOD in ingresso
¿
BOD mg/l
=25 concentrazione di BOD in uscita
out
TKN mg/l
=50 concentrazione di azoto ammoniacale in ingresso
¿
TKN mg/l
=10 concentrazione di azoto ammoniacale in uscita
out
Y = 0,88 g SS/g BOD coeff. di resa cellulare della popolazione batterica
Y = 0,24 g SS/g TKN coeff. di resa cellulare nitrificante
N X 1
n
f = = =0,044=4,4
X 0.88(250−25)
tot 1+ 0.24(50−10)
È dunque verificato che la presenza di batteri nitrificanti è inferiore al 10%.
È possibile ora calcolare la quantità di biomassa necessaria al processo nella vasca di ossidazione-
nitrificazione :
Carico 40,97
N
X kgSS
= = =51729,8
n f ∙ v 0,044 ∙0,018
nit 13 3
Considerando una concentrazione media dei fanghi attivi in vasca pari a X=5KgSS/m si ottiene il
volume del reattore necessario per la nitrificazione. 29
X 51729,8
n 3
V m
= = =10346
nit X 5
Il tempo di detenzione idraulica in vasca e’ pari a:
V 10346
n
t ore=0,3 giorni
= = =7,26
r Q 1425
c
Impianto a fanghi attivi:
In questa parte del trattamento i liquami, ancora torbidi a causa delle sospensioni colloidali e
putrescibili, subiscono un processo biologico nel quale le sostanze organiche vengono prima
ossidate e poi rimosse. Durante l’ossidazione dei liquami le sostanze colloidali organiche sono rese
fioccose per essere facilmente rimosse durante la sedimentazione. Infatti in questa fase i solidi
sospesi non sedimentabili e quelli disciolti biodegradabili vengono convertiti in fanghi
sedimentabili e quindi separati mediante decantazione che segue sempre la fase di trattamento
biologico vero e proprio.
La depurazione biologica a fanghi attivi si basa quindi su due principi:
• Bioflocculazione: fenomeno fisico biologico che si manifesta spontaneamente areando un
liquame organico contenente batteri. Esso consiste in un’aggregazione di particelle
finemente sospese nel mezzo liquido, a formare fiocchi o pellicole di dimensioni e peso
specifici tali da diventare sedimentabili.
• Metabolismo batterico: è l’insieme di reazioni biochimiche operate dai batteri su substrati
solubili, sia per ottenere energia, sia per produrre biomassa batterica che colonizza i fiocchi.
Sostanzialmente, i fanghi primari provenienti dalla sedimentazione primaria e quelli secondari
prelevati dalla sedimentazione secondaria, vengono omogeneizzati al fine di rendere omogenea la
loro composizione prima di inviarli ai trattamenti successivi.
Questo mescolamento può essere effettuato in diversi modi come ad esempio mediante idonei
recipienti nei quali fanghi vengono mescolati mediante mezzi meccanici o per insufflazione di aria.
Per ridurre il tenore di acqua i fanghi omogeneizzati vengono sottoposti ad un pre-ispessimento
prima di subire una stabilizzazione anaerobica o aerobica mediante digestione al fine di abbattere la
carica microbica dei fanghi. I fanghi digeriti subiscono un post-ispessimento per ridurre
ulteriormente l'umidità e successivamente un condizionamento per aumentare la disidratabilità nel
caso di disidratazione meccanica.
Il liquido originato dal ciclo di trattamenti di riduzione del contenuto di acqua viene rimesso nella
linea acque per essere ulteriormente trattato. I fanghi disidratati sono pronti per lo smaltimento. 30
Un parametro idoneo a caratterizzare il grado di sviluppo dei microrganismi è il carico del fango,
inteso come il rapporto tra la quantità di sostanza organica biodegradabile messa a disposizione
della massa di microrganismi in un certo tempo t, e la massa stessa dei microrganismi. In altre
parole rappresenta il carico di BOD da demolire con i batteri presenti in vasca. Tale parametro è
5
dato dalla seguente relazione:
S [ ]
kg BOD
i
C ∙
=Q =
f g X ∙V kg SS d
Dove:
Q = 3
portata media giornaliera = 22.800 m /giorno
g
S = concentrazione di BOD in ingresso = 250 mg/l
i 3
X = concentrazione di SS in vasca di ossidazione =5 kg/m
Si procede al calcolo del volume della vasca di aerazione tramite il carico del fango. La massa
batterica è importante che digerisca almeno il 90% del substrato in arrivo.
Per avere un buon rendimento dell’impianto si impone che il carico del fango tra 0,2 e 0,3 per
impianti a medio carico. Nel nostro caso abbiamo scelto di adottare un valore intermedio 2,8.
Si ricava quindi il volume V della vasca di aerazione mediante la formula sopra riportata;
considerando cautelativamente che il 25% di BOD iniziale sia stato eliminato. Si ottiene quindi:
BOD ∙ AE mg 3
S ∙ 0,75= ∙0,75=250 ∙ 0,75=187,5 kg/m
=C =0,1875
i BOD Q l
g
Q ∙ S ∙0,1875=4125 kgBOD
=22.800 /giorno
g i
Q ∙ S 4125
g i 3 3
V m 3000 m
= = =2946,42
C ∙ X 0,28 ∙ 5
f 3
Per motivi di sicurezza si decide di arrotondare il volume della vasca a 3000 m . 3
Avendo 4 linee si avranno 4 vasche avente ciascuna un volume pari a V/4=750 m .
Si vanno ora a stimare i tempi di ritenzione in vasca nei casi di pioggia e di tempo secco: 31
• Tempo secco:
V 3000
T ore
= = =2,10
r Q 1425
C
• Tempo di pioggia:
V 3000
T ore
= = =1,58
r Q 1900
p
La forma della vasca in questa sezione non ha alcuna importanza, è possibile quindi per comodità
costruttiva assumere un’altezza pari a 5m, ottenendo perciò una superficie pari a:
V 750 2
m
¿= = =150
h 5
Infine si calcola X, cioè la concentrazione batterica che si avrà in uscita dalla vasca e che andrà ai
sedimentatori secondari:
Q ∙ S 4125
g i 3
X = = =4,91kg /m
C ∙V 0,28∙ 3000
f
Portata di ricircolo dai sedimentatori:
In un impianto a fanghi attivi si desidera una biomassa giovane, capace di consumare grandi
quantità di substrato. Sarebbero necessari volumi molto grandi per dare il tempo necessario a
riprodursi a tale biomassa, eliminandone al contempo molta. Per ovviare a tale problema si ricircola
continuamente fango proveniente dal fondo della tramoggia interna dei sedimentatori secondari,
dove la concentrazione batterica è piuttosto alta e si manda in testa alla vasca di denitrificazione.
Naturalmente una quota parte del fango separato deve essere allontanata.
Quindi si hanno due portate di alimentazione al trattamento di pre-denitrificazione:
- Una portata Q di miscela areata prelevata in uscita dalla vasca di areazione per poter
r1
apportare il carico di nitrati da rimuovere per riduzione.
- Una portata Q di fanghi sedimentati dal fondo del sedimentatore secondario così da
r2
apportare in vasca una buona concentrazione di biomassa batterica, costituita da batteri
già acclimatati che portano ad un facile e rapido innesco delle reazioni biologiche. 32
Si avrà quindi una portata di ricircolo q data dalla somma delle due.
Effettuando un bilancio del fango a regime nel sedimentatore secondario, eguagliando ciò che entra
e ciò che esce si ottiene:
Q ∙ X Q−w ∙ X q+ w)∙ X
=( )
( )
+q +(
c e r
Dove: 3
Q = portata in ingresso alla vasca di ossidazione = 1425 m /h
c 3
X = concentrazione biomassa in vasca = 4,91 kg/m
q = portata di ricircolo
w = portata del fango di supero
Xr = concentrazione del fango sedimentato
Il complesso ha come scopo l’eliminazione della sostanza organica, determinando quindi una
X
concentrazione di fango nell’acqua di sfioro effluente minima. In tal caso si può quindi
e
imporre:
X =0
e Q ∙ X X
( )
+q =(q +w)∙
Per cui si avrà: c r
Inoltre, la portata w di supero è piccola rispetto alla portata di ricircolo quindi:
Q ∙ X ∙ X
( )
+q =q
c r
Dalla quale si ottiene che la portata di ricircolo è data dalla seguente relazione:
X
q=Q c X −X
r 3
X kg
=10 /m
Si assume quindi per un fango di decantazione un valore di r
R
Indicando con il rapporto di ricircolo abbiamo che:
r 33
X 4,91
R = = =0,96
r X X 10−4,91
−
r Q
In tal caso viene quindi ricircolata una portata pari alla portata di tempo secco c
3
q=R Q m
=1368 /ora
r c
Al ricircolo dei fanghi provvedono le pompe il cui funzionamento è asservito a galleggianti. Nella
gestione dell’impianto bisogna poter avere una certa flessibilità nella portata di ricircolo, in modo
da poter compensare minori concentrazioni nella vasca di areazione o aumenti di scarichi tossici in
arrivo all’impianto. Pertanto converrebbe avere un rapporto di riciclo intorno ad uno, assicurando
così la possibilità di regolazione anche a valori inferiori. Pertanto è lecito considerare corretto il
rapporto ottenuto pari a 0,9.
Richiesta di ossigeno:
È necessario fornire alla vasca di ossigenazione-nitrificazione il quantitativo di ossigeno necessario
per i batteri aerobi. Nella vasca si devono mantenere sempre condizioni aerobiche per cui il tenore
di ossigeno disciolto non deve scendere sotto i 2 mg/l, in modo che possa avvenire la rimozione del
substrato organico e l’ossidazione dell’ammoniaca.
A monte della vasca di ossidazione si ritiene che parte del BOD di partenza sia già decantato, per
cu