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Funzionamento Intellettivo “Limite”:
Cosa indica? Come si valuta? Santo Di Nuovo, Psicologia e Scuola, 2012
Definizione DISABILITÀ INTELLETTIVA
Gradi di gravità
Il funzionamento intellettivo limite Lieve QI. 70 - 50/55
è definito dal come un
DSM-IV Moderato QI. 50/55 - 35/40
quoziente intellettivo da 71 a 84. Grave QI. 35/40 - 20/25
Gravissimo QI. < 20/25
Tale definizione presenta due principali limiti:
Trascurato il margine tecnico di errore di 5 punti (errore standard)
previsto nella misurazione del QI
Nelle valutazioni della disabilità intellettiva dovrebbe essere
compreso il grado di adattamento della persona
Incidenza
Prendendo quindi come
riferimento un QI minore di 71
come soglia per la Disabilità
intellettiva lieve e un QI
maggiore di 84 come soglia del
funzionamento nella norma, in
base alla curva di distribuzione
“normale” dei QI dovremmo
attenderci teoricamente nella L’incidenza effettiva delle
diagnosi di Funzionamento
fascia del Funzionamento intellettivo limite va invece
Intellettivo Limite circa il 14% dall’1% fino a un massimo
dell’intera popolazione. del 7% della popolazione
Il dilemma della valutazione
dell’intelligenza
La dimensione contestuale della valutazione afferma che l’intelligenza
non può essere pienamente e significativamente compresa al di fuori
del suo contesto culturale.
Tuttavia i test di intelligenza valutano poco gli aspetti predittivi
dell’adattamento alla vita quotidiana.
Il solo QI non basta a definire il “limite” dell’intelligenza
Verifica empirica
Disegno di ricerca: individuare le variabili cognitive maggiormente
discriminanti tra funzionamento normale, limite e in ritardo
Campione: 73 soggetti di età compresa fra i 6 e i 16 anni, suddivisi
in tre gruppi diagnostici: disabilità intellettiva lieve, funzionamento
intellettivo limite e funzionamento normale
Strumenti: e Scala di Adattamento Vineland
WISC-III
Verifica empirica
Sono stati inizialmente presi in esame i fattori del test di intelligenza
WISC-III: comprensione verbale, organizzazione percettiva analitica,
resistenza alla distrazione e velocità di elaborazione.
L’analisi, volta a verificare la corrispondenza tra il modello atteso e
quello derivante dai dati empirici, ha dato risultati non significativi: la
corrispondenza è solo del 74%, quindi con oltre un quarto di
classificazioni errate.
Questo risultato ha portato all’ipotesi che fosse necessario inserire nel
modello di verifica delle condizioni discriminanti fra i tre gruppi non
solo le variabili intellettive ma anche quelle relative all’adattamento