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Analisi della funzione
Non ci sono simmetrie. Intersezioni con gli assi cartesiani: (0, 1). Risolviamo: 2x^2 + 5x + 1 = 0. Δ = 5^2 - 4(2)(1) = 25 - 8 = 17. Cerchiamo allora gli zeri del polinomio di secondo grado, calcolando il valore di x con la formula: x = (-b ± √Δ) / (2a). x = (-5 ± √17) / (2(2)) ≈ -1.35, 0.35. La funzione interseca l'asse delle ascisse nei punti (-1.35, 0) e (0.35, 0). La funzione interseca l'asse delle ordinate nel punto (0, 1). Segno della funzione: - Per x < -1.35, la funzione è negativa. - Per -1.35 < x < 0.35, la funzione è positiva. - Per x > 0.35, la funzione è negativa. La funzione esponenziale è invece sempre positiva in tutto il dominio. Riportiamo il quadro dei risultati.segni.Aiutiamoci con un primo grafico parziale della nostra funzione, in cui riportiamo il segno e i punti diintersezione A,B,C.
Limiti
I limiti da calcolare sono 2: lim→ Ilim→;I∞:
Procediamo con il limite alim 2 5 1 ∞ ∞ ⋅ I→ I
Osserviamo che il polinomio è di secondo grado, quindi è asintotico ad , possiamo allora scrivere:
lim 2 5 1 ≈ lim ⋅ ∞⋅ ∞ ∞→ I → I
La funzione non ammette alcun asintoto orizzontale a sinistra, è illimitata superiormente.∞: 1
Passiamo alim 2 5 1 ∞ ∞ ⋅ ∞⋅ ∞⋅0I I→;I
Risolviamo la forma indeterminata applicando il teorema di De ’Hopital:
teorema
Il sui limiti di funzioni reali di variabile reale consente di calcolare il limite di un rapporto difunzioni considerando il limite del rapporto tra la derivata del numeratore e la derivata del denominatore.
Riscriviamo il limite sotto forma di rapporto: 2 5 1lim 2 5 1
lim→I →I
Effettuiamo le derivate del numeratore e del denominatore:
2 5 1 4 5 ∞lim lim ∞→I →I
4 5 4 4
Effettuiamo ancora una derivazione, per risolvere l’indeterminatezza:
lim lim 0∞→I →I
Abbiamo risolto la forma indeterminata e la funzione presenta come asintoto orizzontale a destra, l’asse( 0delle ascisse:
Derivata prima
2 5 1
Applichiamo la regola del prodotto di due funzioni:
K M⋅L ⋅L ⋅ L′N
2 5 1 → 4 5
NL →L N
4 5 ⋅ 2 5 1 ⋅N MK 5 14 5 2N 2 6N ’ ’
Il domino della derivata coincide con quello della funzione:
Studiamone il segno e gli zeri eventuali ≥0
N2 6 ≥0
≥0→∀ ∈C 2 6≥0
Il segno dipende dal trinomio di secondo grado
2 6≥0
Risolviamo l’omogena associata: 2 6 0Δ 49 > 0 8 21 ± √49 4.T 6 34., 4 2 3
Il trinomio è positivo per valori interni essendo negativo il coefficiente a dell’equazione di secondo grado2
6≥0→ 2≤ ≤ 2
Riportiamo nel quadro dei segni i risultati ottenuti. La funzione ha:
2• un minimo relativo in <
• un massimo relativo in
Calcoliamo anche i valori che la funzione assume in essi:
K2 32 ⋅ 4 5 2 1
M3 9 3 11<
W X ⋅ 5⋅ 1
Z 11
Y2 </2 4 2 √ <
Abbiamo quindi: \ 2; 3
Punto di minimo: ] 9 ; ?< ..√^ _
Punto di Massimo:
Il minimo è assoluto, perché, come visto nel calcolo dei limiti, la funzione è illimitata superiormente a sinistra, è tende a zero a destra.
Derivata seconda
2 6N :NN
Con la stessa regola di derivazione, procediamo al calcolo di
⋅ 2 6 4 1NN ⋅ 2 6 4 1NN ⋅ 2 3 7NN ’ ’’
Il dominio della funzione derivata seconda è sempre tutto R: .
Studiamone il segno.
⋅ 2 3 7 ≥0’ ,
Come per esso dipende solo da quello del trinomio di secondo grado essendo l’esponenziale sempre positiva.
Risolviamo l’omogena associata: 2 3 7 0Δ 65 > 0 3
4.4 3 . 4 Il trinomio è positivo per valori esterni: 3 < 3 < 7 \geq 0 \rightarrow \leq \text{ or } \geq 24 Riportiamo nel quadro dei segni i risultati La funzione presenta due punti di flessod < : = • ind < : = • in Calcoliamo anche i valori che la funzione assume in essi: 3 < : 2 \asymp 15 f g h12 i = 4 3 < : 2 \asymp 2 f g h12 = 4 Abbiamo quindi: 3 < : j ; 2 k \asymp 1.3; 15 d h12 i = 4 3 < : d j ; 2 k \asymp 2.8; 1.8 h12 i = 4 Possiamo ora completare il grafico.