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20 SISTEMI NEURO-BIOLOGICI E MOVIMENTO UMANO
1. L'analizzatore visivo: Svolge un ruolo estremamente importante per il controllo e la coordinazione dei movimenti
2. I sistemi somatosensoriale e visivo: Informano sulla posizione del corpo rispetto all'ambiente circostante
3. Il senso di equilibrio è mediato da informazioni: Di origine vestibolare, somatosensoriale e visiva
4. I recettori vestibolari sono localizzati: Nelle ampolle dei canali semicircolari e nelle macule dei vestiboli
5. L'equilibrio dinamico: È caratterizzato dallo spostamento del baricentro, e quasi tutto il lavoro è devoluto ai muscoli antigravitari
6. Gli analizzatori ottico-vestibolari: Favoriscono l'aggiustamento posturale
7. La stereoscopia indica: L'apprezzamento della distanza di un oggetto da un altro
8. Il controllo motorio a circuito chiuso: Si basa sul feedback e su un meccanismo di comparazione
9. La traccia percettiva: Contiene tutte le informazioni della corretta
- Il modello detto "programma motorio": Rappresenta un modello di controllo a circuito chiuso
- IL MOVIMENTO RIFLESSO, CONTROLLATO E AUTOMATIZZATO
- Il riflesso monosinaptico è: Un arco in cui si trova una sola sinapsi
- La motricità controllata: Comprende tutti quegli atti motori che, oltre ad essere voluti intenzionalmente, richiedono all'uomo un certo grado di attenzione, cura e controllo
- I riflessi sono detti "telecettivi" quando: Sono indotti da stimolazioni acustiche, visive ed olfattive
- Il grasping consiste: Nella chiusura della mano quando avviene il contatto tattile del palmo con un oggetto esterno
- Il termine riflesso condizionale è stato proposto: Dallo studioso russo Pavlov
- Un movimento si può considerare altamente automatizzato: Se in situazioni sfavorevoli rimane invariato
- I Riflessi Propriocettivi: Sono provocati da afferenze interne muscolari, articolari e vestibolari
- Analizzatore
tattile: Dà informazioni su forma e superficie di oggetti e terreni
L'arco riflesso miotatico monosinaptico può essere visto come: Una risposta a catena
Nella coordinazione grezza: I gesti appaiono impacciati, poco fluidi, avvengono ad un ritmo lento e senza la giusta scelta di tempo
FORME E CLASSIFICAZIONI DEL MOVIMENTO UMANO
- Le attitudini definiscono: I rapporti del baricentro del corpo con i mezzi di sostegno e con il suolo
- I movimenti analitici e segmentari coinvolgono: Una sola parte del corpo e avvengono senza comportare una variazione globale della postura del corpo.
- Il concetto di schema motorio ci rapporta: Ad una possibile rappresentazione o immagine mentale del movimento che dobbiamo compiere
- La capacità di equilibrio: Viene sollecitata fin dalle prime reazioni di raddrizzamento
- Dal punto di vista neuro-fisiologico il meccanismo dell'equilibrarsi è condizionato: Innanzitutto dagli analizzatori vestibolari, propriocettivi e tattili
Il bambino impara a camminare a una età compresa: Tra i 10 e i 14 mesi.
Lo strisciare: è uno schema motorio che si manifesta molto precocemente.
Gattonare è: Il traslocare in appoggio quadrupedico.
Il salto: Presuppone una buona capacità di coordinazione ed un discreto controllo dell'equilibrio dinamico.
Tirare a sé, spingere, sono movimenti interessanti: Che si manifestano sin dalla prima infanzia.
IL PROCESSO EVOLUTIVO E LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO UMANO
La curva sigmoidale: è una funzione matematica che descrive l'andamento di un fenomeno.
Dai 14 ai l8 anni: è l'età della acquisizione e del perfezionamento delle abilità sportive.
Secondo Malina, i tre processi fondamentali di crescita, maturazione e sviluppo: Avvengono parallelamente interagendo tra di loro.
I processi di crescita e di maturazione: Dipendono principalmente dai fattori genetici, ma anche dall'ambiente nel quale l'uomo cresce.
Sono definiti atetotici quei movimenti che: Sono realizzati in forma segmentaria e in una condizione di rilassamento e di calma.
I periodi di proceritas: Sono caratterizzati da una crescita prevalente in lunghezza.
Nei periodi di turgor: Si ricrea una condizione ottimale di equilibrio peso-statura.
Il sistema vegetativo è chiamato anche di: Nutrizione.
Il sistema di relazione ha due polarità: Afferente o efferente.
Meinel definisce "massivi incontrollati" quei movimenti che, nei primi 3 mesi di vita e in stato di veglia: Fanno sembrare il neonato come un piccolo essere agitato, disordinato e goffo nella sua motricità.
LE CAPACITÀ MOTORIE
1. Il TRP: è il tempo di reazione premotorio.
2. L'equilibramento: è un processo percettivo-motorio mediante il quale il corpo si mantiene in equilibrio.
3. Le capacità motorie: Influenzano l'intensità e la qualità di risposta all'ambiente.
4. Le capacità
coordinative: Sono determinate dai processi che organizzano, controllano e regolano il movimento5. Le capacità condizionali: Sono direttamente influenzate dai processi metabolici che conducono alla produzione di energia6. La capacità di reazione può essere definita: Come quella che ci consente, dato uno stimolo, di reagire motoriamente ad esso il più velocemente possibile7. Il TRM: è il tempo di reazione motoria8. L'effetto Stroop: Sono i risultati sperimentali che dimostrano come l'elaborazione parallela aumenti i tempi di elaborazione e di risposta9. La compensazione d'anca è: La flessione o l'estensione del busto in direzione dello squilibrio e la traslazione del bacino in senso opposto10. L'informazione cinestetica: Ci dà il senso muscolare ed articolare del movimento25 LE CAPACITÀ DI ORIENTAMENTO 1. Secondo il tempo psicologico o tempo emozionale: Una durata è breve o lunga in dipendenza daquello che stiamo facendo 2. La "Forza speciale": Solitamente si riferisce alla tipologia di forza richiesta da un preciso sport 3. Il ritmo nell'ambito motorio corrisponde: All'organizzazione del movimento nel tempo, determinando la periodicità, l'intensità, la velocità, le pause e la durata 4. Le contrazioni sono concentriche: Quando vincono la resistenza esterna e le fibre muscolari lavorano in accorciamento 5. La Trasformazione parziale: è una capacità che utilizziamo in modo abituale quando siamo portati o costretti a variare uno o più parametri esecutivi, nel corso di un'esecuzione motoria segmentaria o globale e senza snaturare il gesto 6. ROM: è la forza che un muscolo può esprimere e che varia nei diversi punti dell'arco di movimento che un segmento corporeo può compiere e la tensione che viene esercitata non è la stessa per tutto l'arco di movimento 7. L'evoluzione dellacapacità di forza: Varia a seconda della costituzione del soggetto, dell'età e del sesso e può subire notevoli variazioni durante la crescita8. La "Forza aerobica": Equivale all'endurance e dunque è prodotta utilizzando in prevalenza il metabolismo aerobico9. Il soggetto con capacità di tempismo: Avrà maggiori possibilità di riuscita nell'efficacia di un atto di trasformazione10. Il "tono basale": Si rileva anche quando il muscolo è a riposo, ha una funzione preparatoria per le intensità di tensione richieste dal mantenimento di posture e dall'esecuzione dei movimenti26. L'EDUCAZIONE DELLA FORZA1. L'Allenamento dinamico: è quella forma di allenamento in cui il sovraccarico esterno è costante in tutto l'arco di movimento2. La mobilizzazione mista: Utilizza nella fase iniziale la forza dell'allievo e l'inerzia prodotta dal movimento, che va a forzare il- limite articolare nella fase finale (fase passiva)
- L'Allenamento isometrico: Utilizza come carico una resistenza fissa esterna o interna autoprodotta dalla contrazione isometrica simultanea di tutti i muscoli agonisti
- Modalità diretta: è una metodica secondo cui lo spostamento o il gesto di tipo ciclico o aciclico viene eseguito alla massima velocità esecutiva
- La resistenza di lunga durata: Rappresenta la resistenza di base che è il punto di partenza per ogni allenamento sportivo e per la costruzione di qualsiasi altra forma di resistenza
- L'Allenamento pliometrico: Si basa sulle capacità elastiche del muscolo e ne sfrutta la sua componente connettiva
- La Capacità di rapidità: Consente di realizzare un movimento nel minor tempo possibile
- Prerequisiti coordinativi: Consistono nella corretta automatizzazione del gesto e quindi nel grado di abilità
- La resistenza localizzata: Esprime la capacità del sistema
muscolare implicato nell'attività di esprimere tensioni protratte nel tempo
10. Interval training: Alterna momenti di lavoro a momenti di riposo
27 LA DIDATTICA DELLE ABILITÀ MOTORIE
1. Nell'ambito delle attività motorie l'ambiente di apprendimento: Deve essere costituito da spazi ampi e variati in cui il movimento e lo spostamento dello studente sono alla base dell'attività stessa
2. La dimostrazione diretta: Fornisce informazioni sulle caratteristiche invarianti del gesto
3. Siedentop (2000) semplifica le variabili analizzate, considerando tre sole categorie: Variabile di processo dell'insegnante, variabile di processo dei genitori, variabile di processo dell'alunno
4. Nella didattica la costruzione dell'immagine mentale dell'azione: è la prima componente da considerare per consentire all'allievo di comprendere il compito e di rielaborare uno schema di riferimento
5. Nella didattica l'oggetto della
comunicazione tra insegnante ed allievo: è il curricolo disciplinare sviluppato all'interno di una organizzazione 6. L'immagine mentale: Permette di rilevare attraverso il confronto tra il movimento reale che si è eseguito e l'immagine appresa precedentemente un eventuale errore di esecuzione o di programmazione 7. La dimostrazione: È utile per apprendere un movimento nuovo 8. Nel modellamento del gesto è importante che siano trasmesse: La sequenza dei gesti nella catena cinetica e la scansione temporale dell'azione 9. Secondo Rink le funzioni dell'insegnante efficace possono essere riassunte in: Sette punti 10. Nella didattica la costruzione dell'immagine mentale: Viene favorita attraverso diversi tipi di informazione che l'insegnante fornisce 28 LA FUNZIONE DEL DOCENTE DURANTE LA PRATICA 1. Judith Rink per definire un'esperienza di apprendimento individua: Quattro criteri 2. Le unità di apprendimento sono caratterizzateostattiva. La preattiva è la fase iniziale, in cui vengono raccolte tutte le informazioni necessarie per svolgere l'attività. Durante questa fase si definiscono gli obiettivi, si identificano le risorse disponibili e si pianifica il lavoro da svolgere. L'attiva è la fase in cui si svolge effettivamente l'attività. Durante questa fase si mettono in pratica le strategie e le azioni pianificate nella fase precedente. Si utilizzano le risorse disponibili per raggiungere gli obiettivi prefissati. La postattiva è la fase finale, in cui si valuta l'efficacia dell'attività svolta. Durante questa fase si analizzano i risultati ottenuti e si confrontano con gli obiettivi prefissati. Si individuano eventuali punti di miglioramento e si traggono conclusioni per future attività simili. Utilizzando i tag html, il testo formattato sarebbe il seguente:Il processo si compone di tre fasi fondamentali: La preattiva, l'attiva e la postattiva.
La preattiva è la fase iniziale, in cui vengono raccolte tutte le informazioni necessarie per svolgere l'attività. Durante questa fase si definiscono gli obiettivi, si identificano le risorse disponibili e si pianifica il lavoro da svolgere.
L'attiva è la fase in cui si svolge effettivamente l'attività. Durante questa fase si mettono in pratica le strategie e le azioni pianificate nella fase precedente. Si utilizzano le risorse disponibili per raggiungere gli obiettivi prefissati.
La postattiva è la fase finale, in cui si valuta l'efficacia dell'attività svolta. Durante questa fase si analizzano i risultati ottenuti e si confrontano con gli obiettivi prefissati. Si individuano eventuali punti di miglioramento e si traggono conclusioni per future attività simili.