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Come per gli Etruschi, anche l'origine dei Fenici è oggetto di discussione e studio da parte degli

archeologi.

I Fenici furono un popolo di commercianti all'interno dell'area mediterranea identificati con gli antichi

cananei (medio-oriente) e collocati storicamente tra il VI e il IV secolo a.C.

Nonostante vi siano testimonianze sopratutto in Libano, gli studi archeologici devono per lo più

prendere in considerazione i reperti rinvenuti in occidente anche se non sono omogenei. Questo

perché la documentazione nelle aree libanesi è scarsa, le aree urbanistiche moderne sorgono su quelle

antiche e la situazione politica di quelle zone non permette scavi e studi approfonditi.

Proprio perché lo studio di questa popolazione risulta difficoltoso, per ottenere risultati accettabili gli

esiti delle ricerche e le teorie elaborate devono essere condivise nella comunità scientifica di

riferimento al fine di confrontare le diverse correnti di pensiero (importante in tal senso fu la mostra

ospitata a Venezia nel 1988). Lezione 4

Le fonti antiche e la cartografia

1. Contestualizzazione storico-archeologica del materiale riprodotto e valutazione del suo

valore come strumento per lo studio dell’antichità.

C: Si tratta di monete d’argento databili al 345-335 a.C. fondamentali per la ricostruzione della storia

passata in quanto meglio di ogni altro documento archeologico riflettono la situazione politica ed

economica della comunità che si assume l’onere della battitura.

Le monete possono essere analizzate dal punto di vista del materiale utilizzato ma anche in relazione

all'iconografia e alle iscrizioni.

In tal senso, all'interno delle fonti numismatiche (che rientrano a loro volta nelle fonti scritte) vi sono

quindi anche le medaglie commemorative, create per particolari circostanze, vittorie, festività.

2.Indicare il valore dell’epigrafia come fonte archeologica e citare un esempio valido di reperto

epigrafico.

Quando si parla di fonti scritte si possono intendere tutta una serie di documenti tra cui ad esempio i

testi letterari, quelli storiografici, la cartografia, la miniaturistica, la numismatica e l'epigrafia.

Le epigrafi, iscrizioni incise su materiale non deteriorabile (comunemente pietra ma anche marmo e

bronzo), hanno la peculiarità di essere redatte contemporaneamente all'evento di cui lasciano traccia.

Le epigrafi possono testimoniare qualcosa oppure celebrare una personalità di spicco e per questo

motivo hanno un ruolo fondamentale per lo studio di un particolare episodio o anche per comprendere

la mentalità del tempo a cui appartengono o semplicemente il modo in cui si faceva propaganda

politica.

Le Lamine di Pyrgi, ritrovate negli anni Sessanta nei pressi dell'attuale Santa Severa e conservate al

Museo di Villa Giulia a Roma, sono un esempio di quanto questo genere di fonti siano importanti per

lo studio delle epoche storiche e per le indagini archeologiche.

Sono tre lamine d'oro appartenenti ad un'area sacra e datate nel III secolo a.C. Due di esse sono redatte

in lingua etrusca mentre la terza è in lingua fenicia. Non si tratta di testi tradotti da una lingua all'altra

ma tutti testimoniano la devozione alla dea Uni (la fenicia Astarte) da parte di ThefarieVelianas, il

magistrato supremo della città.

Fino alla scoperta delle lamine si sospettava la presenza fenicia sulle coste dell'Italia centrale già nel

IV secolo a.C. ma senza alcun tipo di prova archeologica a sostegno di tale tesi. Da qui si

comprende quanto importante sia stato il loro ritrovamento.

Inoltre è grazie alle Lamine di Pyrgi se è stato possibile decifrare parzialmente la lingua etrusca.

Lezione 5

La fotografia aerea e il telerilevamento

1.Si richiede la contestualizzazione storica del sito riprodotto in figura e, in relazione al tema

specifico, l'indicazione tipologica delle tecniche di fotografia aerea applicabili al contesto

archeologico.

B: Si tratta di un insediamento nuragico e la tecnica di ripresa fotografica è quella obliqua, utile alla

lettura dell'organizzazione strutturale modulata da cellule abitative in successione non inframmezzate

da spazi aperti comunitari.

La fotografia aerea e il telerilevamento spaziale (utilizzato sopratutto per siti di grandi dimensioni)

rientrano nella cosìdetta ricognizione area, tecnica non invasiva che permette di avere informazioni

riguardo un particolare insediamento umano.

La fotografia aerea è importante per quanto riguarda la definizione dei confini territoriali delle città

antiche, per la definizione dei corsi fluviali o anche per lo studio della disposizione complessiva di

un dato insediamento. Le tecniche più moderne prevedono l'utilizzo di infrarossi oppure la

digitalizzazione delle immagini tramite computer.

2. Contestualizzazione storica del sito riprodotto in figura e, in relazione al tema specifico,

valutazione dei possibili risultati connessi all'applicazione del metodo.

A: Si tratta del sito fenicio-punico di Nora e la tecnica di ripresa è quella verticale o zenitale, utile

alla definizione della planimetria ed al rilevamento delle banchine portuali sommerse.

Lezione 6

La prospezione del sottosuolo

1. Fornire degli esempi, sia positivi che negativi, sull’utilizzo del metaldetector.

Il metaldetector permette, generalmente in concomitanza con uno scavo stratigrafico, di rilevare

oggetti metallici presenti nel sottosuolo. Si tratta di uno strumento il cui utilizzo è semplice e per

questo motivo viene usato spesso. Senza però l'ausilio di un archeologo esperto, l'estrazione dei

materiali rinvenuti potrebbe risultare del tutto decontestualizzato oppure addirittura dannoso per

altre eventuali presenze vicine.

A seguito di alcuni scavi ad Ibiza ad esempio vennero effettuate delle pubblicazioni riguardanti i

ritrovamenti numismatici senza che però vi fossero riferimenti territoriali. In questo modo il

materiale risultò del tutto decontestualizzato.

Per ovvi motivi questi stessi problemi, insieme al rischio di perdere nel mercato nero i reperti

archeologici, si verificano nel caso di scavi clandestini.

Se vengono però considerati gli studi nel lago di Bracciano appare chiaro invece come l'uso del

metaldetector sia importante per gli studi subacquei, per un primo approccio all'area da analizzare.

Grazie ai rilevamenti presso il tumulo di Vicarello è stato infatti scoperto anche che la coltivazione

dell'olivo in realtà è precedente alla colonizzazione greca.

Oltretutto vi sono oggetti che non potrebbero essere facilmente ritrovati senza il metaldetector,

sopratutto se contenuti in zolle di terra uniformi.

2. Quale tipo di analisi del sottosuolo può essere considerato una delle maggiori conquiste

dell’archeologia contemporanea?

C: La tecnica del radiocarbonio, la cui efficacia si misura sulle sostanze organiche e che ha

rivoluzionato le conoscenze storiche modificando numerose datazioni.

Lezione 7

Le strategie dello scavo archeologico

1.Definire quali sono i fattori che contribuisco alla definizione di una stratigrafia e in che modo

può essere effettuata una corretta lettura stratigrafica.

Uno scavo archeologico deve tener conto ovviamente dello scorrere del tempo e quindi degli strati

di terreno che hanno ricoperto antichi edifici o strutture. I fattori che influenzano la stratificazione

dell'area d'interesse possono essere diversi.

Innanzitutto la vita quotidiana delle popolazioni che hanno abitato un territorio ha nei secoli inciso

sulla morfologia del terreno (tramite ad esempio il riempimento di fossati o lo scavo di trincee per la

fondazione di città e edifici). Si può quindi in questi casi parlare di interventi umani.

Molte mutazioni sono poi dovute a fattori ambientali e cause naturali. Si possono portare come esempi

i depositi eolici, così come il rimboschimento a seguito dell'abbandono di un dato territorio, oppure

le colate laviche e gli alluvioni.

Alcuni processi impiegano più tempo per modificare la morfologia di un terreno mentre altri

fenomeni sono più veloci e incisivi.

È necessario quindi leggere le sequenze stratigrafiche con la consapevolezza che solo un'analisi

corretta sulle cause della formazione di uno strato può portare alla comprensione del sito che si sta

studiando.

Possono essere effettuate due tipi di letture. Quella orizzontale analizza la successione delle diverse

attività in uno stesso momento storico mentre quella verticale considera prima di tutto le sequenze

temporali della stratificazione.

Combinare questi due metodi di analisi permette di comprendere i cambiamenti che hanno hanno

interessato un territorio (lettura verticale) e allo stesso tempo di avere un'idea su un datos periodo

storico e sul reale utilizzo delle strutture presenti in quel momento (lettura orizzontale).

2.Si richiede l’inquadramento storico del sito rappresentato e, in relazione al tema specifico,

l’indicazione della sua problematicità stratigrafica.

C: Si tratta della fortezza di Macheronte, in Giordania, presso il Mar Morto, assediata ed espugnata

da Lucio Basso nel 72 d.C., dopo la caduta di Gerusalemme ad opera di Tito che conserva evidenti

attestazioni stratigrafiche del rivolgimento storico.

Uno dei problemi stratigrafici che si possono rilevare in un sito di questo tipo sono legati alla

distruzione avvenuta nel 72 d.C. La fortezza di Macheronte infatti fu completamente rasa al suolo

dopo l'evaquazione della zona. In questo senso il fattore antropico è forte per quanto rigurda la

stratigrafia del terreno, che risente dei depositi formati a seguito dell'invervento delle truppe romane.

Il fossato ad ovest dell'insediamento non è d'aiuto per quanto riguarda l'eventuale perdita di materiali.

3. Si tenti di definire gli elementi base della sezione presentata effettuando una lettura

stratigrafica.

Per quanto riguarda la lettura del sito di Macheronte, data l'immagine di cui sopra, è possibile

effettuare una lettura orizzontale. La fortezza appare circondata da mura sulle quali si nota la

presenza di torri. Al centro è presente un'area più ampia rispetto alle altre, forse un palazzo con un

cortile. All'interno dovevano essere presente delle cisterne per l'acqua, probabilmente le strutture

più profonde, come si nota in alto a destra. Lezione 8

La pianificazione della ricerca sul campo

1. Partendo dal riconoscimento del sito raffigurato si proceda ad una definizione della tecnica

di scavo archeologico applicata evidenziando il ruolo che tale tecnica ha avuto nell’ambito delle

ricerche sulla metodologia archeologica.

C: Si tratta dello scavo di Angkor effettuato, tramite il metodo per quadrati elaborato da Mortimer

Wheeler che per la prima volta sente la necessità di sistematizzare e cadenzare secondo uno schema

preciso t

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/10 Metodologie della ricerca archeologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lelamic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie per la ricerca archeologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Montalbano Riccardo.