Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
MedLab domande e risposte Pag. 1 MedLab domande e risposte Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
MedLab domande e risposte Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
MedLab domande e risposte Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Motivi medico-legali, a scopo cautelativo.

3. Esami richiesti nell'interesse della collettività

Ricerche epidemiologiche.

4) Traguardi analitici e controllo di qualità in biochimica clinica.

Dipendono dalla variabilità biologica dell’analita e sono interventi che servono per garantire

sensibilità, specificità, precisione e accuratezza dei test.

Nassi: Traguardi analitici : Livelli di sensibilità, specificità, precisione e accuratezza che dovrebbero

essere raggiunti nei

procedimenti biochimico-clinici. Per precisione e accuratezza sono i livelli di imprecisione (CV) e di

inaccuratezza (BIAS), dipendenti dalla variabilità biologica degli analiti.

Controllo di qualità : Comprende una serie di interventi atti ad assicurare i requisiti di sensibilità,

specificità, precisione e accuratezza -> attendibilità del risultato. E' riferito alla fase analitica

propriamente detta. Sensibilità e specificità possono essere determinate una volta per tutte.

Precisione e accuratezza richiedono un controllo preliminare e uno continuativo.

5) Natura produzione e significato clinico della proteina di Bence Jones.

Proteina appartenente alla classe delle globuline, prodotta delle plasmacellule, costituita dalla

catena leggera di un anticorpo (soprattutto di tipo k) distaccatasi dalla catena pesante. Si ritrova

nel sangue o nelle urine di pazienti con mieloma multiplo (50-80%), insufficienza renale, anemia,

macroglobulinemia, amiloidosi, malattia da deposizione di catene leggere e a volte linfomi maligni.

Si valuta su urine fresche (facilmente degradata dalla flora batterica vescicale) tramite

immunofissazione che abbina elettroforesi e tipizzazione immune. Se abbondante, la proteina di

Bence Jones provoca danno tubulare da eccessivo riassorbimento (rene da mieloma).

6) Proteine di fase acuta.

Positive:

- proteina C reattiva (può aumentare fino a 10 volte per danno tissutale)

- SAA

- SAP

- ceruloplasmina

- aptoglobina

- lattoferrina

- alfa1 antitripsina

- alfa1 antichimotripsina

- alfa1 glicoproteina acida

- complemento (C3 e C4)

- fibrinogeno (aumenta del 200-400%)

Negative:

- transferrina

- albumina

- prealbumina

- proteina legante il retinolo (RBP)

- proteina legante i corticoidi

- apolipoproteina A1

7) Test per la diagnosi di insufficienza renale.

Routine: clearance della creatinina, creatininemia, esame urine; in pratica né la creatininemia (utile

per monitorare una funzione renale ridotta) né l’azotemia (non è utile per svelare precocemente un

deterioramento della funzione renale; indice grossolano) sono test utili per una diagnosi di

insufficienza renale; sono però criteri utili per la dialisi .

Approfondimento: rapporto azotemia/creatininemia, uricoemia.

8) Bilirubina diretta, RDW e significato clinico.

Il RDW (red cell distribution width) è un indice di distribuzione degli eritrociti: il coefficiente

d’ampiezza di variazione della distribuzione di MCV (mean corpuscolar volume); valori esterni a

11,5-14,5% indicano disomogeneità di volume della popolazione eritrocitaria (anisocitosi). Sale

nelle anemie da carenza di ferro, di B12 e Folati con MCV normale , mentre nelle Talassemie

rimane uguale ma MCV diminuisce , se ne evince che tale parametro servirà per differenziare tra

di loro le varie tipologie di Anemia .

La bilirubina diretta è la bilirubina coniugata con l’acido glicuronico. Valori normali sono inferiori a

0,2mg/dl, valori superiori sono determinati da ostruzione delle vie biliari, ittero epatocellulare,

sindrome di Rotor e di Dubin-Johnson (da difetto di escrezione epatica). La bilirubina indiretta è

invece non coniugata; valori normali sono inferiori a 1mg/dl, valori superiori sono indice di anemie

emolitiche (anemia perniciosa, talassemia, drepanocitosi, anemie normocitiche e macrocitche

refrattarie) itteri emolitici acquisiti, epatocellulari e da colestasi, infarti polmonari, ematomi,

sindrome di Gilbert e di Crigler-Najar (difetto di captazione e/o difetto totale o parziale dell’enzima

bilirubina-UDP glicuroniltransferasi), emorragie gastrointestinali, ipertiroidismo, uso di steroidi.

9) Origine e quantità delle proteine presenti nelle urine.

Valori normali 100-150mg/24h; una escrezione proteica maggiore può dipendere da esercizio fisico

o da disidratazione. Nelle urine sono state evidenziate almeno 200 varianti proteiche di origine

plasmatica o dalle stesse vie urinarie.

Le proteine di normale riscontro urinario sono:

- Albumina plasmatica (1/3 di tutte le proteine urinarie; p.m. 67.000  il filtro renale lascia

passare proteine di massimo 70.000 Da)

- Plasmaproteine a p.m. <67.000 (beta2 microglobulina, lisozima, retinol binding protein,

catene leggere di Ig, alfa1 microglobulina; in gran parte riassorbite a livello del tubulo

prossimale)

- Glicoproteina di Tamm-Horsfall (secreta dalle cellule del tubulo distale, del dotto collettore e

del tratto ascendente dell’ansa di Henle; costituisce 1/3 delle proteine urinarie)

- IgA (secreta dal tratto urinario n quantità variabili)

Il riscontro di abnormi quantità di proteine è un indicatore precoce di danno renale, poiché le

proteine hanno un tasso di riassorbimento tubulare molto basso, per cui un aumento della loro

filtrazione o produzione ne satura rapidamente i meccanismi di riassorbimento.

Microalbuminuria:

- Nelle proteinurie glomerulari

- Più sensibile e specifica della proteinuria

- Aumenta durante lo sforzo fisico

- Presenza di albumina nelle urine in quantità superiore alla norma ma inferiore a quella

rilevata nella proteinuria patologica (>300 mg/24h; valore soglia 20mg/l)

- Indice di rischio cardiovascolare negli adulti ipertesi

- I diabetici di tipo I che sviluppano microalbuminuria vanno incontro a insufficienza renale

Più le Proteinurie , che sono di varia natura : Renali e Extrarenali (Pre e Post) ; Intensità (lieve ,

moderata ,grave ) ; Clinica (isolata , intermittente , persistente ) ; a sua volta di tipo Glomerulare e

Tubulare quelle di natura Renale , Selettive o Non Selettive

10) Descrivere la diagnostica di laboratorio per un soggetto emorragico e il tempo di

sanguinamento allungato.

I test di screening di I livello per la definizione di una sindrome emorragica sono: conta piastrinica,

tempo di sanguinamento (l’esame più costoso), PT, APTT, fibrinogeno (misura quantitativa).

Tempo di sanguinamento è allugato allora guardo la conta piastrinica , se è Ok prima di procedere

con i test di aggragazione ben più costosi , valuto il dosaggio del vWF . Tecnicamente non sto a

dosare l’aPTT e PT perché so che il tempo di sanguinamento indica un errore nella prima parte

dell’emostasi tant’è che soggetti emofiliaci lo mantengono normale .

APTT: al campione si aggiungono caolino (attivatore della fase di contatto), cefalina (un fosfolipide

che sostituisce il fattore piastrinico 3) e calcio (studia la via intrinseca e comune della

coagulazione).

PT: al campione si aggiunge tromboplastina tissutale (studia la via estrinseca).

Tempo di sanguinamento: si pratica un taglio sulla cute del paziente e si guarda quanto tempo

impiega a smettere di sanguinare (2-9 min).

11) Test emoglobina glicata.

L’emoglobina glicata è glicosilata mediante una reazione di glicazione non enzimatica (reazione di

Maillard: gruppo aminico + gruppo aldeidico = base di Schiff  prodotto di Amadori, per

riarrangiamento spontaneo in un prodotto più stabile  disidratazione e riarrangiamento in AGE,

irreversibile), per esposizione ad elevati livelli di concentrazione plasmatica media di glucosio. La

glicazione dell’emoglobina è associata a malattie cardiovascolari, nefropatie, diabete mellito (utile

per il monitoraggio del diabete di tipo I). Il test per la misurazione è l’HPLC (high performance

liquid chromatography) su emolisato. HbA1c è espressa come % dell’Hb totale, e il valore di

riferimento è intorno a 5% (>7%  diabete).

Controllo glicemico relativo ai 2-3 mesi antecedenti la determinazione.

12) Cosa misurano gli stick urinari.

Le sostanze contenute nelle urine vengono generalmente misurate (almeno in prima istanza) con

apposite strisce reattive (dipsticks).

A seguito dell’immersione nell’urina di queste strisce, il colore assunto da determinate aree,

impregnate di opportuni reagenti allo stato secco (da cui il termine di dry chemistry per indicare

queste tecniche), consente di risalire alla concentrazione dell’analita di interesse:

- visivamente, per comparazione con una scala cromatica;

- in modo più attendibile, grazie ad apparecchi (riflettometri) che misurano la luce riflessa

dall’area colorata.

Usati per identificare le caratteristiche chimiche dell’urina, in particolare pH, presenza di glucosio,

di proteine e di altre molecole (bilirubina, urobilinogeno, nitriti, chetoni, esterasi neutrofile,

emoglobina).

13) PTH-RP.

Il polipeptide correlato al paratormone (simile al PTH esclusivamente nella parte amino terminale;

ne condivide alcune azioni biologiche e il recettore PTH/PTHRP; ha un ruolo di regolazione

cellulare  proliferazione/apoptosi) è una molecola che fu identificata innanzitutto come il prodotto

di cellule tumorali, ma è prodotto anche da tessuti normali (cheratociti, muscolo, osso , ovaio) in

quantità molto piccole. Regola il trasporto del calcio nella mammella durante l’allattamento e

attraverso la placenta. Determina ipercalcemia paraneoplastica: le neoplasie più spesso associate

sono i carcinomi di mammella, polmone, rene e ovaio.

aumenta nella maggior parte dei pazienti con ipercalcemia associata a cancro;

• può essere utile nella diagnosi differenziale di ipercalcemia associata a tumore rispetto a

• quella dovuta a iperparatiroidismo, sarcoidosi, intossicazione da vitamina D;

pazienti con ridotta funzione renale possono avere un aumento di questo peptide anche

• senza la presenza di neoplasie.

14) Lipoproteina a.

È una lipoproteina aterogena ,simile a LDL , prodotta dal fegato , in cui l’apoB100 è legata

covalentemente tramite un ponte disolfuro ad apo(a) , una glicoproteina .Il ruolo fisiologico non è

del tutto chiarito ,ma ne è stata identificata la natura proinfiammatoria e protrombotica : ciò a

causa di un’ azione in inibitoria nei confronti del sistema fibrinolitico , per l’omologia strutturale col

plasminogeno . Viene sintetizzata dal Fegato , e può essere convertita in LDL per essere poi

smantellata tramite la captazione dei recettori per ApoB o E ; altresì presenta la possibità di essere

catabolizzata a livello renale tramite una metalloproteasi.

15)Marcatori tumorali.

Definizione: sostanza misurabile quantitativamente nei tessuti e nei liquidi corporei

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
12 pagine
SSD Scienze mediche MED/46 Scienze tecniche di medicina di laboratorio

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ire93ras di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina di laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Prisco Domenico.