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Analisi II, a.a. 2010-2011 — Esercizi 7 — 9 dicembre 2010
©§ – 1) Calcolare la lunghezza dei seguenti archi di curva:
2
(i) arco della parabola f (x) = x fra i punti di ascissa x = 0 e x = 1;
√ √
(ii) arco della curva f (x) = log x fra i punti di ascissa x = 3 e x = 8;
· ≤ ≤
(iii) arco della spirale di Archimede r(θ) = a θ (a > 0) per 0 θ 2π;
2/3 2/3
§
(iv) lunghezza totale dell’asteroide x + y = 1.
1
Le prime due curve sono di classe C in forma cartesiana, quindi senz’altro regolari (e semplici) e il calcolo
si effettua usando la formula x
Z 1 p 0 2
1 + f (x) dx.
L = x
0
Parabola: 1
Z p 2
1 + 4x dx
L = 0
Ricordiamo che questo integrale si può calcolare in vari modi. Un primo modo è utilizzare delle tavole di
©©...).
integrali o gli appunti dell’anno passato (e dato che questo è ammesso, l’esercizio è classificato Un
secondo modo è la sostituzione trigonometrica 2x = tan t. Un terzo modo utilizza le funzioni iperboliche
−t −t
t t
−
e e e + e
sh t = , ch t = ,
2 2
dotate delle proprietà 0 0 2 2
(sh t) = ch t, (ch t) = sh t, 1 + sh t = ch t;
con la sostituzione 2x = sh t si ha subito −2t
2t −
Z Z Z
1 1 e e t 1
p −2t
2 2t
2 ·
1 + 4x dx = ch t dt = (e + e + 2)dt = + = (sh t ch t + t);
2 8 16 4 4
ora osserviamo che p p
2 2
sh t = 2x, ch t = 1 + sh t = 1 + 4x ,
mentre t si può ricavare come segue
−t
t t 2 t
− − −
e e = 2 sh t = 4x =⇒ (e ) 4x(e ) 1 = 0
da cui (scartando la radice negativa, l’esponenziale è positivo)
p
t 2
1 + 4x .
e = 2x +
Finalmente Z x 1
p p p
2 2 2
1 + 4x dx = 1 + 4x + 1 + 4x ).
log(2x +
2 4
In conclusione la lunghezza dell’arco di parabola è
√ √
1 1
L = 5 + log(2 + 5).
2 4
Logaritmo: √ √
8 8
Z Z dx
p
p 2 2
L = 1 + (1/x) dx = x + 1
√ √ x
3 3
√ √
2 2 2 2
− −
usiamo l’astuta sostituzione x + 1 = t e abbiamo (x = t 1, dx = dt/ t 1)
2 2 − −
Z Z
Z dx t t 1+1 1 t 1
p 2
x +1 = dt = dt = t + log
2 2
− −
x t 1 t 1 2 t +1
√ √
e dato che a x = 3 corrisponde t = 2, a x = 8 corrisponde t = 3, otteniamo
1 2 1 1 1 3
− −
L = 3 + log 2 log = 1 + log .
2 4 2 3 2 2
Spirale di Archimede: la curva è data in coordinate polari come r = r(θ), ossia in forma parametrica esplicita
φ(θ) = (r(θ) cos θ, r(θ) cos θ).
1
2
Ne segue (come sappiamo) che la lunghezza dell’arco è espressa dall’integrale
θ
Z 1 p 0 2 2
r (θ) + r(θ) dθ
L = θ 0
e nel caso r(θ) = aθ otteniamo 2π 2π
Z Z p
p 2 2 2 2
L = a + a θ dθ = a 1 + θ dθ.
0 0
Procedendo come sopra si ottiene
Z θ 1
p p p
2 2 2
1 + θ dθ = 1 + θ + 1 + θ )
log(θ +
2 2
e quindi a
p p
2 2
L = aπ 1 + 4π + 1 + 4π ).
log(2π +
2 −1
L’asteroide è simmetrico rispetto agli assi, inoltre i suoi punti hanno coordinate comprese fra e +1 come
si verifica subito. Il grafico è composto da quattro archi simmetrici, quindi la lunghezza è quattro volte
quella dell’arco nel primo quadrante. Si può procedere in vari modi, ad esempio esplicitando
2/3 3/2
− ≤ ≤
y = f (x) = (1 x ) , 0 x 1
o anche parametrizzando l’arco come 3
3
φ(t) = (cos t, sin t).
Notiamo che in queste rappresentazioni la curva non è regolare agli estremi (infatti sono presenti delle
2/3 2/3
cuspidi). Un modo di abbreviare i calcoli è il seguente: la funzione y = f (x) soddisfa l’identità x +y = 1,
e derivando si ottiene 2
2 −1/3 −1/3 0
x + f f =0
3 3
da cui 0 −1/3
1/3
−f
f (x) = (x) x
e quindi x x x
Z Z Z
1 1 1
p p
p −1/3
0 −2/3
2 2/3 2/3 2/3
L = 1 + f (x) dx = 1 + f x dx = x + f x dx.
x x x
0 0 0
Ma la quantità sotto radice è uguale a 1 quindi
x
Z 3
1 2/3 2/3
−1/3 −
(x x ).
L = x dx = 1 0
2
x 0
Scegliendo come estremi di integrazione 0 e 1 (o piú correttamente, facendo tendere x a 0 e x a 1 dato che
0 1
agli estremi la funzione f non è regolare) otteniamo che L = 3/2, mentre la lunghezza totale dell’asteroide
è esattamente uguale a 4L = 6.
R
© – 2) Calcolare ω nei casi seguenti:
γ −
ω(x, y) = (x + y)dx + (x y)dy, γ = arco di circonferenza unitaria fra (1, 0) e (0, 1)
dx 2 2 2
ω(x, y) = + (x + y )dy, γ = arco di parabola y = x fra (1, 1) e (2, 4)
x + y −
ω(x, y, z) = y dx z dy + x dz, γ = segmento fra (0, 0, 1) e (1, 1, 2).
Queste forme sono chiuse? hanno una primitiva, ossia sono esatte? e in caso affermativo quali sono tutte le
primitive? [Nota: per rispondere alla seconda domanda, risolvere direttamente le equazioni D f = ω , . . . ].
1 1
Per la prima forma possiamo parametrizzare γ come ≤ ≤
γ(θ) = (cos θ, sin θ), 0 t π/2
e abbiamo subito π/2
Z Z
− −
(x + y)dx + (x y)dy = [(cos θ + sin θ)(− sin θ) + (cos θ sin θ) cos θ]dθ
γ 0 3
ossia π/2
π/2 Z
Z 1 θ=π/2
2
2 −
− − [cos 2θ sin 2θ]dθ =
[cos θ sin θ 2 sin θ cos θ]dθ = [sin 2θ + cos 2θ]
θ=0
2
0
0
e quindi Z −1.
ω =
γ
Notiamo poi che la forma è chiusa, in quanto −
D ω = D (x + y) = 1, D ω = D (x y) = 1.
2 1 2 1 2 1
Cerchiamo di capire se la forma è anche esatta: se ω = df deve essere −
D f = ω = x + y, D f = ω = x y.
1 1 2 2
Risolviamo la prima equazione: 2
x
D f = x + y =⇒ f (x, y) = + xy + C(y)
1 2
dove C(y) è una funzione arbitraria della sola y; vediamo se una funzione di questo tipo può risolvere anche
−
la seconda equazione: sostituendo in D f = x y otteniamo
2 2
y
0 0
− −y − + α
x + C (y) = x y =⇒ C (y) = =⇒ C(y) = 2
dove α è una costante arbitratia. Quindi effettivamente le funzioni
2 2
x y
−
f (x, y) = + xy + α
2 2
∈
al variare di α sono (tutte e sole) le primitive di ω. A questo punto possiamo rispondere in modo piú
R
semplice alla prima domanda: Z − −1
ω = f (0, 1) f (1, 0) =
γ
come sapevamo già.
Seconda forma: parametrizziamo la parabola come 2 ≤ ≤
γ(x) = (x, x ), 1 x 2
e otteniamo 2 2
Z Z Z
1 1
1 3 5
2 4 −
ω = + 2x + 2x dx
+ (x + x )2x dx =
2
x + x x 1+ x
γ 1 1
da cui x=2
4 6
Z x x x 4 57
ω = log + + = log + .
x +1 2 3 3 2
γ x=1
La forma non è chiusa (e quindi non può essere esatta = non ha primitive):
1 1 2 2
−
D ω = D = , D ω = D (x + y ) = 2x
2 1 2 1 2 1
2
x + y (x + y)
che sono diverse. Se testardamente si vuole lo stesso cercare una primitiva il tentativo fallisce:
1
D f = =⇒ f (x, y) = log(x + y) + C(y)
1 x + y
e quindi 1 0
2 2 2 2
D f = x + y =⇒ + C (y) = x + y
2 x + y
0
ma nessuna funzione C (y) può soddisfare questa identità (perché?).
Terza forma: possiamo parametrizzare il segmento come ≤ ≤
φ(t) = (t, t, t + 1), 0 t 1
ed abbiamo subito 1
Z Z 2 t=1
· − · · −
ω = [t 1 (t + 1) 1 + t 1]dt = (t /2 t) = 0.
t=0
γ 0
4
La forma non è chiusa: notare che devono essere vere TRE relazioni:
D ω = D ω , D ω = D ω , D ω = D ω ,
1 2 2 1 1 3 3 1 2 3 3 2
ma ad esempio abbiamo 6
D ω = 1 = D ω = 0.
1 2 2 1
§ {(x, 6
– 3) Sia Ω = y) : x + y = 0}, e sia x
y −
dx dy.
ω = 2 2
(x + y) (x + y)
Determinare se ω(x, y) è chiusa, esatta, e in caso affermativo calcolarne tutte le primitive. In generale, se
n
ω(x) è una forma esatta su un aperto Ω di , con primitiva f , come si possono descrivere tutte le altre
R
primitive di ω? Chiusura: − −
y x y x x y
−D
D ω = D = , D ω = =
2 1 2 1 1 1
2 2 2 2
(x + y) (x + y) (x + y) (x + y)
quindi la forma è chiusa e potrebbe avere una primitiva. Proviamo a calcolarla:
y
y −
=⇒ f (x, y) =
D f = + C(y)
1 2
(x + y) x + y
(abbiamo integrato in x considerando y fissata); introducendo questa funzione nella seconda condizione si
ottiene la relazione x x x
0
− − −
D f = =⇒ + C (y) =
2 2 2 2
(x + y) (x + y) (x + y)
da cui chiaramente si ha che C(y) deve essere una costante. Abbiamo quindi ottenuto le funzioni
y
− + α
f (x, y) = x + y
che sono primitive della forma data ω su tutto l’aperto Ω su cui essa è definita. Notare però che l’aperto è
formato da due semipiani disgiunti, il che vuol dire che ha due componenti connesse:
∪ {(x, −y}, {(x, −y}.
Ω = Ω Ω , Ω = y) : x > Ω = y) : x <
1 2 1 2
La costante arbitraria α si può anche scegliere diversa sulla prima e sulla seconda componente; quindi la
risposta completa dell’esercizio è che le primitive di ω sono tutte e sole le funzioni
y
− −y
+ α per x >
1
x + y
f (x, y) = y
− −y
+ α per x <
2
x + y
al variare di α e α in R.
1 2
In generale, se f è una primitiva di ω su Ω, una qualunque altra primitiva g deve verificare la condizione
−
dg = df = ω =⇒ d(f g) = 0
−
e quindi la differenza f g è costante su ciascuna componente connessa di Ω. Questo equivale a dire che
ogni altra primitiva g si ottiene da f sommando ad f , su ogni componente connessa di Ω, una costante
(arbitraria) che può anche non essere la stessa da componente a componente.
y y 2 x
§© – 4) Data la forma ω(x, y) = e dx + (1 + xe )dy, calcolare il suo integrale sulla curva y = x + e cos x
fra i punti di as