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Anno accademico 2002/2003 Laurea Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni
Corso di Fisica III
Riflessione totale
La riflessione totale è il meccanismo che sta alla base della propagazione della luce all’interno delle
fibre ottiche (dette anche guide d’onda circolari), la trattazione completa di tale argomento
richiederebbe lo studio e la delle equazioni di Maxwell con le condizioni al contorno sulla
continuità delle componenti normali del campo elettrico e magnetico sulla discontinuità core-
cladding.
E’ anche possibile affrontare il discorso in maniera meno esaustiva, ma allo stesso tempo semplice e
comprensibile usando la teoria dei raggi come di seguito esposta.
In figura 2 è possibile osservare il raggio che incide sul cladding (o ad ogni caso su mezzo con
ϑ
indice di rifrazione più basso rispetto al mezzo di partenza) con angolo , provocando un raggio
i
ϑ ϑ ϑ ϑ ϑ
=
riflesso con angolo , tale che , ed un raggio trasmesso con angolo , con più ampio
r i r t t
ϑ >
n n
rispetto all’angolo di incidenza , poiché (solo così si può avere riflessione totale), ciò si
i 1 2
può vedere dalla legge di Snell:
ϑ ϑ
⋅ = ⋅
n sin n sin in questo caso il mezzo 1 è il core ed il mezzo 2 è il cladding.
1 1 2 2
Figura 2. Comportamento del raggio incidente all'interfaccia fra due mezzi
con indici di rifrazione n1 ed n2 con n1>n2.
ϑ ϑ
ϑ ϑ
Riscrivendo la formula, ricordando che nel caso considerato è , e è , e dividendo ambo i
1 i 2 t
ϑ
⋅
membri per n sin , si ha:
t
1 ϑ
sin n
=
i 2
ϑ
sin n
t 1 ϑ deve essere 90 gradi, pertanto poiché il
Per avere la riflessione totale l’angolo di trasmissione t
° =
sin 90 1 , si ha: 3
Michele Nava
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n
ϑ = 2
sin e l’angolo di incidenza per il quale si ha riflessione totale si chiama angolo
i n
1
ϑ
critico , che viene determinato con la seguente formula:
c
n
ϑ = 2
arcsin
c n
1
Se l’angolo di incidenza è inferiore all’angolo critico si avrà che il raggio penetra anche nel secondo
mezzo, e nel caso delle fibre ottiche provocherebbe perdite considerevoli.
Un’ulteriore conferma della riflessione interna totale, può essere ottenuta come segue:
( ) n
1
ϑ ϑ ϑ ϑ
= − = ⋅
2 1
2
cos 1 sin sin sin
ricordando che , sostituendo nella
t t t i
n
2
precedente equazione si ha: 1
2 2
n
ϑ ϑ
= − ⋅ 2
1
cos 1 sin quando l’angolo di incidenza è maggiore dell’angolo
t i
n
2 n
ϑ > 2
sin
critico allora il , e pertanto il coseno dell’angolo di trasmissione diventa puramente
i n
1
immaginario, è possibile scrivere:
2 2
n n
ϑ ϑ ϑ
= ± ⋅ ⋅ − = ⋅ −
2 2
1 1
cos i sin 1 B sin 1
dove è possibile porre , ed
t i i
n n
2 2
avere:
ϑ = ± ⋅
i B
cos t
Dei due segni riportati quello da usare è il segno “meno”, al fine di evitare andamenti divergenti
all’infinito che sarebbero incompatibili dal punto di vista fisico.
Si consideri ora il fattore di fase P dell’onda trasmessa al secondo mezzo:
π
⋅
2
[ ]
( )
ω λ
= = ⋅
= ⋅ − ⋅ k , poiché v T ed inoltre la
P exp i t k r dove λ
t t c
=
n v , con c che è la velocità
velocità in un mezzo con indice di rifrazione può essere scritta
2 n 2
[ ]
m
⋅ 8
della luce nel vuoto ( 3 10 ), allora è possibile riscrivere la k come segue:
s t
π
⋅
2
=
k considerando che la lunghezza d’onda della radiazione nel vuoto è
t c ⋅ T
n 2
λ = ⋅
c T , la k può essere scritta come:
o t
π
⋅
2
= ⋅
k n
λ 2
t o
Dalla figura 3, è possibile giustificare la seguente eguaglianza, dovuta a considerazioni
trigonometriche:
ϑ ϑ
= ⋅ + ⋅
r z sin y cos
t t 4
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Figura 3. Situazione nel mezzo con indice di rifrazione n2, dopo l’incidenza.
Tenuto conto della precedente uguaglianza è possibile scrivere il fattore di fase, per l’onda che si
propaga nel secondo mezzo, che nel caso delle fibre ottiche è il cladding, come segue:
[ ]
( )
ω ϑ ϑ
= ⋅ − ⋅ ⋅ − ⋅ ⋅
P exp i t k z sin k y cos ricordando
t t t t 2
n n
ϑ ϑ ϑ ϑ
= ⋅ = ± ⋅ ⋅ −
2
1 1
sin sin cos i sin 1
che ed inoltre che , è possibile scrivere il
t i t i
n n
2 2
fattore di fase in tale forma:
2
n n
ω ϑ ϑ
= ⋅ − ⋅ ⋅ ⋅ − ⋅ ⋅ ± ⋅ ⋅ −
2
1 1
P exp i t k z sin k y i sin 1
t i t i
n n
2 2
ϑ
prendendo la soluzione negativa per il cos , si ha:
t
2
n n
ω ϑ ϑ
= ⋅ − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ − ⋅ ⋅ − ⋅
2
1 1
P exp i t k sin z exp k sin 1 y
t i t i
n n
2 2
Sostituendo il valore di k si ha:
t
2
π
π
⋅ ⋅
n n
2 2
ϑ
ϑ
ω
= ⋅ − ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ − ⋅ ⋅ ⋅ − ⋅
2
1 1
P exp i t n sin z exp n sin 1 y
λ
λ
2 i 2 i
n n
o 2 o 2
Pertanto lungo la direzione y l’onda decresce con la distanza, perché si è scelto il segno negativo
ϑ
per il cos , altrimenti è facile capire che si avrebbe avuta una soluzione non fisicamente
t
realizzabile, non è infatti possibile che l’onda cresca esponenzialmente penetrando in un mezzo.
Il decadimento con la distanza nel secondo mezzo, che nel caso delle fibre ottiche è il cladding,
avviene con tale legge: 5
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2
π
⋅ n
2
ϑ
= − ⋅ ⋅ ⋅ − ⋅
2
1
( ) exp 1
F y n sin y
λ
2 i
n
o 2
Come si può vedere F(y) decade esponenzialmente con y, pertanto il raggio incidente penetra molto
ϑ ϑ
poco nel mezzo con indice di rifrazione n . Tuttavia quando è molto vicino a , allora il
2 i c
termine in radice quadrata tende a zero e l’onda può estendersi apprezzabilmente nel secondo
mezzo. ϑ
In generale di quanto si propaga nel secondo mezzo dipende da n n e da , ma ad ogni caso è
1 2 i
λ
sempre una lunghezza dell’ordine di , la lunghezza d’onda della radiazione nel vuoto.
o 6
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Guide d’onda dielettriche planari
Prima di trattare in maniera più approfondita le fibre ottiche, è bene studiare le guide d’onda
dielettriche planari, costituite da una barra di materiale dielettrico semi infinita di spessore d ed
indice di rifrazione n (detta core), posta in mezzo a due regioni di indice di rifrazione n che è
1 2
possibile chiamare regioni di cladding.
Figura 4. Struttura della guida d'onda dielettrica planare.
In figura 4 è possibile vedere la struttura appena descritta, che nonostante la sua semplicità è molto
utile dal punto di vista matematico, poiché è conveniente trattare una geometria piana invece di una
cilindrica, ed inoltre tutte le informazioni che possono essere ricavate da tale geometria possono
essere estese quasi integralmente alla più complicata geometria cilindrica.
In figura 5 è possibile osservare il percorso di un raggio nella guida d’onda dielettrica planare che
ϑ
incide all’interfaccia core cladding con un angolo superiore all’angolo critico.
i
Figura 5. Percorso di un raggio incidente con un angolo superiore all'angolo critico.
7
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Il principale risultato che lo studio delle guide d’onda planari produce riguarda lo studio della
propagazione dei fronti d’onda, come si può osservare nella figura sottostante.
Figura 6. Fronti d'onda nella guida dielettrica planare
Un determinato fronte d’onda può propagarsi soltanto se le fasi in A e C sono le stesse o
π
⋅
2 .
differiscono per un multiplo di
La differenza di fase fra il raggio passante per A ed il raggio passante per C è data dalla differenza
φ ϑ