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La legge delle XII tavole

La legge delle XII tavole risale al 451 a.C. ed ha una storia di natura politica e giuridica. Questo periodo della storia romana è caratterizzato da grandi conflitti tra patrizi e plebei, i quali si erano autoesclusi dal popolo ritirandosi sul monte Aventino dove avevano provveduto alla creazione di una propria organizzazione politico-istituzionale, nella quale avevano istituito una propria assemblea e un proprio organismo di rappresentanza. La figura più importante, all'interno di questo nuovo assetto organizzativo, era quella del tribuno della plebe, il quale aveva il compito di presentare le rivendicazioni plebee difronte al popolo patrizio. Tre erano le rivendicazioni fatte dalla plebe:

  1. Una parte delle terre sottratte ai popoli sconfitti in guerra
  2. L'abolizione dell'istituto della schiavitù per debiti
  3. L'abolizione del divieto di connubio tra patrizi e plebei

Avendo il conflitto tra patrizi e plebei raggiunto dei toni esasperanti, i...

tribuni propongono di accordarsi per creare delle leggi favorevoli per tutti. I patrizi accolgono questa idea, ma sostengono che per creare questa nuova legge sia necessario un nuovo organismo composto solo da patrizi. Inaspettatamente la plebe acconsentì e, grazie allo storico Livio, sappiamo che venne mandata in Grecia un'ambasceria di tre uomini per studiare le leggi di Solone e prendere spunto da esse. Nel 452 a.C. l'ambasceria fece ritorno e riferì a tutto il popolo ciò che aveva appreso. Venne creato il primo decemvirato, composto da 10 uomini i quali avevano il compito di creare una nuova disposizione legislativa. Dopo un anno di lavoro, durante il quale furono sospese tutte le attività di ogni altro organo istituzionale, il decemvirato uscì con 10 tavole di legge. Le 10 tavole vennero esposte in pubblico davanti all'assemblea cittadina per far si che tutto il popolo ne conoscesse il contenuto prima di essere approvate. Sia patrizi che tribuni si impegnarono a rispettare queste leggi e a farle rispettare a tutti i cittadini.

Plebei applaudirono ed accolsero questa nuova legge anche se non conteneva la soluzione alle tre rivendicazioni fatte dai plebei; ciononostante venne accolta con grande favore poiché conteneva una regolamentazione scritta del processo, il che avrebbe garantito l'imparzialità processuale fino a quel momento non rispettata.

Dato che, durante la creazione di questa legge, tutte le altre istituzioni erano state sospese, alcuni tribuni della plebe affamati di potere, in un secondo momento, decidono di voler formare un secondo decemvirato per poter proseguire questa esperienza legislativa. Viene quindi creato un secondo decemvirato, tutto a composizione plebea, ma composto da uomini corrotti.

Questo nuovo organismo uscì con ulteriori due tavole di legge, cosiddette "tabule inique", poiché sembra che prevedessero delle disposizioni contro il popolo romano stesso. Queste ultime due tavole furono mostrate in assemblea, ma non furono lette per intero.

Poiché ci fu una chiamata alle armi ed entrarono, quindi, in vigore senza il consenso del popolo. Queste leggi crearono una frattura nell'ordine sociale che, con la rivolta del 509 a.C., porterà alla fine dell'epoca monarchica e al principio dell'epoca repubblicana.

Viene fondato a Roma il circolo degli Scipioni, nel quale si radunavano tutti gli uomini accomunati da un sempre più diffuso interesse per la cultura greca.

Possiamo collocare cronologicamente questo circolo concomitante con l'emersione di altri tre giuristi che vengono nominati nell'Enchiridion di Pomponio come una triade, cosiddetta "Triade dei giuristi", formata da Manlio.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
2 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nicole210 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Frunzio Marina.