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IL FUTURISMO
Il futurismo riguarda l’arte in tutte le sue forme (architettura, scrittura, pittura). Questo 3
movimento accetta il movimento della pubblicità. 1912: manifesto tecnico della letteratura
futurista(Marinetti): vogliono creare una frattura con quello che c’era stato prima. Non
vogliono più essere legati alla ‘’pagina’’, occupano le pagine con maggiore libertà.
Impiegano la pagina come se fosse un manifesto pubblicitario. Si predica lo scioglimento
della sintassi, della grammatica, della letteratura.
Testo originale 5 Spiegazione
Noi canteremo le grandi folle agitate del Produzione di massa, industrializzazione e
lavoro, dal piacere o dalla sommossa; lavoro non-stop. ‘’noi canteremo.’ con l’uso
canteremo le maree multicolori e polifoniche di questo verbo si discosta dai termini più
delle rivoluzioni nelle capitali moderne; noti della letteratura. Molte onomatopee nel
canteremo il vibrante fervore notturno degli linguaggio della letteratura futurista.
arsenali e dei cantieri incendiati da violente Vogliono parlare della velocità, esaltare la
lune elettriche velocità. La velocità è innovazione. Le città
[F.T. M ARINETTI , Manifesto del si colorano, la pubblicità porta innovazione
futurismo, «Le figaro», Parigi, 1909] nelle città con i manifesti pubblicitari. La
luna diventa un elemento artificiale.
Testo originale 6 Spiegazione
La massima originalità, la massima sintesi, il Esaltazione del futurismo. Il futurismo
massimo dinamismo, la massima accetta i nuovi moduli della pubblicità e
simultaneità e la massima portata mondiale. della comunicazione.
Ecco cos’è la pubblicità [F.T. MARINETTI ]
Testo originale 7 Spiegazione
I colori di tutte le cose fanno un gran salto Raccoglie le sue osservazioni sulla
per venire più avanti che possono. Ed è modernità in America e su New York. Ci
come guardare [...] in queste riviste sono due posizioni rispetto alla modernità, ai
illustrate, le tricromie della pubblicità: dove grattacieli: da una parte rappresentano la
il rosso e il turchino delle cravatte, la novità, l’uomo che supera i limiti, dall’altra
cioccolata e la panna del budino, il giallone c’è chi sostiene la decadenza umana. La
delle arance sull’etichetta del barattolo di posizione di Emilio Cecchi è variegata, egli
sciroppo, sono d’una tal succulenza che osserva New York come la nuova Babele,
anticipano la gioia del processo materiale, e innanzitutto dal punto di vista linguistico,
forse la oltrepassano. Così Nuova York, certe ma poi per la sfida al limite che la città
mattine. La città esce tutta ristampata, e direi andava ad incarnare. Nelle prime righe si
fulgidamente candita, in una nuovissima nota la rappresentazione infernale della città,
edizione in tricromia. Sembra diventata il c’è una sovraesposizione al colore a cui gli
proprio cartello pubblicitario. Per poter intellettuali non erano abituati, la città si
essere vera troppo e troppo bella. [E. colora come se fosse una rivista illustrata a
CECCHI , America amara, in Saggi e viaggi, causa delle pubblicità affisse. Parla di
1939] “tricromie della pubblicità” a quei tempi la
stampa si basava su tre colori. La città ogni
giorno è nuova, è esagerata nella ricerca di
colore e di messaggi a cui l’occhio a quel
tempo non era ancora abituata. 4
Testo originale 8 Spiegazione
Splendore e mistero della notte americana, C’è un’altra visione di New York, di notte.
allucinata, barbarica, popolata di spettri. Sui La visione della città è spettrale, c’è una
lunghissimi rettifili, dove la strada saliva, i grande differenza tra ciò che si vede di
fanali delle automobili sembravano stelle giorno a ciò che si vede di notte, la città non
filanti che ci calassero incontro dal cielo. sembra più la stessa. Neppure la notte è una
Stavano appostate ai crocicchi, con tutta la vera notte, a cause delle luci che sembrano
varietà dei loro fantasmi, mitologie “stelle filanti”. L’uomo interviene
commerciali, ma non perciò meno ossessive: modificando la dimensione naturale. Agli
il colossale elefante argenteo di non so quale incroci delle strade ci sono le pubblicità
casa di benzina [...] la statua violentemente chiamate “mitologie commerciali”, enormi
policroma della donna in abito da sera [...] cartelloni pubblicitari che sembrano
Le stazioni di gazolina, scintillanti d’ottone e controllare quello che è il movimento nelle
di tubi a neon, parevano cappelle di strade. Questa luce senza sosta richiama alla
adorazione perpetua. [E. CECCHI , America mente una dimensione infernale, la città si
amara, in Saggi e viaggi, 1939] trasforma tra il giorno e la notte e l’autore
sembra non riconoscersi.
Testo originale 10 Spiegazione
Questo e non altro, è il dubbio che potrà Anche Sereni parla della pubblicità come un
scompaginare per un momento l’inesorabile qualcosa che condiziona l'atto creativo.
e impeccabile azione del researcher: il L'attività del pubblicitario (researcher) non è
pericolo di una perdita di fisionomia, di un'attività libera, ma vista come un'esca. Il
carattere, di sapore nell’esca ch’egli lancia al persuasore, colui che scrive il testo
pubblico in forma di simbolo grafico o di pubblicitario, è bravo se riesce a fare in
discorso per immagini (oh! bene inteso, a modo che il messaggio si insinui in noi, da
ragion veduta, vedutissima, a conti manovrato diventa percepito. La sua
minuziosamente fatti). Questione di attimi di bravura, perciò, non è soltanto creare
appena preoccupato silenzio e il un testo interessante ma fare in modo che
“persuasore” vi risponderà netto che, dopo quel testo resti nella nostra testa
tutto, l’operazione dell’artista grafico nasce e nell'inconscio collettivo. Il tono ironico ci
esattamente al limite tra razionale e fa intuire che in realtà Sereni non la pensa
irrazionale, al punto cioè in cui il messaggio proprio in questo modo. L'atto pubblicitario
da manovrato diventa percepito e, come tale, diventa quasi meccanico. L'atto creativo è
sprofonda nell’inconscio collettivo e in puramente condizionato, è all'interno di una
questo agisce; che dunque, per agire a gabbia ben precisa.
dovere, gli occorrono in pieno, nel più alto Alternativa spiegazione:
grado, fisionomia, carattere, sapore, spicco, Vittorio Sereni rilascia l’opera per la Pirelli.
individualità; che lui, il researcher, non è Nel 1958 Sereni riflette sul ruolo degli
affatto indifferente a tali valori. Anzi. scrittori impiegati nella pubblicità. Sereni
Rimarrebbe dunque all’artista grafico un riflette su un ruolo preciso, cioè di colui che
margine di soddisfazione ch’è di un ordine valuta il gradimento del pubblico dopo una
analogo a quello dell’uomo posto di fronte pubblicità, il researcher. La pubblicità è
alla macchina che–fa–tutto–da–sé: un attimo un’esca secondo Sereni. La scrittura
prima di cadere in totale schiavitù di questa, dovrebbe essere libera, ma in realtà si
si consolerà pensando che, in fondo, è pur trasforma quando viene usata come
sempre un uomo come lui a fabbricarla e a strumento per la comunicazione, per la
metterla in movimento. pubblicità. La scrittura cerca di muovere il 5
[Vittorio SERENI , I creatori condizionati, lettore verso un’azione, per esempio quella
«Pirelli rivista d’informazione e di tecnica», dell’acquisto. Ciò che fa un researcher è
XI, 1958, n. 6] capire quanto un messaggio pubblicitario ci
tocchi nel profondo. Sereni dice che il
researcher valuta quanto un messaggio possa
essere nuovo, innovativo. La novità non è
una novità di valori, è una novità piegata a
una finalità commerciale, e secondo questo
tipo di sensibilità non ha senso secondo
Sereni. Pian piano le macchine prenderanno
il posto dell’uomo, all’uomo resterà solo la
soddisfazione di imprimere il primo
movimento. Gli scrittori non producono più
solo testi derivati dell’atto gratuito, i loro
testi hanno finalità commerciali.
Testo originale 11 Spiegazione
Faranno insorgere bisogni mai sentiti prima. La necessità del consumismo di avere nuovi
Chi non ha l’automobile l’avrà, e poi ne prodotti aumenta, aumenta anche la necessità
daremo due per famiglia, e poi una a testa, di produrre qualcosa di nuovo. La tecnologia
daremo anche un televisore a ciascuno, due prenderà il posto dell’uomo.
televisori, due frigoriferi, due lavatrici
automatiche, tre apparecchi radio.
[L. BIANCIARDI ,La vita agra, 1968]
PERCEZIONE DEL CAMBIAMENTO :
LA LETTERATURA DELLA CITTÀ RECLAMIZZATA
Testo originale 12 Spiegazione
Cominciava allora e s’andava estendendo È il primo romanzo che registra l'avvento
rapidamente l’uso degli annunzi esteriori sui della pubblicità in Italia. La carrozza di tutti
carrozzoni. Dentro, questi n’erano già invasi è il tram: i primi tram erano sempre sulle
da un pezzo: iscrizioni e figure dipinte sui rotaie ma erano trainati da cavalli. Le
vetri, cartellini appesi, avvisi d’ogni forma e carrozze erano un lusso che non tutti
colore appiccicati al cielo e alle pareti [...] potevano permettersi, perciò l'avvento del
S’aggiungevano a questi, in quei giorni, gli tram permette a tutti di avere una sorta di
annunzi delle lunghe assi piantate dalle due carrozza. Il romanzo è organizzato
parti del tetto, tinte di tutti i colori più ripercorrendo le 15 linee di tram che
chiassosi, con iscrizioni bianche e nere in percorrevano la città di Torino. Pur essendo
caratteri cubitali, vere insegne di alberghi e un romanzo, può anche essere visto come
magazzini, leggibili a cento passi lontano, una sorta di reportage. In quegli anni, per la
moleste agli occhi come grida sgangherate prima volta, sembra che la pubblicità oltre ad
agli orecchi, stonanti nel colorito generale essere interna ai mezzi di trasporto dove era
della strada come stecche acute in un coro di già presente, inizia a ricoprire l'esterno. Ci
voci sommesse. [E. DE AMICIS , La dà l'indicazione di una pratica attuale che 6
carrozza di tutti, 1899] nasce in quegli anni e di capire la presenza
invadente della pubblicità anche in uno
spazio così circoscritto come quello del
tram. Questa pubblicità è