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3. CARTA DELLE MICROZONE OMOGENEE IN PROSPETTIVA SISMICA
La carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) è costruita sulla base delle informazioni
già presenti nella CGT, e descrive tutti gli elementi geologici di una certa area, sulla base della loro risposta
a un evento sismico. Anche in questo caso, esiste un progetto preimpostato dal DPC (MS_01), suddiviso in
diversi layer da popolare.
3.1. Stab
All’interno del layer Stab si devono riportare tutte le informazioni riguardanti le Zone stabili e le Zone stabili
suscettibili di amplificazione locale, cioè vanno fornite quelle indicazioni date in precedenza alle singole
unità del substrato e delle coperture, all’interno del campo [Tipo_z]. Tuttavia in tale prima compilazione, si
è tenuto conto solo delle caratteristiche lito – tecniche delle unità, mentre in realtà è necessario
considerare anche altri parametri.
3.1.1. Zone Stabili
Si considerano Zone Stabili quelle aree che, non solo appartengono alle formazioni del substrato, ma che
anche contemporaneamente affiorano in aree con inclinazioni del versante inferiori a 15°; in sostanza non è
sufficiente tener conto solo delle caratteristiche tecniche delle unità, ma anche del loro gradiente
geomorfologico.
Innanzitutto è necessario istituire un JOIN tra il layer CHIUSDINO_Geotec, contenente le informazioni delle
unità relativamente alla loro sigla_carta e la tabella di riclassificazione, all’interno della quale ho già
provveduto a popolare il campo [Tipo_z].
49
Figura 82
Figura 83
50
Figura 84
È necessario ora isolare solo quelle unità relative alle zone stabili dal punto di vista tecnico, ovvero si
seleziona nella FAT del layer CHIUSDINO_Geotec, solo quei poligoni identificati nel campo [Tipo_z], da
valori 10xy.
Figura 85
Dopodiché si esporta la selezione, per creare una nuova feature class poligonale chiamata
CHIUSDINO_StabTemp.
51
Figura 86
Ora, per considerare anche le inclinazioni di tali unità, si deve partire da un DEM (Digital Elevation Model)
di dettaglio, nel mio caso scaricato dal sito http://www.logis-srl.it/?page_id=81.
Figura 87
Utilizzando su questo il tool Slope si crea una mappa delle inclinazioni, che saranno ovviamente
rappresentate in prevalenza da numeri decimali.
52
Figura 88
Figura 89
Pertanto attraverso il tool Int, si procede alla creazione di un layer in cui siano rappresentate solo quelle
inclinazioni definite da numeri interi.
53
Figura 90
Figura 91
Infine, attraverso il tool Raster to Polygon, si trasformano i dati da raster a vector, in modo che vengano
rappresentati da dei poligoni, in nuovo layer chiamato CHIUSDINO_SlopeVector.
54
Figura 92
Figura 93
Per isolare quei poligoni con inclinazioni minori di 15°, si selezionano nella FAT del layer così creato,
attraverso il comando Select by Attribute, e si esporta la selezione nella nuova feature class
CHIUSDINO_SlopeVector_inf15.
55
Figura 94
Attraverso il tool Intersect, si isolano quei poligoni della feature class appena creata, che intersecano i
poligoni della CHIUSDINO_StabTemp, i quali andranno a costituire la nuova feature class
CHIUSDINO_StabTemp_inf15.
Figura 95
56
Figura 96
Ora occorre utilizzare il tool Dissolve, al fine unire le aree stabili, rappresentate da poligoni contigui aventi
lo stesso valore di [Tipo_z], a creare la feature class CHIUSDINO_Stab.
Figura 97
57
Figura 98
Ora, utilizzando ancora il metodo copy – paste, trasferisco i dati così creati nel layer Stab del progetto
MS_01, preimpostato dal DPC, e assegno alle unità la corretta simbologia.
Figura 99
58
3.1.2. Zone Stabili Suscettibili di Amplificazione Locale
Si considerano Zone stabili suscettibili di amplificazione locale tutte le aree caratterizzate da substrato
geologico rigido molto fratturato e/o dalla presenza di terreni di copertura e/o da substrato geologico
rigido con pendenze > 15°. Pertanto, anche in questo caso si dovrà tener conto, non solo del codice
descrittivo delle caratteristiche lito – tecniche, attribuito alle singole unità nel campo [Tipo_z] (codici 20xy),
ma anche delle loro inclinazioni in affioramento.
Perciò, all’interno del layer CHIUSDINO_Geotec, è ancora necessario isolare quei poligoni, identificati nel
campo [Tipo_z], stavolta da valori 20xy; dopodiché esporto la selezione, a creare la feature class
CHIUSDINO_Coperture.
Figura 100
Figura 101
59
Tuttavia, oltre a queste, si devono anche considerare le unità appartenenti al substrato rigido aventi
inclinazioni > 15°. Per far questo, carico nei layer la feature class, precedentemente elaborata,
CHIUSDINO_SlopeVector, e seleziono al suo interno solo quei poligoni aventi valori di inclinazione > 15°;
esporto quindi la selezione a creare la feature class CHIUSDINO_SlopeVector_sup15.
Figura 102
Figura 103
Analogamente a quanto realizzato per le Zone stabili, si procede a creare la feature class
CHIUSDINO_Stab_Sup15 (attraverso i tools Intersect e Dissolve), contenente i poligoni che rappresentano le
60
unità del substrato rigido aventi inclinazioni >15°. Tramite lo strumento Field Calculator, assegno loro il
codice 2010 relativamente al campo [Tipo_z].
Figura 104
Procedo quindi ad assegnare la corretta simbologia alle così definite Zone stabili suscettibili di
amplificazione locale.
Figura 105
Come si vede, la geometria è molto complessa e articolata, essendo formata da 7473 poligoni, dei quali
2
2242 hanno un’area inferiore a 1500m .
61
Figura 106
Al fine di semplificare la geometria del layer, si può utilizzare il tool Eliminate, che permette di accorpare i
2
poligoni aventi area ≤ 1500m ai poligoni adiacenti di area maggiore. Dopo la selezione di tali poligoni, si
può procedere all’esecuzione del tool.
Figura 107
62
Figura 108
Figura 109
Si nota come lo strumento abbia ridotto il numero dei poligoni a 3183, semplificando notevolmente la
geometria del layer. Provvedo infine a inserire tutte le unità così elaborate nel layer Stab del progetto
MS_01, tramite la modalità copy – paste.
63
Figura 110
Per riportare anche la simbologia prima creata, importo il file Stab.lyr precedentemente salvato (Save as
Layer File)
Figura 111
64
Figura 112
3.2. Instab
Il layer Instab della carta delle MOPS, deve contenere le informazioni relative agli elementi di instabilità,
ancora codificate nel campo [Tipo_i], ma in maniera diversa rispetto al layer Instab della CGT.
Infatti in tal caso, i movimenti franosi non vengono più classificati secondo il tipo di movimento, ma definiti
come Zone di Attenzione per Instabilità di Versante, considerando però ancora il loro stato di attività;
inoltre nella carte delle MOPS, tale layer deve contenere anche informazioni relative ad altri tipi di
instabilità.
Sarà pertanto necessario creare una nuova feature class poligonale, contenente le informazioni idonee per
la carte delle MOPS. Per far questo, esporto il layer CHIUSDINO_Instab (rinominato in
CHIUSDINO_Instab_CGT), per creare la nuova feature class CHIUSDINO_Instab_MOPS.
Va tuttavia sottolineato che nella sostanza , la feature class a cui si riferiscono i layer Instab, sia della CGT
che della carta delle MOPS, è unico e salvato all’interno della cartella MS1; pertanto ciò che varia, non è la
codifica degli elementi instabili, ma solamente la loro legenda.
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Figura 113
Procedo quindi ad assegnare la simbologia prevista dagli SRAI ai vari elementi franosi, sempre secondo il
[Tipo_i]; non dovendo considerare il tipo di movimento, ma solamente lo stato di attività, le zone di
attenzione per instabilità di versante aventi stesso tipo di movimento, assumeranno simbologie uguali.
Figura 114
66
Per fare in modo che ogni simbolo compaia in legenda una sola volta, raggruppo gli elementi attraverso la
funzione Group Values.
Figura 115
Figura 116
67
Oltre agli elementi relativi alle Zone di Attenzione per Instabilità, il layer Instab deve contenere anche le
informazioni, codificate nel campo [Tipo_i], riguardanti i seguenti elementi:
Dovendo identificare le Zone di attenzione per Liquefazione, è necessario considerare che tale fenomeno
avviene prevalentemente in depositi sabbiosi e/o sabbioso limosi sciolti, a granulometria uniforme; ciò
significa che i terreni maggiormente soggetti a liquefazione, sono quelli rappresentati dai poligoni con
Tipo_gt = SM (Sabbie limose, miscela di sabbia e limo). Per ricavare tali poligoni, seleziono nel layer
precedentemente creato, CHIUSDINO_Coperture, solo quelle occorrenze che rispondono a tale requisito.
Figura 117
Attraverso la procedura copy – paste, inserisco la selezione all’interno del layer CHIUSDINO_Instab_MOPS.
68
Figura 118
Ovviamente, tali record appena inseriti, avranno un valore [Tipo_i] nullo, che dovrò provvedere a popolare
con il codice = 3050, identificativo delle Zone di attenzione per liquefazione.
Figura 119
69
Figura 120
Per la rappresentazione delle zone instabili per liquefazioni viene modificata la simbologia mediante la
sovrapposizione al colore della/e zona/e stabile/i suscettibili di amplificazione di un retino grigio.
Figura 121
Nel layer Instab devono essere riportate anche le aree relative a Cedimenti Differenziali; si ipotizza che le
zone maggiormente interessate da questi tipi di fenomeni, siano aree incluse in un area di rispetto (buffer),
all’interno della quale ricade un contatto tra le formazioni del substrato e quelle di copertura, viste le loro
importanti differenze geomeccaniche.
70
Per identificare tali zone è innanzitutto necessario caricare la feature class
CHIUSDINO_TIPO_POL_COMPLETO_DEF, creata appositamente e contenente le informazioni riguardanti le
unità relativamente agli attributi [Tipo_gt], [Stato], [Gen], [Tipo_i], e [Tipo_z].
Figura 122
È ora necessario creare dei vuoti all’interno del layer in questione, in modo che vi si inseriscano
successivamente gli elementi relativi alle instabilità (Zone di attenzione per instabilità dei versanti e per
liquefazioni). Si utilizza quindi il tool Erase, nel modo seguente.
Figura 123
71
Figura 124
Ora, tramite il tool Merge, si procede a creare una nuova feature class, all’interno della quale verranno
inserite tutte le informazioni relative alle unità del substrato, delle coperture e delle zone suscettibili di
instabilità.
Figura 125
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Figura 126
Procedo quindi ad aggiungere alla FAT del layer in questione, l’attributo [rec], necessario alla
riclassificazione delle unità. Seleziono quindi (Select by Attribu