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Nell’ambito dello studio sulla psicologia del pensiero visuale e dell’influenza che essa esercita sulle
decisioni non sono emersi risultati soddisfacenti, poiché l’ipotesi dell’esperimento condotto non è
stata verificata. Al contrario di studi precedenti, i quali verificavano questa influenza. L’obiettivo
dello studio eseguito è quello di rilevare una differenza significativa tra il gruppo di controllo (no
stimoli subliminali) e il gruppo sperimentale ( presenza di stimoli subliminali)
I risultati principali non sono significativi rispetto a quelli dell’esperimento condotto da Karremans,
e Stroebe, perché non c’è una differenza tra i gruppi osservati come ci si aspetterebbe. 2
Introduzione
L’area di indagine prescelta riguarda la psicologia del pensiero visuale indagata attraverso la
presenza o meno di stimoli subliminali. In precedenza sono stati condotti studi da Karremans,
Stroebe e Claus sull’efficacia degli stimoli subliminali nel condizionare le decisioni di consumo, i
quali hanno rilevato un’incisiva influenza degli stimoli subliminali nella scelta dell’alimento da
consumare, poiché il gruppo sperimentale sceglieva in maggioranza la bevanda contenuta nello
stimolo subliminale.
Considerando gli esperimenti precedenti si intende sviluppare un esperimento volto a valutare
l’efficacia degli stimoli subliminali sulla scelta effettuata.
L’esperimento è stato svolto da 44 studenti dell’Università di Pavia frequentanti il secondo anno del
corso di Scienze e Tecniche psicologiche. Erano presenti 4 maschi e 40 femmine, nessuno tra questi
aveva problemi di vista visuo-spaziale. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno di controllo
(gruppo 1) al quale non è stato sottoposto lo stimolo subliminale e uno sperimentale (gruppo2) al
quale è stato sottoposto. Al gruppo 1 sono stati proposti 60 item diversi in serie per 60 millisecondi
ciascheduno, divisi in 4 sessioni. Al gruppo 2 sono stati somministrati 60 item per 60 millisecondi
ciascuno, più gli stimoli subliminali visualizzati per 23 millisecondi.
Dato che la conduzione dello studio si centralizza sull’influenza del pensiero visuale ci si aspetta
che si presenti una maggiore scelta del contenuto del messaggio subliminale. 3
Metodo
Partecipanti:
• 44 studenti dell’Università di Pavia frequentanti il secondo anno di scienze e tecniche
psicologiche, 40 femmine e 4 maschi tutti con vista nella norma.
Materiali:
• Per il gruppo A 60 item divisi in 4 sessioni costituiti da strisce di lettere: prima e quarta
striscia con 12 item, seconda e terza striscia con 18 item tutti neutri;
• per il gruppo B 64 item divisi in 4 sessioni costituiti da strisce di lettere: prima e quarta
striscia con 13 item seconda e terza striscia 19 item. Il gruppo B aveva quindi una striscia
contenente messaggio subliminale in ogni sessione.
• Messaggi subliminali al gruppo B costituiti da striscia di lettere contenente la parola
“cocacola” scritto in minuscolo
• All’inizio punto di fissazione (+)
• Strumenti tecnici: carta e penna, pc, proiettore.
Disegno
• Variabile dipendente: n. di persone che hanno affermato di preferire la Coca-cola rispetto
alla pepsi;
• Variabile indipendente: presenza o meno dello stimolo subliminale
• presenza della manipolazione BETWEEN
Procedura
• I partecipanti sono stati divisi in due gruppi equiparati, inizialmente è stato chiesto al gruppo
B di lasciare l’aula per lo svolgimento dell’esperimento da parte del gruppo A e viceversa.
La somministrazione degli item è stata collettiva, i partecipanti hanno ricevuto un foglio e
una penna; successivamente gli sono stati somministrati una serie di item (60 per il gruppo
A, 64 per il gruppo B) tramite un video-proiettore. Il proiettore era ad una distanza media
dai partecipanti e le immagini erano ben visibili ad ognuno. Ai partecipanti è stato chiesto di
scrivere sul proprio foglio quante lettere minuscole visualizzavano nelle stringhe di lettere
per ognuna delle 4 sessioni. Iniziata la somministrazione i partecipanti vedevano una serie di
stringhe di lettere alcune di queste con lettere minuscole all’interno (elemento distrattore),
ciascuna stringa neutra è stata visibile per 60 millisecondi, le stringhe subliminali (viste solo
4
dal gruppo B) sono rimaste sullo schermo per 23 millisecondi per non permettere all’occhio
di leggere.
Successivamente lo sperimentatore ha chiesto quante lettere minuscole fossero state viste dai
partecipanti per ogni sessione, alla fine i partecipanti hanno visto apparire sullo schermo
l’immagine di una lattina di PEPSI vicino all’immagine di una lattina di COCA-COLA, sopra le
due immagini vi era la scritta “cosa vorresti bere in questo momento?”; i partecipanti scrissero
subito la risposta su un foglietto che venne poi chiuso e consegnato allo sperimentatore per lo
spoglio. Risultati
Principali risultati statistici:
• Non è stata rilevata alcuna differenza di scelta tra il gruppo A e il gruppo B
• Tabella dei risultati grezzi:
COCA COLA PEPSI
Gruppo A (non 16 6 22
subliminale)
Gruppo B (subliminale) 16 6 22
32 12 44
• Calcolo del chi-quadro
Chi quadro 0,00
phi 0,00
(Radice quadrata di chi quadro/ n° totale delle occorenze)
• In entrambe le condizioni sperimentali il 73 % dei partecipanti ha affermato di preferire la
coca cola, il27 % la pepsi.
• L’analisi sperimentale non ha permesso di rilevare analisi significativa tra le 2 condizioni
X^2 (1)= 5.05 p< .05 (ipotesi nulla) 5
Discussione
In questo studio l’obiettivo riguardava l’eventuale connessione tra la psicologia del pensiero visuale
e le proprie motivazioni a scegliere, i dati però hanno smentito la suddetta ipotesi. I risultati sono
molto divergenti rispetto a quelli di simili studi condotti in precedenza da parte di Karremans e
Stroebe i quali ammettevano un effetto priming della striscia subliminale, ma in questo studio
l’ipotesi viene valutata come nulla, per cui non sussiste alcuna connessione tra pensiero visuale e
scelte e non possono essere confermati gli studi precedenti.
In questo esperimento ci sono stati molti problemi che possono aver causato la NON riuscita
dell’esperimento:
1) La scelta della coca-cola rispetto alla pepsi può essere frutto di una preferenza da parte della
società italiana per la coca-cola, marchio di fama mondiale, rispetto alla pepsi, molto meno
conosciuta e non di un messaggio subliminale.
2) L’esperimento è stato svolto appena dopo la pausa pranzo (h 14.00) molti dei partecipanti
potevano non avere sete ne fame e quindi non erano in nessun modo stimolati a scegliere.
3) L’incontro tra il gruppo A e il gruppo B all’uscita/entrata dei tali dall’aula può aver influenzato
l’esperimento per il passaggio di informazioni
Si conclude che il pensiero visuale non ha alcuna influenza sulla motivazione a scegliere grazie ad
un messaggio subliminale, essendo coscienti del fatto che probabilmente migliorando e ristudiando
molti aspetti dell’esperimento l’ipotesi potrebbe essere confermata.
Bibliografia
• “Beyond Vicary’s fantasies: the impact of subliminal priming and brand choise” di
Karremans, Stroebe, Claus, 2006. 6