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BIM-Risoluzione delle problematiche che riguardano la sicurezza

HBIM (Heritage Building Information Modeling) – smart system per le strutture- Utilizzazione del BIM in progetti di recupero, che prende il nome di HBIM, permette di acquisire un alto grado diconoscenza dell’edificio e di monitorarlo puntualmente, riuscendo in questo modo a programmare idonei interventimanutentivi incrementandone la sicurezza. Ne beneficia anche la gestione dell’immobile.

Controventi dissipativi- Materiali e soluzioni tecnologiche innovative- (leggerezza + elevata resistenza a trazione) – riconversione di un edificio per uffici inFibra di carbonioo showroom_studio Kengo Kuma (Giappone). Per PREVENIRE i danni causati dal terremoto, l’edificio è statoletteralmente ancorato a terra attraverso dei cavi realizzati in fibra di carbonio.

Interventi di riqualificazione di quartieri- Progetto per riqualificazione energetica dell’Insediamento di edilizia economica e popolare di

Begato_GenovaSoluizioni "standard": isolamento a cappotto, sostituzione dei serramenti. Trasformazione del vano scala/ascensori in una serra solare verticale. Trasformazione del ballatoio in una serra solare. Serra solare. Attenzione al comportamento estivo: scelta di schermature e vetri basso-emissivi, selettivi o a controllo solare. Trasformazione del tamponamento esterno in muro solare (SISTEMA SOLARE PASSIVO). Muro di Trombe. Orientamento a Sud. Colore molto scuro. Spessore consistente e materiale ad elevata densità ed inerzia termica (cls o laterizio). Vetrata esterna a 10 cm con 2 aperture (sopra e sotto) crea effetto serra. Due aperture nella parete. INVERNO La parete scura attira i raggi solari che passano attraverso il vetro e restano intrappolati nell'intercapedine riscaldando l'aria al suo interno, e

così si riscalda anche la parete. L'aria calda penetra all'interno dell'edificio attraverso l'apertura superiore mentre quella fredda è espulsa naturalmente dall'apertura interiore. Contemporaneamente il muro, come massa termica, ha accumulato calore che verrà rilasciato gradatamente anche di notte.

Giorno: aperture interne aperte - aperture esterne chiuse

Notte: aperture interne chiuse - aperture esterne chiuse

Riqualificazione energetica stabili a Milano, all'interno del progetto europeo Sharing Cities- BIM - modello per analisi dati, progettazione e gestione dell'intervento

Tema n. 2 IUAV 2017

Esami di stato di abilitazione professionale

Il candidato sviluppi una riflessione sul rapporto tra antico e nuovo a Venezia attraverso l'opera dei maestri dell'architettura del XX secolo.

Il candidato sviluppi il tema in non più di quattro

Prima bustafacciate con calligrafia chiara e leggibile, facendo 17riferimento a casi ed eventualmente producendoschizzi e/o disegni.Il rapporto tra antico e moderno a Venezia è un tema vivo ed in continuo dibattito. Diversi sono e sono stati gli approcciprogettuali: in alcune opere il linguaggio moderno penetra in modo intimo nel contesto antico, in altre il rapporto è in nettocontrasto e antitesi, sia che si parli di spazi interni si che si faccia riferimento a nuovi manufatti architettonici.Carlo Scarpa (Venezia, 2 giugno 1906 – Sendai, 28 novembre 1978)Forme razionali, linee semplici e minimalismoDifficilmente si ricorrerebbe a queste espressioni per descrivere l’architettura veneziana. Nonostante ciò le opere di Carlo Scaparappresentano un coerente connubio tra antico e nuovo, nel rispetto della forma e identità di una città come Venezia che vedel’acqua come elemento imprescindibile. Scarpa fa infatti spesso riferimento allatradizione veneziana, di cui si sente un moderno prosecutore. L'opera di Carlo Scarpa è una continua ricerca e sperimentazione sul dettaglio. Un linguaggio raffinato che si distingue per l'essenzialità delle linee e il dominio dei materiali: l'accostamento tra pietra e metallo, liscio e ruvido, bianco e nero. Due sono gli spazi ridisegnati dall'architetto veneziano a Venezia e assunti come capolavori dell'architettura italiana del Novecento: Showroom Olivetti_Piazza San Marco_1958- Si è trattato di una sfida in quanto l'ambiente originario appariva piuttosto infelice, stretto e lungo, poco illuminato e diviso da una parete: 21 m di profondità, 5 di larghezza e 4 di altezza. L'approccio di Scarpa si basa sulla riorganizzazione globale degli spazi interni e sulla valorizzazione della buona posizione d'angolo. →Elimina il tramezzo valorizza il volume del vano dall'apprezzabile lunghezza o →Scala centrale da

elemento puramente funzionale a fulcro delle relazioni → Pavimento in mosaico di vetro chiaro rimando alla tradizione ma la cui disposizione volutamente irregolare, che richiama l'opera di Paul Klee, testimonia la volontà di rinnovamento.

Palazzo della Fondazione Querini Stampalia - Gli fu affidato l'incarico di restaurare alcune parti del palazzo e in modo particolare il piano terra e il giardino, in forte degrado dovuto soprattutto ai frequenti ingressi di acqua durante il fenomeno dell'acqua alta. L'idea di Scarpa si fonda sul desiderio di rinnovare i locali del piano terreno senza far perdere al palazzo la propria identità antica veneziana e per farlo mantenne il legame con la tradizione e con l'acqua, essenza di Venezia e filo conduttore del progetto, che echeggia in ogni ambiente. La modernità è dettata invece dall'uso di materiali non tradizionali, con il vetro, ponte visivo tra gli spazi. Il risultato: luogo quasi

contemplativo

Nuovo ingresso

Senza sfruttare le porte esistenti, in quanto porte d'acqua, ma ricavando un accesso da una vecchia finestra al piano terra raggiungibile tramite un ponte

Ponte → Si tratta di un ponte zoppo, il cui linguaggio moderno rappresenta il ponte/nuovo legame tra antico e nuovo

Materiali: ferro, legno ed ottone

Rapporti: misure alzata pedata non canoniche

Atrio di ingresso

Pavimento rivestito da grosse tessere squadrate di marmo rosso, rosa, bianco e verde unite a formare una composizione astratta.

Mantenimento antico Portego

Parallelo al canale e in comunicazione con esso.

Acqua → penetra all'interno dell'edificio attraverso paratie che corrono lungo i muri ed è sfruttata da Scarpa come fosse un nuovo materiale, un materiale riflettente → Uso del vetro ponte visivo/collegamento tra gli spazi Aula espositiva Luzzato

Antico Giardino

Acqua → Riecheggia in ogni angolo: sgorga all'interno del muretto perimetrale da

Una scultura labirintica 19Pier Luigi Nervi Nervi (Sondrio, 21 giugno 1891 – Roma, 9 gennaio 1979) e Angelo Scattolin

L'opera di Nervi e Scattolin a Venezia si pone invece in contrasto rispetto al lavoro di Carlo Scarpa. In questo caso la rottura tra antico e moderno è evidente in quanto i contrasti sono forti: sia dal punto di vista formale sia materiale.

Palazzo Nervi Scattolin_1970- Fu affidato loro l'incarico di abbattere l'edificio di fine Ottocento, oramai del tutto inadeguato alle necessità della Banca, e costruirne uno nuovo. Il progetto ha previsto la conservazione dell'ubicazione, nel centro storico di Venezia, e il rispetto dei vincoli di ingombro, mantenendo cioè le stesse dimensioni sia in pianta che in alzato del precedente edificio.

L'impostazione dei progettisti fu chiara: non rincorrere il "falso antico" ma orientarsi sul disegno di un edificio moderno di elevato livello architettonico.

Tecnologico. È un'opera che suscitò un dibattito molto acceso, innescato soprattutto dalla carica dirompente delle innovazioni che i progettisti avevano indotto:

Utilizzo del sottosuolo: Vennero ricavati due piani interrati a 1,60 e 4,80 m sotto il livello medio del mare.

Atrio: Sostenuto da pilastri in cemento armato leggerezza.

Ballatoio sospeso: 20.

Tema 1 IUAV 2017 Esami di stato di abilitazione professionale La figura di Aldo Rossi e il suo contributo al dibattito culturale nell'architettura del XX secolo a 16 novembre 2017 vent'anni dalla sua scomparsa. Sezione A, settore architettura Il/la candidato/a sviluppi il tema in non più di 4 Prima busta facciate, corredando a piacere con eventuali schemi e schizzi a supporto del testo.

Aldo Rossi (Milano, 3 maggio 1931, 4 settembre 1997) Primo italiano a vincere il Premio Pritzker nel 1990 (seguito 8 anni dopo da Renzo Piano) - Studio al Politecnico di Milano (tesi con Piero)

Portaluppi)- Collaborazione come redattore a rivista Casabella (diretta da Ernesto Nathan Rogers)- Pratica architettonica decolla quando Carlo Aymonino, di cui era assistente all'Università, gli fa realizzare parte del complesso Monte Amiata nel quartiere Gallaratese a Milano + decollo internazionale dopo la vincita del concorso per l'ampliamento del cimitero San Cataldo a Modena. Figura fondamentale della cultura architettonica contemporanea italiana (ed internazionale), fu architetto e teorico. L'importanza del suo lavori risiede infatti nella profondità analitica delle sua riflessione teorica: vive infatti negli anni in cui profondo si fece il dibattito tra ricostruzione post-bellica e boom economico che attraversava la cultura architettonica ed urbanistica italiana. La sua formazione architettonica non si è basata solamente sull'apprendimento ma è stata coltivata anche attraverso l'interesse per la letteratura, la filosofia,l'arte e soprattutto il cinema, che Rossi intendeva come strumento privilegiato di conoscenza delle città nelle sue forme fisiche e sociali. Nei suoi scritti si ritrovano infatti spesso analogie tra il linguaggio dell'architettura e quello cinematografico, in quanto realtà fatte di equilibrio tra rigore tecnico e creatività. La sua è una composizione di volumi logica e analogica in cui l'analogia e il riferimento ad immagini fungono da sollecitazioni inconsce.

"Autobiografia scientifica"

Riporta ricordi, oggetti, luoghi, forme e appunti cercando di "ripercorrere le cose o le impressioni, descrivere o cercare un modo di descrivere".

L'opera inizialmente era pensata come un analisi dei propri progetti, ma nel mentre ciò accad

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
41 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CleliaB di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Esame di stato per l'abilitazione alla professione di architetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Iuav di Venezia o del prof Ingegneria e Architettura Prof.