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I
t I
t
DF 1 = Δlog I = log I − log I = log
t t t t−1 I
t−1
I
t
⇒ exp(DF 1 ) = ⇒ F 1 = I = I ⋅ exp(DF 1 )
t t t t−1 t
I
t−1
tsline is f1 f2 if tin(1980q1,1986q4)
errori di previsione (modelli in differenze)
dlis corrisponde al valore attuale (actual) mentre df1 e df2 sono valori previsti (predicted). Dopo averlo
generato, si può osservare graficamente.
Un modelo prevede bene se non c’è sistematicità negli errori di previsione, quindi se il suo valore atteso è
pari a 0.
Effettuo quindi la media tra gli errori di previsione del modello 1 e gli errori di previsione del modello 2. Posso
vedere il valore medio e vedere poi se è statisticamente diverso da 0 oppure no.
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12/7/2017 Economia Applicata M
Test dell’ipotesi nulla di non sistematicità degli errori di previsione
H : E(U 1 ) = 0 (bias di U 1 = 0)
0 t
H : E(U 2 ) = 0 (bias di U 2 = 0)
0 t
. gen u1=dlis‐df1
(112 missing values generated)
. gen u2=dlis‐df2
(112 missing values generated)
. tsline u1 u2 if tin(1980q1,1985q4)
. mean u1 u2
Mean estimation Number of obs = 28
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
| Mean Std. Err. [95% Conf. Interval]
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
u1 | ‐.004466 .0064468 ‐.0176939 .0087618
u2 | ‐.0073235 .0067231 ‐.0211183 .0064712
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
Per ciascuna serie, viene calcolata la media, standard error ed un intervallo di confidenza al 95 .
%
L’intervallo di confidenza contiene lo in entrambi i casi, quindi l’ipotesi nulla non è rifiutata. In entrambi i
0
casi, abbiamo una performance positiva buona, poichè le ipotesi di sistematicità vengono rifiutate.
Un modo alternativo di valutare la performance, è quello di costruire una funzione di perdita: MSFE
(contesto previsivo), MAFE.
Ci permettono di confrontare i due modelli. Il migliore è quello che presenta il valore inferiore.
2
M S F E = E(
U )
t
M AF E = E(|
U |)
t
Genero valori di previsione al quadrato e valori di previsioni in valore assoluto, che saranno gli elementi che
ci perettono di costruire la funzione di perdita.
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12/7/2017 Economia Applicata M
. gen u12=u1^2
(112 missing values generated)
. gen u22=u2^2
(112 missing values generated)
. gen u1abs=abs(u1)
(112 missing values generated)
. gen u2abs=abs(u2)
(112 missing values generated)
.
. twoway (connected u12 u1, sort), title(MSFE)
. twoway (connected u1abs u1, sort), title(MAFE)
.
. sum(u12 u22 u1abs u2abs)
Variable | Obs Mean Std. Dev. Min Max
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
u12 | 28 .0011421 .0025076 6.64e‐06 .0128045
u22 | 28 .0012741 .0024282 1.22e‐06 .0116803
u1abs | 28 .0249193 .0232474 .0025771 .1131571
u2abs | 28 .026487 .0243659 .0011064 .1080753
Il primo modello in entrambi i casi (funzione di perdita MSFE e MASE) è considerato migliore, ma proprio in
termini decimali, qualcosa di poco conto. Decido questo se proprio devo effettuare una scelta.
Il modello 1 performa ai fini previsivi in modo migliore.
Dobbiamo confrontarle, quindi calcolo i valori medi (statistiche descrittive con summarize).
DieboldMariano (test di bontà delle previsioni)
{(1)}L
$H_0: LD=0 =L {(2)} $
Prende la differenza tra le 2 loss functions che devono essere omogenee.
. gen dmsfe=u12‐u22
(112 missing values generated)
. gen dmafe=u1abs‐u2abs
(112 missing values generated)
. mean dmsfe dmafe
Mean estimation Number of obs = 28
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
| Mean Std. Err. [95% Conf. Interval]
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
dmsfe | ‐.0001319 .0001135 ‐.0003648 .000101
dmafe | ‐.0015677 .0016972 ‐.0050502 .0019148
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
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Ho confrontato se la loro media delle differenze è pari a 0.
Come prima abbiamo che in entrambi i casi il valore 0 è all’interno dell’intervallo a significare che la loss
function nei 2 casi viene rifiutata. I modelli sembrano non essere quindi distinguibili.
MincerZarnowitz (test di regressione)
.
Actua
l = c + b ⋅ f orecas
t
t t
H : c = 0, b = 1
0
E’ un test che prende in considerazione la correlazione esistente tra variabili dipendenti e indipendenti,
quindi la correlazione tra actual e predicted in questo caso. Il test ci dice di testare l’ipotesi congiunta di
costante e coefficiente associato ai forecast .
= 0 = 1
Utilizzeremo un test F, che se l’ipotesi nulla non viene rigettata, actual e forecast coincidono.
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12/7/2017 Economia Applicata M
. reg dlis df1
Source | SS df MS Number of obs = 28
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ F( 1, 26) = 6.45
Model | .007792031 1 .007792031 Prob > F = 0.0174
Residual | .03141131 26 .001208127 R‐squared = 0.1988
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Adj R‐squared = 0.1679
Total | .039203341 27 .001451976 Root MSE = .03476
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
dlis | Coef. Std. Err. t P>|t| [95% Conf. Interval]
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
df1 | 1.035808 .407859 2.54 0.017 .1974413 1.874174
_cons | ‐.0045207 .0065981 ‐0.69 0.499 ‐.0180832 .0090418
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
. test (_cons=0) (df1=1)
( 1) _cons = 0
( 2) df1 = 1
F( 2, 26) = 0.23
Prob > F = 0.7922
. reg dlis df2
Source | SS df MS Number of obs = 28
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ F( 1, 26) = 3.92
Model | .005138275 1 .005138275 Prob > F = 0.0583
Residual | .034065067 26 .001310195 R‐squared = 0.1311
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ Adj R‐squared = 0.0976
Total | .039203341 27 .001451976 Root MSE = .0362
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
dlis | Coef. Std. Err. t P>|t| [95% Conf. Interval]
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐+‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
df2 | 1.168341 .5899684 1.98 0.058 ‐.0443568 2.381038
_cons | ‐.0080613 .0073129 ‐1.10 0.280 ‐.0230931 .0069705
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
. test (_cons=0) (df2=1)
( 1) _cons = 0
( 2) df2 = 1
F( 2, 26) = 0.61
Prob > F = 0.5489
Nel primo caso del test osserviamo che congiuntamente non rigettiamo il risultato, quindi è presente
compatibilità, potevamo vederlo già dall’output della regressione, in cui il coefficiente della variabile era circa
1 e quello della costante era circa 0.
Per il secondo test, non rifiutiamo l’ipotesi nulla come sopra e quindi l’idea precedentemente sottolineata,
cioè che i modelli fossero indistinguibili, viene confermata anche da questa equazione.
Lezione 5
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12/7/2017 Economia Applicata M
Analisi di domanda dei fattori produttivi
Parliamo in questa lezione della funzione di costo TRANSLOG, la quale ha una specificazione molto
generica che può essere:
nonomotetica: le domande degli input dipendono dal livello del prodotto.
omotetica: le domande degli input non dipendono dal livello del prodotto.
Specificazione nonomotetica
Considerando n input produttivi, possimao scrivere la sua equazione come:
n n n n
1 1 2
lnC = ln
α + ∑ α ln
P + ∑ ∑ γ ln
P ln
P + α lnY + γ (lnY ) + ∑ γ ln
P lnY
0 i i ij i j y Y Y iY i
2 2
i=1 i=1 j=1 i=1
Dove .
γ = γ
ij ji
Una funzione di costo ben costruita, è una funzione di costo omogenea di grado 1 nei prezzi dei fattori
n
produttivi, questo implica che dobbiamo imporre dei vincoli ulteriori sui parametri del modello, ∑ α = 1
i
i=1
n n n
e ∑ γ = ∑ γ = ∑ γ = 0
ij ji iY
i=1 i=1 i=1
Noi siamo interessati a stimare i parametri della funzione di costo (stima diretta), che entrano nella
definizione di elasticità di prezzo della definizione. Empiricamente possiamo procedere in due modi:
1) Stimo direttamente la funzione di costo. Stimo una sola equazione che contiene molti parametri e molte
variabili.
2) Alternativamente posso andare a stimare non un&rsquo