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Valutazione del tono dell'umore e delle relazioni interpersonali
ACTipomaniacali e un attuale livello di energia elevato. Valutare la necessità di trattamento farmacologico per la stabilizzazione del tono dell'umore.
La scala FML indaga i problemi familiari. Se i punteggi sono elevati, vi potrebbe essere la tendenza a dare la colpa ai familiari per la propria sofferenza.
La scala IPP valuta la passività interpersonale. Punteggi bassi possono indicare qualità di leadership ma potrebbero anche sottendere un disturbo di personalità narcisistico. Se sono alti, valutare la presenza di evitamento sociale.
La scala SAV indica difficoltà ad instaurare relazioni intime, inibizione emotiva ed introversione. Se la SHY non è valutata la timidezza e l'ansia sociale. Se è elevata, valutare la presenza di disturbo di personalità evitante.
La scala SHY valuta l'isolamento. Se i punteggi sono elevati, valutare la presenza di fobia sociale.
La scala DSFT=100 indica che il paziente non apprezza le persone e la compagnia.
Non ha mai avuto relazioni intime. Valutare la presenza di DP schizoide. (approfondisci con il quaderno)
16) Quali sono le Scale PSY-5 e a quale modello si rifanno?
Le Scale PSY-5 sono state sviluppate da Harkness e McNulty e si rifanno al modello di personalità dei Big Five, anche se, al contrario del modello, tendono a misurare aspetti patologici della personalità.
La scala AGG-r valuta l'aggressività strumentale volta a raggiungere un obiettivo e l'amicalità. Se i punti T sono inferiori a 39 il paziente è passivo e correla negativamente con sottomesso nelle relazioni interpersonali, mentre se sono uguali o superiori a 65 è assertivo e aggressivo nelle relazioni. Valutare la presenza di DP del cluster B.
La scala PSYC-r indaga le esperienze associate con disturbi del pensiero e correla negativamente con l'apertura mentale. Se i punti T sono uguali o superiori a 65 il paziente riferisce varie esperienze associate con disturbi del pensiero.
Valutare la presenza di DP del cluster A. La scala DISC-r valuta il comportamento scarsamente controllato e correla negativamente con la coscienziosità. Se i punti T sono inferiori a 39 il comportamento è eccessivamente controllato, se sono uguali o superiori a 65 il paziente mostra vari comportamenti scarsamente controllati.
Valutare la presenza di DP del cluster B. La scala valuta l'ansia, l'insicurezza, la preoccupazione e la paura e correla con il nevroticismo. NEGE-r Se i punti T sono uguali o superiori a 65 il paziente riferisce varie esperienze emozionali negative. valuta l'anedonia.
Valutare la presenza di DP del cluster C. La scala INTR-r e il disinvestimento sociale e correla negativamente con l'estroversione. Se i punti T sono inferiori a 39 il paziente si sente pieno di energia e ha esperienze emozionali positive, se sono uguali o superiori a 65 riferisce carenza di esperienze emozionali positive, anedonia, evitamento di situazioni sociali e
pessimismo. Valutare la presenza di DP del cluster C.17)
Quali sono le scale di validità?
Le scale di validità si dividono in tre gruppi: quelle che misurano lo stile di risposta che non considera il contenuto (CNS, VRIN-r e TRIN-r), quelle che misurano l'esagerazione dei sintomi (F-r, Fp-r, FBS e RBS) e quelle che misurano la minimizzazione dei sintomi (L-r, K-r).
Lo stile di risposta che non considera il contenuto deve sempre essere valutato per primo, in quanto compromette anche la valutazione degli altri tipi di minaccia.
La scala CNS (non so) è data dal numero di risposte non conteggiabili, ossia gli item omessi o a cui viene data risposta doppia. Un punteggio grezzo uguale o superiore a 15 indica la possibilità di una validità compromessa e può indicare mancanza di cooperazione, non adeguate capacità di lettura, eccessiva ossessività o mancanza di consapevolezza.
La scala VRIN-r (incoerenza nelle risposte) è basata sulle
risposte a53 coppie di item di contenuto simile ed il punteggio grezzo è uguale al numero di coppie a cui è stata data risposta incoerente. Se T è maggiore o uguale a 80, allora il protocollo è invalido per eccessiva incoerenza. La scala TRIN-r (incoerenza nelle risposte vero) è basata sulle risposte date a 26 coppie di item con contenuto opposto ed il punteggio grezzo è uguale al numero di coppie con risposta incoerente vero-vero meno il numero di coppie con risposta incoerente falso-falso. Punteggi elevati indicano spesso un approccio non cooperativo al test. La scala F-r (frequenza) consiste di item ai quali raramente il campione normativo ha dato la risposta che contribuisce al punteggio di scala. La scala Fp-r (frequenza-psicopatologia) consiste di item ai quali raramente gli individui con grave psicopatologia rispondono nella direzione che contribuisce al punteggio. Il indaga l'esagerazione di protocollo non è valido se T è.uguale o superiore a 100. La scala FBS-r (scala dei sintomi somatici); se il punteggio è alto, i punteggi alle scale somatiche andrebbero interpretati con cautela. La scala RBS-r (scala di distorsione delle risposte) indica una probabile esagerazione di problemi di memoria che limita l'interpretabilità della scala e può indicare lamentele cognitive. La scala L-r (virtù rare) è volta ad individuare una presentazione di sé come individui estremamente virtuosi e onesti. Punti T superiori o uguali a 100 indicano alta probabilità di minimizzazione e rendono l'assenza di elevazione alle scale sostanziali non interpretabile. La scala K-r indica problemi di adattamento e manifestazioni psicopatologiche. 18) Cosa si intende per demoralizzazione? La "demoralizzazione" è una dimensione trasversale a tutte le scale cliniche ed èLa distress emotivo e il senso di infelicità generale che accompagnano la maggior parte dei disturbi mentali. È una dimensione pervasiva e connotata affettivamente di infelicità ed insoddisfazione. Fa parte delle SC Ristrutturate del MMPI-2-RF (scala RCd).
19) Come si interpreta l'MMPI-2-RF?
Per l'interpretazione, è necessario innanzitutto valutare la validità del protocollo, guardando le 9 scale di validità. Per prima cosa è importante indagare lo stile di risposta che non considera il contenuto (CNS, VRIN e TRIN), in seguito si guardano le scale dell'esagerazione e della minimizzazione dei sintomi. In generale, bisogna che la persona abbia dato il 90% delle risposte per ogni scala perché il protocollo risulti valido. Dal momento che il profilo è interpretabile, si guardano le scale sostanziali partendo da quelle che hanno i punteggi più alti. Le scale sono suddivise in 4 macroaree (disfunzioni somatiche/cognitive,...
disfunzioni emozionali, disfunzioni del pensiero e disfunzioni comportamentali) e bisognerà guardare la scala fra queste che ha il punteggio più alto e le relative scale, e così via per ogni macroarea. In seguito, si guardano le scale del funzionamento interpersonale e le scale degli interessi. Rispetto a tali punteggi è poi possibile fare delle considerazioni diagnostiche e per il trattamento. A differenza del MMPI-2, anche i punteggi bassi vanno interpretati, pertanto vanno interpretate tutte le scale. Si arriva, infine, alla restituzione che può essere in forma scritta od orale. È importante utilizzare il condizionale (“la persona potrebbe essere…”) e fare molta attenzione al linguaggio usato. 20) Quali tendenze valuta una scala di validità? Le scale di validità o di controllo sono importanti per tener di conto di tutto quello che può inficiare l’obiettività della valutazione, come la tendenza deiSoggetti a dare delle risposte che non sono basate sulla domanda ma corrispondono ad uno stile di risposta generale o incoerente che è indipendente dagli aspetti che il test misura, o la tendenza ad apparire socialmente desiderabili, cioè a descrivere se stessi in maniera positiva secondo i valori del contesto sociale di riferimento. Nel MMPI vi sono, ad esempio, delle scale di controllo volte a misurare la tendenza dei soggetti a minimizzare o ad esagerare i propri sintomi. Nelle scale dei sintomi così come in numerose misure degli atteggiamenti o di caratteristiche specifiche, non esistono invece delle misure di controllo e questo pone il problema della validità dei risultati ottenuti con questo tipo di questionario relativamente ai falsi positivi e ai falsi negativi.
Cos'è la SCID II?
La SCID II è un'intervista semi-strutturata per la valutazione diagnostica dei 10 disturbi di personalità del DSM IV e del DP depressivo e passivo aggressivo.
In ambito clinico, può essere all'interno del colloquio usata come primo strumento per valutare i disturbi di asse II oppure clinico, per confermare o disconfermare una certa ipotesi diagnostica. La SCID II si compone di quattro parti. Il questionario autosomministrato, che è facoltativo, è composto da 119 domande a risposta sì/no, ciascuna delle quali ha una sua corrispondente nell'intervista, e dura circa 20 minuti. Esso funge da strumento di screening per velocizzare l'intervista che verrà condotta in seguito dal clinico ma non può essere l'unico strumento. Il modulo "visione d'insieme dei disturbi di personalità" comprende una serie di domande aperte volte ad individuare le caratteristiche di base della personalità, il comportamento, le relazioni abituali e le capacità di introspezione e riflessione stati mentali dell'intervistato. L'intervista vera e propria èstrutturata in tre colonne: domande-criteri diagnostici-punteggi. Può essere usata sia con che senza il questionario. I punteggi si riferiscono ai criteri e sono attribuiti in base al giudizio clinico dell'esaminatore. Per dare punteggio 3 (presenza del sintomo), il paziente deve fornire esempi convincenti o avere un certo comportamento. Durante l'intervista l'esaminatore appunta le informazioni emerse dal colloquio e attribuisce un punteggio al criterio (?, 1, 2 o 3). Al termine, il clinico valuta se i requisiti per soddisfare la diagnosi di ciascun DP sono stati soddisfatti. Nel modulo di registrazione della diagnosi per ogni DP si indica il numero di criteri presenti, ovvero codificati come 3. Per ogni DP è indicato il numero di criteri necessari per formulare la diagnosi. A seconda del contesto in cui viene usata, la SCID II può essere un utile strumento di conoscenza clinica da affiancare ad altri metodi di valutazione. 22) Quali sono i limiti dellaia la tendenza a etichettare e categorizzare le persone in modo rigido e limitante. La SCID II, infatti, si basa su criteri diagnostici che possono non tener conto della complessità e della variabilità delle esperienze umane. Inoltre, la SCID II può essere influenzata da fattori soggettivi, come l'interpretazione dell'intervistatore o la capacità del paziente di comunicare in modo accurato le proprie esperienze. Questo può portare a errori di diagnosi o a una comprensione superficiale dei disturbi mentali. Un altro limite della SCID II è che si concentra principalmente sui sintomi e sulle manifestazioni esterne dei disturbi mentali, trascurando spesso i fattori psicologici e ambientali che possono contribuire alla comparsa e al mantenimento dei disturbi. Infine, la SCID II può essere un processo lungo e complesso, richiedendo tempo e risorse considerevoli per essere completata. Questo può limitare la sua utilità in contesti clinici o di ricerca in cui è necessario un approccio più rapido ed efficiente alla valutazione dei disturbi mentali. In conclusione, sebbene la SCID II possa essere uno strumento utile per la diagnosi dei disturbi di personalità, presenta alcuni limiti che devono essere considerati nella sua applicazione e interpretazione.