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I quattro casi di sollecitazione semplice nelle travi
- Sforzo normale
F = σx dA = ∫A E/L u dA → σx = E/A
Variazione di lunghezza della trave
Rigidità assiale
K = F/ΔL = EA/L
Rigidità in serie: stessa forza attraversa tutti gli elementi
keq = 1/(1/k1 + 1/k2) = k1k2/(k1+k2)
ΔL = ΔL1 + ΔL2
Sistema maggiormente influenzato dall'elemento più cedevole
Rigidità in parallelo: elementi caratterizzati dello stesso allungamento
ΔS1 = ΔS2 = ΔS
F = F1 + F2
Keq = k1 + k2
ΔS1 = F1/k1 = F2/k2
F1 = F2k1/k2 = (F-F1)k1/k2
F1 = F(k1/(k1+k2))
2) FLESSIONE SEMPLICE
La trave si inflette e l'asse geometrico rettilinear si trasforma in una linea curva.
Complessivamente la trave non è né tesa né compressa, infatti:
- le fibre superiori sono compresse
- le fibre inferiori sono tese
Le fibre centrali non si allungano e non si accorciano e formano l'asse neutro.
Consideriamo l'allungamento delle generica fibra s-s
εx = ss-mm/mm = (r+y)dφ - rdφ/r dφ = y/r
σx = Eεx = E/r y
Tensioni proporzionali alla distanza y dall'asse neutro
Mg = ∫A σx y dA = ∫A E/r y2 dA = E/r Izξ
σx = Mg/Izξ y
εx = σx/E = y/r = Mg/Izξ E
→ 1/r = Mg/Izξ E
1/r = -d2y/dx2
d2y/dx2 = - Mg/Izξ E
Equazione differenziale delle deforma:
(vedi instabilità per CDP)
Sulle sezioni longitudinali per τ uguali in modulo opposte in direzione
τcS1 = τc S2 = costante
dA = s dℓ
Mt = ∫ τ dA = ∮ τ s dℓ = τc ∮ s dℓ
τ = Mt / S2Au BRECHT
Au Area utile indica l'area racchiusa dalla linea media
Contrariamente al caso delle sezioni aperte nelle sezioni chiuse la τ è inversamente proporzionale allo spessore s
Cerchiamo una espressione per
Lavoro di deformazione esterno (dato da Mt) deve essere uguale al lavoro di deformazione interno (dato dalla resistenza del materiale)
Ricordiamo che
Supponiamo trave di lunghezza unitaria trasformando l'integrale di volume ìn integrale di area
Da cui
SECONDA FORMULA DI BREDT
TENSIONI E CERCHI DI MOHR
Consideriamo un punto all'interno di un materiale sollecitato
in stato piano di tensione
σ = σx cos2(α) + σy sin2(α) + τxy sin(2α)
τ = 1/2 (σx - σy) sin(2α) - τxy cos(2α)
σ indica la giacitura → Esiste un valore di α per cui σ diventa massima
- d/dα cos2(α) = d/dα (cos(α)∙cos(α)) = 2 sin(α) cos(α)
- d/dα sin2(α) = d/dα (sin(α)∙sin(α)) = 2 sin(α) cos(α)
- d/dα sin(2α) = 2 cos(2α)
d/dα σ = -2 sin(α) cos(α) σx + 2 sin(α) cos(α) σy + 2 cos(2α) τxy = 0
(σx - σy) sin(2α) = 2 τxy cos(2α)
tan(2α) = 2 τxy / (σx - σy)
Abbiamo 2 valori di α (DIREZIONI PRINCIPALI)
Nelle direzioni principali la σa assume valore
massimo (σ1) e minimo (σ2) mentre la τ scompare
Sostituendo con la formula di bisezione otteniamo
le coordinate parametrice di una circonferenza
σ = σ1 cos2(α) + σ2 sin2(α)
τ = 1/2 (σ1 - σ2) sin(2α)
cmax1 R
τmax = R = (σ1 - σ2) / 2
Collegamenti Bullonati
Considerazione Coppia di Serraggio/Tiro
Cerchiamo il valore del momento M necessario a sollevare il peso Ftr
Fu = FmμR cos(α) + Fmcos(α) - FmμR sin(α)
Fa = Fmcos(α.m) cos(λ) - FmμR sin(α)
Fm = Fa / (cos(α.m) cos(λ) - μRsin(α))
Fu = Ftr cos(α.m)sin(λ) + μRcos(λ) / cos(α.m)cos(λ) - μRsin(α)
Msce = Fu dm / 2
Mabb = dmFar / 2 cos(α.m) sin(λ) + μR cos(λ) / cos(α.m) cos(λ) + μR sin(α)
Vite Autobloccante
→ Se devo applicare M torcente nella direzione del moto per produrre un abbassamento del carico
Vite Retrogoda
→ Se devo applicare M torcente nella direzione opposta al moto per mettere in moto il meccanismo
Condizione di moto retrogrado spontaneo: -cos(α.m) sin(λ) + μR cos(λ) < 0
μR < cos(α.m) tan(λ)
Una coefficiente attrito tra i filetti