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Il potere della parola "pubblico"

La parola "pubblico" è un'arma linguistica, al fine di convincere il proprio interlocutore della fondatezza delle proprie scelte. Non esiste un solo pubblico, ma una varietà di pubblici: metropolitano o di periferia, under 25 o under 70, un pubblico di una certa elevatezza culturale o che preferisce altre forme di intrattenimento per distrarsi momentaneamente dai problemi della vita quotidiana. Un tempo il teatro intratteneva il pubblico, basti pensare alla funzione che hanno svolto nella civiltà greca classica: al ruolo dell'evangelizzazione, alla festa-teatro nella vita delle corti umanistiche e rinascimentali. Dunque, ogni periodo porta con sé una determinata forma di intrattenimento, se inizialmente si parlava del teatro, oggi si possono citare anche i film, i concerti, i programmi televisivi o lo sport. Le forme di intrattenimento sono varie ed il pubblico cambia con esse. Ciò che viene proposto, se colpisce l'attenzione, lo

si segue, lo si studia, lo si vuole comprendere sempre più nel profondo, perché semplicemente fa stare bene e rende parte di una comunità che condivide gli stessi interessi.

2. EVERETT ROGERS E SOCIAL MEDIA

L'innovazione, e lo stare al passo con i tempi, sono le parole chiave per raggiungere il pubblico. La curva di adozione delle nuove tecnologie, esaminata da Everett Rogers nel 1962 ed aggiornata dai recenti Consumer Studies, si collega alle questioni sull'allargamento ed il coinvolgimento del pubblico. La curva può essere utilizzata come strumento per capire al meglio la domanda da parte del pubblico e orientare più efficacemente le scelte nella distribuzione. La curva individua: innovatori e primi acquisitori, i quali costituiscono una piccola percentuale della popolazione e non sono sufficienti per avere un impatto sul successo dell'innovazione all'interno di un'organizzazione; la maggioranza precoce e tardiva, la prima analizza

i pro e i contro di una soluzione prima di adottarla, ma se il supporto e le infrastrutture non risultano idonee sono subito pronti a cambiare idea. La seconda soluzione non ha reali necessità da risolvere e possiedono già i loro leader di riferimento; ed infine i ritardatari, coloro che adottano un'innovazione solo quando è diventata una pratica standard. I cambiamenti che sono avvenuti negli ultimi decenni hanno posto un grande punto di domanda al ruolo dell'arte e della cultura. Nell'era moderna, l'uomo sa cosa vuole e sa come ottenerlo, soprattutto quando è a casa, con un semplice click. La persona può arrivare in meno di un secondo ad avvicinarsi ad una miriade di mondi che, dalontani e quasi intoccabili, diventano vicini e alla portata di tutti. I nuovi social media rappresentano un'opportunità affascinante: definiscono identità, azioni e modi di costruire relazioni. Hanno creato un nuovo "mercato interconnesso" che.ragiona in termini di comunità. Capire come interagiscono persone, ascoltare i loro interessi sono buone ragioni che spingono sempre più organizzazioni ad utilizzare i social media come strumento di comunicazione e relazione con il proprio pubblico. Utilizzare i social media significa "essere presenti", significa esporsi ed accettare critiche, significa rischiare, ma anche studiare sempre nuovi metodi per attirare il pubblico a sé, almeno virtualmente. Non ci sono dubbi che gli strumenti digitali riescano a raggiungere degli obiettivi commerciali molto più proficui, rispetto ai metodi tradizionali ma non si può dire lo stesso della capacità del digitale di generare processi di diversificazione del pubblico che vadano verso una visione democratica di tale attività. Un'azienda, un marchio già conosciuto che possiede non poco denaro e conoscenze avrà sicuramente più potere di prevalere, a livello economico, su

Un ragazzo che si affaccia sul mondo del commercio. Con questo, bisogna dire che è giusto partire dal basso ma bisognerebbe creare un sistema dove la possibilità è concessa a tutti, non escludendo a priori una persona che non abbia già un "nome" noto o che non abbia delle raccomandazioni, questo farebbe la differenza e porterebbe ad un enorme cambiamento, dove chiunque abbia qualcosa da dire venga ascoltato e aiutato. È sicuramente una sfida importante e molto complessa dove le politiche pubbliche (non solo quelle culturali ma anche le scuole), dovranno comprendere quali sono i set di priorità per orientare la direzione dei vari progetti e dei conseguenti comportamenti individuali.

Ma se è tutto alla portata di un click come posso catturare "realmente" l'attenzione della persona? Distogliendolo, magari, dalle sue abitudini quotidiane e proponendogli nuove forme di intrattenimento?

3. L'ARTE COME UNITÀ DI

Alcuni studi si appoggiano sulla "partecipazione" che considera il carattere della presenza e il contributo della persona all'evento a cui assiste, altri esplorano le tecniche di fruizione. Se il mondo della merce è orientato su analisi matematiche e percentuali, quello dell'arte se ne discosta, almeno in parte, l'arte vuole unire, catturare e sfidare, sfidare a stare al suo gioco, vuole interagire ponendo dei quesiti e sperando che in lei si possano trovare le risposte.

Il legame partecipativo con il pubblico è l'elemento in grado di collegare un mondo in particolare, a più pubblici. L'odierna ricerca delle nuove proposte per la cultura si pone lo scopo di introdurre nuove tipologie di contatto; l'Università di Torino ha permesso di sviluppare uno strumento di marketing innovativo, basato sul modello "tradizionale" di Schmitt ma creato per l'ambito culturale: utilizzando diverse tipologie di partecipazione,

l'importanza del contatto con l'opera d'arte come strumento per comprendere la comunicazione umana. L'Università di Torino si propone di utilizzare il contatto con l'opera d'arte come unità di misura universale per rendere più consapevoli le dinamiche di marketing esistenti. Questo approccio permette di estendere i risultati al di là della cultura e di suscitare interesse anche in altri ambiti scientifici. L'obiettivo principale è quello di provocare pensieri, ricordi, sensazioni e piacere estetico attraverso l'opera d'arte, offrendo un'esperienza che va oltre la routine quotidiana.

L'importanza della ricerca intorno all'argomento della cultura. Spettatori, visitatori, clienti, partecipanti e paganti o semplicemente persone, sono molti termini che si usano per descrivere il pubblico della cultura.

4. STRATEGIE E TATTICHE DELL'AUDIENCE DEVELOPMENT

L'"Audience Development" o "Sviluppo del pubblico" è ciò che oggi interessa le organizzazioni culturali e non solo, è un processo pianificato, continuativo e soprattutto lungo. L'Audience Development non vuole solo incrementare il numero dei frequentatori, ma anche sviluppare con essi un rapporto di crescita, di affinità e di fiducia, liberandosi, dunque, da quelle che vengono definite "barriere sociali" di natura economica, psicologica o culturale.

Gli obiettivi che l'AD si pone possono essere diversificati, ma il processo strategico che si decide di attuare è necessario a qualsiasi progetto, dalla piattaforma on-line, alla

compagnia teatrale, alla presentazione di un cortometraggio o ad un concerto. Determinare il "piano di sviluppo del pubblico" è l'operazione base e fondamentale per ogni organizzazione culturale. Definire adeguatamente, in maniera dettagliata gli obiettivi che il "piano" di natura sociale, finanziaria, creativa o educativa, si pone, non fa altro che evitare incombenze future della gestione di tutti questi tipi di priorità simultaneamente. Importante, è avere una visione chiara, utilizzando strumenti adeguati al fine di raggiungere il pubblico, infatti l'Audience Development vuole dare una risposta a queste necessità; le singole iniziative di marketing, di comunicazione, di coinvolgimento, devono essere inserite in un quadro di senso, di continuità, di impegno costante che riesce sempre a mantenere attiva la partecipazione del pubblico, senza annoiarlo o pressarlo. I piani più efficaci sono semplici e chiari, definiti intag html per formattare il testo:

maniera coerente con tuttal’organizzazione, lo scopo è: definire una “missione”, creare un sistema che implementi l’offerta al pubblico ma soprattutto quali risorse economiche, umane e competenti si possiedono.

Una delle caratteristiche fondamentali di un “piano” è che si basi su dati reali, ciò che bisogna sapere è se il pubblico che si vuole raggiungere è alla portata della singola organizzazione. Per avere la certezza che il pubblico ascolti bisogna, innanzitutto che l’organizzazione culturale si informi, indaghi e verifichi le abitudini di chi vuole raggiungere: se questi elementi non saranno presenti, tutti gli sforzi risulteranno vani.

Il termine “missione” è ciò che contraddistingue ogni progetto che l’AD vuole perseguire, non esiste un’unica strada per attrarre il pubblico, ma la capacità e la bravura della singola organizzazione culturale di scegliere i giusti

strumenti per migliorarsi e "colpire" il singolo spettatore. Gli strumenti di analisi sono vari, abbiamo due tipologie: "standard" dove le informazioni sono raccolte in modo standardizzato (ad esempio i questionari) o "non standard" dove le informazioni raccolte non possono essere analizzate ricorrendo alla statistica, come le interviste. L'analisi logica di AD ha un doppio valore perché aiuta a comprendere ciò che si vuole raggiungere, definendo caratteristiche, comportamenti e bisogni delle diverse comunità. Un'analisi proficua riunisce l'organizzazione interna ed esterna: la prima fa riferimento alle attività correnti dell'organizzazione ed il loro successo; la seconda individua le abitudini, le opportunità e le minacce, i punti di forza e di debolezza; la tavola Swot è un efficace strumento che l'organizzazione culturale può utilizzare per migliorarsi e prevedere eventuali.lista di caratteristiche demografiche, psicografiche e comportamentali. Questo aiuta a comprendere meglio chi sono i potenziali clienti e come raggiungerli in modo efficace. Le caratteristiche demografiche includono informazioni come età, genere, reddito, livello di istruzione e posizione geografica. Questi dati possono essere utili per identificare gruppi specifici di persone che potrebbero essere interessate al tuo prodotto o servizio. Le caratteristiche psicografiche si riferiscono agli aspetti psicologici e emotivi dei tuoi potenziali clienti. Questo può includere interessi, valori, personalità e stili di vita. Comprendere queste caratteristiche può aiutarti a creare messaggi di marketing che risuonano con il tuo pubblico target. Le caratteristiche comportamentali riguardano i modelli di comportamento dei tuoi potenziali clienti. Questo può includere abitudini di acquisto, frequenza di acquisto, canali di acquisto preferiti e motivazioni di acquisto. Queste informazioni possono aiutarti a determinare come raggiungere il tuo pubblico target e come influenzare le loro decisioni di acquisto. Creare una lista di caratteristiche demografiche, psicografiche e comportamentali può essere un processo complesso, ma è un passo fondamentale per sviluppare una strategia di marketing efficace. Utilizzando queste informazioni, puoi creare messaggi mirati e personalizzati che raggiungono il tuo pubblico target nel modo migliore possibile.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_uniud di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Editori e nuovi media per lo spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Canziani Roberto.