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RAPPORTI TRA CONTESTO URBANO, CONTENITORE EDILIZIO E CONTENUTO DELLA RACCOLTA ARCHEOLOGICA

Gli oggetti esposti nelle varie sezioni provengono dagli scavi realizzati nei siti umbri e nella provincia di Siena. Ceramiche dell'età del Bronzo e protovillanoviane provengono dallo scavo del monte Cetona (SI). I reperti della cultura materiale umbra sono stati recuperati durante gli scavi a Todi, a Bettona e in altre città sulla sponda sinistra del Tevere. Le urne e le lapidi etrusche sono state rinvenute principalmente nel comune di Perugia. Mentre i reperti romani provengono dai più noti siti archeologici: Carsulae, il teatro di Gubbio, il ponte di Augusto a Narni, ma anche Assisi e Bevagna. Ad ogni reperto è affiancato un pannello che indica il sito di rinvenimento.

All'interno del Polo Museale dell'Umbria, sono conservati corredi tombali etruschi ed esempi della cultura materiale umbra anche nel Museo Archeologico Nazionale di Orvieto e nel...

Museo Archeologico Nazionale di Spoleto. Il museo è situato nel centro storico di Perugia, in Piazza Giordano Bruno ed è ospitato nei locali dell'ex convento della basilica di San Domenico. Dal chiostro è visibile l'imponente campanile trecentesco. La chiesa è uno degli edifici religiosi più imponenti della regione ed ospita una vetrata gotica di grandi dimensioni inusuale per il nostro paese.

Il museo presenta barriere architettoniche: vi sono degli scalini per scendere nella visita della tomba dei Cai Cutu, due rampe di scale per l'accesso al primo piano e una successiva scalinata per raggiungere il salone degli Umbri e degli Etruschi; tuttavia è garantita la pari accessibilità dei visitatori in quanto la struttura dispone di ascensori, montascale e un bagno per disabili.

343. L'accoglienza: ingresso e uscita del museo. L'ingresso al chiostro è libero. Superato l'ingresso alla sala sotterranea della

Tomba dei Cai Cutu el'ascensore, sulla destra troviamo la biglietteria, composta da erogatore dei biglietti, registratore di cassa, PC, telefono, cassetto per la raccolta di documenti. Nella medesima stanza abbiamo il guardaroba, gratuito. Assente un vero e proprio bookshop, con una dozzina di testi accatastati su un piccolo tavolo all'ingresso della biglietteria.

Al primo piano, nel loggiato, si trova un info point, con PC, cassetti per la raccolta dei documenti e monitor per il controllo remoto delle sale. Il personale è molto gentile, ma è scarsamente preparato dal punto di vista comunicativo e culturale. I dipendenti si occupano principalmente del controllo dei biglietti.

54. PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso espositivo è abbastanza articolato, ma discretamente orientato per facilitare la visita. Una pianta del museo è presente all'ingresso del chiostro, raffigurata su un totem, e anche all'inizio della sezione preistorica e protostorica;

inoltre la pianta con la suddivisione del percorso è rappresentata nei depliant. Sono presenti delle frecce che possono disorientare il visitatore dal percorso storico-cronologico. All'inizio di ogni sezione è presente una targhetta evidenziata da un diverso colore per ogni epoca. Nel chiostro del convento, in un ambiente sotterraneo accanto all'ingresso, è stata ricostruita la Tomba dei Cai Cutu (III-I sec. a.C.), con la collocazione dei corredi funerari. Attorno alle pareti del chiostro sono collocate urne provenienti dalle necropoli ellenistiche di Perugia e materiali romani, oltre alle epigrafi che ricordano la rinascita di Perugia (Perusia restituta) dopo la distruzione seguita alla guerra che la oppose ad Ottaviano nel 41 a.C. Nella sala limitrofa alla scalinata che conduce al piano superiore è allestita una mostra permanente sui miti presenti nelle sculture romane proposte all'attenzione dei visitatori. Accanto alla porta d'ingressoalla sala è stato collocato un Telamone di marmo probabilmente di età imperiale. Nel loggiato superiore sono allineate le urne di travertino provenienti dalle necropoli perugine, caratteristica produzione dell'artigianato etrusco in età ellenistica. Un nuovo spazio espositivo accoglie inoltre urne e materiali della Tomba dei Cacni, oggetto di recupero da parte dei carabinieri del nucleo protezione patrimonio culturale. Sullo stesso piano è allestita la sala con gli amuleti antichi e moderni della collezione Bellucci, la sala del Gabinetto Numismatico e una sala dedicata all'esposizione di oreficerie e tesoretti monetali. L'eccezionale complesso di bronzi etruschi provenienti da San Mariano trova collocazione in un nuovo ambiente sempre lungo il perimetro del loggiato. Lungo il corridoio che porta dal loggiato all'interno del convento è esposta la sezione preistorica e protostorica. Sulla destra del corridoio si aprono due piccole sale.che ospitano le collezioni storiche di Mariano Guardabassi e Giuseppe Bellucci, raccolte nella wunderkammer. Nelle sale interne sono stati realizzati tre corridoi adiacenti lungo i quali si snodano i percorsi sull'Umbria romana, sulle necropoli perugine e sulla storia antica della città. L'antico refettorio ospita invece il salone degli Umbri e degli Etruschi. Un ambiente a parte è dedicato al Cippo perugino, simbolo della Perugia etrusca, ed oggetto di particolare valorizzazione per il notevole rilievo storico-archeologico. L'attuale allestimento è stato completamente ripensato nel 2009, con un'impostazione cronologica (dalla preistoria all'età romana) affiancata da sale che ospitano nuclei di materiali esposti con criteri tematici (il lapidario, la sala del monetiere, la sala delle oreficerie, gli amuleti) o con l'obiettivo di ricostruire un contesto (la tomba dei Cai Cutu, i Bronzi di San Mariano). La tipologia di percorso è a blocchi.due blocchi sia di tipo bidirezionale, in quanto si entra e si esce dallo stesso varco, che di tipo "a stella", vista la presenza di numerose sale che si aprono lungo il percorso principale. 5. MODALITÀ E SOLUZIONI. TECNICHE ESPOSITIVE Le diverse sezioni del museo, e le singole sale, presentano differenti modalità e soluzioni tecniche espositive. Lungo il perimetro del chiostro le urne cinerarie perugine sono posizionate su una base di 60 centimetri in modo che i reperti risultino ad un'altezza media di un metro e 40 centimetri. Il colore bianco panna dell'intonaco è in sintonia con il colore delle urne. La tomba dei Cai Cutu è stata ricostruita al vero nella sala sotterranea, con le urne sistemate nella disposizione al momento del rinvenimento. Intorno al tumulo ci sono tre vetrine incassate nelle pareti che ospitano reperti della cultura materiale, armi e l'urna n.2 della tomba. Tali oggetti sono collocati ad un'altezza che

Rispetta il principio di ergonomia. Nel loggiato le urne sono posizionate su due scalini, due livelli di una stessa base, alti rispettivamente 45 e 65 centimetri da terra. Per osservare da vicino quelle esposte sullo scalino più basso è richiesto al visitatore di abbassarsi notevolmente. Inoltre la densità espositiva è molto elevata in questa sezione.

Nella sala dedicata alla collezione di amuleti antichi e moderni gli oggetti sono esposti all'interno di teche ingombranti che non lasciano il giusto spazio di movimento ai visitatori. Le sale dell'oreficeria e della numismatica invece presentano teche e vetrine che portano gli oggetti esposti ad un'altezza consona alle misure antropometriche e volta a conservare l'energia psicofisica dell'utente. Stessa cosa si può dire per la sala dei Bronzi di San Mariano, allestita da pochi anni, che presenta delle nuove teche in ferro battuto che si intonano bene con i reperti. Appena usciti da

salasi può osservare la ricostruzione di un carro con le lamine decorative in bronzo.

Nella sezione preistorica e protostorica i reperti sono esposti in teche e vetrine storiche oltre che nella struttura in plastica dura all’ingresso del corridoio. In entrambi i casi gli oggetti sono posti ad altezze che rispettano i criteri ergonomici.

Nella wunderkammer invece non è possibile addentrarsi per la presenza di un vetro protettivo: quest’ultimo non rende fruibili gli oggetti delle collezioni storiche Guardabassi e Bellucci, se non lo scheletro di Ursus Spelaeus posto al centro della stanza.

Nella piccola sala ad esso dedicata, il Cippo Perugino è posto al centro su una base di 70 centimetri che contiene della terra finta per riprodurre il contesto di rinvenimento. All’ingresso della sala c’è un disegno ricostruttivo della funzione che svolgeva la stele in travertino.

Per le sezioni etrusca, romana e sulla storia di Perugia le sale ospitano

teche e vetrine nelle quali sono raccolti i reperti degli scavi. Tutti i reperti sono comodamente fruibili dai visitatori, posti ad altezze variabili, dai sarcofagi adagiati su delle pedane che li portano ad un 1,40 metri da terra, agli oggetti della cultura materiale a 1,60 metri all'interno delle vetrine. Accanto ai reperti romani, nei 10 pannelli, sono stampate foto che indicano al visitatore i luoghi e il contesto di rinvenimento: il teatro romano di Gubbio, il tempio di Minerva ad Assisi, il ponte di Augusto a Narni ed altri. Il salone dell'ex refettorio infine presenta un allestimento che illustra le dinamiche di sviluppo delle civiltà degli Umbri e degli Etruschi che occupavano rispettivamente la sponda sinistra e quella destra del fiume Tevere, idealmente rappresentato in questo spazio espositivo dal corridoio centrale. I materiali, selezionati sulla base di specifici temi e di criteri di rappresentatività, secondo il profilo topografico-cronologico, sono

proposti in teche e vetrine in maniera parallela. L’esposizione tende pertanto a delineare i tratti di due culture, evidenziando le intense dinamiche di scambio e contatto. L’intento è quello di offrire al visitatore una visione organica dell’Umbria con reperti che provengono da Todi, Bettona e altri centri situati vicino al Tevere e che hanno dunque risentito dell’influenza di entrambe le culture.

6. RISPONDENZA DELL’AMBIENTE ESPOSITIVO A CORRETTI PARAMETRI CLIMATICI TERMOIGROMETICI (T e UR)

All’interno del museo termoconvettori e climatizzatori sono impiegati per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti. Le urne addossate alle pareti del chiostro sono esposte agli effetti dell’umidità. In prossimità dei reperti troviamo dei rilevatori termici e di umidità, ma questi non sono omogeneamente presenti. In alcune sale è presente un termostato per il controllo della temperatura. Gli impianti di climatizzazione non

risultano dunque del tutto adeguati alle esigenze conservative.
  1. PERCEZIONE VISIVA E CONTROLLO DELLA LUCE
Gli spazi espositivi
Dettagli
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A.A. 2019-2020
17 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ab1995 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Museografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Biagi Donatella.