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Ad esempio il terreno KEA è sia selettivo che di erenziale (per la presenza di esculina che
reagisce con sali di ferro in una reazione che crea alone nero attorno alle colonie di
Enteroccocchi).
Un altro esempio è il terreno TBX (tryptone bile x-glucoronide), selettivo per la crescita di
Escherichia coli grazie ai sali biliari e di erenziale grazie al composto cromogenico X-glucoronide
che se idrolizzato dall’enzima B-glucoronidasi di E.coli, rilascia un composto che conferisce la
tipica colorazione verde-blu. Questo permette l’individuazione di E.coli verde, mentre gli altri
batteri o non crescono o non vengono colorati.
7. Il lievito madre è un impasto di acqua e farina che subisce una serie di rinfreschi ed è
“contaminato” da microrganismi, principalmente lieviti (come S. Fraciscensis) e batteri lattici
prevalentemente lattobacilli, che possono instaurare diversi rapporti tra loro (rapporto mutualistico
o di competizione). I batteri lattici sono presenti in un ordine di grandezza superiore rispetto ai
lieviti, semplicemente perché sono di più piccole dimensioni. Ci possono essere anche batteri
acetici che svolgono ruoli minoritari.
De nizione lisa: porzione di impasto prelevato in una fase precisa della lavorazione
precedente con sostanze fermentescibili utili per gli impasti successivi; è sottoposto a
fermentazione spontanea caratterizzata da fermentazione di batteri lattici che scindono
maltosio in glucosio che viene utilizzato poi da loro stessi per acidi care e dai lieviti per
fermentazione e aumento di volume.
8. Un microrganismo del gruppo di rischio 2 presenta un rischio individuale moderato (non
signi ca che non sia pericoloso, listeria può provocare morte in individui con sistema immunitario
compromesso), collettivo non conosciuto o basso; m.o. possono causare malattie e essere un
rischio per gli operatori, ma hanno bassa probabilità di propagarsi nella comunità e sono presenti
misure terapeutiche e pro lattiche; listeria monocytogenes, salmonelle, sta lococco aureus.. non
hanno elevata trasmissibilità tra individui, bisogna assumere l’alimento per infettarsi; gruppo di
appartenenza della maggior parte dei patogeni alimentari.
Gruppo di rischio 1: rischio individuale molto basso/non conosciuto e uguale per il rischio
collettivo; mo utilizzati in campo alimentare per fermentazioni ad esempio, come lieviti,
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batteri lattici; possono causare malattie in determinate condizioni siologiche, ma il rischio
è bassissimo.
Gruppo di rischio 3: rischio individuale elevato e collettivo basso; possono causare gravi
malattie, ma la propagazione è moderata e sono presenti misure pro lattiche e
terapeutiche, ad esempio E.coli.
Gruppo di rischio 4: rischio individuale e collettivo elevato; causano gravi malattie e con
elevato rischio di propagazione, per le quali sono rare le misure di pro lassi; non sono
presenti nell’industria alimentare, Ebola.
9. N = (256+198+229+264+33+41) / 1*10^-5*(4+0,1*2) = 2,43*10^7 UFC/g
10. Le colture su larga scala (industriali) non sono su agar, usato al massimo solo per il
mantenimento dei ceppi nel laboratorio di conservazione delle colture, e possono essere:
- solide/semisolide = le colture solide/semisolide hanno alcuni ingredienti solidi e altri liquidi e si
fanno su vassoi (es. crusca), in quanto non posso mettere solidi in fermentatore.
- liquide = possono essere e ettuate in due modi: sommerse (sistema in agitazione-areazione
per colture aerobie in fermentatori) e stazionarie le quali a loro volta si dividono in stazionarie in
basso strato (colture aerobie e ettuate su vassoi) e stazionarie in alto strato (colture anaerobie
in fermentatori). Il fermentatore è dotato di linea d’aria quindi la coltura in alto strato può essere
e ettuata sia in aerobiosi che in anaerobiosi rispettivamente con linea d’aria accesa e spenta.
11. FSO e di erenza con Criterio microbiologico
Gli FSO (Food Safety Objective, preciso traguardo di sicurezza) sono gli obbiettivi stabiliti da
raggiungere per garantire la sicurezza alimentare; speci cano un livello massimo accettabile/
tollerabile di un pericolo microbiologico (comprese tossine microbiche) in un alimento (ad
esempio: la carica di Salmonella spp. in un alimento deve essere inferiore a x UFC/g).
Un Criterio microbiologico è lo strumento idoneo alla distinzione tra accettabilità e non
accettabilità di una matrice alimentare da parte delle autorità competenti e/o da operatori del
settore. Va stabilito un CM quando vi è reale o potenziale pericolo per la salute del consumatore e
per stabilirlo: stabilire il prodotto da analizzare e in quale punto del processo applicare il criterio,
individuare mo o tossina da determinare analiticamente, de nire valori limite, de nire le modalità
di campionamento (random o strati cato ed il piano di campionamento a dure o tre classi).
1.La vitalità di un microrganismo fa riferimento ai
microrganismi metabolicamente attivi, ma che non
necessariamente possono essere coltivati in
determinate condizioni colturali o perché
danneggiati. Il metodo per misurare la vitalità è la
citometria a usso (AFU/g o mL) abbinata a
marcatori uorescenti.
La coltivabilità invece fa riferimento a quei
microrganismi che sono sicuramente vitali e che
possono anche replicarsi in determinate condizioni
colturali e di incubazione. Il metodo per la
valutazione della coltivabilità è diluizioni e
piastramemento (UFC/g o mL). Il valore della
vitalità è sempre maggiore o al massimo uguale a
quello della coltivabilità, non minore.
2. La valutazione dell’attività catalasica di un
microrganismo si e ettua inoculando il
microrganismo con striscio a zigzag (con ansa) su
piastra con un terreno come ad esempio Nutrient
Agar. In seguito al periodo di incubazione, tratto la
piastra consentente terreno e crescita microbica
con acqua ossigenata. Se il microrganismo ha
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attività catalasica, degraderà l’H2O2 in acqua e ossigeno, producendo un schiuma.
Positivo: P.putida e B.licheniformis. Negativo: Streptococcus thermophilus.
3. Coltivando un microrganismo su Agar Latte, si può dedurre se il microrganismo è capace di
crescere su quel tipo di terreno e se ha attività proteolitica. Le proteine che vengono degradate
dal microrganismo causano un illimpidimento del terreno nei pressi della crescita causato dagli
enzimi proteolitici del batterio. Batteri lattici ad esempio hanno scarsa attività proteolitica (se ce
l’hanno) a di erenza degli isolati ambientali come P.putida e B.licheniformis.
4. La funzione di lisozima e SDS (sodio dodecil solfato) nell’estrazione del DNA: svolgono un ruolo
importante nella rottura delle cellule per la liberazione del materiale genetico. In particolare il
lisozima degrada la parete batterica (in particolare peptidoglicano) mentre il SDS è un detergente
anionico che rompe le membrane cellulari e denatura le proteine facilitando l’estrazione di DNA
puro e libero da componenti cellulari contaminanti.
5. Vi=0,05*1000/50=1 mL
6. Terreno TBX (tryptone bile x-glucoronide) è utilizzato per l’isolamento di E.coli. è un terreno
selettivo grazie alla presenza di sali biliari ed è anche di erenziale in virtù della presenza di un
composto cromogenico X-glucoronide che viene degradato dalle B-glucoronidasi dell’E.coli che
viene colorata di verde-blu in seguito alla reazione.
7. Microrganismi utilizzati come colture starter per salumi e caratteristiche. Gli starter utilizzati
principalmente sono - lactobacilli eterofermentanti facoltativi
(plantarum, sake, curvatus):
alotolleranza, riduzione nitriti, crescita
tra 12-30°C, non aromi indesiderati,
capacità proteolitica e lipolitica
- Cocchi coagulasi negativi
(Staphylococcus simulans, carnosus,
xylosus): ridurre nitrati, tolleranza al sale,
attività catalasica.
8. I microrganismi responsabili delle alterazioni durante lo stoccaggio dei cereali sono
principalmente mu e a erenti al genere Aspergillus e Penicillium (UFC/g = 10^2-10^4) le quali
possono causare problematiche gravi al cereale soprattutto per la produzione di micotossine
come a atossine (aspergillus avus), patulina e ocratossina. Risulta quindi importante il controllo
dell’UR (ideale <12,5%), T (<ambiente), CO2 (presenza). Se lo stoccaggio è buono, la
conservazione può arrivare a 5 anni.
9. N = (156+198+129+178+221+31) / 0,1*10^-5*(5+0,1*1) = 1,79 * 10^8 UFC/g
10. Macromorfologia di una coltura miceliare incubata in condizioni stazionarie oppure in un
sistema agitato. Le mu e sono microrganismi aerobi, quindi possono essere coltivate con sistema
stazionario in basso strato o con sistema sommerso in agitazione-areazione. La coltura
stazionaria in basso strato sarà caratterizzata dallo sviluppo della mu a in super cie (micelio
aereo), con un tappeto ifale (in super cie perchè crescono dove c’è ossigeno, che nella coltura a
basso strato entra tramite il tappo disteso). La coltura in agitazione-areazione, è e ettuata sempre
in beuta, ma una particolare, con frangi utto, una rientranza all’interno che permette di rompere il
vortice creato dal sistema di agitazione e permettere cosi un maggiore scambio di ossigeno. La
coltura sarà caratterizzata dalla presenza di pallet, cioè strutture sferiche miceliari che si formano
in funzione del riavvolgimento su loro stesse delle ife. Alcune ife oltre a creare i pallet possono
aderire al vetro della beuta con anche la possibilità di spori care.
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1. Una cellula vitale è una cellula
metabolicamente attiva, ma che non è
detto sia anche coltivabile in determinate
condizioni colturali (terreno e incubazione).
Una cellula coltivabile invece è sicuramente
una cellula vitale, che però è in grado di
crescere e replicarsi su un determinato
terreno di coltura ed in determinate
condizioni di incubazione. La vitalità è
valutata mediante citometria a usso
abbinata a marcatura uorescente e
permette quindi di individuare cellule vitali
tra cui anche le cellule non coltivabili e
anche le cellule de nite morte, mentre la
coltivabilità si valuta mediante diluizioni e
piastramento.
2. La conta degli starter impiegati per la
produzione di yogurt, tendenzialmente
Lactobacillus delbruecki subsp. bulgaricus
e Streptococcus thermophilus, si e ettua
mediante tecnica di diluizioni e
piastramento in condizioni di sterilità. La
procedura inizia con il prelievo di 1 mL di prodotto, che viene sospeso in 9 mL di soluzione
siologica in provetta, vortexato e poi si procede prelevando 1 mL dalla sospensione primaria per
ottener