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PRO : Il metodo grafico si può applicare facilmente quando il problema ha due
variabili.
CONTRO:
Se il problema avesse tre variabili decisionali la regione ammissibile
diventerebbe una figura solida (un poliedro in particolare) mentre la funzione
obiettivo sarebbe un fascio di piani paralleli. È chiaro come la rappresentazione
grafica di tali enti geometrici diventi molto più complessa, seppur non
impossibile da studiare.
Perché se esiste ed è unica la soluzione di un problema di programmazione
lineare essa è uno tra i vertici del poliedro che delimita la regione di
ammissibilità?
La ragione per cui, se esiste ed è unica, la soluzione di un problema di
programmazione lineare è uno tra i vertici del poliedro che delimita la regione di
ammissibilità è spiegata dai teoremi di ottimizzazione e proprietà geometriche dei
politopi. In particolare:
Il teorema di Weyl-Minkowski afferma che ogni punto interno al politopo può essere
espresso come combinazione convessa dei suoi vertici.
Un altro teorema importante dimostra che, se la regione ammissibile è un politopo, il
massimo della funzione obiettivo non può essere un punto interno. Questo perché il
valore della funzione obiettivo cresce sempre spostandosi verso i vertici adiacenti
finché non si raggiunge una soluzione ottima, il che implica che il massimo si trova
sempre su un vertice.
In sintesi, queste proprietà assicurano che, in un problema di programmazione lineare,
una soluzione ottima è localizzata su uno dei vertici della regione ammissibile
rappresentata da un politopo.
Illustra il metodo del simplesso a due fasi
Il metodo del simplesso a due fasi è una variante del metodo del simplesso utilizzata
per risolvere problemi di programmazione lineare in cui non è immediato trovare una
soluzione di base ammissibile. Si articola in due fasi principali:
Fase 1: Trovare una soluzione di base ammissibile
Introduzione delle variabili artificiali o variabili slack per soddisfare il problema.
Definizione di una nuova funzione obiettivo che minimizza la somma delle variabili
artificiali:
∑
=−
Z variabili artificiali .
Applicazione del metodo del simplesso per minimizzare Z. Se Z=0 alla fine di questa
fase, esiste una soluzione di base ammissibile per il problema originale.
Fase 2: Risolvere il problema originale
Rimozione delle variabili artificiali dalla funzione obiettivo originale.
Applicazione del metodo del simplesso standard, utilizzando la soluzione ottenuta
nella Fase 1 come punto di partenza per trovare la soluzione ottimale del problema
originale.
Se Z>0 alla fine della Fase 1, il problema non ha soluzioni ammissibili, poiché non è
possibile soddisfare tutti i vincoli contemporaneamente.
Spiegare nel dettaglio la procedura risolutiva da utilizzare nel caso in cui x1
sia una variabile binaria.
La procedura per trattare una variabile binaria x1 in un problema di programmazione
lineare tramite il metodo del simplesso a due fasi si può descrivere come segue:
Procedura Risolutiva
1. Vincolo binario: Poiché x1∈{0,1}, il vincolo si traduce in: 0≤x1≤1.
2. Rilassamento lineare: Si sostituisce temporaneamente il vincolo binario con:
0≤x1≤1.
trattando x1 come una variabile continua per applicare il metodo del simplesso.
3. Risoluzione con il simplesso a due fasi:
Prima fase: Si introduce una funzione obiettivo ausiliaria per eliminare
eventuali variabili artificiali e trovare una soluzione di base ammissibile.
Seconda fase: Si risolve il problema con la funzione obiettivo originale
partendo dalla base ottenuta.
4. Branch-and-Bound: Se il rilassamento produce una soluzione non intera per x1,
si applica il metodo di Branch-and-Bound, suddividendo il problema in due
sottoproblemi:
In un ramo si fissa x1=0.
Nell'altro ramo si fissa x1=1.
5. Ripetizione: Si continua a esplorare i rami fino a trovare la soluzione ottimale
binaria.
Illustra l’algoritmo di Kruskal per la ricerca del minimo albero ricoprente
L'algoritmo di Kruskal per trovare il minimo albero ricoprente (Minimum Spanning Tree)
è una tecnica che si basa sull'ordinamento dei lati del grafo e sull'aggiunta progressiva
di quelli con peso minimo, evitando la formazione di cicli.
Procedura
1. Si selezione il lato di lunghezza minima ( se più lati verificano
contemporaneamente la condizione, si sceglie in modo arbitrario);
2. Ad ogni iterazione si selezionano i lati che hanno la stessa lunghezza e si sceglie
quello che, aggiunti all’insieme di lati già scelti, non forma alcun ciclo;
3. All’aumentare delle iterazioni sono scelti i lati di lunghezza via via crescente.