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LA CURVATURA AL LIMITE ELASTICO è
Momento elastico
Momento di completa plasticizzazione
Equilibrio alla traslazione Equilibrio alla rotazione
02. Considerare la sezione con un asse di simmetria riportata in figura e il suo diagramma momento - curvatura. Illustrare le
principali fasi di plasticizzazione della sezione; spiegare e commentare i vari tratti del diagramma momento-curvatura.
Lezione 050
02. Considerare la sezione con due assi di simmetria riportata in figura e il suo diagramma momento - curvatura. Illustrare le
principali fasi di plasticizzazione della sezione; spiegare e commentare i vari tratti del diagramma momento-curvatura.
03. Considerare la sezione con due assi di simmetria riportata in figura e il suo diagramma momento - curvatura. Illustrare le
principali fasi di plasticizzazione della sezione; spiegare e commentare i vari tratti del diagramma momento-curvatura
. 04. Nell'ambito del problema della flessione elastoplastica, considerare il caso di flessione retta – sezione con due assi di
simmetria. Illustrare le principali fasi di plasticizzazione della sezione; commentare la posizione dell'asse neutro
sottolineandone le differenze rispetto ad una sezione con un solo asse di simmetria
Lezione 052
11. Considerare il caso di sforzo normale eccentrico elastoplastico – sezione con un asse di simmetria. Commentare il diagramma
riportato in figura sottolineando la sua rilevanza progettuale.
Se il punto è su uno dei lati del quadrilatero ABCD si ha la plasticizzazione del materiale
ad un lembo della sezione.
Se il punto è all’interno del quadrilatero ABCD il materiale è elastico in ogni punto del
solido.
Se il punto è sulla curva limite la condizione di plasticizzazione è stata raggiunta in ogni
punto del solido.
Il punto non può giacere all’esterno della curva limite.
Nell'equazione alla traslazione in direzione z, la risultante della distribuzione delle tensioni
normali non deve essere nulla ma deve essere pari allo sforzo normale N.
Al tendere ad infinito della curvatura si perviene alla condizione di completa
plasticizzazione alla quale corrisponde un momento di completa plasticizzazione Mx0(N).
La curva Mx0(N), cioè il luogo dei punti Q di coordinate (N,Mx0(N)), è detta curva limite di
completa plasticizzazione o curva limite
Ad ogni sforzo normale applicato resta associato un momento di completa plasticizzazione
Appena si raggiunge in qualche punto del solido la condizione di plasticizzazione non si
può più applicare il principio di sovrapposizione degli effetti perché viene a
mancare una delle condizioni necessarie alla sua validità e cioè la linearità del legame tra
tensioni e deformazioni.
I punti intersezione delle rette con l’asse N rappresentano gli sforzi normali di trazione e
di compressione che, da soli (cioè in assenza di momento flettente), producono la
plasticizzazione del materiale
I punti A e B rappresentano le sollecitazioni (N,Mx) che producono contemporaneamente
la plasticizzazione al lembo inferiore ed al lembo superiore
Se il punto di coordinate (N,Mx ) è interno al quadrilatero delimitato dalle quattro rette, il
materiale è elastico in ogni punto del solido.
A partire dallo stato di sollecitazione del punto S si
incrementa Mx, sotto l’ipotesi di conservazione delle sezioni piane.
Si ha la progressiva plasticizzazione del materiale a partire dai lembi della sezione
L’aumento del momento al di sopra del momento al limite elastico mantenendo costante
lo sforzo normale equivale sul piano (N,Mx) ad uno spostamento del punto che
rappresenta lo stato di sollecitazione su una retta passante per il punto S e parallela all’
asse Mx.
All’aumentare di Mx e conseguentemente dell’estensione della zona plasticizzata il
punto che rappresenta lo stato di sollecitazione si sposta nel verso positivo dell’asse Mx
Lezione 054
06. Considerare l'analisi limite di sistemi di travi. Analizzare e commentare il caso in figura in cui il momento massimo si avvicina al
momento di completa plasticizzazione M0
E' possibile calcolare la lunghezza Lp interessata dalle deformazioni plastiche
Nel tratto di lunghezza Lp interessato dalle deformazioni plastiche si hanno elevate
rotazioni relative tra le sezioni estreme.
07. Considerare l'analisi limite di sistemi di travi. Illustrare e commentare le ipotesi necessarie per estendere i risultati relativi alla
trattazione di un solido di De Saint Venant di materiale elastico perfettamente plastico ai sistemi di travi
Per estendere i risultati relativi alla trattazione di un solido di De Saint Venant di materiale
elastico perfettamente plastico ai sistemi di travi si fa la seguente ipotesi:
considerata una trave soggetta a certi carichi e determinate le conseguenti caratteristiche
di sollecitazione N(z), Ty(z) ed Mx(z), lo stato di tensione e di deformazione della
generica sezione all’ascissa z sono gli stessi che si avrebbero se la sezione
appartenesse ad un solido di De Saint Venant soggetto in corrispondenza delle basi alle
stesse
caratteristiche di sollecitazione.
ε, χ γ
i parametri di deformazione (dilatazione lineare specifica) (curvatura) e
(scorrimento) diventano variabili con z
Si considera il caso in cui il momento massimo supera il momento al limite elastico Me. Si
ha che nelle sezioni vicine agli appoggi il momento resta inferiore ad Me e
quindi la curvatura è legata linearmente al momento flettente.
Finché il momento massimo è inferiore al momento al limite elastico Me, momento e
curvatura sono proporzionali, pertanto il diagramma delle curvature ha lo stesso
andamento del diagramma del momenti
08. Spiegare il concetto di cerniera plastica
Con la cerniera plastica, le elevate (ma non infinite) curvature che si hanno nel tratto di
lunghezza finita Lp a causa della plasticizzazione del materiale vengono
“concentrate”
schematizzate di ampiezza indefinita e in un concio di trave molto piccolo
(infinitesimo) producendo una rotazione relativa finita tra le sezioni che lo delimitano
Le elevate rotazioni relative che si hanno tra gli estremi del concio di lunghezza Lp quando
il momento si avvicina al momento di completa plasticizzazione possono essere
schematizzate introducendo nella sezione di momento massimo una cerniera plastica
Lezione 056
02. Descrivere e commentare l'applicazione del teorema cinematico per stimare il moltiplicatore di collasso plastico
Se alla struttura sono applicati carichi concentrati il Mom flettente ha un andamento lineare lungo le assi delle aste e di
conseguenza i massimi relativi sono in corrispondenza agli estremi delle aste e alle sezioni dove sono applicati i carichi concentrati.
Le cerniere potranno esse inserite in corrispondenza di quanto detto sopra . attraverso le equazioni di equilibrio viene determinato
il moltiplicatore di collasso . attraverso il plv viene calcolato il lavoro delle for relativo agli spostamenti da cui successivamente è
possibile ricavare il lambda
03. Descrivere e commentare il procedimento iterativo per la determinazione del moltiplicatore di collasso plastico di un
sistema di aste basato sull'applicazione del teorema statico e del teorema cinematico.
Se alla struttura sono applicati carichi concentrati il Mom flettente ha un andamento lineare lungo le assi delle aste e di
conseguenza i massimi relativi sono in corrispondenza agli estremi delle aste e alle sezioni dove sono applicati i carichi concentrati.
Le cerniere potranno esse inserite in corrispondenza di quanto detto sopra . attraverso le equazioni di equilibrio viene determinato
il moltiplicatore di collasso . attraverso il plv viene calcolato il lavoro delle for relativo agli spostamenti da cui successivamente è
possibile ricavare il lambda
04. Descrivere e commentare il procedimento iterativo per la determinazione del moltiplicatore di collasso plastico basato sull
applicazione del teorema statico nel caso di una struttura iperstatica.
05. Descrivere e commentare l'applicazione del teorema statico per stimare il moltiplicatore di collasso plastico.
Lezione 057
07. A1. Si consideri la struttura in figura
e si consideri il meccanismo cinematicamente ammissibile ottenuto inserendo cerniere plastiche nei punti A, B, D, F
Calcolare il λ_cinematico, individuare il momento massimo relativo al λ_cinematico, calcolare il λ_statico ottenuto a partire dal
meccanismo cinematicamente ammissibile considerato.
GUARDA GIU
Lezione 058
07. A1. Si consideri la struttura in figura e si consideri il meccanismo cinematicamente ammissibile ottenuto inserendo cerniere
plastiche nei punti A, B, C, E
Calcolare il λ_cinematico, individuare il momento massimo relativo al λ_cinematico, calcolare il λ_statico ottenuto a partire dal
meccanismo cinematicamente ammissibile considerato
GUARDA GIU
Lezione 059
07. A1. Si consideri la struttura in figura e si consideri il meccanismo cinematicamente ammissibile ottenuto inserendo cerniere
plastiche nei punti A, B, C, D
Calcolare il λ_cinematico, individuare il momento massimo relativo al λ_cinematico, calcolare il λ_statico ottenuto a partire dal
meccanismo cinematicamente ammissibile considerato
GUARDA GIU
Lezione 060 i. Considerare la stabilità dell'equilibrio per
un sistema discreto. Spiegare quando una
configurazione di equilibrio stabile e
è
quando instabile; illustrare l'utilizzo di
è
momento stabilizzante e momento
instabilizzante per determinare la sua
stabilità.
Abbiamo due tipi di forze:
La condizione di equilibrio si ha quando Msta>Minst
06. Si suppone di voler analizzare la stabilità dell'equilibrio di una struttura e si suppone che il diagramma di biforcazione ottenuto
sia una biforcazione a forchetta non-pericolosa. Commentare i vari tratti, in dettaglio: scenario prima del carico critico; scenario al
di là del carico critico
Il diagramma di biforcazione il diagramma dove le soluzioni di equilibrio trovate sono riportate in funzione del parametro considerato.
è
Generalmente, le soluzioni stabili
sono rappresentate con linea continua, quelle instabili con linea tratteggiata.
Lezione 061
05. Considerare un sistema discreto formato da un'asta rigida. Supporre che all'estremo A sia vincolata a terra da una cerniera e
abbia una molla rotazionale, all'estremo B sia caricata con un carico P di compressione. Analizzare la stabilità dell'equilibrio del
sistema, in dettaglio: mettere in equilibrio la struttura in grandi spostamenti; calcolare il carico critico e disegnare le forme
sbandate.
06. Considerare il sistema in figura. Ricavare le forme sbandate e valutarne la loro stabilità applicando il Principio di Energia
Potenziale Totale
energia potenziale totale dove
Lc = lavoro dei carichi
Fi= energia di deformazione elstica dovuto solo alla pre